31/05/2019
Nicola Pellicani
Morgoni, Melilli, Anzaldi, Fassino, Lacarra, Zan, Schirò, Verini, Martina, Fregolent, Bordo, De Maria, Morani, Gavino Manca, Pizzetti, Cardinale, Navarra, De Menech, De Luca, Cantini, Topo, Rossi, Bonomo, Nobili, Boccia, Andrea Romano, Gariglio, Pezzopane, Ciampi, Cenni, Bazoli, Rizzo, Nardi, Lepri, Carè, Marattin, Zardini, Morassut, Braga, Critelli, Del Basso De Caro, Giorgis, La Marca, Mancini
2-00401

 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:

   Save, la società che gestisce l'aeroporto internazionale Marco Polo di Tessera sta realizzando un progetto per la costruzione di nuovi parcheggi all'interno del sedime aeroportuale, che comporta l'abbattimento, già iniziato, di circa 1.200 alberi tra cui i pini marittimi ubicati nella zona di accesso all'aeroporto e un migliaio di piante messe a dimora, da oltre 50 anni, nell'area dell'ex vivaio Benetazzo che è parte del sedime aeroportuale;

   tale azione ha determinato la protesta di residenti, associazioni e cittadini con varie manifestazioni pubbliche e una petizione che ha raccolto circa duemila firme;

   in seguito alle proteste, nei giorni scorsi, sulla stampa locale è apparso un articolo in cui un dirigente di Save sostiene che sarebbe in corso di stesura un progetto per tutelare ambiente e sviluppo nell'area interessata;

   attualmente i posti auto disponibili in aeroporto sono circa 6.600, ma il masterplan 2021 per l'aeroporto Marco Polo prevede che il fabbisogno sia di 8.598 posti;

   il richiamato masterplan, al punto 14.5 «I nuovi parcheggi a raso», prevede nell'area in questione la realizzazione di una zona di parcheggio, denominata parcheggio P6, lungo viale Da Mosto per 1.142 stalli e specifica che «I nuovi parcheggi [...] verranno realizzati in aree in cui attualmente sono presenti alberature di pregio che il progetto valorizza e, compatibilmente con le infrastrutture da realizzare, preserva [...]»;

   la controdeduzione della commissione tecnica Via alle osservazioni formulate dal gruppo PD, che è parte integrante del parere positivo espresso dal Ministero dell'ambiente e delle tutela del territorio e del mare per il masterplan 2021, stabilisce che «qualunque intervento inserito nel masterplan 2021 per essere eseguito dovrà conseguire e completare tutti gli iter autorizzativi accessori, inclusi quelli di carattere naturalistico/forestale»;

   come avvenuto in altre realtà la società Save avrebbe dovuto far precedere i lavori di mitigazione ambientale ai lavori di cui al citato masterplan;

   Save, inoltre, ad oggi non ha mai indetto una gara per la gestione dei parcheggi vengono perciò gestiti in regime di monopolio con una propria società partecipata;

   Save ha anche emanato un'ordinanza, efficace dal 1o ottobre 2018, che ha introdotto una serie di limitazioni all'ingresso nell'area aeroportuale ai passeggeri, fino ad avviare, in accordo con il comune, una zona a traffico controllato (Ztc) nell'area di viale Galilei per l'accesso all'aerostazione. In base a tale ordinanza, tutti i veicoli che entreranno in aeroporto dovranno impegnare la viabilità per un tempo massimo di 7’ (sette minuti) entro il quale dovranno: a) entrare in uno dei parcheggi dell'aeroporto, che sono esclusi dalla validità della Ztc (tecnicamente i varchi di ingresso ai parcheggi sono varchi di uscita dalla Ztc); b) uscire dalla Ztc senza entrare nei parcheggi;

   il mancato rispetto dell'ordinanza comporta l'applicazione di una multa da euro 38 a euro 156 per i ciclomotori e i motoveicoli a due ruote e da euro 81 a euro 321 per i restanti veicoli;

   queste misure hanno comportato, com'era ovvio prevedere, l'intasamento del vicino paese di Tessera nonché ricorsi ed esposti in tribunale, tra cui un ricorso al Tar presentato dal comune di Venezia;

   si fa presente che con l'uscita dalla borsa da parte di Save sembrerebbe essere diminuita anche la trasparenza sulla gestione della società che riveste grande rilevanza per tutta l'area metropolitana e l'intero Nordest del Paese;

   Save è nata come soggetto a maggioranza pubblica e ha beneficiato di ingenti contributi statali, con i quali è stata realizzata anche la nuova aerostazione, facendo diventare quello di Marco Polo il terzo aeroporto italiano, con oltre 11 milioni di passeggeri –:

   se il Governo sia a conoscenza di quanto riportato in premessa, se l'Enac risulti essere informato dei richiamati lavori anche di abbattimento degli alberi e delle piante messe a dimora, se suddetto progetto sia stato sottoposto all'esame di valutazione di impatto ambientale nonché se risulti essere conforme alla normativa vigente la gestione diretta dei parcheggi dell'aeroporto senza procedere a gara.

Seduta del 5 luglio 2019

Illustrazione e replica di Nicola Pellicani, risposta del Sottosegretario di Stato per la giustizia Nicola Ferraresi

 

NICOLA PELLICANI: Grazie, Presidente. Stiamo parlando di un ennesimo capitolo di una storia costellata da una conflittualità ventennale tra la società di gestione dell'aeroporto di Venezia, la SAVE, e il territorio e la cittadinanza. In particolare, parliamo di un intervento in corso per la realizzazione di nuovi parcheggi all'interno del sedime aeroportuale che sta comportando il taglio di centinaia di alberi, tra cui pini marittimi e piante messe a dimora da oltre cinquant'anni da un ex vivaio, e stiamo parlando di un intervento che sta contravvenendo anche a quanto previsto dal masterplan approvato per l'aeroporto di Venezia che, appunto, agli attuali 6.600 parcheggi già operativi dovrebbe arrivare a oltre 8.500 parcheggi. tra cui questi stalli che sono in costruzione e che, contravvenendo a quanto previsto appunto dal masterplan, dovevano essere anticipati da interventi di mitigazione ambientale, mentre la società che gestisce l'aeroporto sta andando avanti dritta, nonostante le proteste dei cittadini, le petizioni fatte dai residenti, per la realizzazione di questi parcheggi, sacrificando un'area verde, non solo di pregio ambientale, ma anche molto importante dal punto di vista della mitigazione dell'inquinamento ambientale e, in particolare acustico, oltre che atmosferico.

La questione dei parcheggi relativa appunto alla società che gestisce l'aeroporto sta determinando una conflittualità nel territorio, sia per questa vicenda di carattere soprattutto ambientale, ma anche perché, nonostante le raccomandazioni dell'ENAC espresse anche con una circolare, le sta gestendo da anni in regime di monopolio, ovvero gestisce 6.600 parcheggi senza mai aver fatto una gara, ed ora si appresta appunto ad allargare il numero degli stalli sempre con lo stesso metodo.

Penso che questo atteggiamento di contrapposizione permanente con la società che gestisce l'aeroporto - un aeroporto molto importante, ricordiamo che stiamo parlando del terzo aeroporto italiano, con oltre 11 milioni di passeggeri - non può continuare, e che deve interrogarsi non solo il Ministero e il Governo ma anche ENAC su questo atteggiamento. La cosa altrettanto grave sempre compresa in questa interpellanza riguarda il tema della trasparenza. Ovvero, alla fine del 2017 SAVE è uscita dalla Borsa attraverso un'OPA totalitaria, e con l'uscita di Borsa è venuto meno ogni elemento di trasparenza: non si conoscono, ad esempio, i bilanci di una società di grande rilevanza per tutta l'area metropolitana veneziana ma non solo, per tutto il quadrante del Nord-Est del Paese, che agisce senza relazionarsi con il territorio. Questo episodio del taglio degli alberi - stiamo parlando di circa 1.200 alberi - per far spazio appunto ai parcheggi - un taglio di cinque alberi per far posto a tre parcheggi - credo che meriti l'interessamento del Governo, in particolare appunto del Ministero delle infrastrutture e dell'ENAC.

 

VITTORIO FERRARESI, Sottosegretario di Stato per la Giustizia: Presidente, in premessa, interpellato ENAC, questo riferisce che il masterplan 2021 è stato sottoposto a procedura di VIA nazionale (valutazione d'impatto ambientale), procedura che, come è noto, prevede il coinvolgimento di tutti gli enti locali e nazionali competenti ad esprimersi su tutte le tutele ambientali vigenti sull'area. L'iter tecnico-amministrativo cui è stato sottoposto il progetto si è concluso con il decreto di compatibilità ambientale con prescrizioni n. 9 del 2016, a firma congiunta del Ministero dell'ambiente e del Ministero dei beni e attività culturali dell'epoca.

In fase di istruttoria tecnica il progetto è stato illustrato pubblicamente e depositato presso le amministrazioni locali interessate per favorirne l'accessibilità. Tutte le osservazioni espresse sul progetto sono state controdedotte costituiscono parte integrante del parere della commissione tecnica VIA. Peraltro, tutta la documentazione relativa all'istruttoria VIA e delle relative ottemperanze è consultabile sul sito del Ministero dell'ambiente. Inoltre, i progetti in corso di realizzazione sono costantemente monitorati da ARPAV in seno alle prescritte verifica di ottemperanza. Per quanto detto, ENAC ritiene che ogni intervento previsto dal masterplan, ivi incluso il parcheggio P6, sia stato pienamente autorizzato e possa quindi essere realizzato conformemente al quadro prescrittivo in vigore.

Per quanto attiene più specificatamente al tema del verde, ENAC informa che per tutti gli interventi che interferiscono con aree verdi sono state adottate soluzioni progettuali ed esecutive che hanno minimizzato la perdita di copertura arborea: sono stati previsti reimpianti che hanno preservato gli esemplari qualitativamente di pregio e valore, sani e compatibili con la destinazione d'uso delle aree; gli abbattimenti delle specie alloctone, e per questo malate e sofferenti, sono state compensate con reimpianti di specie autoctone dalla massa fogliare più efficiente e dalle caratteristiche fotosintetizzati più favorevoli. Tali soluzioni di dettaglio, come da prassi, sono state sottoposte alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il comune di Venezia e Laguna, che si è espressa con parere favorevole nell'ambito della procedura autorizzata paesaggistica del disegno finale delle opere, ai sensi dell'articolo 147 del decreto legislativo n. 42 del 2004. In particolare, per il progetto del parcheggio P6, il Ministero dei Beni culturali e Attività culturali ha precisato che l'autorizzazione paesaggistica nell'ambito dell'iter procedurale successivo alla VIA prevede di preservare il maggior numero di esemplari esistenti, andando ad individuare una distribuzione e composizione degli stalli, della viabilità afferente e delle opere accessorie che potesse consentire il raggiungimento di tale obiettivo. Con la progettazione esecutiva sono state introdotte alcune modifiche per migliorare l'inserimento funzionale delle opere all'interno del sistema parcheggi e della viabilità aeroportuale, oltre a garantire un migliore inserimento delle stesse nel contesto paesaggistico ambientale.

È stata prevista la piantumazione di nuove alberature lungo la fascia perimetrale del parcheggio per aumentare la schermatura verde rispetto alla viabilità esistente, che andranno ad integrare quella esistente, incrementando così la barriera verde di separazione tra viabilità e parcheggio. ENAC evidenzia anche che il gestore aeroportuale SAVE non è obbligato ad indire gara ad evidenza pubblica per individuare un gestore di parcheggi, tra l'altro gestiti da una propria società partecipata al 100 per cento. A tal riguardo si richiama la sentenza n. 590 del 2018 del Consiglio di Stato, che, nel richiamare quanto espresso dalla Cassazione civile, prevede che la sub-concessione di spazi aeroportuali per lo svolgimento di attività non rientranti nell'elenco dei servizi necessari di assistenza a terra, bensì prestate su richiesta e autonoma remunerazione del cliente, ha natura privatistica, sicché non soggetta alle regole dell'evidenza pubblica. Infine, circa i gravi intasamenti alla viabilità, questi sono determinati dalle vetture che si fermano in sosta vietata lungo le strade di accesso al terminal. In proposito evidenzio che la legge n. 33 del 2012 consente l'istituzione di zone a traffico controllato (ZTC) all'interno del sedime aeroportuale, il cui controllo dall'accesso del tempo di permanenza può essere eseguito anche mediante apparecchiature e dispositivi elettronici omologati, ovvero approvati per il funzionamento in modo completamente automatico. Al riguardo ENAC precisa che l'ordinanza n. 16 del 2018, che istituisce la zona a traffico controllato, è stata emanata dalla direzione aeroportuale Nord-Est. Il 1° luglio scorso, per quanto riguarda la ZTC aeroportuale, il comune di Venezia ha deliberato di approvare lo schema di convenzione tra il comune di Venezia, ENAC e la società SAVE per lo svolgimento in modo coordinato dell'attività di accertamento delle violazioni da parte del Corpo di polizia locale, anche a seguito di controlli effettuati da remoto. La competente direzione aeroportuale presume di poter firmare la convenzione entro il corrente mese.

NICOLA PELLICANI: Presidente, purtroppo non sono per niente soddisfatto. Ancora una volta il Governo sta dimostrando scarsa attenzione e poco interesse per la città di Venezia, che ricordo essere una città patrimonio dell'umanità. L'aeroporto di Venezia, di cui stiamo parlando, di cui parliamo appunto per la tutela di un ambiente delicatissimo, è situato tra la laguna di Venezia, la città antica e un abitato, nel raggio di circa tre-quattro chilometri, di oltre 30 mila abitanti. In questo contesto ENAC sta avallando le decisioni che assume la società di gestione dell'aeroporto SAVE sempre in modo unilaterale, con scarsissima considerazione del territorio. Mi limito a un paio di osservazioni. Allora, sulla concorrenza, secondo quanto diceva con la sua risposta il sottosegretario, ENAC avalla appunto la gestione in regime di monopolio, senza gare, di 6.600 parcheggi nel sedime aeroportuale, che diventeranno oltre 8 mila, nonostante ci sia una stessa circolare di ENAC - che ho qui in mano - che raccomanda appunto di stabilire un rapporto di concorrenza nella gestione di questi parcheggi. Al di là di questo, anche sulla questione dell'introduzione della zona a traffico controllato, veniva citata questa convenzione tra comune e SAVE - approvata nei giorni scorsi dalla giunta comunale e che ora, però, dovrà passare al vaglio del consiglio comunale - che richiama una legge che consente, all'interno appunto dei sedimi aeroportuali, di individuare delle zone che, prevalentemente per ragioni di sicurezza, possono essere appunto sottoposte a ZTC, ma in questo caso tutta l'area aeroportuale è stata sottoposta a ZTC; non solo, ma con la facoltà e la possibilità da parte degli automobilisti di transitare per non più di 7-8 minuti (anzi 8 minuti, perché erano 7 e adesso si passa, con la nuova convenzione, se verrà approvata dal consiglio comunale, ad 8 minuti), pena appunto sanzioni pecuniarie. Si parla poi di un generico parcheggio che verrà istituito - non si sa dove e non si sa quando - per dar facoltà a chi accompagna e viene a prendere le persone in aeroporto per fare una sosta di 60 minuti.

Ecco, io credo che tutto questo meriti più attenzione da parte in particolare dell'ENAC, che dovrebbe intanto cominciare a riunire in modo più frequente la commissione aeroportuale, che, come sappiamo, è quella che comprende tutti i soggetti a vario titolo interessati a una corretta gestione dell'aeroporto, ma soprattutto a controllare i livelli di inquinamento atmosferico e acustico. In questo senso ricordo alcune esperienze virtuose, in particolare quella di Bologna dove l'aeroporto non è un'isola a sé stante rispetto al resto della città, ma è perfettamente integrato, vengono fatti in modo quasi mensile incontri con la cittadinanza ed è stato istituito addirittura un piano sulla decarbonizzazione del territorio. Ecco, credo che bisogna ispirarsi a esperienze come queste per instaurare un rapporto virtuoso tra chi gestisce una società importante per il territorio come una società aeroportuale, e solo in questo contesto è possibile avviare progetti che possano integrare e coinvolgere una cittadinanza.

Ripeto che solamente nel raggio di tre-quattro chilometri vivono circa 30 mila persone, ma sappiamo che l'aeroporto di Venezia, il Marco Polo, è il terzo aeroporto italiano, che serve tutto il quadrante del Nord-Est, e quindi stiamo parlando di alcuni milioni di persone. Per tutto questo non posso che dichiararmi insoddisfatto e chiedere ancora una volta al Governo di avere più attenzione per la città di Venezia, in questo caso in particolare per il destino e il futuro dell'aeroporto.