02/10/2018
Elena Carnevali
Carnevali, Rossi, Nobili, Ubaldo Pagano, Pagani, Anzaldi, Del Basso De Caro, Miceli, Ferri, Losacco, Raciti, Colaninno, Mancini, Paita, Bruno Bossio, Berlinghieri, Mor, Ceccanti, Gavino Manca, Siani, Mura, Scalfarotto, Librandi, Gariglio, Piccoli Nardelli, Moretto, Quartapelle Procopio, Giacomelli, Benamati, Migliore
2-00125

 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

in data 28 ottobre 2016 ad Annone in provincia di Lecco si è verificato il crollo di un ponte lungo la strada provinciale n. 49 sovrastante la strada statale 36 del lago di Como e dello Spluga contestuale al passaggio di un tir trasporto eccezionale;

il crollo determinava la morte del signor Claudio Bertini di Civate la cui auto è stata schiacciata dal cavalcavia;

purtroppo, non è stato l'unico caso e il ripetersi di questi tragici eventi è la dimostrazione che in materia autorizzatoria si intrecciano competenze statali e locali che rendono poco chiara la normativa di riferimento e permettono trasporti sulle infrastrutture stradali ben al di sopra dei carichi di progetto e della loro resistenza;

proprio a seguito di quell'evento nella scorsa legislatura è stata approvata in data 24 maggio 2017, la risoluzione n. 7-01218 presso la IX Commissione trasporti che impegnava il Governo pro tempore: «a promuovere entro sessanta giorni i tavoli tecnici in ambito regionale che coinvolgano gli enti territoriali interessati al fine di produrre entro un anno un sistema digitalizzato su base regionale, supervisionato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che raccolga i dati del censimento delle infrastrutture viarie sospese, quali ponti viadotti e cavalcavia, in particolare prevedendo che sia riportato l'anno di costruzione, la portata dell'infrastruttura, lo stato e lo storico degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria nonché a prevedere una struttura telematica cosiddetta “open data” che permetta l'inserimento di informazioni in tempo reale quali la possibilità di interventi emergenziali o programmati di manutenzione che riducano e temporaneamente la portata dell'infrastruttura, e consenta la consultazione e la condivisione delle medesime informazioni da parte degli enti territoriali e degli altri soggetti interessati»;

con decreto ministeriale protocollo n. 293 del 15 giugno 2017 sono state definite misure in tema di autorizzazioni alla circolazione dei veicoli eccezionali e dei trasporti in condizioni di eccezionalità;

la direttiva, adottata in base all'articolo 5.1 del codice della strada e della normativa vigente del settore, affronta i temi della realizzazione e pubblicazione del catasto delle strade con le informazioni necessarie a caratterizzare la percorribilità delle stesse, le modalità con cui deve essere svolta l'istruttoria preventiva sulle richieste di autorizzazione, la necessità di coordinamento tra gli enti proprietari delle strade e delle opere d'arte interessate dal transito, le eventuali prescrizioni e/o le particolari cautele ed accorgimenti tecnici da imporre nell'autorizzazione ai fini della tutela e della salvaguardia del patrimonio stradale e della sicurezza della circolazione;

quando gli enti proprietari o gestori di strade risultano essere diversi da quelli che autorizzano il trasporto e nel caso in cui non siano disponibili e pubblicate le indicazioni aggiornate di percorribilità di cui al catasto delle strade è stato escluso il principio del silenzio/assenso –:

quale sia lo stato di realizzazione del catasto delle strade in riferimento ai manufatti viari sospesi per il transito di trasporti eccezionali, quali saranno i tempi per la piena operatività della struttura telematica «open data» finalizzata a raccogliere in tempo reale informazioni sulle infrastrutture interessate e se siano in previsione interventi anche per quel che concerne il processo di autorizzazione del transito dei suddetti trasporti con l'obiettivo di rafforzare la sicurezza sulle strade.

 

Seduta del 5 ottobre 2018. Ilustrazione di Elena Carnevali, risposta di Michele Dell'Orco Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti, replica di Gian Mario Fragomeli

 

CARNEVALI: Grazie, signora presidente e Governo. Interveniamo, peraltro, in un momento particolarmente drammatico che voglio ricordare qui, perché la Calabria sta affrontando un'emergenza dovuta a una condizione di maltempo e di nubifragi che hanno visto perdere la vita a una donna, a un bimbo di sette anni e un altro bimbo è disperso e, quindi, anche in quel territorio, si sta affrontando una situazione particolarmente difficile, con strade chiuse, un ponte anche in quel territorio che è crollato e questa interpellanza ricorda, peraltro, come dalla tragedia del ponte Morandi non ci sia cittadino che, nel momento in cui attraversa un ponte, non avverta un sentimento di preoccupazione.

Vengo da un territorio, insieme al collega Fragomeli, da una zona in cui ponti, viadotti, manufatti sospesi ce ne sono tanti, per via di una conformazione del territorio. Da quasi un mese abbiamo la chiusura di un ponte, San Michele, che unisce peraltro due province, quella bergamasca e quella lecchese, che è chiuso per interventi di manutenzione straordinaria, sta provocando molti disagi, un ponte che prima della chiusura vedeva 20 mila attraversamenti al giorno di veicoli al di sotto delle 3,5 tonnellate. Lo dico perché proprio due anni fa, il 28 ottobre 2016, ad Annone, in provincia di Lecco, si è verificato un crollo di un ponte lungo la strada provinciale 49, sovrastante la strada statale 36 del lago di Como e dello Spluga; a seguito di quel passaggio, il passaggio di un TIR in trasporto eccezionale, perse la vita Claudio Bertini, di Civate. Proprio a seguito di quell'evento, su iniziativa dei parlamentari, a prima firma del collega Fragomeli, approvammo una risoluzione, in Commissione trasporti, che porta la data del 24 maggio del 2017, che impegnava l'allora Governo a promuovere dei tavoli tecnici in ambito regionale, coinvolgendo gli enti territoriali interessati al fine di produrre entro l'anno un sistema digitalizzato su base regionale, supervisionato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per raccogliere i dati di censimento delle infrastrutture sospese, dei viadotti, dei cavalcavia, in particolare prevedendo che fosse riportato l'anno di costruzione e la portata dell'infrastruttura, lo stato, lo storico degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché a prevedere questa struttura telematica, cosiddetta open data, che consentisse l'inserimento delle informazioni in tempo reale, così da garantire la possibilità anche di far conoscere quali sono gli interventi emergenziali, piuttosto che quelli programmati, di manutenzione e una condivisione e consultazione delle medesime informazioni da parte degli enti territoriali che sono coinvolti e dai soggetti che ne sono interessati.

Il Governo, con un decreto ministeriale che porta la data del 15 giugno 2017, ha definito peraltro le misure in tema di autorizzazione alla circolazione dei veicoli eccezionali e dei trasporti in condizioni di eccezionalità. Questa direttiva in base, appunto, all'articolo 5.1 del codice della strada e della normativa vigente del settore, affronta i temi della realizzazione e della pubblicazione del catasto delle strade, con le informazioni necessarie e le caratteristiche relative alla percorribilità delle stesse, alle modalità con cui deve essere svolta l'istruttoria preventiva sulle richieste di autorizzazione, la necessità di un coordinamento tra gli enti proprietari delle strade e delle opere d'arte interessate al transito, le eventuali prescrizioni o le particolari cautele e accorgimenti tecnici da imporre per l'autorizzazione ai fini della salvaguardia e della sicurezza delle persone e del patrimonio statale e della circolazione. Soprattutto in materia di trasporto eccezionale, è stato previsto che, quando gli enti proprietari o gestori di strada risultassero essere diversi da quelli che autorizzano il trasporto o nel caso in cui non siano disponibili e pubblicate le indicazioni aggiornate di percorribilità, di cui a questo catasto delle strade, è stato escluso il principio di silenzio assenso, proprio per garantire la sicurezza dei cittadini ed evitare di percorsi drammatici, come peraltro appunto quello di Annone, ma purtroppo ne dovremmo ricordare altri. L'interpellanza di oggi viene proprio seguito da un dibattito che peraltro c'è stato dopo il dramma di Genova, dopo quello che abbiamo ricordato in apertura e intende, quindi, chiarire quali sono gli intendimenti del Governo su tale delicata materia, che investe la sicurezza dei manufatti, a garantire quindi anche gli operatori economici certezze di circolazione dei trasporti, compresi quelli eccezionali. Si rende sempre più urgente e imprescindibile anche l'individuazione dei corridoi specifici per il trasporto eccezionale, al fine di superare quelle criticità che spesso incontrano per gli itinerari che vengono scelti con un indubbio non solo aggravio di competenza, ma di mortificazione di un comparto, in particolare il comparto nostro, che è manifatturiero. È necessario, ad esempio, che i diversi enti proprietari e concessionari si coordiinino tra loro, perché l'attuale frammentazione delle competenze alla fine risulta essere davvero un ostacolo sia per gli interventi di sicurezza da effettuare sui manufatti sia rispetto al regime di transitabilità. E non è una questione che riguarda solo il Nord, per lo sblocco dell'Adriatico considerando il suo tessuto produttivo, ma riguarda anche il Mezzogiorno, dove l'abbiamo purtroppo visto ancora oggi, alla criticità dei manufatti va aggiunta anche una minore capacità della rete viaria a sostenere percorsi alternativi.

Per tutte queste ragioni, al Governo chiediamo di sapere innanzitutto quale sia lo stato di realizzazione del catasto delle strade, in riferimento quindi ai manufatti sospesi e, in particolare anche sul trasporto eccezionale, quali siano i tempi per la piena operatività della struttura telematica open data che è finalizzata a raccogliere in tempo reale le informazioni sulle infrastrutture necessarie e interessate, se da parte del Ministero vi sia una previsione anche di un intervento normativo per quel che concerne il processo di autorizzazione dei transiti dei suddetti trasporti, con l'obiettivo di rafforzare sia la sicurezza sulle strade sia la sicurezza dei cittadini in particolare, e quella degli operatori economici.

DELL'ORCO Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti. Grazie, Presidente, una delle priorità di questo Governo sin dal suo insediamento è quella di dare sicurezza e servizi ai cittadini che viaggiano, passando dalla logica dell'emergenza alla logica della prevenzione, ed infatti il decreto-legge n. 109, del 28 settembre scorso, recante disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze, ha previsto, tra l'altro, una serie di misure attraverso le quali potremo meglio conoscere le opere pubbliche, compresi strade, viadotti e gallerie, gestirle e monitorarle costantemente, per far sì che possano essere utilizzate al meglio, in assoluta sicurezza. Più in dettaglio, il citato decreto-legge prevede sia la nascita dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, delle infrastrutture stradali e autostradali - perché fino ad ora c'era solo un'Agenzia per quanto riguarda la parte ferroviaria -, quindi deputata al controllo e alla verifica dello stato di salute anche di ponti, strade, viadotti e gallerie, che l'introduzione di sistemi tecnologici di monitoraggio dinamico in grado di garantire il controllo strumentale delle condizioni di sicurezza in tempo reale. E ancora, sempre il citato decreto-legge prevede l'istituzione dell'archivio informatico nazionale delle opere pubbliche AINOP, scusate l'ennesimo acronimo. Quindi, questo decreto «Genova» che, in realtà, si è allargato, ormai riguarda varie emergenze, riguarderà appunto l'Agenzia nazionale per la sicurezza anche delle strade e dei ponti, riguarderà il controllo attraverso dispositivi tecnologici, e poi c'è anche l'introduzione di questo archivio informatico nazionale che comunque, a mio avviso, è una concreta, piccola rivoluzione, finalizzato alla gestione dei dati e delle informazioni riguardanti le infrastrutture pubbliche, anche ai fini della raccolta dati per il censimento di tutte le infrastrutture pubbliche, ivi comprese quelle viarie sospese quali ponti, viadotti e cavalcavia.

In particolare, nell'AINOP, concepito tenendo in considerazione la necessità urgente di garantire un costante monitoraggio dello stato e del grado di efficacia delle opere pubbliche, in particolare per i profili riguardanti la sicurezza, è prevista la configurazione di schede nelle quali saranno riportate informazioni come l'anno di costruzione, la portata nominale dell'opera d'arte, lo stato e lo storico degli interventi di manutenzione sia ordinaria sia straordinaria. Tutti gli enti e le amministrazioni che gestiscono o detengono dati riferiti ad un'opera pubblica saranno tenuti ad alimentare tale archivio con i dati in loro possesso. È prevista, inoltre, una sezione consultabile, come ricordava anche l'interrogante, in modalità open data, che permetterà l'inserimento di informazioni in tempo reale e utilizzabili da tutti gli enti proprietari o gestori delle opere pubbliche per divulgare rapidamente informazione quali interventi emergenziali o programmati di manutenzione che riducano temporaneamente la portata nominale delle opere d'arte. Tutte le informazioni contenute nell'AINOP consentiranno di pervenire ad una valutazione complessiva del livello di sicurezza delle opere per agevolare il processo di programmazione e finanziamento degli interventi di riqualificazione o di manutenzione delle opere stesse e del grado di priorità delle medesime.

Infine, quanto al processo di autorizzazione al transito dei trasporti eccezionali, le informazioni contenute nel predetto sistema consentiranno di gestire in maniera efficiente tali processi autorizzativi. Per ciò che riguarda, quindi, la richiesta di quando sarà operativa non solo l'agenzia ma tutta questa informatizzazione open data a livello statale ed essendo ciò presente nel decreto che è arrivato già alle Commissioni parlamentari competenti, appena il testo sarà approvato avremo la definizione totale e potremo partire con questa raccolta dati per la manutenzione.

Ho letto anche la notizia, poco fa, di un altro ponte crollato a Lamezia Terme. Su questo dobbiamo partire immediatamente per il controllo veramente cospicuo e proprio dettagliato di ogni lavoro di manutenzione e questo si può fare anche col contributo degli enti gestori. Inoltre, stiamo anche richiedendo al Ministero dell'economia e delle finanze di prevedere, in legge di bilancio, eventuali fondi per venire incontro ad alcune esigenze anche degli enti territoriali, a partire dalle province che hanno pochi fondi, per cercare di aiutarli, seppure la competenza non sia del Ministero dei trasporti, a gestire questa emergenza e a gestire la manutenzione ordinaria e straordinaria di queste infrastrutture che, purtroppo, sono carenti di controlli perché non è stata fatta la dovuta revisione e manutenzione e i Governi precedenti forse avrebbero dovuto porre maggiore attenzione non a nuove grandi opere ma alla manutenzione, prima di tutto, delle infrastrutture che sono già esistenti.

FRAGOMELI: Signora Presidente, sottosegretario, chiaramente devo manifestare la completa insoddisfazione rispetto alla risposta del sottosegretario e la cosa ci preoccupa molto perché anche lo scenario emergenziale che la mia collega prima ha espresso non viene minimamente recepito nelle preoccupazioni e nelle priorità del Ministero. Questa risposta a questa interpellanza poteva avvenire forse un anno fa, ma non dopo Genova e non dopo quello che sta accadendo in questi giorni. Noi vi abbiamo dato gli strumenti, vi abbiamo detto che il fattore tempo è fondamentale e non mi basta sentire rispondere con un'ipotetica costituzione di un'agenzia rispetto a un dramma e a una necessità di costruire la più grande concertazione a livello nazionale tra tutti gli enti, perché forse a questo Governo manca un elemento basilare: i ponti non sono solo dello Stato e autostradali; sono di regioni, di province e di comuni.

Nella risoluzione avevamo detto di attivare - e i tempi c'erano e ci sono ancora - il prima possibile questo grande tavolo di concertazione, perché se la risposta di questo Governo è quella di sostituire i politici ai tecnici e diventare politici più burocrati dei tecnici allora faremo poca strada. Infatti, non basta la letterina del 20 agosto - protocollata 44688 - in cui si chiedeva semplicemente il pezzo di carta a tutte le province e a tutti i comuni e di indicare quali sono i ponti in difficoltà. Non basta! Il Governo deve attivare e il Ministero deve coordinare in tutte le regioni i tavoli, con della strumentazione che vada a verificare, da subito e immediatamente, la situazione dei nostri ponti e non aspettare che cada il ponte di Lamezia Terme anche oggi. E sentirci dire che tutto è rimandato non va bene. Cioè, noi qui non siamo ancora in grado di capire questa emergenza e voi al Governo in questo momento parlate di prevenzione ma non costruite le condizioni perché si faccia prevenzione. La prima cosa è che da domani mattina - anzi, bisognava farlo ieri - il Ministero dovrà convocare tutte le regioni italiane e aprire dei tavoli regionali per capire la situazione dei ponti. O dobbiamo aspettare che si accumulino sempre più morti, gente che muore sui nostri ponti, con le esondazioni e via dicendo? Dopo cinque mesi non vi basta dire cosa ha fatto il precedente Governo. Avete gli strumenti per farlo, la tecnologia di open data c'è già, c'è Fincantieri e ce ne sono altre.

Potreste applicarle da subito per capire come funziona e qual è lo stato dei nostri ponti. E, invece, sentiamo parlare di burocrazia, di archivi, di qualcosa che nascerà. Non possiamo dirvi che la preoccupazione aumenta continuamente, perché se non si farà questo non si passerà alla fase successiva che è quella di capire la reale condizione e stanziare i fondi per sistemare i nostri ponti. Siamo molto preoccupati da questo punto di vista. Noi in qualche modo ve lo chiediamo: attivate subito dei tavoli e fatelo immediatamente con tutti gli enti locali. Anticipate le scadenze e non fate come con il commissario di Genova due giorni prima della scadenza. Non inseguite ma anticipate le scadenze, perché qui in Italia la gente muore. Vi siete giustamente dichiarati i difensori del popolo, ma fate attenzione perché si fa in fretta a passare in un'aula da difensori del popolo e diventare molto presto imputati del popolo e se andrete avanti a non fare nulla e a parlare solo di agenzie e di cose future poi diventerete anche i responsabili e verrete giudicati per i vostri omessi interventi. Quindi attenzione, perché il popolo poi capirà quello che non state facendo.

Allora, il nostro invito è molto chiaro e molto netto. Sono due le problematiche: in primo luogo - ve lo ripeto - non è una questione solo ministeriale; è una questione che riguarda tutti gli enti territoriali. Organizzate subito questi tavoli e organizzate subito una campagna con un finanziamento per la strumentazione necessaria a capire lo stato attuale dei nostri ponti e a cronoprogrammare gli interventi manutentivi da qui ai prossimi anni e, conseguentemente, per la legge di bilancio sinceramente avrei evitato di fare l'esempio del decreto su Genova, dove mancano pure i soldi per Genova e figuriamoci se avete pensato minimamente di finanziare anche tutti gli altri interventi che servono solo a controllare lo stato di degrado dei ponti italiani. Quindi, forse, sottosegretario, avrei evitato di menzionare quel decreto, dove veramente le risorse sono al lumicino e non sono sufficienti neanche per quell'emergenza, figuriamoci per capire quali sono le emergenze da prevenire in questo Paese.

Quindi, vi invitiamo veramente: attivatevi subito, perché qui sta succedendo una cosa gravissima che voi non state minimamente cogliendo nella sua drammaticità e fatelo subito. Lo stesso vale per l'economia di questo Paese, dove parlate tanto di rilancio del PIL e del fatto che l'economia riparta. C'è un tema, quello dei trasporti eccezionali che abbiamo sollevato con la collega. Anche su questo punto mettetelo oggi in un provvedimento. Ci sono le strumentazioni informatiche che possono far navigare le richieste e la condivisione del dato rispetto a un'autorizzazione ad un trasporto eccezionale; non siamo più nell'era dei fax e di chi sa e di chi non sa dove passa un trasporto eccezionale, sul ponte X o sul ponte Y, sulla s.p. o sulla s.s. Ci sono tutti gli strumenti tecnologici. Allora, siccome li avete e potete farlo, per favore attivateli, perché la situazione è realmente preoccupante ed è inutile sentirci dire qui di una fantomatica agenzia - senza che lei, giustamente, avrà ad oggi alcuna cognizione del fatto - e senza nessuna tempistica. Infatti, il fattore tempo è fondamentale su questa cosa e invece abbiamo notato che per voi il tempo non è importante.

Ribadiamo - e concludo - che noi sicuramente non vogliamo né lucrare né strumentalizzare i disastri, però mi raccomando: sugli omessi interventi vi chiedo veramente di cambiare registro e di attivarvi subito, perché il Ministero ha le potenzialità per attivare subito il suo ruolo di controllore e di coordinatore della sicurezza sui nostri viadotti e sui nostri ponti.