02/08/2017
Alessandra Terrosi
Romanini, Cenni, Cova, Venittelli, Manzi, Capone, Carocci, Rocchi, Incerti, Mazzoli, Prina, Pinna, Rossi, Fiorio, Cuperlo, Gnecchi, Dallai, Verini, Malisani, Mariani, Giacobbe, Casellato, Beni, Miccoli, Patrizia Maestri, Montroni, Luciano Agostini, Scuvera, Amato, Tentori, Baruffi, Stella Bianchi
2-01908

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
   la via Francigena, itinerario le cui origini risalgono al Medioevo quando Sigerico stabilì in 80 tappe il percorso seguito da coloro che da Canterbury raggiungevano la capitale della cristianità, ha visto nel 2016 approvata dal Consiglio d'Europa l'estensione del tracciato lungo la via Francigena del Sud fino a Santa Maria di Leuca;
   nel gennaio 2016 è stata emanata dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo la direttiva «2016 – Anno dei Cammini d'Italia» che definisce i «cammini» come «gli itinerari culturali di particolare rilievo europeo e/o nazionale percorribili a piedi o con altre forme di mobilità dolce sostenibile e che rappresentano una modalità di fruizione del patrimonio naturale e, culturale diffuso, nonché una occasione di valorizzazione degli attori naturali, culturali dei territori interessati», essa stabilisce la stesura di linee guida e specifica le attività da realizzare: dalla ricognizione degli itinerari, alla redazione di un «Atlante dei Cammini d'Italia», alla individuazione di comuni che si distinguano per l'attenzione rivolta al turismo lento e sostenibile;
   con delibera del Cipe n. 3 del 1o maggio 2016 sono stati stanziati 1000 milioni di euro, ripartiti nelle annualità dal 2016 al 2022, a valere sul fondo di sviluppo e di coesione 2014-2020, per l'attuazione del cosiddetto «piano stralcio cultura e turismo» ai sensi dell'articolo 1, comma 703, lettera d), della legge n. 190 del 2014;
   tra gli interventi proposti nel piano stralcio taluni afferiscono al «macro-aggregato 2 Sistemi territoriali turistico-culturali (cammini, percorsi, aree vaste)» e le linee guida individuate per raggiungere gli obiettivi del macro aggregato sono riassumibili in quanto riportato di seguito:
    1) rafforzare gli itinerari già riconosciuti dal Consiglio d'Europa (Francigena);
    2) recuperare e valorizzare gli itinerari e i percorsi in corso di valutazione per l'inserimento nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco (via Francigena, via Appia);
    3) rafforzare gli itinerari e i percorsi già attivati nei territori interni (cammino di San Francesco, cammino di Santa Scolastica) intercettando anche il turismo religioso nell'ambito della valorizzazione del patrimonio diffuso nelle aree interne;
   la tabella – Allegato 2, riporta le somme impegnate per la realizzazione delle azioni sopra richiamate, pari a 20 milioni di euro per ciascuna tipologia;
   con atto del Governo n. 372 a gennaio 2017 è stato presentato il piano stralcio di sviluppo del turismo in Italia per il periodo 2017-2022 sul quale, il 15 settembre 2016 la Conferenza Stato-regioni ha espresso parere favorevole;
   nell'obiettivo specifico 3 e nelle linee d'intervento A.3.2. e A.3.3. si rilevano indicazioni per il perseguimento e l'incentivazione di attività compatibili con la valorizzazione dei cammini, a cui è riconducibile pertanto anche la via Francigena ancorché non espressamente citata;
   il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha inoltre istituito un tavolo tecnico permanente finalizzato alla definizione di una governance unica per la via Francigena;
   il decreto-legge n. 83 del 2014 prevede, tra l'altro, la possibilità di affidare gratuitamente i beni demaniali non utilizzati e presenti lungo il percorso francigeno, di realizzare azioni pubblicitarie e di promozione sui mercati interno ed estero e di formare operatori turistici, guide, addetti alla informazione turistica;
   la legge di stabilità 2015 ha stanziato 3 milioni di euro destinati al finanziamento dal parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti delle azioni previste nel provvedimento cosiddetto «Sblocca Italia», per il miglioramento della mobilità lungo i principali cammini;
   nel 2016 si è costituito un gruppo di lavoro presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, con l'obiettivo di individuare le emergenze culturali significative presenti lungo il tracciato francigeno al fine del loro inserimento nell'ambito del più vasto progetto di candidatura della via Francigena nella lista del patrimonio tutelato dall'Unesco, avviato dallo stesso Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo nel 2010;
   a partire dal 1994, anno in cui la via Francigena ha ottenuto da parte del Consiglio d'Europa il riconoscimento di itinerario culturale, molti dei territori attraversati hanno dimostrato un notevole dinamismo progettuale che ne ha permesso la custodia, la salvaguardia, la valorizzazione, la promozione, la conoscenza;
   la valorizzazione della Via Francigena e degli altri cammini individuati dalla citata delibera del Cipe rappresenterebbe un significativo volano per promuovere l'Italia come un vero e proprio «museo diffuso» e una occasione di valorizzazione delle ricchezze paesaggistiche e di riscoperta del vasto patrimonio enogastronomico e artigianale locale –:
   a che punto siano la realizzazione dell'Atlante dei cammini e la stesura delle linee guida previste dalla direttiva sui cammini;
   quale sia lo stato dell'arte rispetto alla predisposizione del dossier necessario alla candidatura Unesco della via Francigena, e alle emergenze culturali diffuse sul suo tracciato;
   quali siano le azioni concordate dal tavolo tecnico sopra richiamato al fine di definire una governance unica della via Francigena e dei cammini in generale e quali siano le novità relative alla via Francigena del sud;
   come siano stati impiegati i 60 milioni di euro di cui in premessa o, in alternativa, quali linee di indirizzo siano state definite per il loro utilizzo;
   se siano state individuate le opere da realizzare lungo il tracciato della via Francigena al fine di raggiungere l'obiettivo della accessibilità per tutti;
   quali azioni di coordinamento siano state intraprese dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l'utilizzo delle somme di cui alla legge di stabilità 2015;
   quali aggiornamenti intendano fornire in relazione all'applicazione del decreto-legge n. 83 del 2014, convertito, con modificazioni dalla legge 24 luglio 2014, n. 106, con riferimento a quanto espresso in premessa;
   se si intenda fornire un resoconto dettagliato sull'attività del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo rispetto alla via Francigena e ai cammini.
 

 

Seduta di venerdì 22 settembre 2017

Illustrazione di Alessandra Terrosi, Risposta del sottosegretario all'Istruzione Gabriele Toccafondi, Replica di Susanna Cenni

 

Illustrazione

Grazie Presidente. Signor sottosegretario, colleghi, questa interpellanza urgente nasce dalla necessità di interrogare il Ministro circa le misure adottate per favorire la valorizzazione di uno degli itinerari più importanti per il nostro Paese. Parliamo della via Francigena che, come è noto, parte da Canterbury arriva a Roma, attraversando il nostro Paese dalla Valle d'Aosta fino a Roma e poi, con la nascita della via Francigena del sud, in realtà, fino alla Puglia. Già nel Novantaquattro lo stesso Consiglio d'Europa ha riconosciuto il cammino francigeno itinerario culturale, elevandolo poi nel 2004 a grande itinerario culturale. Intorno al 2000, proprio in vista del Giubileo, vengono predisposti i primi interventi sostanziali e di recupero attraverso specifiche leggi nazionali e regionali che hanno chiaramente contribuito al ripristino di monumenti, di beni culturali, di luoghi, eccetera. Nel 2001 nasce l'Associazione europea per le vie francigene che nel 2007 viene abilitata dal Consiglio d'Europa a diventare réseau porteur cioè organismo di tutela dell'itinerario.

Vanno ricordati gli interventi realizzati già durante il secondo Governo Prodi, da quello dell'allora Ministro per le politiche agricole circa la mappatura di prodotti agroalimentari delle strutture agrituristiche lungo l'itinerario, a quello che ha dotato alcuni tracciati originari di una segnaletica adeguata, agli interventi promossi dei vari enti locali. Anche in questa legislatura il Governo e anche il Parlamento, con la costituzione di un intergruppo che ha svolto un'attività di coordinamento e anche di stimolo nei confronti appunto del Governo stesso, si sono caratterizzati per un certo dinamismo relativamente a questo tema, tant'è vero che nel 2016 è stata emanata un'apposita direttiva che definì il 2016 anno dei cammini d'Italia e nella stessa direttiva viene definito il concetto di cammino. Non solo, si stabilisce anche la stesura di linee guida di specifiche attività da realizzare, precisamente dalla ricognizione degli itinerari, alla redazione di un atlante dei cammini, all'individuazione di comuni che si distinguono per l'attenzione rivolta al turismo lento e sostenibile. Ancora, con delibera CIPE del 2016, vengono assegnati i fondi proprio per il rafforzamento degli itinerari già conosciuti, ma anche per recuperare e valorizzare degli itinerari dei territori interni.

In particolare, per i cammini della via Francigena, della via Appia, per il cammino di San Francesco, vengono destinati 20 milioni di euro cadauno. Con atto del Governo n. 372, a gennaio del 2017, viene predisposto il Piano stralcio di sviluppo del turismo in Italia per il periodo 2017-2022.

Anche qui in alcuni interventi si rilevano appunto delle specifiche indicazioni per il perseguimento e l'incentivazione di attività compatibili con la valorizzazione dei cammini ma, ancora, nasce un tavolo tecnico permanente, finalizzato alla definizione di una governance unica per la Via Francigena.

Con il decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83 si dà la possibilità di affidare gratuitamente i beni demaniali e, in particolare, quelli lungo i cammini proprio per favorire le economie interne. Con la legge di stabilità 2015 si stanziano 3 milioni di euro destinati, in realtà, al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per il miglioramento della mobilità lungo i principali cammini. Insomma, è stata emanata una serie di atti e l'interpellanza urgente odierna ha proprio lo scopo - mi si consenta l'espressione - di fare il punto relativamente a tutte le misure messe in campo, e per questo gli interpellanti chiedono di essere ragguagliati proprio su tutta una serie di attività. Ripetiamo: dalla realizzazione dell'Atlante, cioè a che punto si è con la realizzazione dell'Atlante dei cammini e sulla stesura delle linee guida; quali siano le azioni concordate per definire la governance unica che ci sembra un'attività assolutamente da perseguire considerato che, com'è noto, chiaramente le regioni hanno investito in maniera difforme negli anni, seppure per molte di esse ci sia stata un'attività molto, molto intensa e molto orientata alla valorizzazione e al sostegno di questo cammino.

Una questione importante alla quale siamo estremamente interessati è, per esempio, se siano state individuate le opere da realizzare lungo il tracciato per poterlo rendere fruibile a tutti, quindi accessibile a tutti considerando che c'è una fortissima attenzione nei confronti di questo come di altri tracciati anche internazionali - mi riferisco al cammino di Santiago - da parte, ad esempio, di persone non normodotate, quindi che hanno difficoltà nella deambulazione.

Ringrazio sin d'ora per la risposta e per l'attenzione perché ritengo che riuscire a fare il punto in questa fase della legislatura possa essere una possibilità anche per mettere in campo attività per il futuro.

 

Risposta

In merito alla Via Francigena ed agli altri cammini europei che interessano il nostro Paese, riferisco alcune delle principali azioni di competenza del Mibact in materia di cammini e, nello specifico, come detto, della Via Francigena.

Con direttiva del Ministro Franceschini del 16 dicembre 2015, il 2016 è stato riconosciuto quale anno dei cammini d'Italia con la finalità di valorizzare e far conoscere il patrimonio, composto da itinerari, cammini, percorsi, che attraversa l'Italia creando una rete di mobilità slow da promuovere con l'Atlante dei cammini.

Le attività coordinate dagli uffici del Mibact hanno ricompreso la costituzione di un comitato di coordinamento dei cammini d'Italia con componenti del Ministero stesso, delle regioni e dell'ANCI. Il comitato ha individuato gli undici criteri atti a consentire l'inserimento di ogni cammino nell'Atlante dei cammini. Le proposte pervenute sono state tutte esaminate e ricomprese in un elenco di 112 cammini di cui 41, ad oggi, con l'interezza dei requisiti.

L'elenco è stato validato dal comitato anche in vista della presentazione della prima versione dell'Atlante progettato come uno strumento dinamico e periodicamente aggiornabile con i cammini che dovessero via via assumere l'interezza dei requisiti richiesti.

Tale intenso lavoro, che consentirà di avere per la prima volta un'accurata mappatura unitaria dei cammini del territorio italiano, avrà il suo coronamento nelle prossime settimane con la presentazione ufficiale della prima versione dell'Atlante dei cammini.

Inoltre, con nota del Segretario generale del 18 aprile 2016, è stato istituito il gruppo di coordinamento per la candidatura della Via Francigena all'iscrizione della stessa nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO. L'inizio dei lavori è avvenuto in data 28 aprile 2016. Il Ministero assicura il massimo impegno nella celere prosecuzione delle attività, attesa la complessità della procedura in esame e la numerosità degli enti, in particolare locali, coinvolti.

Altro punto, la direzione generale del turismo del Ministero ha comunicato che, per quanto di competenza, sta coordinando un tavolo di lavoro con le regioni ed i segretariati regionali del Mibact, al fine di consentire l'attuazione dei progetti finanziati con gli stanziamenti della delibera CIPE del 1° maggio 2016. Con la delibera sopra richiamata è stato approvato il Piano stralcio “Cultura e turismo” che comprende progetti su sistemi territoriali turistico-culturali quali i cammini religiosi di San Francesco e Santa Scolastica per 20 milioni di euro; Appia Regina viarum con altrettanti 20 milioni di euro e, infine, per la Via Francigena per 20 milioni di euro.

In particolare, per quel che concerne i progetti relativi ai cammini religiosi e alla Via Francigena, a partire dal gennaio scorso, sono stati avviati i tavoli di lavoro con il coordinamento della direzione generale turismo e la partecipazione delle regioni e dei segretariati regionali territorialmente competenti per poter definire in modo puntuale lo stato di fatto rilevabile nei singoli cammini, le principali criticità e le conseguenti azioni da mettere in atto.

Nello specifico, per i cammini religiosi e la Via Francigena del Sud si sta lavorando alla definizione univoca dei tracciati con un'attività di natura ricognitiva al fine di pervenire alla delibera del percorso medesimo da parte degli uffici territorialmente competenti.

La direzione generale turismo ha, inoltre, provveduto sia per i cammini religiosi sia per la Via Francigena del Sud ad elaborare una cartografia di sintesi relativa a tutte le direttrici identificate sulla base dei contributi regionali.

Per quel che concerne la Via Francigena del Nord, il cui percorso è ufficialmente riconosciuto, sono state trasmesse finora, da parte delle regioni, 127 schede progettuali di cui 10 per azioni trasversali, relativamente alle quali è prevista una verifica delle priorità in ragione dell'obiettivo di poter realizzare opere ed attività che consentano di delineare un percorso di livello nazionale qualitativamente omogeneo per continuità del tracciato, unitarietà di immagini e di servizi.

Con specifico riferimento al percorso dell'Appia, è stato predisposto il masterplan della via, attualmente in corso di condivisione con le regioni, al fine della sottoscrizione di un accordo operativo. In particolare, sono state già svolte le azioni funzionali all'individuazione e condivisione del tracciato, alla definizione della tipologia di interventi da realizzare per garantire l'omogeneità e l'unitarietà del cammino. È in fase di redazione il documento di indirizzo alla progettazione.

Inoltre, il Mibact ha collaborato con il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti nell'ambito dei progetti connessi alla mobilità ciclistica e di quelli riferiti ad interventi da compiere sulla rete dei cammini, alla definizione e sottoscrizione degli accordi di programma per le quattro ciclopiste individuate nella norma specifica e, per i cammini, nelle modalità di recepimento delle proposte di interventi da parte delle regioni e nell'approvazione dell'elenco degli stessi interventi ammessi al finanziamento.

Infine, il Mibact ha concordato con l'Agenzia del demanio, il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e l'ANAS, tramite una sottoscrizione di un protocollo d'intesa, che la prima ricognizione di beni disponibili fosse compiuta sulla rete dei cammini e in particolare sulla Via Francigena.

Nell'ambito del conseguente progetto Valore Paese - Cammini e Percorsi, la direzione generale turismo ha partecipato sia alla redazione dell'elenco dei cammini su cui attivare la ricognizione dei beni demaniali dismessi sia, attraverso la costituzione di un apposito gruppo di lavoro, alla redazione dei bandi pubblici necessari ad individuare i possibili beneficiari. Un primo bando, in attuazione della previsione dell'articolo 11 del decreto-legge n. 83 del 2014, relativo agli immobili concessi in comodato d'uso gratuito, che interessa anche immobili di rilevanza per la Via Francigena, è già stato pubblicato lo scorso 24 luglio dall'Agenzia del demanio. Il termine di presentazione delle domande scadrà il prossimo 11 dicembre. Un secondo bando, relativo, invece, ad immobili per i quali è prevista la messa a valorizzazione attraverso la corresponsione di un canone, sarà pubblicato entro il prossimo autunno.

In conclusione, ribadisco anche in questa sede, il forte impegno del Ministro Franceschini e del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo sui temi sollevati nella vostra interpellanza urgente nella consapevolezza che i cammini siano uno dei principali strumenti per far diventare l'Italia la meta di un turismo sostenibile, non solo concentrato in alcune grandi città, ma che attraversa tutta la ricchezza del nostro impareggiabile patrimonio storico-artistico e paesaggistico.

 

Replica

Grazie, Presidente. Ringrazio il sottosegretario Toccafondi per la risposta esauriente, per la quale, ovviamente, ci dichiariamo soddisfatti. Credo che la richiesta che questo gruppo di deputati ha avanzato di conoscere lo stato dell'arte era conseguente al lavoro che lo stesso gruppo interparlamentare in questi anni ha cercato di svolgere, tenendo anche assieme e favorendo le relazioni fra i tanti soggetti istituzionali, anche con una collaborazione molto positiva con il Ministero e lo stesso Ministro Franceschini. Alcuni, ovviamente, dei dati che lei ci ha illustrato erano già presenti nel testo della nostra interpellanza, e quindi erano noti. Forse vorremmo sapere qualcosa di più sullo stato dell'arte del dossier UNESCO, però troveremo, forse, altri modi per approfondire.

Ritengo particolarmente importante la conclusione della sua risposta, che testimonia la volontà di proseguire in questo grande lavoro di sostegno, di valorizzazione e di coordinamento con il lavoro delle regioni. Lei, come me, è toscano, e quindi saprà benissimo che la nostra regione, che conta 370 chilometri di questo tracciato, conteggia 16 milioni di euro di volume d'affari attorno alla promozione turistica, all'accoglienza e all'arrivo di tanti pellegrini, visitatori e turisti lungo questo tracciato. Sappiamo che c'è uno studio dell'IRPET che ipotizza in 800 mila i potenziali arrivi ogni anno, quindi ci sono ancora spazi importanti di crescita, di valorizzazione di un turismo sostenibile, lento, che io credo abbiamo tutto l'interesse, come Paese, complessivamente, a tutelare. Credo anche che questo lavoro debba proseguire, anche per incoraggiare il lavoro che in questi anni è stato attivato da tantissimi comuni, da una rete di comuni molto vasta e diffusa sul territorio, che, assieme ad alcune regioni, ha consentito importanti risultati. Ecco, il passo successivo è indubbiamente quello di riuscire ad avere un prodotto turistico omogeneo. Ringrazio ancora per la risposta.