17/05/2016
Marco Miccoli
Terrosi, Andrea Romano, Beni, Culotta, Bonaccorsi, Verini, Blazina, Causi,Garavini, Murer, Amato, Montroni, Romanini, Gnecchi, Fossati, Chaouki, Malisani, Zampa, Lavagno,Carra, Stella Bianchi, Patrizia Maestri, Minnucci, Albini, Naccarato, Tidei, Gasparini, Giacobbe,Mognato, Venittelli, Carloni, Carnevali, Guerra, Roberta Agostini
2-01375

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che: 
a seguito degli attentati di Parigi del 13 novembre 2015 l'organizzazione neofascista italiana Casapound ha indetto per il 21 maggio 2016 una «mobilitazione di tutti gli uomini liberi in difesa dei confini, delle tradizioni e dell'identità per fermare il terrore e le forze malate che cinicamente lo alimentano». Lo dichiara in una nota del 15 novembre 2015 il leader del movimento Gianluca Iannone, che spiega anche come il corteo europeo di svolgerà in contemporanea a Parigi, Atene e Madrid; 
nella suddetta manifestazione – convocata in occasione dell'anniversario della morte di Dominique Venner (ideologo francese di estrema destra) – convoglieranno diverse organizzazioni dell'estrema destra europea. Roma, decorata con la medaglia d'oro al valor militare per la guerra di Liberazione, che ha subito l'eccidio delle Fosse Ardeatine, sarà teatro di un avvenimento di tale matrice, che rischia di offrire inutili tensioni ai suoi cittadini e l'ennesimo oltraggio alla sua storia; 
molti manifesti apparsi nella capitale confermano l'imminente svolgersi del corteo la cui partenza è prevista alle ore 10 da Piazza Vittorio, nel quartiere Esquilino. Il luogo scelto già prefigura a parere degli interpellanti l'intento provocatorio e xenofobo della manifestazione: esso, infatti, per Roma è un simbolo di accoglienza e integrazione, un territorio ove risiedono migliaia di immigrati; 
a Roma e nel Lazio, di recente, si sono verificati blitz–e incursioni di carattere omofobo, ad opera di organizzazioni neofasciste, in sedi associative e di partito, a seguito dell'approvazione del provvedimento sulle unioni civili; 
anche in via Acqua Bullicante, al Prenestino, il 14 maggio 2016 si sono generate tensioni tra i militanti di Casapound e i cosiddetti «antagonisti» –: 
se sia a conoscenza della suddetta manifestazione e dell'eventuale autorizzazione concessa dalla questura di Roma; 
se risultino specifiche precauzioni poste in essere dalla stessa questura e in tal caso se le ritenga sufficienti a garantire l'ordine pubblico, considerato anche il contestuale svolgimento della campagna elettorale per le elezioni amministrative. 
 

Seduta del 20 maggio 2016

Illustra e replica Marco Miccoli, risponde Gianpiero Bocci, Sottosegretario di Stato per l'interno

Illustrazione

Grazie, Presidente, grazie, sottosegretario. Questa interpellanza, sostanzialmente, nasconde una forte preoccupazione per la giornata di domani: una manifestazione convocata da CasaPound, indetta a novembre del 2015 a seguito degli attentati di Parigi, da uno dei leader dell'organizzazione che ha convocato appunto la manifestazione contro il terrore con il solito impianto che riguarda le vicende che riguardano, appunto, l'immigrazione, quindi, contro la cosiddetta «invasione» da parte di stranieri; una manifestazione internazionale, a questo punto, perché pare che sia convocata anche a Madrid, a Parigi e ad Atene con gli stessi temi. Si tratta di un corteo, che sembrerebbe autorizzato dalla Questura di Roma, con partenza da piazza Vittorio; vorrei ricordare che piazza Vittorio è una piazza simbolo di Roma, è la piazza che, per quanto riguarda i romani, è simbolo dell'accoglienza, dell'integrazione; il quartiere Esquilino è il quartiere dove risiedono migliaia e migliaia di immigrati. Quindi, già la scelta di convocare la manifestazione in quel punto comporta per noi un problema, anche, di ordine pubblico, ma non solo, poi, ci tornerò. È bene ricordare che Roma è e resta la città Medaglia d'oro al valor militare per la guerra di liberazione e noi pensiamo che, domani, Roma sarà costretta ad assistere, ancora una volta, all'oltraggio di vedere sfilare con vessilli, con slogan e con comportamenti che di recente anche la Cassazione a ripetuto essere oggetto di reato, come il saluto romano. Noi abbiamo paura, appunto, che Roma possa vedere, domani, ancora una volta, una giornata che oltraggia la sua storia. C’è un problema che riguarda la storia di Roma e c’è un problema di ordine pubblico. Vorrei anche ricordare che in questi giorni Roma è oggetto di episodi gravi e che segnalano il fatto che siamo in campagna elettorale e che qualcuno vuole utilizzare la campagna elettorale e, con episodi di violenza, utilizzare spazi e, quindi, avere visibilità con questi metodi.
Basti ricordare le incursioni che ci sono state di recente in alcune associazioni che organizzano il mondo LGTB e che sono state rivendicate da altre associazioni e formazioni politiche neofasciste, contro le unioni civili da poco votate dal Parlamento, ci sono stati atti di violenza nei confronti di sedi del Partito Democratico, c’è stata un'aggressione, l'altro giorno, al Prenestino con tre feriti; tutti episodi, appunto, che pare siano ascrivibili a formazioni neofasciste. Casapound è un'organizzazione – non voglio farla lunga sulla descrizione della natura di questa organizzazione – i cui stessi componenti si definiscono fascisti del terzo millennio; dal 2011 ad oggi fra militanti e simpatizzanti di Casapound sono state arrestate venti persone, in media una ogni tre mesi finisce in manette; nello stesso periodo i denunciati sono stati ben 359, uno ogni cinque giorni; si sono avuti nel nostro territorio 106 scontri con altre formazioni politiche che hanno provocato 24 persone ricoverate in ospedale. Questa è un po’ l'attività che svolge Casapound nel nostro Paese. Qualche mese fa, in appello, uno dei leader Romani della zona che riguarda il terzo Municipio è stato condannato per l'aggressione avvenuta ad alcuni militanti del Partito Democratico che avevano osato attaccare dei manifesti, quindi, questa è l'attività di Casapound. Casapound candida il suo leader, Simone Di Stefano, a sindaco di Roma, il fratello di Simone Di Stefano è candidato al comune di Roma e il fratello di Simone Di Stefano è uno degli arrestati per le violenze che ci sono state a Casale San Nicola, dove CasaPound ha tentato di impedire l'accesso ad alcuni migranti che venivano ricoverati in alcuni locali posti là; ma non c’è solo lui, c’è anche Francesco Amato, responsabile sport del movimento, pure lui candidato in Campidoglio, anche lui arrestato a Casale San Nicola e, al quinto Municipio, un altro dei protagonisti di quegli scontri è candidato, appunto, per le elezioni municipali. A Parma qualche giorno fa l'organizzazione studentesca di CasaPound ha esposto degli striscioni, insultando la Resistenza e, quindi, la storia del nostro Paese. Ecco, noi siamo preoccupati, perché, domani, questa giornata vede l'autorizzazione, da parte della questura, di un corteo di CasaPound; sembra che anche il comune di Roma abbia, ahimè, autorizzato un concerto dei cosiddetti gruppi «nazi rock», quelli che nelle loro canzoni inneggiano ad Hitler e che negano l'Olocausto e quant'altro. Noi, quindi, chiediamo al sottosegretario se ritiene opportuno l'autorizzazione da parte del Ministero dell'interno e, quindi, della questura di questa manifestazione e della giornata che domani i romani si apprestano a vivere.

Risposta del governo

Presidente. L'onorevole Miccoli lo ha ricordato adesso nell'illustrazione e, unitamente ad altri deputati, richiama l'attenzione sulla manifestazione convocata da CasaPound in occasione dell'anniversario della morte di un ideologo francese di estrema destra che si svolgerà domani, a Roma, in contemporanea con i cortei indetti da movimenti di analogo orientamento a Parigi, Atene e Madrid e chiede notizie, quindi, sulla eventuale autorizzazione concessa dal questore di Roma allo svolgimento dell'iniziativa e sulle misure disposte dal medesimo a tutela dell'ordine pubblico. A riguardo rappresento che, in effetti, la manifestazione in questione è stata preavvisata da CasaPound sin dal 4 maggio scorso; la divulgazione della notizia ha fatto registrare, da subito, l'insofferenza di numerosi ambienti capitolini, dall'antagonismo di sinistra ma anche da parte dell'Associazione nazionale partigiani italiani; tant’è vero che nelle giornate del 10 e del 12 maggio i rappresentanti di alcuni movimenti antagonisti si sono presentati presso la questura, al fine di preavvisare lo svolgimento di una contromanifestazione in luoghi e orari concomitanti con l'iniziativa di CasaPound. Inoltre, nella giornata del 10 maggio, l'ANPI ha inviato una nota al prefetto di Roma nella quale si auspica un intervento volto a impedire lo svolgimento del corteo promosso da CasaPound. 
Il tema è stato oggetto di esame da parte del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocata dal prefetto lo scorso 13 maggio. L'analisi svolta ha posto in luce come non sussistano i presupposti per vietare lo svolgimento di quella riunione pubblica. Difatti, CasaPound, nei cui confronti non risultano adottati provvedimenti interdittivi o dissolutori, rappresenta oggi un gruppo politico che, come in passato, partecipa alla competizione elettorale per il rinnovo degli organi amministrativi di diversi enti locali, tra i quali anche Roma Capitale. In questo contesto il divieto della manifestazione avrebbe assunto il significato di una non consentita compressione del diritto di espressione del pensiero. 
In realtà, gli unici aspetti di criticità emersi nel corso della riunione del comitato sono legati alla concomitanza di altri eventi che si terranno sulla città di Roma, in particolare, oltre alla contromanifestazione preannunciata che ho ricordato prima, ci sarà anche lo svolgimento della finale di Coppa Italia Milan-Juve. Alla luce di questa situazione, la questura di Roma ha posto in essere un'intensa attività informativa e di prevenzione volta ad acquisire tutti i possibili elementi utili a delineare i fattori di potenziale rischio. Parallelamente, ha posto in essere una serrata mediazione sia con il movimento CasaPound che con gli organizzatori della contromanifestazione, per consentire lo svolgimento di entrambe le iniziative senza pericoli di turbative per l'ordine pubblico. Scopo di questa attività è stato di concordare con gli stessi promotori modalità di tempo e di luogo delle due manifestazioni tali da evitare punti di contatto che possano essere strumentalizzati o diventare occasione di provocazioni. Nel contempo, la questura ha predisposto un articolato e ampio dispositivo per garantire un'idonea cornice di sicurezza e tutela anche agli altri rilevanti eventi in programma a Roma per la giornata di domani. 
A conclusione, ritengo che il prefetto e il questore di Roma si stiano muovendo nel solco dei principi costituzionali e delle disposizioni del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che offrono il quadro di riferimento entro il quale le autorità provinciali di pubblica sicurezza esercitano i loro poteri in occasione dell'indizione di manifestazioni pubbliche. Assicuro gli onorevoli interpellanti che l'evoluzione della situazione continuerà, anche in queste ore, ad essere monitorata attentamente, al fine di cogliere qualsiasi segnale, anche il più tenue, di eventuali deviazioni dalle regole del diritto e adottare le misure, se possibile condivise con le parti interessate, necessarie al pacifico svolgimento di entrambe le manifestazioni. 

Replica

Presidente, ringrazio il sottosegretario Bocci. Prendiamo atto degli sforzi che la questura, il prefetto e le forze dell'ordine stanno mettendo in campo per garantire ordine e sicurezza domani a Roma, ma gli elementi di preoccupazione – mi permetta – restano, restano tutti, perché francamente non capiamo anche l'argomentazione data per non vietare il corteo, la manifestazione. Si poteva anche giungere alla decisione di spostare il concentramento in un altro quadrante di Roma, perché, ripeto, quel quadrante è un quadrante sensibile, che vede migliaia e migliaia di immigrati residenti in quel luogo.  Quindi, sarebbe stato opportuno, quanto meno, spostare e dichiarare statica la manifestazione di CasaPound in un altro quadrante della città. Non ho capito bene se è stato anche autorizzato questo concerto di gruppi nazi-rock a Colle Oppio, di cui abbiamo notizia. Quindi, la preoccupazione resta. Crediamo che, rispetto all'atteggiamento da tenere, si debba anche conto di un aspetto, quello della provocazione. Ho ricordato: Roma Medaglia d'Oro al valor militare per la guerra di Liberazione; Roma è anche la città delle Fosse Ardeatine, dei martiri delle Fosse Ardeatine, dei rastrellamenti e delle deportazioni nel ghetto di Roma, dei torturati e degli assassinati di via Tasso, dei fucilati a Forte Bravetta e della strage di donne per la rivolta del pane a Ponte di Ferro. 
Credo che nessuno possa permettere a nessuno di sfilare per le vie della città infangando, ingiuriando, oltraggiando quella storia nobile di Roma. Noi daremo il nostro contributo affinché domani Roma non subisca, rispetto all'ordine pubblico, danni per l'autorizzazione che è stata concessa, e collaboreremo in tutti i modi, però non permetteremo e inchioderemo alle responsabilità di tutti se Roma verrà offesa, ancora una volta, da organizzazioni che, come ho ricordato, vantano tra le proprie fila centinaia di denunciati per reati di violenza e quant'altro. 
Autorizzare un corteo semplicemente perché qualcuno ha candidato sindaco il leader territoriale di una di queste organizzazioni a noi francamente sembra cosa inadeguata. Comunque, speriamo che domani le forze dell'ordine, con la guida del prefetto e del questore, possano garantire perlomeno tranquillità e serenità a tutti i romani.