01/08/2014
Giovanna Palma
Nicoletti, Parrini, Petitti, Petrini, Ginefra, Mariani, Ermini, Dell'Aringa, Beni, Arlotti, Amendola, Manciulli, Taricco, Scanu, Carra, Zardini, Luciano Agostini, Miccoli, De Mita, Richetti, Fabrizio Di Stefano, Riccardo Gallo, Ginato, Pastorino, D'Agostino, Monchiero, Vezzali, Rabino, Covello
2-00647

 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che: 
la società Enel Distribuzione spa, concessionaria in esclusiva del servizio di distribuzione dell'energia elettrica fino al 2030, a breve intenderebbe procedere all'ennesima riorganizzazione della propria rete tecnica; 
il progetto rialloca gli attuali presidi di coordinamento e progettazione tecnica, denominati zone, e presidi tecnico operativi denominati unità operative, sopprimendone oltre la metà; 
la qualità del servizio elettrico italiano, a identità di tariffa è diversificata sul territorio nazionale in termini di durata e frequenza delle interruzioni di energia ed è fortemente penalizzata, in particolare nelle regioni meridionali; 
le innovazioni tecnologiche apportate alla rete e le dotazioni individuali non possono garantire idonea qualità, come da concessione, considerata l'insufficienza di personale operativo, falcidiato dal parziale reintegro delle copiose fuoriuscite generate dagli esodi ex articolo 4 della legge n. 92 del 2012 (legge Fornero), che influenza il ripristino del servizio in caso di guasto attraverso la riduzione del personale in reperibilità; 
l'impiego dei fondi comunitari – piano di coesione 2014-2020 – abbisogna di infrastrutture elettriche tali da consentire la realizzazione delle diverse opere sia infrastrutturali che produttive e la riorganizzazione in itinere rallenta la capacità progettuale, di coordinamento e operativa necessaria allo sviluppo economico e ad attrarre investitori specie esteri; 
il documento di cosiddetto allineamento organizzativo territoriale della rete elettrica attesta che le innovazioni tecnologiche e le nuove apparecchiature hanno consentito di ottenere notevoli recuperi di efficienza organizzativa ed il raggiungimento e mantenimento di risultati economici positivi; 
il documento stesso definisce la riorganizzazione come finalizzata a ulteriori possibili spazi di miglioramento ed ottimizzazione procedendo ad aggregazioni di strutture tecnico-operative, tenuto conto delle caratteristiche impiantistiche e territoriali specifiche: clienti  media tensione più bassa tensione stato ed estensione della rete, orografia del territorio; 
contrariamente a quanto contemplato nel documento stesso, nelle regioni meridionali ed in particolare per alcune aree della Puglia, della Calabria, della Basilicata, della Campania (per Salerno-Sala Consilina e Napoli-Pozzuoli), così come nel settentrione per Verona-Rovigo, si registra la notevole estensione delle linee, e l'enorme numero di clienti serviti, confrontato con la media delle riaggregazioni italiane, è il doppio o il triplo, vanificando l'elementare principio che a maggiore criticità deve corrispondere maggiore presidio; 
in particolare, l'aggregazione del territorio metropolitano di Napoli a quello puteolano non consente la valutazione corretta dei parametri della qualità del servizio, essendo essi diversi per centri urbani ed extra urbani; si include il territorio dell'isola di Ischia e vi sono e saranno ampliate criticità legate alla complessità ed obsolescenza delle linee e alle caratteristiche della clientela, oltre alla gestione del servizio elettrico ad Ischia già noto per il notevole disservizio dell'agosto 2009; 
in particolare, la sede di zona Sala Consilina, in provincia di Salerno, è destinata a scomparire penalizzando la programmazione e la gestione della rete elettrica e le potenzialità di sviluppo del Vallo di Diano, golfo di Policastro, Valle del Tanagro e Cilento a dispetto dei parametri da documento costituendosi, a fronte delle due attualmente esistenti Sala Consilina e Salerno, un'unica zona provinciale con sede a Salerno che con 100 comuni serviti coprirebbe un'area pari al 36 per cento della superficie della regione Campania, con oltre 22.000 chilometri di linee da gestire, pari al doppio ed in alcuni casi al triplo degli altri accorpamenti nazionali; 
molte delle nuove zone che andranno a realizzarsi in Italia ed in particolare Belluno, Pordenone, Sondrio, La Spezia hanno dimensioni inferiori per lunghezza e stato delle linee, numero dei clienti, caratteristiche e orografia del territorio rispetto alla attuale zona Sala Consilina e non vengono soppresse così come Arezzo e Rimini, leggermente superiori, non vengono soppresse; 
sarà contemporaneamente soppressa la sede tecnico operativa di Sapri in provincia di Salerno, accorpando il territorio di riferimento in parte alla sede tecnico operativa di Sala Consilina ed in parte a quella di Agropoli, penalizzando realtà territoriali contigue quali il Vallo di Diano, il Golfo di Policastro e la Valle del Tanagro, territorio immenso da gestire con qualche decina di operai; 
nell'ottica di scongiurare la soppressione della struttura, tessuto portante del sistema economico locale, di Sala Consilina e della correlativa struttura di Sapri, e tener conto della peculiarità del territorio metropolitano di Napoli che unito a quello di competenza di Pozzuoli determina serie difficoltà di gestione del servizio elettrico e al fine di scongiurare la soppressione della stessa zona Pozzuoli, sarebbe opportuno evidenziare ai vertici della società in questione la situazione di particolare criticità considerate: 
a) le enormi e atipiche dimensioni, a livello nazionale, con serie ripercussioni sulla qualità del servizio della intera provincia, della struttura unificata con Salerno, della zona di Sala Consilina, ricomprendente le aree industriali a forte espansione di Polla e Buccino e le aree ad alta densità turistica del golfo di Policastro e costiera Cilentana che vedrebbero penalizzate e seriamente compromesse le prospettive di sviluppo; 
b) il discutibile miglioramento organizzativo che si otterrebbe con il ritiro dei presidi territoriali –: 
se il Ministro dell'economia e delle finanze, in qualità di azionista di riferimento, ritenga utile richiedere una revisione del progetto per razionalizzare la proposta al fine di renderla funzionale ed efficace allo sviluppo del territorio, conformemente a quanto indicato in premessa; 
se il Ministro dello sviluppo economico intenda valutare attentamente l'impatto sulle future potenzialità di sviluppo della rete, prodromica all'utilizzo dei Fondi comunitari e alla attrazione di investitori sull'economia del Paese; 
se i Ministri interpellati intendano promuovere meccanismi di controllo periodici della qualità del servizio, dello stato e delle estensioni delle reti, considerato che la riorganizzazione, così come proposta, penalizza lo sviluppo meridionale, in particolare con aggregazioni territoriali ed impiantistiche doppie a dispetto di altre aree quando logica vorrebbe il contrario. 

 

Seduta del 8 settembre 2014

Illustrazione e replica di Giovanna Palma, risposta del Bellanova Teresa, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali 

Illustrazione

Onorevole Presidente, onorevole sottosegretario, la società concessionaria del servizio elettrico Enel distribuzione Spa si appresta ad una sua ulteriore riorganizzazione dei presidi sul territorio con una forza lavoro già significativamente ridotta dopo l'approvazione della legge Fornero, che determinò molte fuoriuscite non reintegrate. Oggi in determinate aree del Paese, specie al sud e nelle isole, gli utenti assistono a frequenti interruzioni del servizio. Nel meridione la durata e la frequenza delle interruzioni nell'erogazione della corrente elettrica sono pari al doppio di quelle riscontrate nell'area nord-occidentale del Paese. La doppia velocità genera diverse prospettive di sviluppo e di investimento, ostacolando chi lavora per attrarre investitori, specie esteri, vanificando potenziali benefici che derivano dall'utilizzo dei fondi comunitari. Pensiamo al piano di coesione 2014-2020. La predetta riorganizzazione di Enel distribuzione, denominata allineamento organizzativo, penalizzerà i già martoriati creditori meridionali ed insulari con la riduzione sensibile di strutture ed uomini al servizio di questi territori, con risibili ipotetici risparmi previsti a fronte di una grande remuneratività della rete stessa. 
In sostanza, Enel distribuzione Spa riduce la propria presenza laddove dovrebbe potenziarla per adeguare il livello di qualità del servizio alle altre aree del Paese, ed in particolare alla previsione dell'Autorità di regolazione di settore. In Lombardia, secondo i dati diffusi da Enel distribuzione, l'erogazione dell'energia elettrica viene interrotta in media 1.79 volte all'anno, per un totale di 26.71 minuti, in Campania viene interrotta 4.57 volte all'anno, per un totale di 63 minuti, e in Calabria 6.58 volte all'anno, per un totale di circa 88.49 minuti. Tutto questo a parità di tariffa elettrica corrisposta dalle imprese del Paese. 
Nell'interpellanza parlamentare viene pertanto sollevata, di fatto, la problematica relativa alla prevista soppressione in Campania di due strutture operative, Pozzuoli e Sala Consilina. La seconda zona, in provincia di Salerno, sarà soppressa, insieme con l'unità operativa di Sapri, per creare una macrostruttura provinciale salernitana che coprirebbe un territorio pari al 36 per cento della regione Campania, con 22 mila chilometri di rete elettrica e 600 mila utenti serviti. 
La sopprimenda zona Pozzuoli, comprensiva dell'isola di Ischia, ogni anno, attualmente, fronteggia emergenze di interruzioni nell'erogazione dell'energia elettrica. L'ultima in ordine di tempo, lo scorso 10 agosto, ha lasciato le aree maggiormente turistiche dell'isola completamente senza energia elettrica per oltre trenta minuti. Lo scorso 14 aprile 2012, sull'isola di Ischia, vi fu un blackout di oltre cinque ore e, nel 2009, nel periodo di Ferragosto, un blackout paralizzò l'isola per diversi giorni e costrinse i cittadini a dotarsi di numerosi gruppi elettrogeni, creando gravissimi danni al settore del turismo. 
Con queste premesse, è follia pensare, ai fini di puro contenimento della spesa, di ridurre il livello organizzativo dell'Enel proprio in un'area che ha mostrato problemi di gestione della rete. Credo, onorevole Presidente ed onorevole sottosegretario, che occorra un approfondito intervento del Governo, azionista di riferimento di Enel Spa e concedente del servizio elettrico sino al 2030 ad Enel distribuzione, affinché il piano di razionalizzazione venga riportato alle effettive esigenze di tenuta e sviluppo della rete elettrica nelle aree summenzionate, ed in particolare per la regione Campania. 
Per le ulteriori considerazioni rimando, signor Presidente, al testo dell'interpellanza, fiduciosa di un'attenta e preziosa risposta governativa.

Risposta del governo

Signor Presidente, con riferimento all'interpellanza in esame, riferisco di seguito quanto acquisito dal Ministero dello sviluppo economico. 
Premetto che la società Enel distribuzione Spa, concessionaria per il servizio di distribuzione elettrica, ai sensi dell'articolo 9 del decreto legislativo n. 79 del 1999, cosiddetto «decreto Bersani», per una parte del territorio nazionale, ha presentato nello scorso mese di luglio un progetto di riassetto della propria organizzazione territoriale che interessa anche la regione Campania, e, in particolare, le zone e unità operative delle province di Napoli e Salerno. 
Il Ministero dello sviluppo economico, nell'ambito della propria potestà di verifica e controllo derivata dalla convenzione annessa alla concessione per il servizio di distribuzione elettrica, ha provveduto ad acquisire dal concessionario elementi e informazioni in merito agli effetti della predetta riorganizzazione sulla configurazione del servizio di distribuzione nelle aree sopraindicate. In particolare, Enel ha evidenziato che tale progetto è stato oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali di categoria e che il suo scopo è quello di realizzare un'ottimizzazione delle strutture e delle risorse esistenti mediante una serie di aggregazioni tra strutture territoriali, comportanti, in taluni casi, una ridefinizione dei perimetri territoriali di competenza, tali da realizzare condizioni di maggiore efficienza ed efficacia complessiva di funzionamento. 
Ciò posto, in merito alle affermazioni dell'onorevole interpellante circa gli effetti pregiudizievoli per la qualità del servizio elettrico che deriverebbero dalla prevista aggregazione del territorio metropolitano di Napoli con parte di quello di Pozzuoli e dalla creazione di una nuova zona provinciale con sede a Salerno che accorperebbe le sedi tecnico-operative di Sala Consilina e Sapri, si ritiene che le conseguenze pregiudizievoli per lo sviluppo del territorio interessato potrebbero derivare dalle predette aggregazioni solo se, con questo riassetto, si degradasse il livello di presidio e manutenzione delle reti rispetto al livello attuale o, comunque, al livello ottimale. 
Al riguardo, Enel ha garantito che non sarà attuata alcuna riduzione del personale, che non verranno modificate le attività operative del personale che presidia e gestisce la rete elettrica e che resteranno confermate le sedi di lavoro, con i rispettivi tecnici e operai in servizio che continueranno ad operare, in maniera integrata, assicurando il presidio dei processi sui territori di competenza. 
Inoltre, a proposito delle dimensioni dei predetti accorpamenti citati dall'onorevole interpellante, stimati dallo stesso pari al doppio e, in taluni casi, al triplo di altri accorpamenti nazionali, il concessionario precisa che le dimensioni delle nuove Zone risultano in linea con quelle di altre Zone già presenti e di futura costituzione e, comunque, idonee a garantire gli aspetti di sicurezza e presidio della qualità del servizio, senza alcuna penalizzazione per gli utenti finali e per il territorio. 
Infatti, in considerazione dei nuovi perimetri territoriali delle Zone in questione, è previsto il mantenimento, rispetto al precedente assetto, di quattro unità operative rete e squadre per la Zona Napoli-Pozzuoli (Giuliano in Campania, Napoli Nord Est, Napoli Nord Ovest, Pozzuoli) e di cinque per la Zona Salerno-Sala Consilina (Agropoli, Battipaglia, Nocera Inferiore, Sala Consilina-Sapri e Salerno), ciascuna con un proprio perimetro di competenza allo scopo di presidiare e gestire adeguatamente la rete e di garantire idonei livelli di qualità del servizio. 
In ogni caso, il Ministero dello sviluppo economico, unitamente all'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico per gli aspetti di competenza, effettuerà tutte le verifiche e i controlli necessari ad assicurare che il programma di riorganizzazione sia attuato nel rispetto degli obblighi della concessionaria e idoneo a garantire elevati livelli di qualità del servizio e il regolare sviluppo delle infrastrutture a vantaggio del territorio.

Replica

Signor Presidente, onorevole sottosegretario, nel dichiararmi non soddisfatta per la risposta, vorrei ancora sottolinearle la delicatezza della questione posta. 
Rinnovo, pertanto, l'invito al Governo a svolgere ulteriori approfondimenti sull'impatto reale, sulla qualità dell'erogazione del servizio elettrico in termini di durata delle interruzioni e numero di interruzioni del servizio stesso in corso di anno, alla luce della prospettata diminuzione dei presidi di coordinamento e progettazione tecnica, denominati Zone, e dei presidi tecnico-operativi denominati Unità operative. L'affidabilità e lo sviluppo della rete elettrica costituisce elemento di sviluppo ed attrattiva degli investitori quanto mai necessaria in questa fase delicata della nostra economia. 
Un'azienda di grande richiamo ed interesse internazionale, quale ENEL Spa, deve dimostrare, a partire dal proprio Paese di origine, competenza e capacità organizzativa, sfuggendo a tentazioni di ipotetici minimi risparmi che avrebbero, di fronte ad evidenti responsabilità di cattiva gestione, conseguenze sul sistema Paese. 
Ci è dato sapere che è ancora in corso un significativo confronto con le organizzazioni sindacali nazionali di comparto. Sarebbe auspicabile un prezioso intervento del Governo per farsi promotore presso ENEL Spa, affinché uno dei sindaci dell'isola di Ischia, il sindaco di Pozzuoli nonché il sindaco di Sala Consilina siano invitati al tavolo delle trattative prima della definizione della vicenda.