29/03/2016
Paolo Coppola
Fanucci, Rosato
2-01323

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che: 
la CoopCa (Cooperativa Carnica), nata nel 1906, è una cooperativa di consumo appartenente all'ampio mondo delle cooperative che copre un vasto territorio comprendente le valli della Carnia (provincia di Udine), parte del pordenonese e parte delle zona alpina del Veneto; 
la cooperativa in questione risulta aderente a tre associazioni del movimento cooperativo rispettivamente Confcooperative Unione regionale della cooperazione Friuli-Venezia Giulia, Lega delle cooperative del Friuli-Venezia Giulia, associazione regionale AGCI Friuli Venezia Giulia; 
la cooperativa medesima è sempre stata sottoposta a revisione ordinaria da parte delle associazioni di appartenenza sopra menzionate, in ossequio alla normativa vigente, pertanto l'attività di vigilanza nei confronti di CoopCa così come disposto dall'articolo 14, comma 5, della legge regionale 3 dicembre 2007, n. 27, del Friuli-Venezia Giulia, è stata svolta alternativamente dalle predette associazioni; 
le revisioni effettuate dai 2011 al 2013 hanno evidenziato che negli ultimi anni la società ha chiuso il bilancio con perdite d'esercizio ascrivibili alla crisi economica globale in atto anche se, tutte le verifiche, si sono concluse con il rilascio dell'attestazione di revisione; 
il collegio sindacale nella relazione di competenza ha espresso parere positivo sui bilanci medesimi, condividendo i criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento delle finalità mutualistiche ed invitando i soci ad approvare i bilanci così come redatti dagli amministratori; 
la società di certificazione ha redatto le relative relazioni, con alcuni richiami di informativa, ma senza rilievi ed osservazioni, confermando la conformità dei singoli bilanci alle norme che ne disciplinano i criteri di redazioni ed il fatto che tali documenti rappresentano in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria ed il risultato economico della società; 
nella comunicazione del 4 novembre 2014, il medesimo collegio sindacale che aveva firmato i bilanci gli anni prima ha evidenziato la presenza di una grave condizione patrimoniale che, collegata all'attuale crisi del settore dei consumi e la sottocapitalizzazione della società medesima, non permetteva di procedere al regolare puntuale pagamento dei fornitori. La segnalazione concludeva con la richiesta di effettuazione di una revisione straordinaria onde assumere le informazioni necessarie per l'urgente e improcrastinabile decisione del caso; 
la giunta regionale, con propria delibera del 7 novembre 2014 ha disposto l'effettuazione di una revisione straordinaria nei confronti della cooperativa prevedendo che l'attività revisionale dovesse essere svolta in maniera adeguatamente approfondita e articolata anche mediante l'affiancarsi di due diversi revisori, in relazione alla complessità della tempistica dell'analisi da effettuare nonché delle caratteristiche dimensionali ed organizzative da società oggetto di vigilanza. Il giorno stesso si è provveduto a conferire l'incarico; 
in data 16 novembre 2014 l'organo amministrativo della società ha deliberato di presentare ricorso contenente la domanda di concordato preventivo in bianco a norma dell'articolo 161, comma 6, della legge fallimentare delegando il presidente del consiglio d'amministrazione al compimento di tutti gli atti necessari; 
in data 20 gennaio 2015 il tribunale di Udine ha dichiarato ammissibile l'istanza presentata assegnando il termine di 60 giorni dalla pubblicazione del ricorso medesimo presso il registro imprese per il deposito di proposta concordataria del piano e della documentazione del caso; 
l'amministrazione regionale, a seguito della segnalazione inviata dal collegio sindacale, ha provveduto immediatamente attivando la revisione straordinaria sulla CoopCa, che si è conclusa con la relazione dei revisori che chiedevano l'adozione del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa in presenza degli accertati presupposti di legge. Tale procedura di liquidazione non è stata adottata dall'amministrazione regionale in pendenza del presente concordato preventivo in bianco; 
l'autorità regionale di vigilanza non è rimasta inerte di fronte alla vicenda ivi descritta, assumendo anzi in tempi ristretti tutti i provvedimenti di competenza, compresa la revisione straordinaria nel rispetto dei limiti della vigente normativa per acclarare l'effettiva condizione patrimoniale di CoopCa; 
CoopCa aveva una importante funzione sociale ed economica all'interno del territorio sopracitato; la cooperazione e il reciproco aiuto sono valori da sempre radicati nel difficile territorio delle Alpi carniche e molti cittadini hanno investito negli anni i propri risparmi con la convinzione di un rapporto reciproco di prestiti e investimenti, basato essenzialmente sulla fiducia in una gestione oculata delle risorse. Il libretto CoopCa, per molti soci fungeva quasi da bancomat, e senza alcun preavviso queste persone si sono ritrovate senza più accesso alle proprie risorse per il mantenimento quotidiano; 
dalla lettura dello stato di attuazione del piano di concordato redatto, al 31 gennaio 2016, dal giudice delegato, Lorenzo Massarelli, e dal commissario giudiziale Fabiola Beltramini l'ipotesi di rimborso, stimato nel piano concordatario, dal 50 al 74 per cento dei 27 milioni versati dai soci prestatori appare alquanto improbabile. La cifra, infatti, sarà nettamente inferiore perché allo stato dei fatti le cessioni fin qui operate (immobili e rami d'azienda) non sono riuscite neppure a coprire quanto vantano i creditori privilegiati (dipendenti, fisco, banche per i debiti a lungo termine e coloro che sono intervenuti, dal punto di vista professionale, nella procedura). In totale, quindi, mancano 2,3 milioni di euro per poter soddisfare tutti i creditori privilegiati; 
tra immobili e partecipazioni, in base all'ultima valutazione, gli incassi ancora realizzabili ammontano a 10 milioni di euro. Tale valore però potrebbe scendere perché si tratta di negozi e immobili che sono già andati all'asta e non hanno ricevuto offerte e quindi l'eventuale vendita potrà essere solo al ribasso. Con tali cifre, le posizioni che potrebbero essere sanate sono quelle dei creditori privilegiati mentre i soci prestatori difficilmente incasseranno quanto spetta loro; 
la Coop Alleanza 3.0 ha ufficializzato una liberalità per la restituzione in tre tranche (la prima entro il mese di aprile 2016) di circa il 50 per cento (13,5 milioni di euro) della somma versata dai soci prestatori di CoopCa (27 milioni di euro), ma stando a quanto riferito dai rappresentanti dei soci prestatori non c’è stato, ad ora, ancora alcun contatto, creando una comprensibile agitazione tra gli stessi; 
le citate somme relative ai risparmi dei soci risultano ancora iscritte nei libretti CoopCa degli stessi, almeno fino a quando non si concluderà la procedura concordataria, ovvero, nella migliore delle ipotesi, nel 2018. Nonostante le limitate possibilità di riavere possesso di almeno una parte delle somme, come confermato dal commissario giudiziale, esse concorrono ugualmente, secondo la vigente normativa, al calcolo del parametro ISEE compromettendo in molti casi il diritto per i soggetti già danneggiati di accedere alle prestazioni assistenziali che in realtà spetterebbero loro vista la situazione attuale –: 
quali siano gli intendimenti del Governo e le iniziative che ritengano di intraprendere al fine di: 
a) tutelare i soci risparmiatori danneggiati dalla vicenda CoopCa richiamata in premessa anche prevedendo la possibilità di istituire, nel primo provvedimento utile, un fondo di solidarietà a garanzia dei citati soggetti coinvolti in episodi di accertata cattiva amministrazione finanziato anche con risorse messe a disposizioni dalle associazioni nazionali di rappresentanza del settore giuridicamente riconosciute (Legacoop, Confcooperative, A.G.C.I., U.N.C.I., Unicoop e Uecoop); 
b) evitare che somme come quelle ancora iscritte nei libretti di risparmio CoopCa concorrano alla determinazione del reddito ai fini ISEE pregiudicando in tal modo l'accesso allo prestazioni assistenziali connesse, fino a quando non sarà definita la loro entità e sarà garantita la loro disponibilità. 
 

Seduta del 8 aprile 2016

Illustra e replica Paolo Coppola, risponde Antonello Giacomelli Antonello, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico

Illustrazione

Sì, grazie, signora Presidente, intendo illustrare. La storia della Cooperativa Carnica, purtroppo, non si può dire che sia una storia a lieto fine. La cooperativa è una cooperativa di consumo che è nata nel 1906, è riuscita a passare indenne due guerre, la crisi del Ventinove, ma non è riuscita a passare indenne l'ultima crisi, tanto che il 20 gennaio del 2015 il tribunale ha dichiarato ammissibile l'istanza di concordato preventivo presentata da parte del collegio sindacale. Ora, CoopCa aveva un'importante funzione sociale ed economica, la cooperazione e il reciproco aiuto sono valori importanti, radicati nel territorio delle Alpi Carniche e molti cittadini – circa 3000 soci – hanno investito risparmi in un rapporto reciproco di prestiti e investimenti basato sulla fiducia, una fiducia che, purtroppo, in questo momento, non c’è più, una fiducia che era basata, anche, su messaggi che, chiaramente, spingevano a questo e che continuano a essere di questo tenore. Mi permetta, sottosegretario, di leggerle una pubblicità recente di un'altra cooperativa che spiega cos’è il prestito sociale, le leggo solo le prime parole: «Il prestito sociale è uno strumento semplice e conveniente, attraverso il quale tutelare il tuo risparmio e contestualmente finanziare la tua cooperativa». Ora, molti dei soci, sostanzialmente tutti i soci prestatori utilizzavano il libretto di risparmio più o meno come un conto corrente; da un momento all'altro si sono trovati, senza nessun preavviso, senza le loro risorse. Tenga presente che, spesso, anche la rete familiare, tutta la rete familiare aveva investito i risparmi nella cooperativa e, quindi, chi si è trovato senza risorse non ha potuto, nemmeno, fare riferimento all'aiuto dei familiari, perché tutti quanti si sono trovati, di colpo, senza nessun preavviso, nella stessa situazione. Ora, quindi, noi chiediamo se il Governo ha intenzione di tutelare i soci della Cooperativa Carnica e, più in generale, quelli che si trovano in queste situazioni, magari con la possibilità di istituire un fondo di solidarietà a garanzia dei soggetti coinvolti in episodi di cattiva amministrazione. Inoltre, mi permetto di far notare che i risparmi risultano ancora iscritti nei libretti e, quindi, concorrono al calcolo dell'ISEE, compromettendo il diritto di accedere a prestazioni assistenziali. È chiaro che questo, che formalmente può essere accettato, nella sostanza, no, non può essere accettato, perché i soci prestatori non solo si trovano con il danno di non poter più accedere ai loro risparmi, ma anche con la beffa di non poter vedere riconosciuti dei diritti che hanno. Ora, noi crediamo che sia nostro dovere, che sia dovere delle istituzioni tutelare i cittadini che noi rappresentiamo, soprattutto se questi cittadini si trovano in condizione di debolezza, come è il caso dei soci prestatori di CoopCa e abbiamo, soprattutto, anche il dovere di restituire la fiducia nelle istituzioni. Quindi, al netto delle eventuali responsabilità che verranno accertate dalla magistratura, io auspico che la risposta del Governo sia di conforto ai prestatori di Cooperativa Carnica.

Risposta del governo

Signora Presidente, comprendo bene la rilevanza, la delicatezza e l'importanza della questione che l'onorevole Coppola ha ben argomentato.  Devo ricordare, in via preliminare, che la CoopCa è una cooperativa, come veniva detto, con sede in provincia di Udine; la vigilanza, quindi, è svolta dalla regione Friuli Venezia Giulia che ha diretta competenza in materia di cooperazione e di vigilanza sulle cooperative. Per quanto, però, riguarda le valutazioni circa la proposta di costituzione con norma di legge di un fondo di solidarietà da finanziare anche con risorse messe a disposizione dalle associazioni nazionali di rappresentanza del settore, voglio segnalare come, in relazione alla questione specifica del prestito sociale, emersa all'attenzione del mondo politico e istituzionale in seguito alle criticità emerse – peraltro, anche quelle ricordate dall'interpellanza dell'onorevole Coppola –, è stata avviata, nel novembre 2015, da parte di Bankitalia, un'attività volta alla revisione della regolamentazione in essere, con lo scopo, esattamente, di rafforzare i presidi normativi, patrimoniali, di trasparenza a tutela dei risparmiatori che prestano fondi a soggetti diversi dalle banche, specie con riferimento a forme di raccolta che coinvolgono un pubblico numeroso e prevalentemente composto da consumatori. In particolare, in questo ambito, con riferimento alla raccolta del risparmio presso i soci effettuato da società cooperative, Bankitalia prospetta un'integrazione delle disposizioni in materia di schemi di garanzia dei prestiti sociali che devono essere promossi dalle associazioni di categoria o direttamente dalle cooperative allo scopo di aumentarne credibilità, efficacia, completezza di copertura e tempestività di attivazione. Pertanto il Ministero dello sviluppo economico conferma la propria piena disponibilità e l'interesse istituzionale ad affrontare, in coordinamento con tutte le istituzioni competenti, la tematica evidenziata e a verificare la percorribilità di ogni soluzione che, come chiesto dall'interpellante, vada a costituire efficace risposta ai problemi emersi. Per quanto riguarda la richiesta di intraprendere iniziative al fine di evitare che le somme ancora iscritte nei libretti di risparmio CoopCa concorrano alla determinazione del reddito ai fini ISEE, abbiamo acquisito tutte le informazione e le valutazioni presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che è competente al riguardo. I libretti di risparmio Coop sono strumenti attraverso i quali le società raccolgono i risparmi dei soci per destinarli alla finalità mutualistica, al conseguimento dell'oggetto sociale. Proprio per questa ragione si distinguono dai libretti di risparmio ordinari, i quali rappresentano uno strumento di investimento semplice, consistente nel depositare denaro sul quale maturano interessi presso un istituto di credito. Premesso questo, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali precisa che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013 non ha fatto altro che recepire, nel definire le componenti di patrimonio mobiliare ai fini ISEE, la legislazione vigente in materia, includendo nel predetto patrimonio mobiliare, accanto ai depositi e ai conti correnti bancari, anche i libretti Coop. Stante quanto disposto dall'articolo 5 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, allo stato, non si ritiene percorribile la prospettazione di escludere, nelle more della definizione, i libretti di risparmio dalla componente, ferma restando la possibilità di eventuali modifiche normative che dovessero intervenire nella specifica materia. 
Detto questo, per quanto riguarda le due questioni, le due ipotesi, poste dall'onorevole Coppola, confermo, tuttavia nel contesto, ovviamente, della normativa di riferimento delle reciproche competenze, la piena disponibilità del Ministero dello sviluppo economico ad approfondire ogni iniziativa di tipo normativo regolamentare, o di solidarietà e condivisione, tesa ad alleviare gli effetti sulla platea dei consumatori della situazione definita da CoopCa.

Replica

Grazie Presidente. Io ringrazio il sottosegretario e mi dichiaro chiaramente molto soddisfatto della piena disponibilità del Ministero dello sviluppo economico. Chiaramente, non sono soddisfatto per quanto riguarda la parte relativa al calcolo dell'ISEE. Però ho preso nota e, visto che si fa riferimento a modifiche normative, mi farò carico di predisporre le modifiche normative necessarie da introdurre al primo provvedimento utile, sperando appunto nella collaborazione del Governo in questo senso. 
Quindi, purtroppo, non posso ritenermi completamente soddisfatto, ma ringrazio lo stesso per la disponibilità e per l'attenzione il Governo dimostrate qui dal sottosegretario Giacomelli.