06/11/2014
Francesco Ribaudo
Berretta, Culotta, Moscatt, Fragomeli, Iacono, Giulietti, Misiani, Zardini, Bargero, Burtone, Piepoli, Capodicasa, Marchi, Zappulla, Lauricella, D'Arienzo, Catalano, Taranto, Scuvera, Narduolo, Amoddio, Boccuzzi, Manfredi, Ventricelli, Camani, Chaouki, Raciti, Albanella, Greco, Gullo
2-00736

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere – premesso che: 
si rivela sempre più preoccupante e non priva di strumentalizzazioni la situazione di stallo venutasi a determinare all'Ing-Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, prestigioso ente di ricerca ben noto nella comunità scientifica internazionale e centro di competenza essenziale nel Servizio nazionale della protezione civile, a seguito delle presunte incompatibilità di carica per quasi tutti i membri del consiglio d'amministrazione dell'ente, sollevate dal collegio dei revisori, sorprendentemente a ben due anni dal proprio insediamento ed in concomitanza del piano assunzioni del personale; 
l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, infatti, è in procinto di dare attuazione al piano di assunzioni del personale a seguito dell'attribuzione di 200 unità assegnate alla fine del 2013, da poter collocare nell'arco del quinquennio 2014-2018 in virtù del decreto-legge n. 104 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 128 del 2013 e del decreto attuativo n. 300 del 2014, rispondendo così alle tormentate vertenze ed alle aspettative di una consistente parte di dipendenti precari in forza all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia; 
a seguito di tali rilievi ipotizzati dal collegio dei revisori con verbale n. 20 del 2014, a cui hanno fatto seguito esaustivi chiarimenti e confutazioni delle ipotesi di incompatibilità da parte del presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e di tre componenti su cinque del consiglio di amministrazione, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca quale Ministero vigilante, con propria nota protocollo n. 16372 del 25 settembre 2014, ha invitato il consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia a non deliberare su «temi sensibili», senza peraltro specificarne la natura e senza alcun riferimento alle controdeduzioni dei componenti del consiglio di amministrazione, altrettanto legittime; 
da quanto è dato conoscere, si sarebbe sorprendentemente verificata un'anomalia nella seduta del collegio dei revisori di cui al verbale n. 20 del 2014, per il fatto che alla riunione ha preso parte anche un membro supplente, il quale avrebbe sottoscritto il relativo verbale in apparente contrasto con norme regolamentari di cui alla determinazione della Corte dei conti 10 novembre 1981, n. 1627, ed alla circolare del Ministero dell'economia e delle finanze 1o luglio 2004, n. 30, circostanza che avrebbe inficiato il collegio; 
che la seduta del consiglio di amministrazione, convocata d'urgenza dal Presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia per il 15 ottobre 2014, nel cui ordine del giorno erano previste comunicazioni riguardanti l'attuazione del piano di assunzioni del personale e la situazione della direzione generale dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, è stata rinviata a causa di una nota del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca notificata la stessa mattina, con cui veniva convocata una riunione al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca due giorni dopo; 
appaiono sempre più evidenti i tentativi mirati a far commissariare l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, evento quello di un commissariamento che risulterebbe non solo infondato ed ingiustificato, ma devastante per l'assetto dell'ente di ricerca e compromissorio dell'urgenza attuativa del piano di assunzioni –: 
quali misure intenda intraprendere ed attuare il Ministro interpellato, con la necessaria urgenza, al fine di restituire al consiglio d'amministrazione dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia la pienezza dei suoi poteri, passando con ogni sollecitudine all'attuazione del piano di assunzioni con il contingente dei primi 40 posti entro il corrente anno e scongiurando la perdita della posta di spesa già attribuita; 
se abbia potuto accertare con il necessario rigore giuridico la posizione del collegio dei revisori, alla luce della normativa regolamentare citata in premessa, la quale non prevede eccezioni o giustificazioni di sorta in merito alle sedute del collegio nonché la nullità di fatto del predetto verbale n. 20 del 2014 dello stesso collegio. 

Seduta del 7 novembre 2014

Illustrazione e replica di Francesco Ribaudo, risposta del governo di Gabriele Toccafondi, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca.

Illustrazione: Signor Presidente, la intendo illustrare anche perché, dopo la presentazione della mia interpellanza, sono avvenuti altri fatti e, quindi, questa vicenda è stata un work in progress. È necessario, quindi, anche aggiungere qualcosa, oltre quello che è stato scritto nell'interpellanza, per avere una risposta credo più esaustiva da parte del sottosegretario. 
  Quello che è avvenuto all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) poteva essere qualcosa che di fatto si è verificato in tanti enti con l'entrata in vigore delle norme sull'anticorruzione, il decreto legislativo n. 39 del 2013. Qui, invece, è successo qualcosa di strano perché tanti enti si sono trovati nelle medesime condizioni, cioè in condizioni di incompatibilità o addirittura di inconferibilità, da parte dei consigli di amministrazione, da parte di dirigenti di strutture, di enti, di consorzi. 
  In questi casi, come tutti sappiamo, quando si tratta di incompatibilità, ammesso che fosse stata accertata questa incompatibilità, ma ci sono dubbi sull'incompatibilità, esclusa invece l'inconfutabilità, viene dato un tempo per rimuovere le cause dell'incompatibilità e i consessi vanno avanti, non ci si ferma, non ci si può fermare, non si può fermare un'attività amministrativa di un ente o di un consorzio e poi, in particolar modo, di un ente di ricerca quale appunto il nostro Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, per quello che significa per il nostro Paese, per il lavoro che svolge di prevenzione, di monitoraggio e di attenzione. 
  È un Paese che, come sappiamo, ha la presenza di vulcani attivi e inattivi e ha subito, purtroppo, tante sciagure a seguito di sismi. Quindi, è avvenuto qualcosa che poteva essere naturale nella dialettica, nel confronto e nella dinamica dell'amministrazione e da poter risolvere anche in maniera trasparente. Qui, invece, motivo per cui ho presentato l'interpellanza, c’è qualcosa di non trasparente, c’è qualcosa che si dovrebbe leggere oltre le righe, oltre quello che è avvenuto, oltre quello che è scritto anche nelle carte. Però poi, leggendole, si trova un filo logico che è questo: l'INVG si apprestava a dare attuazione alla legge n. 128 che prevedeva, nel quadriennio, il piano di assunzioni e stabilizzazione dei precari dell'Istituto. Si è impedito in tutti i modi di far attivare il consiglio di amministrazione, di far decidere al consiglio di amministrazione queste assunzioni e lo si è impedito fino ad arrivare all'ultimo giorno in cui nel consiglio di amministrazione, il 15 ottobre, era prevista proprio questa delibera di procedere cioè all'assunzione dei precari dell'INGV. 
  Lo si è impedito in maniera strana perché la mattina del 15 ottobre – e mi fermo, vorrei poi replicare – il consiglio di amministrazione, già riunito e convocato, con una telefonata viene bloccato, impedito: attenzione, bloccatevi, non fate il consiglio di amministrazione perché vi convoco subito il 17, qui al Ministero; vi arriverà subito una nota del Ministero per chiarire tutta una serie di questioni (si presumeva sull'incompatibilità). In realtà, questo non avviene perché la convocazione viene fatta per il 17 e quel giorno, il 17 ottobre, in quella seduta, non si discute dell'incompatibilità e, quindi, tutto viene lasciato in aria, viene lasciato tutto fermo. 
  Cosa avviene ? Successivamente il direttore, di cui ho stima perché lo conosco bene, il dottor Mancini, in un primo momento, il 25 settembre, scrive al consiglio di amministrazione, tenuto conto di questi dubbi sollevati su casi di incompatibilità, di limitare l'esercizio delle proprie funzioni, in particolare per il conflitto di interessi rispetto al ruolo istituzionale per gli atti deliberati. In un secondo momento, addirittura guardate un po’ cosa scrive, con una nota del 10 ottobre e qui mi fermo: dice al consiglio di amministrazione di limitare, di non deliberare, in attesa che si chiarisca la vicenda dell'incompatibilità, su fatti sensibili. 
  Sono andato a vedere quello che sono nel lessico politico fatti sensibili, questioni sensibili che sono bioetica, sesso, religione, questioni di coscienza. Sono andato a verificare che cosa possono significare fatti sensibili: alcol, aborto, fumo, patologie gravi. Niente di quello che poteva deliberare l'Istituto di vulcanologia. E quindi come fa un ente, il Ministero, a dire quali sono i fatti sensibili e quali non sono i fatti sensibili ? Qui bisognava avere trasparenza e dire: il consiglio di amministrazione è incompatibile, ammesso che qualcuno abbia letto le carte e capire se c'era o non c'era l'incompatibilità, quindi sospenderne la funzione e nominare il commissario. Non si può dire su alcune cose sono sensibile e su altre cose non sono sensibile. È come quando sono entrato in quest'aula, io ero sindaco, e il Presidente della Camera mi ha mandato una lettera in cui ha detto: signori, ci sono dei casi di incompatibilità, o si fa il sindaco o si fa il deputato, entro 30 giorni devi decidere. Ma in quei 30 giorni il Presidente della Camera non mi ha detto che non dovevo votare atti sensibili e non sensibili, che non dovevo votare atti perché potevano essere illegittimi. Io sono nella mia funzione e tutto quello che viene votato non è inficiato, non è illegittimo. Quindi veramente ci sono degli aspetti che, sotto sotto, fanno capire che c’è un tentativo di blocco di quella che è la normale attività della vulcanologia.

Risposta del governo

Signor Presidente, gli onorevoli interpellanti chiedono chiarimenti riguardo ai rilievi avanzati dal collegio dei revisori dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), con verbale n. 20 del 2014, nei riguardi del presidente e di alcuni componenti del consiglio di amministrazione del citato ente di ricerca e sollecitano l'adozione di misure finalizzate a ristabilire la piena operatività dello stesso consiglio di amministrazione in vista del programmato piano di assunzioni da effettuare entro il corrente anno. 
  In data 9 settembre 2014, con nota protocollo n. 15303, il direttore generale dell'Istituto ha trasmesso al Ministero copia del citato verbale n. 20 del collegio dei revisori dei conti, nel quale sono state riportate alcune osservazioni relative ad una presunta incompatibilità del presidente e dei membri del CdA del medesimo, riguardanti profili sia di legittimità che di merito. 
  Immediatamente, il 25 settembre 2014, il Ministero, con nota protocollata n. 21081, ha attivato i suoi poteri di vigilanza non solo chiedendo all'ente di fornire chiarimenti e la documentazione a supporto sull'intera vicenda, ma invitando, cautelativamente, il consiglio di amministrazione a limitarsi, nell'esercizio delle proprie funzioni, agli atti di gestione ordinaria. 
  Il successivo 29 settembre 2014, con nota protocollata n. 16503, il presidente dell'INGV ha risposto ai chiarimenti richiesti, assumendo che: con riferimento ai membri del CdA dipendenti dell'ente, la situazione descritta dal collegio dei revisori dei conti, non configurerebbe una delle fattispecie previste dal decreto legislativo n. 39 del 2013. Con riguardo alla sua carica di presidente, non esisterebbero i presupposti di incompatibilità derivante dalla presunta violazione dell'articolo 6, comma 5, dello statuto dell'INGV (in forza del quale «i componenti del consiglio di amministrazione dell'ente non possono intrattenere rapporti di collaborazione con l'INGV né possono essere amministratori o dipendenti di soggetti pubblici e privati che partecipano a programmi di ricerca dello stesso ente»), poiché egli, seppur dipendente di un ente pubblico coinvolto in un progetto di ricerca finanziato dall'INGV, avrebbe partecipato al progetto in via meramente esecutiva. 
  Con riferimento alla questione, pur posta dal collegio dei revisori, del suo collocamento in aspettativa, ha riferito di aver chiesto ed ottenuto dall'università di Catania, a seguito della nomina a presidente dell'INGV, conferita con decreto ministeriale del 27 marzo 2012, l'autorizzazione a ricoprire l'incarico e che alcuna condizione era stata posta al regime di tempo pieno. Inoltre, ha esposto di aver comunicato, in data 17 settembre 2014, alla medesima università, la propria opzione per il regime di tempo determinato. 
  Con riguardo all'ulteriore profilo di presunta illegittimità delle attività dell'intero collegio dei revisori dei conti per aver preso parte alla seduta del collegio, di cui al verbale n. 20 del 2014, un membro supplente – il quale avrebbe sottoscritto il verbale in contrasto con norme regolamentari, di cui alla determinazione della Corte dei conti n. 1627 del 10 novembre 1981 e alla circolare del Ministero dell'economia e delle finanze n. 30 del 10 luglio 2014 – , il presidente del collegio dei revisori dei conti, con nota del 6 ottobre 2014, ha escluso ogni profilo di illegittimità, precisando che: 1) la partecipazione del membro supplente si era resa necessaria, in quanto il medesimo era stato incaricato di assicurare la presenza alla seduta del collegio dell'ente prevista per 1'11 settembre, essendo gli altri componenti impossibilitati a intervenire; 2) il medesimo membro supplente ha assistito alla riunione senza partecipare alla volontà dell'organo. 
  Alla luce di tanto, considerata la delicatezza dell'argomento in discussione, il Ministero ha ritenuto di dover procedere ad ulteriori approfondimenti, convocando sia il presidente che i membri del CdA, per il giorno 17 ottobre ultimo scorso presso la sede del Ministero, convocazione cui fa appunto riferimento l'onorevole interpellante. A seguito di tale convocazione, si è chiesto, tra l'altro, con nota protocollata n. 1328 del 30 ottobre scorso, di fornire riscontro documentale dell'asserita circostanza secondo cui il presidente, seppur dipendente di un ente pubblico coinvolto in un progetto di ricerca finanziato dall'INGV, avrebbe partecipato al progetto soltanto in via meramente esecutiva. 
  È evidente dunque che, ad oggi, considerato il precipuo interesse di assicurare la piena corretta funzionalità dell'Istituto, la questione è in via di risoluzione. I tempi impiegati per gli approfondimenti sono connaturali alla delicatezza che il caso richiede.

Replica

Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario per la risposta, ma sono parzialmente soddisfatto, perché la domanda, al di là delle vicende – se è legittimo o non legittimo il secondo punto della domanda che riguardava i revisori, questo lo accerteranno chiaramente le autorità competenti –, non era quella. La mia preoccupazione, sotto il profilo politico, era di capire se effettivamente il Ministero dell'istruzione, università e ricerca vuole andare avanti nel procedere col piano delle assunzioni o se continuiamo a tenere tutto bloccato. Era questa sostanzialmente la questione, perché, sottosegretario, possiamo dire in questo momento «dobbiamo approfondire», ma il 31 dicembre perdiamo la prima tranche di assunzioni e, dal 25 settembre ad oggi – sono quasi due mesi – hai voglia ad approfondire e a capire come stanno le cose ! Non entro nel merito specifico, ma se il responsabile dell'anticorruzione nominato all'interno dell'istituto dice nelle sue note, nelle sue relazioni, che probabilmente ci sono problemi di inopportunità, non di incompatibilità è ovvio che da lì si è vicini a capire che effettivamente non ci sono grandi problemi e che al più presto dovrebbero essere risolti. Per quanto ci riguarda, l'interpellanza serve a dare serenità a quell'ente. In questo momento lei sicuramente saprà che vi sono lavoratori in stato di agitazione, governance con questi problemi interni e probabilmente anche un conflitto, ormai, tra i vari organismi, quindi con la direzione generale: questo non dà sicurezza, non dà serenità al lavoro che un istituto così importante dovrebbe svolgere. Quindi, mi auguro che lei abbia preso consapevolezza perché su questa interlocuzione con l'istituto ha risposto il direttore generale, anche se forse non c’è stato un coinvolgimento diretto da parte del Ministro e del sottosegretario. Adesso, con questa interpellanza penso che la situazione sia un po’ più chiara. Le voglio anche rappresentare che già il giorno 3 di questo mese, quindi lunedì scorso, ancora una volta il presidente dell'INGV ha risposto, ha confermato e ha chiarito ulteriormente – se mai ce ne fosse stato bisogno – la propria posizione. Adesso spetterà al Ministero fare in fretta e dare certezza e sicurezza all'ente, perché possa andare avanti e perché possa svolgere quel ruolo di assoluta importanza per le nostre comunità.