03/06/2014
Filippo Crimì
Lenzi, Coscia, Ghizzoni, Dallai, Maestri, Coppola, De Maria
2-00561

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere – premesso che: 
   ogni anno più di 10.000 studenti si iscrivono alla Facoltà di medicina e chirurgia dopo aver superato un esame di ammissione molto selettivo; 
   dopo la laurea e l'abilitazione all'esercizio della professione di medico – chirurgo, per avere diritto all'accesso ai ruoli del Servizio sanitario nazionale è necessario, ai sensi del decreto legislativo n. 368 del 1999 e successive modificazioni e integrazioni, essere in possesso di un titolo di specialista in area medica, chirurgica, dei servizi clinici ovvero conseguire l'attestato di frequenza del corso di formazione specifica di medicina generale per accedere in regime di convenzionamento alla medicina generale; 
   per l'anno accademico a venire sono previsti poco più di 3.500 contratti per la formazione medica specialistica e circa 800 borse dalle Regioni per i corsi di formazione di medicina generale, numero gravemente inferiore sia rispetto alle necessità del Servizio sanitario nazionale, sia rispetto al numero di nuovi medici formati dalle università italiane; 
   ogni anno la conferenza Stato-regioni stabilisce il numero di specialisti necessari al Servizio sanitario nazionale e il contingente si aggira costantemente attorno alle 8.500 unità per far fronte al turnover
   il decreto ministeriale del Ministro dell'istruzione, università e ricerca del 1o agosto 2005 ha allungato di un anno la durata delle scuole di specializzazione provocando quest'anno un ammanco di fondi rispetto al capitolo di spesa degli specializzandi per i nuovi contratti; 
   il divario tra neo-laureati e contratti di formazione specialistica è destinato ad aumentare ancor più, essendo i posti per l'ammissione al corso di laurea in medicina e chirurgia andati incontro ad un costante aumento negli ultimi anni accademici; 
   da recenti indagini di settore il numero di specialisti in servizio presso il Sistema sanitario nazionale è in continua diminuzione mancando l'adeguato ricambio generazionale che dovrebbe essere garantito dal numero di contratti di formazione nelle scuole di specialità; 
   la diminuzione di medici specialisti, e comunque di medici, negli anni futuri potrebbe comportare un grave deterioramento dell'efficienza del Servizio sanitario nazionale, mettendo quindi a rischio la tutela della salute dei cittadini italiani; 
   il 3 giugno 2014 avrà luogo una manifestazione nazionale dei giovani medici sia a Roma che, in contemporanea, in tutte le università per chiedere risposte al Governo su una tematica così importante e su quali interventi intenda mettere in atto per sostenere il futuro delle risorse umane del Servizio sanitario nazionale –: 
   come intenda agire il Ministro interpellato per reperire i fondi per incrementare il contingente dei contratti di formazione per il prossimo anno accademico, portandoli ad almeno 5.000, in modo da garantire il ricambio di specialisti necessario a mantenere il SSN efficiente e tutelare il diritto alla salute della cittadinanza.