08/05/2019
Gianmario Fragomeli
Ubaldo Pagano, Pagani, Losacco, Annibali, Raciti, Gavino Manca, Pizzetti, Del Barba, Buratti, Prestipino, Pellicani, Carla Cantone, Frailis, Carè, Di Giorgi, Librandi, Moretto, Piccoli Nardelli, Scalfarotto, Benamati, Mor, D'Alessandro, Ciampi, Colaninno, Siani, Mura, Ceccanti, Cenni, Bruno Bossio, Nardi, Ferri
2-00376

 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:

   a seguito delle recenti avversità atmosferiche la viabilità della strada statale 36 ha visto notevolmente accentuarsi le già note criticità per via di smottamenti e frane che hanno interessato la carreggiata in entrambe le direzioni con la chiusura al traffico di alcuni tratti in particolare all'altezza del comune di Lierna, in provincia di Lecco;

   sono stati effettuati controlli da parte di Anas e uffici tecnici territorialmente competenti per mettere in sicurezza la strada;

   questa condizione ha fatto sì che l'intero sistema viario comprensoriale subisse le conseguenze di un aumento di traffico e di tempi di percorrenza per cittadini e imprese;

   questo è solo l'ultimo episodio che riguarda questa strategica arteria che interessa questo territorio; sulla base di uno specifico studio realizzato dall'Aci, che analizza la localizzazione di oltre 36 mila incidenti stradali avvenuti in Italia lo scorso anno, è risultato che la strada statale 36 del lago di Como e dello Spluga sia la strada extraurbana più pericolosa del Paese;

   sono stati ben 311 gli incidenti nel solo nel 2017, su un'arteria lunga complessivamente 141 chilometri e che attraversa le province di Lecco e di Monza-Brianza;

   di questi, 180 incidenti si sono registrati negli appena 23 chilometri del tratto della provincia brianzola;

   si tratta di una strada molto frequentata dai pendolari anche per raggiungere le località sciistiche della Valtellina, di Bormio e Livigno, tra l'altro in corsa per le Olimpiadi del 2026;

   secondo l'Anas, la strada statale 36 è una delle più trafficata di tutto il nord Italia, con punte anche di 78 mila transiti al giorno;

   vanno considerate la rilevanza della strada statale in questione e la preoccupazione di istituzioni locali, cittadini, associazioni, organizzazioni sociali, per l'evidente criticità in termini di sicurezza;

   occorrono pertanto investimenti per la messa in sicurezza dell'arteria sia per questioni morfologiche sia per questioni attinenti strettamente alla sicurezza stradale, nonché per il suo adeguamento agli attuali volumi di traffico divenuti ormai insostenibili –:

   in relazione a quanto esposto in premessa, quali iniziative intenda assumere il Governo al fine di convocare, in tempi rapidissimi, un tavolo istituzionale con l'Anas, con la partecipazione di tutti i soggetti istituzionali interessati – in particolare prefetture e province di Monza e Brianza, Lecco, Sondrio – e non, comprese le parti sociali, per finanziare interventi per la messa in sicurezza dell'arteria e per il suo adeguamento ai rilevanti volumi di traffico, con l'obiettivo di innalzarne gli standard di sicurezza soprattutto nei tratti più pericolosi, adottando anche strumenti tecnologici innovativi lungo il tracciata rafforzando la presenza della Polstrada e avendo come obiettivo la riduzione dei sinistri e una effettiva sicurezza per chi è chiamato a percorrerla quotidianamente.

 

Seduta del 31 maggio 2019

Illustrazione e replica di Gian Mario Fragomeli, risposta del Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti Michele Dell'Orco

GIAN MARIO FRAGOMELI: Grazie, Presidente. Signor sottosegretario, una breve illustrazione, perché ormai siamo all'ennesima puntata di una serie numerosa di interrogazioni in Commissione e interpellanze in Aula. Vi è una situazione molto critica sulla statale 36, comunemente definita la Milano-Lecco, poi chiaramente ha una sua dicitura dello Spluga, però il tema vero che vorrei evidenziare oggi è che la situazione è altamente precaria, è una situazione che somma spesso una questione legata alla morfologia della strada, e quindi nella parte nord di questa di tratta stradale avvengono spesso smottamenti, e quindi problematiche rispetto a tratti di galleria, per poi avere la medesima problematica, però, anche delle parti a sud, con frequenti incidenti.

Non peraltro è considerata una delle strade, se non la strada, più incidentate d'Italia, da questo punto di vista, di proprietà e di gestione ANAS. Quindi è direttamente responsabile il Governo. Da questo punto di vista - lo abbiamo ribadito più volte - non è pensabile che una strada come questa possa prevedere interventi confinati in ogni singola provincia, appunto perché è una strada che interessa formalmente quattro province, ma almeno tre in modo sostanziale.

E quindi, da questo punto di vista, è evidente che il cronoprogramma degli interventi, la programmazione degli interventi, la prevenzione deve essere messa al centro. Anche perché c'è un appuntamento altrettanto imminente; infatti, tutti sappiamo che si parla di grandi eventi, come le Olimpiadi 2026, se dovessero andare in porto e quindi essere confermate per la Valtellina; questa strada non ha solo il carattere di essere una strada di collegamento di alcune province lombarde al capoluogo lombardo, ma è anche un terminale fondamentale per raggiungere le zone sciistiche, le zone della montagna della Valtellina, nonché il lago di Como e il versante lecchese. Quindi, capite l'importanza che ha questa strada.

In questa interpellanza, io torno ancora a rinnovare l'impegno che questa debba diventare una priorità assoluta degli interventi da cronoprogrammare nel tratto a cavallo tra Milano e l'area pedemontana; non è più rinviabile e non si può pensare a singoli interventi spot successivi, appunto, a degli eventi legati a smottamenti o legati a grandi incidenti o legati, come è successo solo pochi giorni fa, alla ricostruzione del ponte di Annone, tutti sappiamo quel tragico evento del 2016.

Quindi, il tema che ripropongo, ancora, con la medesima forza è che non si può pensare di lasciare sole le province e le singole prefetture a occuparsi del loro tratto; è una strada che ha una sua organicità, una sua unitarietà e, quindi, deve essere affrontata da tutte le province e da tutte le prefetture interessate con un altrettanto importante tavolo. Poi, il Governo, se pensa che questo possa essere non facile da coordinare, pensi anche ad un commissario straordinario che coordini questo tavolo, quindi, a un soggetto del Governo, incaricato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in collaborazione con ANAS, che faccia da coordinatore di quelle che sono le istanze di ogni singolo territorio e, quindi riportiamo a univocità, poi, la voce di ogni singola provincia. Ci sono gli strumenti per farlo, sono stati utilizzati per altre situazioni, ma io torno a dire che è una strada con 78 mila transiti al giorno, è la più incidentata d'Italia, non sottovalutiamola; si tratta di un territorio altamente industrializzato, in prossimità di un evento fondamentale come potrà essere quello delle olimpiadi, quindi, non arriviamo tardi, come spesso è il fare italico, ma costruiamo le condizioni perché questa strada adempia al ruolo che ha, di grande collettore verso il capoluogo di tutte le province pedemontane (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

 

MICHELE DELL'ORCO, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti. Grazie, Presidente. Per gli interventi di manutenzione straordinaria da parte di ANAS sono attivi 18 cantieri per un importo di 35,69 milioni di euro e in fase di attivazione 14 cantieri per un importo di 28,33 milioni di euro. Quanto alla presenza delle forze di polizia stradale, su tutta la viabilità lombarda, compreso l'intero itinerario della Strada Statale 36, ricordo che è costante il presidio di videosorveglianza e di controllo della velocità, anche mediante autovelox e con postazioni sia fisse che mobili. In particolare, la polizia stradale assicura l'attività di vigilanza sulla strada statale 36 nell'arco delle 24 ore, mediante l'impiego di pattuglie dalle sezioni di Milano, Lecco e Sondrio e il considerevole impegno si riassume per l'anno 2018 nell'impiego di 3.607 pattuglie, esclusivamente destinate alla vigilanza sulla predetta arteria.

Quanto alla possibilità di convocare un tavolo istituzionale con ANAS, forze di polizia, Arma dei carabinieri e i diversi soggetti istituzionali, considerato che la strada statale 36 è una strada extra urbana di particolare rilevanza per le connessioni viabili lombarde, in quanto collega in maniera esclusiva le province di Milano, di Monza, della Brianza, di Lecco e di Sondrio, è evidente la consolidata e continua collaborazione tra i predetti enti.

A titolo di esempio, lo scorso 16 gennaio, presso la prefettura di Monza e della Brianza, si è tenuta una riunione a cui hanno partecipato rappresentanti della polizia stradale, dei Carabinieri e di ANAS, durante la quale è emerso che le principali problematiche riguardano il tratto carreggiata nord dal km 28+200 al km 28+600. Tale tratto comprende, infatti, la cosiddetta curva di Briosco, dove l'elevata incidentalità è determinata dal fatto che i veicoli, spesso transitanti a grande velocità, a causa della presenza di un tratto in discesa, non riescono a rallentare in tempo per poter affrontare la curva ad una velocità adeguata. Tuttavia, ANAS ha spiegato che la presenza di due viadotti per l'attraversamento del torrente Bevera e del fiume Lambro rende il tratto in questione difficilmente modificabile; infatti, non potendosi procedere all'innalzamento della quota del ponte, dal punto di vista progettuale, l'unica soluzione consisterebbe nella creazione di un tracciato in variante, per ridurre la pendenza e aumentare il raggio di curvatura.

Tale soluzione necessita di lunghi tempi progettuali, di risorse economiche ed espropri di alcuni terreni privati. Pertanto, la predetta prefettura ha segnalato l'esigenza di valutare l'adozione di accorgimenti volti a garantire il rispetto dei limiti di velocità di 70 chilometri orari.

ANAS si è, quindi, impegnata a procedere all'installazione di alcuni autovelox fissi che saranno segnalati in maniera adeguata, al fine di renderli ben visibili anche a distanza, così da operare in chiave preventiva sul pericolo di superamento dei limiti di velocità. Inoltre, sempre lungo la curva di Briosco, ANAS ha allestito le curve destrorse poste ai chilometri 24+400 e 28+200, nonché la curva sinistrorsa situata al chilometro 26+300 della strada statale 36, con sequenze di delineatori di curva e “frusta di luce” sul ciglio esterno, al fine di migliorare la percezione della prossimità della curva e indurre, di conseguenza, la necessaria limitazione di velocità da parte degli utenti della strada.

Più recentemente, tale collaborazione si manifestava in occasione della frana di materiale lapideo nel territorio di Lierna, avvenuta il 25 aprile scorso, in conseguenza della quale si è reso necessario disporre la chiusura dell'arteria stradale al chilometro 67, per i necessari interventi di ripristino con tempi stimati superiori a 6 ore. Su concorde avviso della provincia di Lecco e del compartimento ANAS di Milano, la prefettura di Lecco ha disposto l'immediata attivazione del piano di emergenza e gestione mobilità della sponda orientale del Lario, con richiesta agli enti coinvolti di attivarsi ciascuno per la propria competenza. Nella mattina del successivo giorno 26, il prefetto ha convocato un tavolo per la gestione del coordinamento della viabilità, a seguito della sopradetta chiusura, cui hanno partecipato il presidente della provincia, i sindaci dei comuni di Abbadia Lariana, di Lecco e di Mandello del Lario, i vertici provinciali delle forze di polizia, rappresentanti dell'amministrazione provinciale e regionale, della polizia ferroviaria, della polizia stradale e di ANAS. Fatto il punto sull'attivazione della pianificazione di emergenza da parte dei singoli enti ed amministrazioni, al fine di fronteggiare le criticità e ridurre i disagi per i cittadini, il prefetto ha chiesto ad ANAS di adoperarsi per la tempestiva riapertura dell'arteria stradale, subordinatamente alla condizione che l'utilizzo della stessa avvenisse nella totale sicurezza per gli utenti. Nel frattempo, il traffico è stato deviato sulla sottostante strada provinciale 72, Non si è mancato di individuare nella circostanza i punti critici da presidiare costantemente da parte delle forze dell'ordine, proprio per ridurre i prevedibili disagi alla circolazione.

Il successivo 29 aprile, poi, si è svolta una nuova riunione tecnica con la presenza di tutti i soggetti precedentemente intervenuti e il tavolo, prendendo atto delle informazioni fornite da ANAS, alla luce dei sopralluoghi disposti, nonché degli interventi attuati, consistenti nel posizionamento di una barriera alta tre metri a protezione della carreggiata sud, ha convenuto sulla riapertura di quest'ultima in doppio senso di marcia, nella stessa giornata del 29 aprile, a seguito di ulteriore sopralluogo da parte dei tecnici ANAS.

Per quanto sopra, è di tutta evidenza l'intensa attività di monitoraggio, le capacità di pronto intervento e di messa in sicurezza della strada statale 36, da parte dei soggetti a ciò preposti, anche grazie al costante scambio di informazioni e alla consolidata e proficua, naturalmente, collaborazione di tutti.

 

GIAN MARIO FRAGOMELI: Grazie, Presidente. Grazie, sottosegretario; io apprezzo quello che oggi lei ci ha detto in quest'Aula, sul fatto che ci sia, comunque, un monitoraggio su quello che avviene e una programmazione di interventi, però, non posso chiaramente ritenermi del tutto soddisfatto di questa risposta e le spiego anche il perché. Lei ci ha fatto giustamente un elenco di un'attività di monitoraggio, di un'attività di manutenzione straordinaria importante su questa strada e ha, giustamente, evidenziato una serie di interventi che riguardano per lo più asfaltature o interventi comunque minimali, dal punto di vista del miglioramento della fluidità del traffico. Quindi, non siamo in presenza di un sistema migliorativo del flusso del traffico veicolare su questo tratto.

Altresì, lei ha elencato giustamente dei momenti di incontro istituzionale, dei tavoli istituzionali coordinati dal prefetto; però, anche qui, ciò non risponde a quella che era la richiesta della mia interpellanza, perché qui non si tratta del fatto che intervenga il singolo prefetto, una volta di Lecco, una volta di Monza; quello di Monza era giustamente stato anche prontamente allertato a seguito di una mia interpellanza fatta per il tratto Desio-Lissone, appunto, il più incidentato d'Italia, dove ogni due giorni c'è un incidente.

Quindi, capisce che il tema non è quello che ogni singola provincia, ogni singola prefettura organizzi un tavolo, ma che tutte queste prefetture e tutte queste province insieme definiscano le priorità e non gli interventi emergenziali.

L'ultimo intervento da lei evocato sulla provincia di Lecco è stato importante, ha messo una pezza ad una situazione critica, ma l'assenza di svincoli del programma, di un maggiore numero di svincoli in quel tratto a nord della superstrada ha provocato almeno 12 chilometri, al posto di pochissimi chilometri legati allo smottamento, di strada interrotta e dell'inserimento, appunto, della strada a doppio senso.

Quindi, il tema è: sappiamo delle criticità sappiamo, che c'è una morfologia di un certo tipo, che ci sono degli smottamenti. Noi possiamo permetterci oggi di avere solo ed esclusivamente questi svincoli? Sono programmati da anni e anni lo svincolo di Dervio, il potenziamento dello svincolo di Mandello, tutte situazioni che, rispetto a quello che è accaduto a Lierna, non avrebbero provocato una decina di chilometri di chiusura della strada, ma solo il tratto interessato. Per questo io voglio essere molto concreto nel ribadire l'importanza che tutte le province si mettano d'accordo e facciano un cronoprogramma delle priorità; è fondamentale perché, se non si formalizza questa cosa, noi facciamo solo interventi emergenziali dovuti alla situazione emergenziale e non facciamo, invece, una condivisione delle priorità.

Quindi, da questo punto di vista, la invito veramente a sollecitare, a non lasciare sole le singole province, le singole prefetture che, di forza loro, poi, hanno un rapporto con ANAS per l'intervento di risoluzione immediata, ma non hanno la forza di programmare, di mettere a fuoco quali sono le quattro, cinque priorità fondamentali. Lei ha evocato anche, nel tratto monzese, la questione della pericolosissima curva di Briosco o di Capriano: io potrei elencarle quello che succede su quelle strade tutte le mattine, ma è necessario intervenire, anche lì, in modo più netto, non solo con una semplice segnaletica potenziata, che servirà, sottosegretario, sono convinto che questa segnaletica potenziata servirà, ma non è sufficiente.

Quindi, concludo la mia richiesta ribadendo quello che ho detto all'inizio: so che è difficile mettere intorno a un tavolo diverse province, diverse prefetture e, magari, è anche più difficile coordinarle. Pensate veramente anche alla scadenza del 2026, non è così lontana sul tema delle Olimpiadi e, quindi, ragionate su un commissario che possa coordinare con dei poteri particolari. Le risorse ci sono nel contratto di programma di ANAS: vanno solo rese prioritarie su quei quattro punti che, da nord a sud, sono particolarmente critici o per morfologia o per questioni legate alla forte incidentalità per il traffico oppure per altre problematiche connesse. Quindi, stiamo parlando veramente di una visione che ormai è ben definita: si tratta solo di mettere intorno al tavolo i soggetti interessati, definire con loro le priorità, perché che quello che, purtroppo, si è concluso l'altro ieri sull'installazione del nuovo ponte di Annone non si riverbera solo sulla provincia lecchese. Una chiusura come quella provoca dei danni alla Valtellina, a 70-80 chilometri più su, perché quella è l'unica arteria, perché siamo stretti tra le montagne e i laghi. Quindi, se succede qualcosa a 50 chilometri più giù, le strade alternative provinciali sono fortemente stressate dal traffico ordinario, non c'è una risposta sufficiente.

Allora, siccome sappiamo che queste cose straordinarie, come quella del ponte di Annone, possono succedere, creiamo le condizioni che per eventi straordinari ci sia una ordinarietà di alternative: è questo su cui dobbiamo lavorare. Quindi, io la invito nuovamente - e ritornerò su questo tema con altri atti di sindacato ispettivo - a non lasciare sole le singole province e le singole prefetture: mettiamole tutte insieme, coordinate dal Governo, dal Ministero, da ANAS, anche con un commissario straordinario; non abbiamo paura di evocare una figura sulla strada più incidentata e trafficata d'Italia.