28/06/2017
Francesco Prina
Cova, Casati, Gasparini, Cinzia Maria Fontana
2-01861

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, la sera di martedì 20 giugno 2017, avrebbe dovuto svolgersi presso il Centro di accoglienza straordinario (CAS) «la Vincenziana» di Magenta un'iniziativa culturale e di festa promossa da alcune associazioni del territorio e patrocinata dall'amministrazione comunale allo scopo di coinvolgere la cittadinanza sui temi dell'accoglienza, integrazione ed inclusione. Questa non si è potuta tenere presso la struttura che da due anni ospita i richiedenti asilo, in quanto la prefettura di Milano ha negato alla cooperativa che gestisce il CAS i permessi necessari, obbligando gli organizzatori a trovare in tempi rapidi un'altra sede nelle strutture parrocchiali;
   si porta a conoscenza del Ministro che già nei mesi scorsi, espletati gli adempimenti burocratici previsti dalla legge e dai regolamenti d'istituto, la predetta cooperativa e alcuni studenti del liceo «S. Quasimodo» di Magenta hanno svolto, all'interno del CAS (solo negli ambienti comuni destinati alla formazione) attività di alfabetizzazione e di educazione multiculturale con i giovani ospiti richiedenti asilo. È doveroso puntualizzare che il fine di integrazione del progetto perseguito dalla scuola e dalla cooperativa non può essere messo a confronto con quello d'iniziative aventi uno scopo essenzialmente ispettivo. È altresì importante informare il Ministro che, senza un intervento chiarificatore sul tema, difficilmente potranno essere attivati nei locali del CAS, nell'ambito del percorso di Alternanza scuola-lavoro, i progetti di alfabetizzazione, che gli studenti vorrebbero avviare già dal prossimo anno scolastico;
   si fa presente in fine, che l'Agenzia ONU per i rifugiati (UNHCR) ha attivato proprio in occasione della Giornata mondiale del rifugiato la campagna «#WithRefugees» con l'intento di rafforzare l'incontro tra comunità locali, rifugiati e richiedenti asilo al fine di promuovere la conoscenza reciproca, a cui si lega, in piena sintonia, l'iniziativa in questione –:
   se sia nelle intenzioni del Ministro interpellato intervenire presso le prefetture al fine di semplificare le procedure di autorizzazione legate ad attività promosse in collaborazione tra i gestori del CAS e la società civile, per garantire e incentivare iniziative nelle sedi di accoglienza come quella descritta in premessa al fine di favorire le politiche di inclusione e integrazione tra richiedenti asilo e comunità locali.
 

Seduta del 7 luglio 2017

Illustra e replica Francesco Prina, risponde Filippo Bubbico, Vice Ministro dell'Interno

Illustrazione

Presidente, signor Viceministro, questa interpellanza parte da un avvenimento realmente accaduto, per conoscere le intenzioni, i progetti e le indicazioni future che il Ministero dell'Interno impartirà alle prefetture per raggiungere gli obiettivi di integrazione e di inclusione sociale dei rifugiati ospiti nei centri di accoglienza straordinaria.

Infatti, martedì 20 giugno, in occasione della giornata mondiale del rifugiato, avrebbe dovuto svolgersi presso il centro di accoglienza straordinario CAS “la Vincenziana” di Magenta un'iniziativa culturale di festa promossa da alcune associazioni del territorio e patrocinata dall'amministrazione comunale, allo scopo di coinvolgere la cittadinanza sui temi dell'accoglienza, dell'integrazione e dell'inclusione. Questa festa non si è potuta tenere presso la struttura che da due anni ospita i richiedenti asilo, in quanto la prefettura di Milano ha negato alla cooperativa che gestisce il CAS i permessi necessari, obbligando gli organizzatori a trovare in tempi rapidi un'altra sede nelle strutture parrocchiali.

La festa si è svolta nell'oratorio della parrocchia, ma essendo il 20 giugno giornata di Ramadan, molti ragazzi ospiti non hanno porto tutto partecipare, e questo è stato certamente un limite alla festa, che doveva svolgersi come conclusione di un percorso che le associazioni di volontariato e le Caritas del territorio avevano organizzato durante questi due anni. Questa era una festa conclusiva di un percorso, di un percorso molto positivo di coinvolgimento del territorio.

Allora si porta a conoscenza del Ministro che già nei mesi scorsi, espletati gli adempimenti burocratici previsti dalla legge e dai regolamenti di istituto, la predetta cooperativa che gestisce il CAS e alcuni studenti del liceo “Salvatore Quasimodo” di Magenta avevano svolto all'interno del centro di accoglienza speciale, e solo negli ambienti comuni destinati alla formazione, attività di alfabetizzazione e di educazione multiculturale con i giovani ospiti richiedenti asilo.

È doveroso puntualizzare che il fine di integrazione del progetto perseguito dalla scuola e dalla cooperativa non può essere messo a confronto con quello di iniziative aventi uno scopo essenzialmente ispettivo svolte all'interno del CAS da altre forze politiche.

È altresì importante informare il Ministero che, senza un intervento chiarificatore sul tema, difficilmente potranno essere attivati nei locali del CAS, nell'ambito del percorso di alternanza scuola-lavoro, i progetti di alfabetizzazione che gli studenti e i docenti del liceo vorrebbero avviare già dal prossimo anno scolastico. Si fa inoltre presente che l'agenzia ONU per i rifugiati ha attivato, proprio in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, una campagna apposita con l'intento di rafforzare l'incontro tra comunità locali, rifugiati e richiedenti asilo, al fine di promuovere la conoscenza reciproca, a cui si lega in piena sintonia l'iniziativa in questione. Viceministro, questa interpellanza è presentata soprattutto per conoscere le intenzioni future, anche se quanto è avvenuto fa riflettere sul perché è stata negata questa possibilità di svolgere la festa all'interno delle strutture del CAS. Forse ciò è avvenuto per una mancanza di tempo, tempo dovuto all'organizzazione della festa e alla prefettura per capire l'articolazione precisa della festa stessa. L'interpellanza vuol sapere quali sono le intenzioni del Ministero in futuro, e se sia intenzione del Ministero interpellato intervenire presso le prefetture al fine di semplificare le procedure di autorizzazioni legate ad attività promosse in collaborazione tra i gestori del CAS e la società civile, per garantire ed incentivare iniziative nelle sedi di accoglienza come quella descritta in premessa al fine di favorire le politiche di inclusione e di integrazione tra i richiedenti asilo e le comunità locali.

Risposta del governo

Signor Presidente, voglio subito dire che l'accesso alle strutture di accoglienza per i richiedenti asilo è consentito a tutti i soggetti indicati nel decreto legislativo n. 142 del 2015, tra cui sono ricompresi anche enti o associazioni che operano nel campo della tutela dei rifugiati, secondo le modalità e le direttive emanate dall'Amministrazione dell'Interno volte a chiarire i diversi aspetti del procedimento autorizzatorio, e fatte salve in ogni caso le limitazioni giustificate dalla necessità di garantire la sicurezza dei locali e dei richiedenti asilo presenti nel centro.

In ordine al fatto da cui trae spunto l'interpellanza, riferisco che, il 7 giugno scorso, il responsabile del centro di Magenta ha inviato alla prefettura di Milano una generica istanza di accesso in favore di soggetti terzi presso la struttura. In risposta alla richiesta della prefettura di dettagliare l'istanza, il 16 giugno il responsabile del centro ha inviato il programma di una iniziativa, che si sarebbe protratta anche nelle ore serali, articolata in un aperitivo e in una mostra multimediale ideata dagli ospiti del centro medesimo in collaborazione con gruppi scout, l'AGESCI, e l'intero liceo classico “Salvatore Quasimodo” nelle sue componenti di alunni e di docenti.

L'iniziativa, alla quale avrebbe dovuto partecipare un elevato numero di persone, associazioni e organizzazioni del privato-sociale, aveva lo scopo di facilitare la reciproca conoscenza tra gli ospiti del centro e la cittadinanza magentina. Atteso il ridotto preavviso dell'istanza presentata dal gestore del centro di accoglienza per una iniziativa complessa che avrebbe potuto anche ingenerare turbative per l'ordine pubblico, considerato che la normativa attuale prevede limiti all'ingresso di soggetti terzi alle strutture in questione, la prefettura non ha potuto rilasciare la prescritta autorizzazione per la data richiesta assicurando al gestore che l'istanza sarebbe stata istruita in modo da consentire lo svolgimento dell'iniziativa in altra data e. a tal fine. l'istanza medesima è stata già inviata al dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione per le valutazioni di competenza. Questo è quanto ci riferisce la prefettura di Milano. Da questi fatti non emerge una macchinosità delle procedure di autorizzazione in vigore né, sotto il profilo sostanziale, rileva una mancanza di attenzione alle attività di integrazione dei richiedenti asilo ospitati nel centro di Magenta, posto che la prefettura di Milano si è limitata esclusivamente ad una rigorosa applicazione della normativa e della prassi in tema di accesso a strutture le cui delicate caratteristiche richiedono l'adozione di idonee accorgimenti e misure preventive.

Per passare ora i profili di politica migratoria di portata più generale evidenziati nell'atto di sindacato ispettivo, rilevo che in questi mesi il Governo sta portando avanti con determinazione, in piena sintonia con l'ANCI, un percorso di accoglienza diffusa. Questa scelta strategica, oltre a garantire una significativa riduzione dell'impatto che il massiccio arrivo di migranti è suscettibile di avere sul territorio, mira a favorire l'efficacia dei percorsi di integrazione e inclusione sociale auspicata esattamente dagli onorevoli interpellanti. In questo ambito ricordo che proprio la prefettura di Milano si è resa promotrice, nello scorso mese di maggio, di un innovativo protocollo d'intesa con la città metropolitana e i comuni delle zone omogenee. Tale iniziativa ha saputo realizzare un elevato coinvolgimento delle autonomie locali nei processi di accoglienza e integrazione dei migranti e per questo costituisce un modello assunto a riferimento a livello nazionale. Sempre in tema di integrazione informo che è in corso di avanzata elaborazione da parte del Ministero dell'interno, in collaborazione con tutte le amministrazioni a diverso titolo competenti, il piano nazionale per l'integrazione indirizzato ai titolari di protezione internazionale i cui benefici potranno essere estesi anche ai cittadini stranieri ad altro titolo residenti in Italia. Il piano, che verrà adottato presumibilmente nel corso di questo mese, individua una scala di priorità di misure e strumenti specifici che supportino l'integrazione dei titolari di protezione internazionale in vari contesti quali l'inserimento socio-lavorativo, l'accesso all'assistenza sanitaria e sociale, l'alloggio e la residenza, il ricongiungimento familiare, la formazione linguistica, l'istruzione, il riconoscimento dei titoli e il dialogo interreligioso. L'integrazione è dunque un tema sul quale sono concentrati gli sforzi del Governo, un tema rispetto al quale si gioca anche un altro aspetto di vitale importanza per il futuro del Paese, la sicurezza. Per concludere l'iniziativa proposta aveva sicuramente un grande significato e avrebbe manifestato una grande efficacia in termini di conoscenza, di integrazione, di dialogo tra i migranti e la comunità ospitante. Peccato che dalla tempistica non sia risultata adeguata a rendere possibile un evento positivo, prezioso, virtuoso che noi ci auguriamo possa proporsi in futuro.

Replica

Grazie, Presidente. Ringrazio il Viceministro per la risposta molto ben articolata e approfondita. La ringrazio veramente e sono soddisfatto. Vorrei puntualizzare qualche argomento. Anzitutto riteniamo che il diniego del permesso da parte della prefettura davvero sia imputabile al poco tempo della richiesta che non ha consentito di dare il modo di fornire dettagli sull'iniziativa. Certo, tuttavia lei acconsentirà che il 20 giugno era la giornata del profugo mondiale per l'ONU ed era la serata importante per fare la festa che rappresentava lo scopo di un cammino perseguito dalle associazioni di volontariato sul territorio. Vorrei dirle che il territorio dell'est Ticino rispetto all'argomento è davvero mobilitato. Sono mobilitate le associazioni e i volontariati, le istituzioni, i comuni, le parrocchie e il lavoro è davvero molto grande e molto impegnativo. Evidentemente la polemica politica non aiuta questo lavoro e soprattutto determinate forze politiche spingono sui giornali e sui media questa polemica che certamente non aiuta ma, al di là di queste polemiche, il volontariato, il terzo settore, sia cattolico sia laico, è davvero molto impegnato per raggiungere gli obiettivi di inclusione e di integrazione sociale che sono anche gli obiettivi soprattutto di questo Ministero. Vorrei concludere l'espressione della mia soddisfazione per la risposta del Viceministro con il plauso alla politica ministeriale di accoglienza diffusa che ci trova altresì impegnati per il raggiungimento dell'obiettivo. Oltre all'accoglienza diffusa e sostenibile dello SPRAR sul nostro territorio vi è il centro di accoglienza straordinaria. Evidentemente questo è un approccio molto diverso dall'accoglienza diffusa. L'invito è proprio a fare passi ulteriori per risolvere al più presto la problematica dei centri di accoglienza straordinaria. Le assicuro però tutta la collaborazione del terzo settore e del volontariato e di coloro che ritengono l'inclusione sociale e l'integrazione sociale dei richiedenti asilo uno degli obiettivi prioritari per il futuro dei territori e anche per il futuro della nostra nazione. Quindi per davvero la ringrazio per la risposta che ha dato e, oltre al ringraziamento, aggiungo il plauso all'estremo impegno del Ministero rispetto al tema dell'immigrazione.