13/03/2015
Edoardo Fanucci
Donati, Parrini, Bini, Cenni, Ermini, Fontanelli, Fossati, Giampaolo Galli, Giulietti, Manciulli, Marchetti, Marchi, Melilli, Rocchi, Simoni, Ferro, Fedi, Boccadutri, Lodolini, Berretta, Andrea Romano, La Marca, Censore, Vazio, Tullo, D'Ottavio, Fabbri, Fiorio, Gelli, Famiglietti, Porta
2/00894

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che: 
dalla mattina di giovedì 5 marzo 2015, il maltempo ha imperversato sulla regione Toscana e, soprattutto a causa del vento forte, ha causato gravi danni quantificabili attorno ai 400 milioni di euro, di cui circa 300 relativi al settore vivaistico; 
tale eccezionale circostanza ha causato la morte di una persona ed oltre dieci feriti; 
la caduta di alberi sulla rete elettrica ha comportato la sospensione delle forniture elettriche per più di duecentomila utenze, con notevole disagio per le abitazioni e vere e proprie emergenze per le strutture che erogano servizi essenziali; 
le forti raffiche di vento hanno inoltre causato danni alla rete stradale e ferroviaria, comportando notevoli disagi al sistema dei trasporti; 
si registrano, su tutto il territorio regionale, ingenti danni ad edifici pubblici e privati, oltre che ad attività produttive; 
le amministrazioni comunali e provinciali devono affrontare difficoltà grandissime anche per quanto riguarda l'edilizia scolastica: interi edifici hanno subìto ingenti danneggiamenti e gli alunni sono stati trasferiti in locali allestiti per l'emergenza, una situazione complessa, che rende problematica la didattica e gli aspetti organizzativi; 
tutto il territorio toscano risulta gravemente colpito, ma si riscontrano danni in modo particolare nelle province di Arezzo, Lucca, Pistoia, Prato e nella zona della Versilia, con danneggiamenti alla rete viaria, al patrimonio pubblico, alle civili abitazioni e alle imprese; 
il settore vivaistico della città di Pistoia ha subito danni gravissimi: il 30 per cento delle aziende florovivaistiche di questi territori rischia di non riaprire a causa dei danni, mettendo a rischio un indotto di circa seimila lavoratori; 
il distretto di Pistoia, leader in Europa nelle piante ornamentali d'alto fusto con 1.250 aziende impegnate a coltivare cinquemila ettari, che danno lavoro a 12mila persone, è stato colpito dal maltempo alla vigilia del periodo primaverile, quando si concentrano le spedizioni dirette per l'80 per cento all'estero, generando dunque un danno ulteriore e gravissimo; 
il presidente della regione Toscana Enrico Rossi ha informato il Governo della gravità della situazione e dichiarato lo stato di emergenza regionale –: 
se il Governo ritenga opportuno dichiarare lo stato di emergenza ai sensi dell'articolo 5 della legge 225 del 1992; 
se il Governo ritenga opportuno assumere iniziative per allentare i vincoli imposti dal patto di stabilità interno, al fine di utilizzare le risorse per la ricostruzione degli edifici danneggiati e il ripristino della normalità; 
quali misure il Governo intenda adottare per evitare maggiori danni a persone o cose e per assicurare in tempi celeri il ripristino dei servizi e delle attività colpite. 

Seduta del 20 marzo 2015

Illustrazione di Edoardo Fanucci, risposta del governo di Luigi bobba, sottosgreatario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, replica di Marco Donati cofirmatario.

Illustrazione

Signor Presidente, onorevoli colleghi, colleghe, illustrissimo sottosegretario Bobba, la situazione per la regione Toscana è particolarmente grave e ci impone un'attenzione e un tono solenne rispetto a quanto accaduto in occasione del 5 marzo, un giorno a dir poco brutale per il nostro territorio che ha portato vittime, morti e migliaia e migliaia di cittadini hanno subito i danni del maltempo: raffiche di vento che hanno portato il governatore Rossi della regione Toscana a definirlo un vero e proprio uragano. Seppur non rientrando nella definizione dei meteorologi, abbiamo avuto la possibilità di definirlo tale per quanto riguarda le conseguenze che questo maltempo ha determinato sul nostro territorio, per i cittadini così come per le imprese, così per i morti che purtroppo ha causato. Tutto il territorio toscano risulta gravemente colpito. La Versilia è in ginocchio così come la provincia di Arezzo, Prato e Lucca dove purtroppo, come dicevo, si contano anche vittime tra cui Sauro Tortelli, schiacciato da un masso mentre percorreva la strada che da Lucca collega la Garfagnana. La situazione del settore vivaistico della provincia di Pistoia è forse tra tutti i settori quello che più colpisce: in termini di danno è stato quantificato intorno ai 300 milioni di euro, il settore florovivaistico inteso non soltanto come vivaismo ma anche florovivaismo legato alla Val di Nievole e in particolare alla comunità che ruota intorno al comune di Pescia. I disagi per i cittadini sono numerosi, ingenti. Hanno portato addirittura a paragonare quanto accaduto solo a quello che è stato vissuto nella guerra mondiale per la montagna pistoiese. Abbiamo avuto unblack-out di energia elettrica per una settimana. Pensate cosa vuol dire vivere senza energia elettrica per una settimana. Pensate alle aziende che hanno dovuto sobbarcarsi costi ingentissimi per affittare dei generatori elettrici da altre regioni e da altri territori e chi non ha avuto questa possibilità ha dovuto chiudere i battenti. I cittadini per questo periodo addirittura sono dovuti emigrare, soprattutto gli anziani hanno avuto gravissime difficoltà. Senza contare i comuni e le scuole chiuse per settimane. Abbiamo dovuto trovare alloggi e sistemazioni assolutamente emergenziali e ancora oggi abbiamo gli amministratori comunali in rivolta, in difficoltà e sofferenza. A loro mi voglio rivolgere con affetto e voglio parlare di loro in prima persona: a Matteo, sindaco di Prato, che non ha dormito per giorni per rincorrere e riparare i danni causati dal maltempo. A Samuele, sindaco di Pistoia, che ha fatto i salti mortali per gestire le infinite problematiche legate alle tante aziende del suo territorio che hanno dovuto chiudere i battenti. A Ferdinando, sindaco di Montale, costretto a chiudere le scuole e a dover effettuare un vero e proprio salto mortale per garantire la continuazione delle scuole in altri plessi, in altri edifici, in altre situazione assolutamente emergenziali. E, infine, a Marzia, sindaco di un piccolo comune, di Massa e Cozzile, che ha 7 milioni di euro nel cassetto, che non riesce a spendere ed impiegare per sistemare le scuole e il campo sportivo danneggiati dal maltempo, perché, effettivamente, il Patto di stabilità le impedisce di effettuare queste spese; quindi, ha chiuso con un'ordinanza scuole e centro sportivo. 
Proprio per questo, chiediamo al Governo, da sempre sensibile alle esigenze e alle istanze degli amministratori locali e dei deputati che oggi sono qui e rappresentano queste istanze, di fare qualcosa, fare qualcosa nei limiti del bilancio pubblico – sappiamo le difficoltà che il bilancio pubblico oggi ha – per dare un segnale. Questa non è una calamità: è per la Toscana «la» calamità, un evento che non si verificava da duecento anni a questa parte; una portata unica, che richiede un intervento di portata unica da parte del Governo. 
Quindi, ci rimettiamo veramente alla vostra sensibilità, alla nostra sensibilità, di questo Parlamento, e all'impegno per cercare di dare una mano ai tanti cittadini, alle tante imprese, ai tanti amministratori locali coinvolti da questo grave dramma. 

Risposta del governo 

Signor Presidente, con riferimento all'atto di sindacato ispettivo concernente l'oggetto sollevato dall'onorevole Fanucci, si forniscono i seguenti elementi informativi: i gravi eventi meteorici caratterizzati da vento di eccezionale velocità ed intensità che hanno colpito la regione Toscana il 5 marzo ultimo scorso per i quali viene chiesto al Governo se lo stesso intenda dichiarare lo stato di emergenza, allentare il Patto di stabilità e quali misure preveda di adottare per il ripristino dello stato di normalità. 
  Come citato nelle premesse dell'interpellanza, con proprio decreto, n. 41 del 5 marzo 2015, il presidente della regione Toscana, Rossi, ha dichiarato lo stato di emergenza regionale per tutto il territorio, rinviando ad una successiva delibera di giunta l'individuazione delle misure da adottare e i comuni interessati. Tale delibera è in fase di adozione e stanzia 3 milioni di euro per i soggetti privati danneggiati ed individua 246 comuni interessati dall'evento. Dalle interlocuzioni effettuate, per le vie brevi, con la menzionata amministrazione regionale, risulta che il presidente della regione sia in procinto di richiedere la dichiarazione dello stato di emergenza, per il momento non ancora pervenuta. 
  Naturalmente, solo a seguito di tale richiesta, che dovrà contenere le informazioni tecniche previste dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 ottobre 2012, gli uffici preposti del Dipartimento si attiveranno per gli accertamenti ed i sopralluoghi da effettuare in situ propedeutici per avallare la citata richiesta e per determinare l'eventuale misura del finanziamento da proporre al Consiglio dei Ministri in sede di deliberazione dello stato di emergenza, al fine di consentire di fronteggiare i primi interventi urgenti. 
  Il Governo intende assicurare che vi sarà la massima attenzione per poter corrispondere in tempi brevi alle richieste della regione e ridurre così lo stato di disagio della popolazione colpita da tali enti calamitosi. 

Replica 

Grazie, Presidente, colleghi, illustrissimo sottosegretario, devo dire che sono soddisfatto, perché c’è una disponibilità da parte del Governo ad attivarsi: nelle premesse che ha sottolineato l'onorevole Fanucci è emersa la gravità della situazione e dei fatti che hanno colpito pesantemente la Toscana. 
  Ha ricordato prima una vittima – ha fatto benissimo l'onorevole Fanucci – che solo la fortuna che l'evento si sia verificato nelle prime ore della mattina, quando ancora molte persone non attraversavano le strade, non utilizzavano le strade per muoversi, per gli spostamenti o, addirittura, peggio ancora, le scuole non erano ancora aperte, ha evitato danni ben peggiori. Noi ci faremo subito portatori nei confronti del presidente Rossi di una richiesta affinché arrivi subito la dichiarazione di stato di emergenza, così come previsto dal decreto-legge n. 225 del 1992, perché è veramente necessario far ripartire alcuni comuni che sono stati severamente danneggiati, li ha ricordati bene, prima, l'onorevole Fanucci. 
  Io ho avuto anche la possibilità, assieme al Ministro Boschi, di visitare alcuni luoghi che sono stati colpiti da raffiche di vento che addirittura hanno toccato i 140 chilometri orari; ho avuto modo di parlare con alcuni imprenditori che hanno dovuto interrompere la propria produzione, saranno sottoposti al pagamento di alcune penali, perché i propri fornitori non sono in grado di aspettare; ci sono danneggiamenti ad imprese manifatturiere, a imprese, come ricordavo prima, del settore vivaistico di Pistoia, oltre che a tantissime imprese del settore agroalimentare; pesantemente colpite anche le zone tabacchifere, danni che, tra l'altro, avevano interessato non sono la Toscana, che è oggetto di questa interpellanza che infatti è stata sottoscritta anche da tanti colleghi di altre regioni che colgo l'occasione per ringraziare. Ricordo, per esempio, le zone tabacchifere della Valtiberina o anche del nord dell'Umbria. 
  Vi sono imprese che faranno fatica a ripartire, così come faranno fatica a ripartire molti dei comuni che hanno subito danneggiamenti e che hanno dovuto eliminare completamente dal proprio piano delle opere pubbliche degli interventi, perché dovranno affrontare interventi di ripristino della viabilità che è stata pesantemente danneggiata dagli alberi caduti; oltretutto, anche la segnaletica stradale che è elemento importantissimo per la sicurezza, è stata completamente spazzata via, in alcuni luoghi. 
  Quindi, noi ci faremo sicuramente portatori della richiesta nei confronti del presidente Rossi, perché è necessario che questa richiesta che lui aveva annunciato arrivi prima possibile e nel frattempo speriamo che le misure che lei ha citato e ricordato nel suo intervento, di tre milioni di euro, possano servire per la prima urgenze. 
  In questo momento, mentre noi stiamo parlando, fuori da qui, c’è un'eclissi di sole, sottosegretario. La speranza è che non cali alcuna eclissi sulle tante imprese e i tanti cittadini che sono stati colpiti da una pesantissima calamità che li ha colpiti ancora più nell'animo. E non è l'unica, purtroppo della Toscana, negli ultimi anni, anche se, ha citato bene l'onorevole Fanucci – forse, in questo momento, è «la» calamità naturale. 
  Ho ascoltato con attenzione, prima di me, i colleghi in altre interpellanze, sappiamo che i problemi del Governo sono molteplici; ho ascoltato con attenzione l'onorevole Ribaudo, quindi, sono a conoscenza dei grandi danneggiamenti che ha subito anche la regione Sicilia, a fronte di altre problematiche legate sempre ad eventi meteorologici, però, ecco, mi fa piacere, sottosegretario, che lei abbia colto i problemi nella sua risposta e, se la regione Toscana si muoverà rapidamente, sono sicuro che il Governo darà l'attenzione che in questo momento questa regione merita.