07/12/2018
Anna Ascani
Delrio, Anzaldi, Benamati, Bonomo, Enrico Borghi, Boschi, Bruno Bossio, Campana, Cantini, Carnevali, Cenni, Ciampi, Del Barba, Di Giorgi, Marco Di Maio, Fassino, Fiano, Franceschini, Gariglio, Gribaudo, Librandi, Lotti, Morani, Navarra, Nobili, Paita, Pezzopane, Piccoli Nardelli, Prestipino, Raciti, Rizzo Nervo, Rosato, Rossi, Rotta, Scalfarotto, Serracchiani, Siani, Ungaro, Zan, Gadda
2-00201

 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere – premesso che:

   è recentissima la notizia delle immediate e irrevocabili dimissioni del Comitato di scienziati incaricato di scegliere i presidenti degli enti di ricerca: quattro dei cinque membri si sono dimessi in contrasto con il Ministero sulla successione all'Agenzia spaziale italiana (Asi). Il quinto membro si è detto partecipe al disagio dei colleghi;

   il caso Asi si è aperto il 6 novembre 2018, quando l'astrofisico professor Roberto Battiston era stato revocato dalla presidenza dal Ministro interpellato: come sottolineato anche dal professore, «primo caso di spoils system in un ente di ricerca»;

   L'Asi da sola ha un budget di quasi un miliardo di euro. Il suo indotto (cosiddetta «space economy») vale in Italia 1,6 miliardi di euro all'anno e 6.300 posti di lavoro;

   a capo dell'agenzia il Comitato voleva uno scienziato puro. Il Ministero ha insistito affinché le maglie della selezione fossero allargate a comprendere anche un manager dell'aerospazio;

   la scelta del nuovo presidente, per legge, dal 2009 parte dal comitato di selezione: organo indipendente composto dai più importanti scienziati italiani. Spetta a tale organo raccogliere le candidature e selezionare cinque nomi: la rosa da cui il Ministro sceglie il presidente;

   dopo un'interlocuzione cavillosa di tre settimane – come si legge nella lettera di dimissioni – hanno deciso di abbandonare per protesta Lamberto Maffei (presidente del Comitato, neuroscienziato e presidente emerito dell'Accademia dei Lincei), Fabiola Gianotti (fisica e direttrice del Cern di Ginevra), Lucia Votano (fisica, ex direttrice dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso) e Aldo Sandulli (preside della facoltà di giurisprudenza di Suor Orsola Benincasa di Napoli). Resta in carica per ragioni di metodo e non di merito, Mauro Ferrari, che negli Stati Uniti dirige lo Houston Methodist Research Institute e l’Institute of Academic Medicine;

   dalla sua nomina, nel 2015, il comitato ha selezionato le rose di candidati di quasi tutti gli enti di ricerca: Inaf (astrofisica) nel 2015, Consiglio nazionale delle ricerche e Ingv (geologia) nel 2016. A maggio di quest'anno il Comitato aveva riconfermato Battiston alla guida dell'Asi e la sua scadenza era prevista per la fine del 2018;

   «Sino a qualche settimana fa – scrivono i dimissionari – nessun problema si è verificato, la comunità di intenti con gli uffici amministrativi è stata massima». Poi «al Comitato è stato richiesto di predisporre l'avviso pubblico per la Presidenza dell'ASI, a seguito della revoca dell'incarico al Presidente in carica, professor Roberto Battiston. Il Comitato ha predisposto il testo dell'avviso, attenendosi ai criteri e alle modalità seguiti negli anni precedenti». Lì è iniziata l’«interlocuzione cavillosa» sul profilo del candidato: secondo il Comitato una persona di «altissima qualificazione tecnico-scientifica»; secondo il Ministero, più genericamente, un manager appartenente al settore dell'aerospazio;

   si ricorda che la procedura di nomina del presidente e dei componenti dei consigli di amministrazione degli enti pubblici di ricerca di designazione governativa prevede che il Comitato di selezione fissi, con avviso pubblico, le modalità e i termini per la presentazione delle candidature e poi, per ciascuna posizione e in ragione del numero dei candidati, proponga al Ministro una rosa di cinque nominativi per la carica di presidente e di tre nominativi per quella di consigliere;

   si ricordano inoltre i princìpi di indipendenza, autonomia e autorevolezza della ricerca scientifica. In particolare, i commi primo e sesto dell'articolo 33 della Costituzione sottolineano: «L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato» –:

   quale sia l'orientamento del Ministro interpellato in merito e quali iniziative di competenza intenda intraprendere per affrontare la situazione che si è venuta a creare all'interno dell'Agenzia spaziale italiana, determinata da decisioni che risultano agli interpellanti discutibili;

   quali chiarimenti intenda fornire in merito all'atteggiamento di ostilità che sembra si sia venuto a creare in un ambito così importante come quello della scienza e della ricerca in Italia. 

Seduta del 25 gennaio 2019

Illustrazione di Flavia Piccoli Nardelli, risposta del governo di Salvatore Micillo, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare, replica di Anna Ascani

Illustrazione

Grazie, Presidente. Devo dire che ci dispiace non vedere il rappresentante del MIUR - non se ne abbia a male il sottosegretario Micillo - ma i sottoscrittori in realtà hanno chiesto di interpellare il Ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca su un tema che consideriamo molto importante in merito alle dimissioni presentate il 3 dicembre 2018 da Lamberto Maffei, Fabiola Gianotti, Lucia Votano e Aldo Sandulli, quattro dei cinque scienziati che facevano parte del comitato internazionale nominato dal MIUR nel 2015 e incaricato di scegliere i presidenti degli enti di ricerca italiani. Parliamo dell'INAF, del CNR, dell'INGV e dell'ASI. I richiedenti, Presidente, sottolineano come la risposta all'interpellanza arrivi con grave ritardo rispetto al succedersi degli avvenimenti rendendo meno cogente il tema proposto. Ciò nonostante, riteniamo importante sollevare il problema nell'Aula del Parlamento per la scorrettezza del metodo utilizzato e denunciato nella lettera di dimissioni di Maffei che, ricordo, è presidente emerito dell'Accademia dei Lincei, di Gianotti, direttrice del CERN di Ginevra, di Votano, ex direttrice dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso e di Sandulli, preside di giurisprudenza al Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Il comitato, secondo il decreto legislativo 31 dicembre 2009, n. 213, è composto di persone scelte tra esperti della comunità scientifica nazionale ed internazionale ed esperti di alta amministrazione con il compito di predisporre l'avviso pubblico per la selezione dei candidati presidenti degli enti, nonché l'esame entro 60 giorni delle candidature pervenute per avanzare la proposta al Ministro di una rosa di cinque nominativi. Sappiamo che il comitato deve - è una citazione evidentemente dal testo della legge - prioritariamente garantire che il profilo dei candidati risponda ad elevata qualificazione tecnico-scientifica comprovata da particolari competenze professionali acquisite in ambito internazionale. Maffei, Gianotti, Votano e Sandulli si sono dimessi in dissenso con i criteri individuati per il nuovo bando ministeriale che avrebbe dovuto provvedere alla successione del presidente dell'Agenzia spaziale italiana, dopo la revoca del 6 novembre 2018 dall'incarico dell'astrofisico Roberto Battiston. Venti giorni fa il Ministero ha nominato un nuovo comitato di esperti che dovrà individuare i cinque nomi dai quali il Ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca dovrà selezionare il prossimo presidente dell'Agenzia spaziale italiana.

Ricordiamo che la revoca di Battiston, mettendo in discussione tutta la politica sullo spazio fin qui portata avanti, è intervenuta su un ente con un budget di quasi un miliardo di euro e un indotto in Italia di 1,6 miliardi all'anno e, elemento non ininfluente, con 6.300 posti di lavoro impegnati nel settore, che lavora a livello nazionale e internazionale e che ha visto l'Agenzia spaziale italiana in questi anni impegnata con l'Europa e con la NASA a collaborare con i maggiori partner internazionali.

Il procedimento adottato verso Battiston ha visto utilizzare per la prima volta lo spoils system per un ente di ricerca e ha creato grave danno anche alla reputazione della comunità scientifica italiana, così come abbiamo visto accadere recentemente con le dimissioni del consiglio superiore di sanità.

La ricerca in Italia vanta straordinarie eccellenze, Presidente, ma deve essere trasparente nella sua gestione e chiara nei suoi obiettivi nazionali e internazionali. La decisione ministeriale ha leso i principi di indipendenza, di autonomia e anche di autorevolezza della ricerca scientifica e ha messo in dubbio i principi costituzionali di autonomia nelle scelte organizzative degli enti. I costituenti - non occorre ricordarlo, ma credo anche giusto farlo - hanno considerato così importante il tema dell'indipendenza della ricerca da sottolinearlo in ben due articoli: l'articolo 9 della Costituzione che recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e la tecnica (…)” e i commi 1 e 6 dell'articolo 33 che rimarcano “L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento (…)”. “Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato”. La Costituzione ha quindi normato i rapporti tra politica e scienza ispirando le leggi istitutive degli enti pubblici di ricerca e ne ha difeso l'autonomia tenendo separati l'aspetto di garanzia scientifica, selezionata in base alle competenze, dalle scelte legate invece all'opportunità politica. Enti come il CNR, l'INFN, l'ASI, l'ENEA e tutto il sistema delle università sono nati sulla base di tali principi capaci di garantire una ricerca autonoma che rispondesse però a linee strategiche di ampio respiro. I sottoscrittori chiedono oggi al Ministro interpellato di sapere quali indicazioni siano state date al comitato appena nominato in merito al profilo richiesto per la presidenza dell'ASI. Il comitato dovrà proporre persone di altissima qualificazione tecnico-scientifica, come la legge istitutiva prevede, oppure più genericamente, come sembra indichi il Ministero, dei manager appartenenti al settore aerospaziale? Inserire nella scelta del presidente dell'ASI un profilo di manager sminuisce le caratteristiche scientifiche del presidente e si confonde con il ruolo manageriale che deve avere invece il direttore generale dell'ASI. È in corso un giudizio al TAR sulla vicenda della revoca del mandato al presidente dell'ASI, di cui si attende ancora l'esito. Si chiede comunque che sia adesso che in futuro il Ministro lasci alle esclusive competenze del comitato la definizione del contenuto dei bandi per la scelta delle candidature alla nomina dei presidenti di tutti gli enti pubblici di ricerca dipendenti dal MIUR. Il tema appare decisivo in merito all'atteggiamento di diffidenza, se non di ostilità, che in questi mesi è maturato nei rapporti tra politica, scienza e ricerca nel nostro Paese 

Risposta del Governo 

Grazie, Presidente. Ringrazio gli interroganti. In data 31 ottobre 2018 veniva adottato il decreto di revoca del professor Battiston quale presidente dell'Agenzia spaziale italiana, ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 145 del 2002, che consente la revoca delle nomine degli organi di vertice e dei componenti dei consigli amministrazione degli enti pubblici adottate dal Governo uscente entro sei mesi dal voto sulla fiducia del nuovo Governo. Come prescritto dalla legge, il Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca pertanto ha avviato la selezione pubblica per la individuazione del nuovo presidente ASI da condursi nel rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità e massima partecipazione. Proprio in uno spirito di ampia trasparenza la selezione del nuovo presidente è stata affidata al comitato di selezione in carica nominato il 10 novembre 2017 dal Ministro pro tempore Valeria Fedeli, il cui mandato sarebbe altrimenti scaduto a dicembre 2018.

L'articolo 11 del decreto legislativo n. 213 del 2009 prevede che il comitato di selezione fissi con avviso pubblico le modalità e i termini per la presentazione delle candidature e, ove possibile, in ragione del numero dei candidati, proponga al Ministro una rosa di cinque nominativi.

In realtà, l'avviso pubblico predisposto dal Comitato di selezione non si limitava a definire “le modalità e i termini per la presentazione delle candidature”, ma prevedeva anche requisiti di partecipazione ulteriori rispetto ai requisiti stabiliti ex lege per il conferimento dell'incarico di Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, ai sensi dell'articolo 6, comma 2, del decreto legislativo 4 giugno 2003, n. 128.

Tenuto conto che i requisiti introdotti dal Comitato escludevano dalla procedura selettiva soggetti che ex lege sarebbero stati legittimati a parteciparvi, il 22 novembre 2018, l'ufficio legislativo del Ministero rappresentava al Comitato di selezione, per il tramite della competente Direzione generale per il coordinamento, la promozione e la valorizzazione della ricerca, l'opportunità di apportare all'avviso pubblico alcune modifiche finalizzate ad un maggiore allineamento dello stesso alla normativa vigente.

Il Comitato di selezione si rifiutava di accogliere le sottoposte proposte di modifica all'avviso pubblico, ritenendo di avere assoluta competenza nella definizione dei contenuti dello stesso.

Al fine di fugare ogni dubbio in ordine alla conformità dell'avviso pubblico alla normativa vigente, la Direzione generale per il coordinamento, la promozione e la valorizzazione della ricerca ha formulato una specifica richiesta di parere all'Avvocatura generale dello Stato.

L'Avvocatura generale dello Stato, con parere del 29 novembre 2018, ha affermato che “alcune previsioni di predetto avviso non sono del tutto coerenti con le disposizioni di legge vigenti in materia” e, concordando con quanto già espresso dal Ministero, ha evidenziato quali modifiche fosse opportuno apportare all'avviso.

Alla trasmissione del parere dell'Avvocatura generale dello Stato da parte della competente Direzione generale e alla conseguente richiesta di rivedere l'avviso con le modifiche suggerite “nello spirito di massima collaborazione, per evitare ogni eventuale criticità anche in termini di possibile contenzioso”, quattro dei cinque componenti del Comitato di selezione hanno rassegnato le proprie “immediate e irrevocabili dimissioni”.

Il Ministero - pur avendo unicamente richiesto l'allineamento dell'avviso pubblico alle vigenti disposizioni di legge al fine di evitare eventuale contenzioso e conseguenti responsabilità risarcitorie per l'amministrazione - è stato quindi costretto a prendere atto delle irrevocabili dimissioni dei quattro componenti del comitato. Dimissioni che paiono prive di una fondata motivazione.

Conseguentemente, il 10 dicembre 2018 il ministro Bussetti, in attuazione delle vigenti disposizioni di legge, ha nominato un nuovo Comitato di selezione, confermando il componente non dimissionario (precedentemente nominato dal Ministro Fedeli) e individuando altri quattro qualificati esperti della comunità scientifica nazionale ed internazionale e in alta amministrazione.

Il Comitato ha tempestivamente predisposto l'avviso pubblico per la selezione del nuovo Presidente dell'agenzia, pubblicato lo scorso 28 dicembre, con scadenza del termine per la presentazione delle domande di partecipazione al trentesimo giorno dalla data di pubblicazione dell'avviso.

Nelle more dell'esperimento della procedura selettiva di individuazione del Presidente, con DPCM del 14 novembre 2018 - al fine di consentire, da un lato, lo svolgimento della mission istituzionale dell'ente e, dall'altro, la conduzione delle attività di carattere gestionale e amministrativo dell'Agenzia - è stato disposto il commissariamento dell'Agenzia, attraverso la nomina di: a) un commissario straordinario, scelto tra personalità dotate di elevata e documentata qualificazione ed esperienza nel campo della ricerca spaziale e aerospaziale e individuato nel professor Piero Benvenuti, professore ordinario di astrofisica presso il Dipartimento di Astronomia dell'Università degli Studi di Padova; b) un sub-commissario, dotato di esperienza professionale e competenze in ambito giuridico, individuato nell'avvocato Giovanni Cinque, avente comprovata esperienza nella consulenza legale in favore di enti ed agenzie pubbliche.

Ad oggi, pertanto, l'Agenzia Spaziale Italiana risulta amministrata dall'organo commissariale, che esercita, ai sensi del citato DPCM, compiti di ordinaria e straordinaria amministrazione, assicurando il pieno funzionamento dell'ente nelle more dell'esperimento della procedura di individuazione del nuovo Presidente, fino all'insediamento del nuovo Presidente e del nuovo consiglio di amministrazione.

Replica

Grazie, Presidente. No, non sono affatto soddisfatta. Comincio dal principio, intanto dal fatto che il Ministero dell'università e della ricerca non abbia ritenuto oggi di essere presente, ringrazio il sottosegretario che ne ha fatte le veci, ma naturalmente questo è un problema molto, molto grave, che mi sento di sollevare da parlamentare della Repubblica, perché se un parlamentare pone al Ministero una questione di così grande importanza e il Ministero due mesi dopo non riesce ad essere presente in Aula con un proprio sottosegretario a rispondere direttamente, è evidente che o l'argomento non gli interessa, oppure non gli interessa riferire in Parlamento. In entrambi i casi, siamo di fronte a qualcosa di particolarmente grave.

L'ASI ha per l'Italia un'importanza strategica, lo abbiamo visto negli anni in cui, fortunatamente, il settore dell'aerospazio è cresciuto, lo abbiamo visto a maggior ragione constatando che la ricerca in quell'ambito può favorire sviluppo, posti di lavoro, crescita, che, nel nostro Paese, oggi, sarebbero quanto mai da favorire, da sostenere e da aiutare.

Quello che è accaduto in ottobre non si era mai visto prima in questo Paese: utilizzare lo spoil-system è legittimo in ogni ente pubblico, non lo è quando si tratta di un ente di ricerca, perché la nostra Costituzione prevede l'autonomia degli enti di ricerca e lo fa proprio per garantire che coloro che sono chiamati alla guida degli enti di ricerca non siano in alcun modo condizionati dalle posizioni dei Governi pro tempore nel Paese. In questo modo voi avete introdotto, per la prima volta, un sistema che mette in discussione anche per il futuro l'autonomia degli scienziati, l'autonomia degli enti di ricerca, perché tutti coloro che saranno chiamati a guidare, d'ora in poi, gli enti di ricerca si sentiranno sottoposti a questo barbaro sistema di scelta, che fa riferimento all'adesione o meno politica di coloro che guidano quegli enti e non alle loro comprovate capacità, competenze ed esperienze nel settore.

Nello specifico, la mia personale solidarietà è andata immediatamente al professor Battiston, il quale ha dovuto apprendere dalle Agenzie di essere stato rimosso da un incarico nel quale ha svolto un lavoro eccellente per il nostro Paese, vediamo cosa dirà il giudice amministrativo in marzo a proposito di questo atto, che, ripeto, è un unicum nella storia di questo Paese.

Diceva prima la mia collega, illustrando l'interpellanza, che c'è una questione di autorevolezza. Credo che quello che questo Governo ha fatto all'ASI, lo abbia fatto senza tener conto di quello che l'ASI sta facendo nel resto d'Europa, degli accordi che esistono con l'Agenzia europea spaziale, dei progetti che noi abbiamo messo in campo e dell'importanza di quei progetti. Mettere in discussione la continuità e il lavoro fatto fin qui soltanto per puntiglio, soltanto per poter mettere le mani su un ente autonomo, credo che sia particolarmente grave e che metta in discussione l'autorevolezza di un'Agenzia, che, col passato che aveva, era riuscita a risollevarsi, a fare bene, a fare un ottimo lavoro e a ripristinare la considerazione che di noi si aveva in Europa e nel mondo, attraverso progetti che finalmente hanno fatto parlare bene dell'Italia nel mondo. Evidentemente, questo non vi piace.

Non è successo solo questo, però: quattro quinti del Comitato di selezione si sono dimessi. Lei - leggendo una risposta che evidentemente non è sua responsabilità aver scritto, ma che è responsabilità del suo Governo aver voluto dare ai parlamentari interpellanti - ci ha detto che non c'è alcuna motivazione per cui i membri di questo Comitato di selezione si sono dimessi; e voglio ricordarli a beneficio di chi ci ascolta, ma anche del Governo: Lamberto Maffei, Fabiola Gianotti, Lucia Votano e Aldo Sandulli, credo si tratti di professionisti assoluti, di scienziati che non possono essere messi in discussione nelle loro competenze e nelle loro capacità di fare il mestiere che hanno fatto in questi anni. Voi siete venuti qui a dirci che si sono dimessi senza motivazione. Quelle motivazioni, questi membri, le hanno in realtà spiegate, le hanno spiegate all'opinione pubblica e hanno detto in modo chiaro che c'è stato un tentativo di condizionare l'esito di quel bando, un tentativo che da parte del Governo andava nella direzione di trasformare la Presidenza dell'ASI - che deve essere nelle mani di uno scienziato, diversamente dalla direzione generale - in qualche cosa di manageriale e più facilmente controllabile.

Credo che sia particolarmente grave insistere sul fatto che quattro persone come queste, ovviamente totalmente disinteressate, interessate soltanto a dare il proprio contributo al nostro Paese, si siano dimesse e insistendo sul fatto che non ne avessero ragioni. Credo sia qualche cosa di grave di cui il Governo nella sua interezza dovrà assumersi la responsabilità.

Per conto nostro, ci auguriamo che il giudice amministrativo dia ragione a chi ha messo in discussione la revoca della Presidenza di Battiston e ancor più ci auguriamo, però, che nel bando che voi state facendo per il nuovo presidente dell'ASI si abbia in considerazione, prima di tutto, lo ripeto, prima di tutto, l'interesse del Paese. Avete cominciato ad occupare poltrone in ogni ente possibile e immaginabile, vi prego, lasciate in pace la ricerca, lasciate che la ricerca sia autonoma e indipendente, perché è l'unico modo in cui la ricerca può funzionare e produrre sviluppo e crescita per il nostro Paese.