07/10/2014
Giovanni Burtone
Salvatore Piccolo, Aiello, Albanella, Attaguile, Greco, Sbrollini, Minardo, Ventricelli, Culotta, Grassi, Capodicasa, Gullo, Galati, Cani, Mura, Portas, Brandolin, Bruno, Moscatt, Bonavitacola, Zappulla, Amoddio, Giovanna Sanna, Lo Monte, Berretta, Lauricella, Censore, Iacono, Ribaudo, Raciti, Battaglia, Riccardo Gallo, Francesco Saverio Romano, Bosco
2-00707

 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere – premesso che: 
il T.A.R. Lazio, con riferimento alla prova di accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia a.a. 2014-2015, emetteva una serie di ordinanze di accoglimento e ciò anche a causa della sparizione del plico all'università di Bari e contestuale violazione dell'anonimato durante le prove di ammissione; 
a seguito delle predette ordinanze gli studenti iniziavano le procedure di immatricolazione, spesso non completandole per disfunzioni amministrative e strumentali lungaggini burocratiche; 
dopo i detti provvedimenti un funzionario del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca emanava una nota con cui nonostante la chiarezza dei provvedimenti dell'autorità giudiziaria nell'inserire i ragazzi presso la prima opzione, ovvero in quella che spesso coincide con la residenza dei medesimi, li «sparpagliava» in modo disomogeneo su tutto il territorio della Repubblica; 
il criterio del Ministero di incidere su provvedimenti già emessi è ad avviso degli interpellanti ulteriormente illegittimo poiché stabilisce: «si ritiene che ciascun ricorrente possa immatricolarsi esclusivamente nella sede universitaria, indicata dal candidato al momento dell'iscrizione al test per cui risulta minimi lo scarto tra il punteggio del primo in graduatoria in quella sede e il punteggio ottenuto dal ricorrente»; 
ciò, a ben vedere, determinerà la concentrazione di quasi tutti i ricorrenti presso due o tre Atenei al massimo, come Sassari ed il Polo Pontino, strutture non partecipi dei vizi denunciati all'Autorità Giudiziaria e non in grado di accogliere una tale massa di persone; 
il Ministero, dunque, non ha minimamente preso in considerazione né criteri di merito, né di capienza strutturale dell'ateneo, né tantomeno ha considerato i posti che spesso rimangono vuoti presso le varie sedi universitarie; 
è chiaro che tale iniziativa rischia di scoraggiare i ragazzi, allontanandoli dalle proprie famiglie, con il risultato che soltanto chi potrà permetterselo potrà proseguire negli studi presso sedi universitarie lontane da casa; 
molti studenti hanno già affittato casa, si sono già trasferiti e a seguito di questa nota ministeriale saranno ulteriormente penalizzati; 
le associazioni sindacali studentesche hanno già inoltrato ed inoltreranno azioni di ottemperanza e risarcitorie con ulteriori contenziosi e aggravi di spese per l'erario che ricadranno sulla collettività e non certo dei diretti responsabili dell'accaduto –: 
se il Governo, in considerazione di quanto sopra esposto, non intenda riconsiderare tale previsione ed evitare che con una semplice nota ministeriale si incida di fatto su provvedimenti già emessi da parte dell'autorità giudiziaria.