10/07/2014
Giuseppe Zappulla
2-00625

 Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che: 
il porto di Augusta è il più grande porto naturale del basso Mediterraneo, nella costa orientale della Sicilia, e al suo interno si trovano un'importante porto commerciale, un polo industriale, una base militare ed un porto/città con due darsena in pieno centro storico. La baia si divide in due parti: rada esterna e rada interna o porto megarese; ad esso si accede attraverso due imboccature che interrompono i complessivi 6,5 chilometri circa di diga foranea che lo proteggono, che è una regione assistita ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 3, lettera a) del Trattato; 
al momento, il porto di Augusta è specializzato principalmente nel traffico di rinfuse liquide (petrolchimici) e, in misura minore, di rinfuse solide. Attualmente il porto gestisce un traffico di circa 33 milioni di tonnellate di merci e ed è il primo porto in Italia per traffico merci di prodotti industriali; 
la Decisione n. 661/2010/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 luglio 2010 sugli Orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete trans europea dei trasporti include il porto di Augusta tra i porti marittimi dell'Unione europea classificati come «categoria A» in termini di importanza, in base ai volumi di traffico e al collegamento alle reti trans europee dei trasporti terrestri. Lo stesso documento definisce come progetto d'interesse comune l'adattamento delle infrastrutture al trasporto intermodale in porti di categoria A, e in particolare i porti periferici e quelli situati sulle isole; 
l'obiettivo del progetto notificato consiste nell'espandere e adattare l'infrastruttura esistente del porto per consentire anche il traffico di container di grandi dimensioni nelle modalità mare-mare, mare-strada e mare-ferrovia, nonché per consentire al porto di partecipare al trasporto lungo le autostrade del mare, portando lo scalo di Augusta ad una capacità massima totale di 800 000 TEU/anno entro il 2025 e un volume di traffico pari a 500 000 TEU/anno dal 2015, con interventi programmati per 145,33 milioni di euro, destinati a finanziare quattro parti principali o «interventi» finalizzati alla realizzazione di nuove banchine e piazzali di manovra o per l'ampliamento di parte di banchine esistenti; 
uno sforzo finanziario e infrastrutturale che richiede il massimo coordinamento di tutti i livelli istituzionali, nel comune obiettivo di consolidare le potenzialità portuali e imprenditoriali della Sicilia orientale secondo un progetto strategico coerente con gli indirizzi comunitari; 
in tale contesto va inquadrata la riflessione dell'eventuale riforma e razionalizzazione del sistema delle autorità portuali nazionali e siciliane in particolare, salvaguardando le potenzialità della piattaforma industriale, commerciale (merci e passeggeri) e logistica nel Mediterraneo dello scalo di Augusta, quale polo centrale del sistema dell'area vasta della Sicilia orientale; 
le forze sociali, economiche e istituzionali del territorio sostengono la scelta strategica del sistema integrato portuale-marittimo della Sicilia orientale con al centro il porto di Augusta, anche come naturale sede della autorità portuale futura; 
va scongiurata una visione campanilistica che prescinda dalle caratteristiche e dalle potenzialità degli scali portuali dell'area, compromettendo le prospettive di sviluppo e occupazione che potranno discendere da una gestione integrata e moderna –: 
quali iniziative il Governo intenda assumere al fine di assicurare che gli investimenti nello scalo di Augusta siano portati avanti secondo i tempi programmati, anche in vista della definizione dell'obiettivo di bonifica integrale del sito, quale precondizione per il definitivo rilancio economico delle aree portuali ed ex industriali; 
quali siano gli intendimenti del Governo in materia di riordino del sistema delle autorità portuali della Sicilia orientale, tenendo conto delle linee guida generali dell'Unione europea e delle peculiarità dei territori e delle infrastrutture interessate.