07/08/2014
Valeria Valente
Roberta Agostini, Amendola, Bonavitacola, Bossa, Carloni, Chaouki, Coccia, Di Lello, Epifani, Fassina, Famiglietti, Impegno, Tino Iannuzzi, Manfredi, Palma, Paris, Giorgio Piccolo, Salvatore Piccolo, Rostan, Sgambato, Tartaglione, Vaccaro, Valiante
2-00659

 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro della difesa, per sapere – premesso che: 
Finmeccanica, sotto il profilo economico e occupazionale, costituisce, per il Paese, il gruppo di punta nel settore dell'alta tecnologia per l'industria meccanica e aerospaziale civile e militare; 
il gruppo versa da anni in una situazione di difficoltà determinata da una serie di fattori, che possono riassumersi nel forte indebitamento, nel generalizzato calo delle commesse militari, ma, soprattutto, in carenze gestionali e organizzative dei vertici manageriali, culminate, peraltro, finanche in inchieste giudiziarie, incapaci di assicurare il necessario rilancio industriale del gruppo; 
sino allo scorso anno è sembrato che il progetto di risanamento del gruppo si incentrasse, sostanzialmente, su un piano di dismissioni e di cessioni di interi comparti produttivi, quali Ansaldo Breda, Ansaldo STS e Ansaldo Energia, orientando gli interventi al rafforzamento del settore difesa, privilegiandolo rispetto a quello civile, senza una precisa individuazione delle azioni di rilancio del settore della meccanica spaziale per usi civili e del settore ferroviario; 
il progetto di risanamento del gruppo Finmeccanica, di indubbio rilievo su scala nazionale, ha un impatto di enorme portata per l'intero meridione e per la regione Campania in particolare, ove risultano allocati un settore aerospaziale, un settore della manutenzione aeronautica, un settore progettazione, realizzazione e manutenzione del trasporto ferroviario, un settore elettronico per la difesa; 
ciò nonostante, nelle strategie sin qui rese note dal precedente management del gruppo, non risultano, in realtà, perseguiti progetti di valorizzazione delle pur pregevoli realtà industriali esistenti in Campania, né tanto meno risulta previsto il rilancio di quelle attività che, pur in attuale crisi, potrebbero, non di meno, se correttamente riprogrammate, fattivamente concorrere al superamento della crisi dell'intero gruppo Finmeccanica; 
si è assistito, invece, alla metodica, quanto ingiustificata, sottrazione di tutte le Direzioni Centrali presenti in Campania, e più in generale al Sud, per essere assegnate ai siti allocati nel Centro-Nord, oltre che alla sostanziale delocalizzazione verso il Centro-Nord di specifiche attività e produzioni; 
non risulta né confermato, né aggiornato e implementato il percorso di risanamento/rilancio previsto per le aziende del gruppo presenti in Campania, e cioè la Selex ES, con gli stabilimenti di Giugliano e Bacoli-Fusaro, la Alenia Aermacchi con gli stabilimenti di Nola, Pomigliano e Napoli Capodichino, la Ansaldo Breda e Ansaldo STS, con lo stabilimento di Napoli; 
con riferimento alla Selex ES-Selex Electronic Systems, le attività della società hanno visto un progressiva crescita, fra il 2000 e il 2013, tanto che all'atto della fusione, nel 2013 appunto, tra le società Selex ES, Elsag e Galileo, lo stabilimento campano allocato a Giugliano contava di ben 480 unità lavorative, il settore Logistica risultava coinvolto in tutte le attività industriali di Selex-SI, con un ruolo di prime contractor con clienti istituzionali (Esercito, Aeronautica e Marina); 
lo storico impianto industriale del Fusaro (Bacoli) invece contava prima della fusione del 2013 circa 520 unità impiegate in attività che spaziavano dall'industrializzazione al collaudo di sistemi radar, di progettazione software e sistemistica per integrazione, ma il piano di riassetto ha fortemente ridimensionato l'organico, con una perdita di occupazione di oltre un quarto della forza lavoro, vicino ormai alla soglia critica per il corretto funzionamento dei processi, ridotto gli investimenti e ridimensionato il ruolo dello stabilimento nell'ambito delle attività di produzione e progettazione specializzandolo di fatto in attività di assemblaggio finale che da un punto di vista tecnologico hanno una minore importanza; 
data la funzione rilevante in termini di R&S nel settore dell’high tech e dei servizi ad alta conoscenza il contributo della Selex ES, e più in generale di tutte le aziende del gruppo Finmeccanica, all'economia territoriale assume valenza strategica quale strumento per le politiche di rilancio industriale dell'intera filiera presente nell'area. In ragione delle caratteristiche strutturali dell'economia dell'area il riassetto appare come l'avvio di un processo di dell'industrializzazione piuttosto che di razionalizzazione dell'apparato industriale; 
in entrambi i detti stabilimenti di Giugliano e Fusaro (Bacoli), inoltre, risultava presente una qualificata componente ingegneristica, impegnata, fra l'altro in attività di ricerca sulle nuove tecnologie applicate, in collaborazione con il mondo universitario, anche nel settore del controllo del traffico aereo; 
la regione Campania non ha dato seguito agli impegni assunti nelle sedi istituzionali e non risulta aver approvato il contratto di programma presentato da Selex ES, incentrato su innovazione di prodotto da utilizzare come pilota per i nuovi sistemi radar per le Marine di tutto il mondo; 
nonostante le positive prestazioni ora dette, con il Piano industriale del giugno 2013 varato a seguito della fusione, sebbene la produzione dei radar PAR sia stata trasferita al Fusaro da Nerviano (Milano) e Giugliano sia diventato Centro di eccellenza per la microelettronica, non si è dato alcun impulso a ulteriori sviluppi delle attività svolte nei siti di Giugliano e Fusaro (Bacoli), ma non è stata neppure realizzata, presso il sito di Giuliano, la prevista direzione centrale logistica; 
come dimostrano le riuscite esperienze di sinergie tra Governi e aziende di altri Paesi occidentali, l'obiettivo anzidetto rimarrebbe utopia senza un forte supporto istituzionale visto che il piano di dimensionamento degli organici previsto dal citato Piano industriale è condizionato al mantenimento e sviluppo dei Programmi in corso con il sostegno del Governo italiano; il mantenimento e/o l'ampliamento dei livelli occupazionali dei due stabilimenti campani dipendono dall'attuazione di alcuni programmi del Ministero della difesa, in particolare la legge navale (FREMM) e Forza NEC (incluso Soldato Futuro), con l'obiettivo che Selex ES diventi un importante strumento di politica industriale per l'Italia; 
con riferimento alla Alenia Aermacchi, dopo la chiusura degli stabilimenti di Casoria in Campania e della sede di Roma, è stata affidata allo stabilimento di Venezia la manutenzione del velivolo militare AWACS, mentre dal 2015, lo stesso sito veneziano si occuperà delle lavorazioni degli ATR versioni speciali, sin'ora effettuate presso il sito di Napoli-Capodichino; 
lo spostamento delle lavorazioni degli ATR speciali da Capodichino a Venezia potrebbe, in realtà, preludere alla stessa chiusura dello stabilimento Alenia Aermacchi di Napoli, dove attualmente si effettuano lavorazioni di assemblaggio di fusoliere del c27j (aereo da trasporto militare che occupa un notevole segmento del mercato mondiale dei velivoli da trasporto militare), considerato che il detto spostamento causerà, inevitabilmente, una diminuzione dell'attività a Capodichino, laddove non fosse concretizzato il progetto del nuovo velivolo turboelica che Alenia Aermacchi si proponeva di realizzare proprio in Campania, progetto del quale non è dato conoscere gli effettivi sviluppi; 
con riferimento al piano industriale 2011 e alle intenzioni manifestate successivamente dall'Alenia Aermacchi era previsto il lancio del nuovo velivolo regionale NGPT (New Generation Turbo Prop) di cui, tuttavia, non sino più avute notizie; 
non si stanno, peraltro, realizzando i previsti ampliamenti di organici di ingegneria di progettazione nello stabilimento di Pomigliano, baricentro del progetto del nuovo velivolo; 
con riferimento ad MBDA, consorzio europeo costruttore di missili e tecnologie per la Difesa, joint venture costituita da Bae systems (37,5 per cento), Airbus Group (37,5 per cento) e Finmeccanica (25 per cento) con l'intento di valorizzare i propri centri di eccellenza e tentare di gestire un processo di concentrazione industriale in ambito transazionale, è presente in Campania attraverso Finmeccanica con lo stabilimento di produzione MBDA del Fusaro (Bacoli); 
risulta preoccupante l'incertezza del Governo italiano in ordine al finanziamento di alcuni importanti programmi legati alle evoluzioni tecniche dell'Aster (BLOCK 1NT’, BLOCK 2) in ragione sia del fatto che il finanziamento di tali programmi costituirebbe un elemento strategico per assicurare la presenza industriale italiana nel settore, sia di sostegno al ruolo che questa riveste all'interno del consorzio; 
la realizzazione di tali programmi vedono lo stabilimento di Fusaro (Bacoli) rappresentare un elemento centrale e di snodo di tutte le attività di progetto e produzione con un enorme impatto sul territorio; 
MBDA, da ultimo, ha sottoscritto, con INVITALIA, un contratto di sviluppo per il potenziamento e l'ampliamento degli stabilimenti dell'area industriale napoletana, al fine di realizzare sia progetti di sviluppo industriale, sia progetti di ricerca e sviluppo sperimentale industriale, con il coinvolgimento di Atenei campani; il che implica l'impiego di risorse pubbliche, in contraddizione, perciò, con le notizie apparse sulla stampa, mai smentite ufficialmente dalla proprietà, circa la volontà di dismissione italiana della quota di partecipazione al consorzio; 
con riferimento alla Ansaldo STS, che opera nel settore «Impianti e sistemi ferroviari», sembra trovare conferma il progetto di vendita della società, nel quadro della dismissione delle produzioni del settore civile di Finmeccanica; 
in Italia gli stabilimenti della società sono allocati a Napoli, Genova, Piossasco (TO), Tito (PZ) e impiegano circa 1.500 dipendenti, 600 dei quali sono impiegati nel sito di Napoli, cui vanno sommati, per valutare il peso della detta attività in Campania, le unità di personale delle numerose aziende operanti nell'indotto, la Ansaldo STS, dunque, rappresenta una realtà industriale assolutamente centrale nel contesto campano; 
per quel che riguarda l'Ansaldo Breda, che realizza veicoli per il trasporto ferroviario leggero, pesante, metropolitano, suburbano, regionale, alta velocità, stabilimenti sono allocati a Napoli, Pistoia, Reggio Calabria, Palermo, con circa 2200 dipendenti, 850 dei quali impiegati a Napoli, cui vanno sommati, per valutare il peso della detta attività in Campania, le circa 2.000 unità di personale delle aziende operanti nell'indotto; 
la Ansaldo Breda presenta una situazione decisamente critica, sotto il profilo finanziario e industriale, in aperto contrasto con l'andamento del mercato mondiale dei veicoli ferrotranviari che risulta, al contrario, in continua espansione (si stima ammonti a circa 20 miliardi di euro), tanto da rendere assolutamente incomprensibile il progetto di progressivo disimpegno del gruppo da questo specifico mercato, in luogo di definire un adeguato piano industriale che valorizzi e rilanci la filiera nazionale del trasporto su ferro; 
gli annunciati progetti di vendita o dismissione di asset come Ansaldo Breda e Ansaldo STS si traducono, in realtà, nella dichiarata rinuncia a un patrimonio tecnologico e industriale strategico di primaria importanza per l'intero Paese, con nefaste conseguenze in termini di prospettive occupazionali per i lavoratori tutti impiegati in dette società, e con ripercussioni particolarmente gravi per le regioni meridionali, dove sarebbe messa a rischio la stessa sopravvivenza dei pochi comparti industriali tutt'ora esistenti; 
per la Campania, in particolare, la rinuncia e il mancato rilancio di aziende di sicura eccellenza, talune leader del mercato mondiale, come appunto Ansaldo Breda (unico progettista e costruttore a ciclo integrato di treni ad alta velocità, treni pendolari, tram, metropolitane leggere e pesanti), unita alla sostanziale sinecura del lavoro di produzione e ricerca della Selex ES-Selex Electronic Systems, realizzato anche in stretto rapporto con le Università campane, penalizzano irrimediabilmente territori già strutturalmente deficitari di realtà produttive diversificate e efficienti, esponendo, al tempo stesso, anche per questa via, l'intero Paese alle ingerenze della speculazione finanziaria internazionale; 
visto l'insediamento del nuovo management del gruppo, la recente adozione delle linee-guida intese, fra l'altro, al cospicuo rilancio industriale del gruppo stesso e la prevista presentazione, in autunno, del nuovo piano industriale Finmeccanica; 
considerato il ruolo centrale che il Governo ha espressamente assegnato alla soluzione degli squilibri economico-sociali tutt'ora esistenti tra il Sud e il resto del Paese, nel quadro della ripresa economica nazionale, del superamento del forte tasso di disoccupazione, della crescita delle produzioni e degli scambi nazionali e internazionali –: 
quali siano le valutazioni in merito a quanto esposto in premesse, atteso che le questioni sollevate coinvolgono importanti imprese industriali del Paese; 
se e quali azioni concrete il Governo, in qualità di azionista di riferimento di Finmeccanica, nell'ambito delle proprie competenze, intenda porre in essere affinché il piano industriale in corso di elaborazione, che il nuovo management della società ha annunciato di voler presentare nel prossimo autunno, vada nella direzione dello sviluppo e del rilancio produttivo dei settori e degli stabilimenti esistenti, costituenti risorsa strategica irrinunciabile per il Mezzogiorno e per l'intero Paese, se del caso attraverso precisi orientamenti di politica industriale e finanziaria, anche in ordine alla inopportunità di cessione degli asset civili di Finmeccanica; 
quali iniziative intenda adottare al fine di tutelare e incentivare la competitività economico-industriale delle società del gruppo allocate in Campania.