06/02/2024
Debora Serracchiani
Gianassi, Di Biase, Zan, Lacarra
2-00323

 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:

   Filippo Mosca, 29enne originario di Caltanissetta, si trova, dall'aprile 2023, detenuto nel carcere di Porta Alba di Costanza in Romania, in seguito ad una condanna in primo grado a otto anni e sei mesi per traffico internazionale di sostanze stupefacenti;

   lo scorso aprile 2023 aveva partecipato ad un festival musicale che si svolge ogni anno nel teatro estivo di Costanza ed è stato arrestato per avere – così si apprende – trasportato un pacco affidatogli da una conoscente contenente droga;

   sua madre, Ornella Matraxia, residente a Londra con altre due figlie, denuncia alla stampa le gravi condizioni detentive, inumane e di degrado, di suo figlio, che «vive in una cella di circa 30 mq con altri 24 detenuti, che hanno a disposizione un buco sul pavimento come bagno. Le condizioni igienico-sanitarie sono a dir poco disastrose», e riporta, inoltre di una cella invasa da ratti e insetti, autorizzato a fare una sola doccia a settimana, senza una coperta, senza alcuna assistenza sanitaria e con cibo scarso e insano; Filippo stesso racconta che una detenuta si è suicidata e che altri spesso tentano di fare lo stesso;

   l'udienza per ottenere gli arresti domiciliari, chiesti dai legali di Filippo Mosca, si terrà il prossimo 12 febbraio 2024 e ad aprile inizierà il processo d'appello;

   si apprende che in questi nove mesi il legale romeno avrebbe chiesto più volte gli arresti domiciliari che, però, sarebbero sempre stati sempre negati, e che la famiglia avrebbe tentato ripetutamente di trovare assistenza dall'ambasciata italiana, ma che le risposte sarebbero state insoddisfacenti;

   il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (Cpt), istituito ai sensi dell'articolo 1 della Convenzione per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti, è un organo del Consiglio d'Europa che ha il compito di esaminare, per mezzo di sopralluoghi, il trattamento delle persone private di libertà allo scopo di rafforzare la loro protezione dalla tortura e dalle pene o trattamenti inumani o degradanti;

   il Cpt ha chiesto alle autorità rumene «di proseguire con determinazione la riforma del sistema penitenziario, al fine di porre rimedio ad alcune gravi e persistenti lacune»; nel suo rapporto relativo ad una visita ad hoc effettuata in Romania dal 10 al 21 maggio 2021, dedicata essenzialmente alla valutazione del trattamento delle persone private della libertà nelle carceri e stazioni di polizia, ha infatti esortato le autorità ad adottare misure prioritarie volte a migliorare le condizioni di vita e proporre ai detenuti una gamma di attività motivanti per aiutarli a preparare il loro reinserimento nella società, ad aumentare l'organico della polizia penitenziaria e ad accertarsi che i servizi sanitari corrispondano alle esigenze di cura dei detenuti;

   il rapporto del Cpt sulle carceri romene denuncia, inoltre, che il sovraffollamento carcerario continua a costituire un grave problema, che incide negativamente non soltanto sulle condizioni di vita, ma anche sulle attività proposte ai detenuti, sulle cure mediche e sul tasso di violenza; due degli istituti penitenziari visitati, le carceri di Craiova e di Mărgineni, superavano il 150 per cento della loro capacità, garantendo a numerosi detenuti soltanto uno spazio vitale di 2 metri quadri all'interno della loro cella; le condizioni materiali erano inoltre generalmente scadenti in tutte le carceri visitate: celle fatiscenti e prive di mobilio, materassi e lenzuola consunti e infestati dalle cimici; come sottolineato dalla stessa Commissione europea, ogni anno decine di migliaia di cittadini sono sottoposti a procedimenti penali per presunti reati o condannati in un altro Stato membro dell'Unione europea, e l'intervento delle Istituzioni europee, e il rispetto del significativo quadro normativo di cui l'Unione europea si è dotata a tal fine, è necessario per realizzare e garantire uno spazio comune europeo di giustizia basato sulla fiducia reciproca, nel pieno rispetto delle garanzie dei diritti umani, processuali e detentivi di tutti i cittadini –:

   quali iniziative di competenza i Ministri interpellati abbiano intrapreso nonché intendano intraprendere con sollecitudine al fine di garantire il pieno rispetto dei diritti umani fondamentali del cittadino italiano Filippo Mosca attualmente detenuto in Romania, anche in osservanza della Convenzione europea dei diritti dell'uomo così come modificata dai protocolli nn. 11 e 14, e dei protocolli nn. 1, 4, 6, 7, 12 e 13, nonché delle decisioni quadro 2008/909/GAI e 2009/829/GAI del Consiglio europeo.