21/12/2016
Enza Bruno Bossio
Aiello, Barbanti, Battaglia, Censore, Covello, Magorno, Oliverio, Stumpo
2-01566

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che: 
nelle scorse settimane il presidente dell'INPS professor Tito Boeri ha proposto di modificare «il modello organizzativo del Coordinamento generale medico legale dell'Istituto»; 
in base a quanto disposto dalle determinazioni n. 108 e 231 del 2009 e n. 82 del 2010, l'articolazione delle strutture medico legali dell'Istituto prevede 11 coordinamenti centrali presso la direzione generale, 20 unità operative complesse territoriali con funzione di coordinamento regionale, 86 unità operative complesse territoriali, 33 unità operative semplici territoriali, 5 unità operative semplici territoriali polispecialistiche, 28 unità imperative semplici non territoriali; 
a seguito della riorganizzazione predisposta dall'INPS le UOC territoriali e le UOS vengono così di fatto, soppresse e conseguentemente vengono istituiti, solo a livello provinciale, i centri di coordinamento di livello 1 o 2, le UOS polispecialistiche e quelle non territoriali insieme alle UOC territoriali vengono soppresse (con una riduzione di 49 UO) e i servizi da queste prestati accentrati presso le sedi provinciali; 
tali disposizioni in Calabria si declinano con l'istituzione di 3 centri medico legali di coordinamento territoriale di livello 2 (Reggio Calabria, Cosenza e Catanzaro) e due centri medico legali di livello 1 (Crotone, dipendente funzionalmente da Cosenza, e Vibo Valentia, dipendente funzionalmente da Catanzaro); 
di conseguenza, viene soppresso l'UOS di Rossano e le relative visite verranno effettuate dal centro medico legale di livello 2 che opererà presso la sede provinciale di Cosenza; 
l'UOS di Rossano, ad oggi, serve una popolazione pari ad oltre 220.000 abitanti ed ha una competenza territoriale che si estende lungo l'alto Jonio, dalla provincia di Crotone fino alla regione Basilicata con numerosi comuni montani dell'area silana e albanesi; 
è quindi facilmente immaginabile quale siano le gravi ripercussioni in termini di disagio per i cittadini (soprattutto anziani, malati, bambini, disabili che poi sono quelli che più usufruiscono dei servizi dell'INPS) senza contare i lavoratori, come i braccianti (questa area è a forte insediamento di aziende agricole), che dovranno raggiungere Cosenza per la semplice visita di controllo a seguito di mancato riscontro alla visita domiciliare; 
la UOS di Rossano, nel periodo che va dal 1o gennaio al 13 dicembre 2016 ha validato 10.993 verbali di invalidità civile e 60.140 certificati medici, ha effettuato 4.673 visite di invalidità civile, ed i medici INPS hanno partecipato a 476 sedute presso le varie ASL del territorio; 
la UOS di Rossano, quindi, per carico di lavoro, risulta essere in Calabria vicina a Reggio Calabria e Cosenza, con dati statistici assolutamente superiori a Crotone e Vibo Valentia, capoluoghi di provincia, alle quali in base alla riorganizzazione viene invece riconosciuto il centro medico legale livello 1 territoriale che non viene concesso paradossalmente a Rossano; 
è altresì assai improbabile che il centro medico legale di Cosenza, per logistica e per carichi di lavoro, sia in grado di accogliere e gestire un flusso di utenza aggiuntivo pari ad una media di circa 600 persone al giorno tra malati ed accompagnatori; 
inoltre, in tale presunto processo di razionalizzazione della spesa non si può non considerare che il risparmio sulla indennità al medico responsabile finirebbe per essere annullata dai rimborsi delle spese di viaggio per gli stessi medici che, assegnati a Cosenza, dovranno partecipare alle sedute delle commissioni mediche integrate presso le ASL della zona; 
va inoltre previsto un conseguente aumento delle richieste di visite domiciliari in ragione un ulteriore conseguente di collegamento degli utenti con Cosenza ed un ulteriore conseguente aumento delle spese di trasferta per i medici; 
questo tipo di organizzazione ricalca, fra l'altro, una suddivisione territoriale che non considera la realtà territoriale che vede in atto l'approvazione della legge regionale per l'unione dei comuni di Rossano e Corigliano che costituiranno una unica grossa realtà territoriale, circa ottantamila abitanti, la prima città della provincia di Cosenza; 
alla sede dell'Inps di Rossano che estende la sua competenza sull'intero territorio della Sibaritide deve essere riconosciuta la struttura che le compete in base al bacino d'utenza e al conseguente numero di prestazioni erogate per cui si chiede che alla sede di Rossano venga riconosciuto il centro medico legale di 1 livello ed il ruolo di filiale provinciale, anche perché l'uno implica l'altro, al fine garantire ai cittadini di questo territorio i diritti essenziali negati –: 
quali iniziative il Ministro interpellato intenda assumere affinché l'INPS riveda il modello organizzativo avanzato sulla base di criteri più razionali che tengano conto di carichi di lavoro e delle difficoltà sociali e infrastrutturali dei territori interessati ed in particolare per quanto attiene alla situazione della UOS e della filiale provinciale di Rossano, e se non ritenga opportuno convocare in tempi rapidi un tavolo di concertazione al fine di pervenire ad un modello organizzativo, soprattutto nel delicatissimo settore medico-legale, maggiormente rispondente alle esigenze dei diversi territori e dei cittadini. 

 

Seduta del 7 marzo 2017

Illustra e replica Vincenza Bruno Bossio, risponde Massimo Cassano, Sottosegretario di Stato per il Lavoro e le politiche sociali

Illustrazione

Grazie, signor Presidente, signor sottosegretario, onorevoli colleghi. Nelle settimane precedenti c’è stata una determinazione trasmessa dal presidente dell'INPS con la proposta di modificare il modello organizzativo del coordinamento generale medico-legale dell'istituto. In base a questo c’è il rischio – ed è questo il tema dell'interpellanza – che possa essere soppressa l'unità operativa e il centro medico-legale di Rossano.
  È chiaro che questa riorganizzazione non terrebbe conto, qualora venisse attuata, della peculiarità di un territorio molto vasto e complesso, caratterizzato tra l'altro da una particolare orografia territoriale – le strade creano scarsi collegamenti – grazie, purtroppo, a un lacunoso e critico sistema di infrastrutture. Ma questa unità operativa serve una popolazione di oltre 220.000 abitanti, con una competenza territoriale che si estende lungo l'Alto Jonio, dalla provincia di Crotone quasi fino alla Basilicata. È quindi facilmente immaginabile che cosa avverrebbe e quali sarebbero le gravi ripercussioni in termini di disagio per i cittadini, soprattutto anziani, malati, bambini disabili, senza contare l'ulteriore peculiarità di questa zona di una presenza molto forte di braccianti – c’è una forte insediamento di aziende agricole –, che dovrebbero raggiungere Cosenza per una semplice visita di controllo.
  Considerato che l'unità operativa di Rossano, nel periodo che va dal 1o gennaio al 13 dicembre 2016, ha effettuato oltre 5 mila visite di invalidità civile e i medici INPS hanno partecipato a oltre 476 sedute presso le varie ASL, l'unità operativa di Rossano risulta, per carico di lavoro, più vicina a Reggio Calabria e a Cosenza, con dati statistici superiori alle città capoluogo di provincia di Crotone e di Vibo Valentia. Ed è assai improbabile che il centro medico-legale di Cosenza, proprio per logistica e carichi di lavoro, sia in grado di accogliere e gestire questo flusso di utenza aggiuntiva.
  Poi, francamente, che processo di razionalizzazione della spesa sarebbe, se, come supporto di tale decisione, il risparmio sull'indennità al medico responsabile viene annullato dai rimborsi delle spese di viaggio per gli stessi medici che, assegnati a Cosenza, dovranno partecipare alle sedute mediche integrate presso l'ASL della zona. Naturalmente a questo si aggiunge l'aumento delle richieste di visite domiciliari, in ragione proprio delle difficoltà di collegamento degli utenti con Cosenza.
  In più, questa riorganizzazione ricalca una suddivisione territoriale francamente anacronistica, considerata l'approvazione della legge regionale per l'unione dei comuni di Rossano e Corigliano, che costituiranno un'unica grossa realtà territoriale con circa 80.000 abitanti, che diventerà la prima provincia, la prima città della provincia di Cosenza.
  Quello che si chiede è che all'INPS di Rossano, invece, che estende appunto la sua competenza su questo territorio così ampio, dovrebbe essere riconosciuta la struttura che le compete, proprio in base al bacino d'utenza e al numero di prestazioni erogate, non solo mantenendo il centro medico-legale di primo livello, ma dandogli un ruolo di filiale provinciale, anche perché appunto l'uno implica l'altro, soprattutto in questa zona della Calabria troppo spesso mortificata.
  È del tutto evidente che queste ragioni non sono ragioni di campanile, ma riguardano proprio la scarsa efficacia di un modello organizzativo, che, attuato in questa zona, creerebbe questo tipo di problematiche. Chiediamo di conoscere quali iniziative il Ministro intende assumere al fine di invitare l'INPS a rivedere il modello organizzativo avanzato. Grazie.

Risposta del governo

Grazie, Presidente, passo a discutere l'atto parlamentare dell'onorevole Bruno Bossio inerente il nuovo modello organizzativo predisposto dall'INPS, con particolare riferimento alla chiusura del centro medico-legale della sede di Rossano Calabro.
  Preliminarmente, occorre precisare in via generale che le nuove competenze attribuite all'INPS, sia in ambito assistenziale che previdenziale, dal legislatore, nonché la progressiva riduzione del personale medico dipendente hanno comportato per l'istituto la necessità di una riforma del modello organizzativo dell'area medico-legale. Tale processo di riforma, tuttora in fase di approfondimento, è finalizzato a garantire risposte tempestive agli utenti, qualità e appropriatezza del giudizio medico-legale nonché uniformità nel riconoscimento dei diritti, coniugando tali aspetti con gli obiettivi di razionalizzazione delle strutture e di riduzione delle spese di gestione.
  Tanto premesso, con specifico riferimento all'atto parlamentare in esame, l'INPS ha precisato che i rilievi effettuati dagli interpellanti consentiranno oggi un'attenta valutazione, al fine di venire incontro alle esigenze dei cittadini, nel pieno rispetto dei principi di equità, trasparenza e legalità. L'istituto ha infine assicurato che ogni sua determinazione in ordine al processo di riorganizzazione dovrà essere preceduta da un ampio confronto con tutti i soggetti interessati e avendo riguardo a tutti i contributi che pervengono sia dai territori che dalle organizzazioni sindacali.

Replica

Ringrazio e devo dire che sono abbastanza soddisfatta, soprattutto nel metodo, cioè il fatto che sia riconosciuta un'esigenza di approfondimento e che si dovrebbe aprire – mi pare di capire – , in qualche misura, un tavolo tecnico di confronto anche con gli attori locali. Esprimo questa soddisfazione a nome di tutti i colleghi che hanno firmato l'interpellanza e – credo di interpretare – anche a nome del sindaco di Rossano, che si è molto battuto perché questa risposta ci fosse anche questa mattina. Grazie.