04/09/2018
Gianluca Benamati
Carla Cantone, Critelli, De Maria, Rizzo Nervo.
2-00085

  I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:

   Industria Italiana Autobus è un'azienda nata nel 2015 attraverso il raggruppamento dell'ex Bredamenarini di Bologna e l'Irisbus di Avellino, la cui proprietà risulta partecipata all'80 per cento da Tever s.p.a. (ex King Long Italia) e al 20 per cento da Leonardo (ex Finmeccanica);

   l'azienda, stante la crisi industriale e finanziaria in atto, ha richiesto l'intervento del Ministero dello sviluppo economico per cercare delle soluzioni che consentano la ristrutturazione degli stabilimenti e la ripresa dell'attività produttiva anche alla luce della scadenza a dicembre 2018 degli ammortizzatori sociali attualmente erogati;

   particolarmente urgente appare alla luce della situazione finanziaria una ricapitalizzazione societaria;

   durante l'incontro del 6 luglio 2018 il Governo ha indicato la disponibilità ad agire per favorire l'ingresso di Invitalia nella compagine della società, attraverso le risorse del Fondo imprese Sud stanziate dal precedente Governo con la legge di bilancio 2018, insieme a un nuovo socio privato, con l'obiettivo di arrivare a una soluzione definitiva per consentire la stabilità occupazionale ai lavoratori per gli stabilimenti di Bologna e Flumeri (Avellino) e lo sblocco degli investimenti per far ripartire la produzione sul territorio nazionale con le commesse affidate all'azienda;

   il successivo incontro, tenutosi il 2 agosto 2018 presso il Ministero dello sviluppo economico, sembrerebbe aver rallentato e quasi bloccato gli impegni assunti nella precedente riunione;

   ad oggi infatti non risulta che ci sia stato alcun impegno fattivo in termini di ricapitalizzazione né sembrano avanzare le procedure per l'entrata del Fondo di Invitalia e tantomeno la formalizzazione dell'entrata del terzo socio nella compagine societaria;

   la situazione si è ulteriormente aggravata con la corresponsione ridotta degli stipendi dei lavoratori;

   il presidente della regione Emilia Romagna, con lettera del 29 agosto 2018, nel sollecitare l'azione promessa dal Governo, ha indicato la disponibilità della regione stessa a collaborare al percorso di salvaguardia dell'azienda, dei suoi stabilimenti – a partire da quello di Bologna – e dell'occupazione;

   è forte la preoccupazione che il ritardo del Governo, nella gestione di questa crisi industriale, sia il preludio di un vero e proprio «stop» alla prospettata soluzione per il rilancio di Industria Italiana Autobus, e che questo possa comportare l'avvio della procedura fallimentare, vista la situazione di crisi finanziaria conclamata che rischia di compromettere il futuro dei 154 lavoratori di Bologna e dei 290 di Avellino, nonostante l'azienda vanti crediti verso la pubblica amministrazione di circa 30 milioni di euro dei quali 20 milioni già scaduti e si sia aggiudicata gare pubbliche per oltre 1300 autobus con ordini per circa 260 milioni di euro –:

   quali iniziative urgenti intenda intraprendere il Ministro interpellato per mantenere gli impegni presi e per trovare una soluzione soddisfacente ed efficace alle problematiche esposte in premessa, a tutela degli stabilimenti del gruppo, dei lavoratori e di un comparto industriale di primaria importanza per il Paese. 

Seduta del 25 settembre 2018

Illustrazione di Andrea De Maria, risposta del governo di Andrea Cioffi, Sottosegretario di Stato per lo Sviluppo economico, replica di Gianluca Benamati.

Illustrazione 

Grazie, Presidente. Come già veniva accennato, questa interpellanza riguarda la situazione dell'Industria Italiana Autobus e della crisi molto grave che sta vivendo. È un'azienda nata nel 2015 attraverso il raggruppamento dell'ex BredaMenarini di Bologna e dell'Irisbus di Avellino, la cui proprietà risulta partecipata all'80 per cento da Tever Spa, ex King Long Italia, e al 20 per cento da Leonardo, come sappiamo, ex Finmeccanica.

Voglio ricordare che questa impresa raccoglie l'eredità di una lunga tradizione di presenza dell'imprenditoria italiana, del lavoro italiano in un settore così importante come quello della produzione degli autobus, che ha sviluppato negli anni e conferma oggi un'alta qualità professionale dei lavoratori che sono impegnati in questa impresa che, poi, copre un settore produttivo preziosissimo per il Paese. Infatti, parliamo, appunto, della realizzazione di autobus e, quindi, di quegli interventi per il trasporto collettivo che sono molto importanti per la qualità urbana e per la qualità ambientale delle nostre città. Appunto, è un settore dell'economia coperto da imprese italiane che lavorano in Italia e che è importante possano continuare a svolgere la loro attività.

L'azienda versa in una grave crisi, prima di tutto, finanziaria e, stante questa crisi, ha chiesto l'intervento del Ministero dello Sviluppo economico per cercare delle soluzioni che consentano la ristrutturazione degli stabilimenti e la ripresa dell'attività produttiva, anche alla luce della scadenza, a dicembre 2018, degli ammortizzatori sociali attualmente erogati.

Particolarmente urgente rispetto al tipo di crisi che è in atto, risulta la ricapitalizzazione finanziaria della società, perché, appunto, siamo, prima di tutto, di fronte a una situazione finanziaria particolarmente critica.

Nell'incontro che si è svolto il 6 luglio 2018, il Governo aveva indicato la disponibilità ad agire per favorire l'ingresso di Invitalia nella compagnia della società, attraverso le risorse del Fondo imprese Sud stanziate dal precedente Governo nella legge di bilancio 2018, insieme a un nuovo socio privato, con l'obiettivo di arrivare a una soluzione definitiva che consentisse il proseguimento dell'attività aziendale e la stabilità occupazionale dei lavoratori per gli stabilimenti di Bologna e in provincia di Avellino e lo sblocco degli investimenti per far ripartire la produzione sul territorio nazionale con le commesse affidate all'azienda.

C'è stato poi un nuovo incontro il 2 agosto 2018, presso il Ministero dello Sviluppo economico, che è stato, invece, più negativo, dove è sembrato che queste disponibilità, questo percorso possibile venisse rallentato e messo in discussione e, poi, la situazione si è ulteriormente aggravata con la corresponsione ridotta degli stipendi dei lavoratori.

In data 29 agosto 2018, il presidente della regione Emilia Romagna, nel sollecitare l'iniziativa del Governo, aveva indicato la disponibilità della regione stessa a collaborare al percorso di salvaguardia dell'azienda e dei suoi stabilimenti, essendo in Emilia Romagna, a partire da quello di Bologna, e dell'occupazione.

Lo stesso comune di Bologna è fortemente impegnato a sostegno dei lavoratori di questa vertenza, così come lo sono la regione Campania e gli enti locali, a partire dalla realtà di Avellino, che è l'altro presidio del nostro Paese interessato da questa vicenda.

Quella era la data in cui avevamo predisposto quest'interpellanza. Da allora sono accaduti alcuni fatti nuovi, anche perché i lavoratori e le organizzazioni sindacali, col supporto delle istituzioni locali, hanno messo in campo una mobilitazione molto forte; c'è stato anche il 4 settembre un presidio, presso il Ministero dello Sviluppo economico, dei lavoratori dell'azienda.

Il 13 settembre, il Vicepresidente del Consiglio, il Ministro interessato, Luigi Di Maio, ha informato di una disponibilità formale di Busitalia, e quindi di Ferrovie dello Stato, a entrare nella società e questo sarebbe ovviamente un risultato importante e significativo, perché potrebbe dare una prospettiva sicuramente interessante di continuità produttiva.

E poi, proprio in questi ultimi giorni, Start ha pagato una commessa per 519.476 euro, per otto autobus, e quindi sono arrivate finalmente un po' di risorse fresche e si spera si possano sbloccare gli stipendi dei lavoratori. Ricordo che, per il 30 per cento a luglio e per il 100 per cento ad agosto, questi stipendi non sono stati erogati.

Questi segnali positivi, per quanto ci riguarda, però, ovviamente non consentono di dire che i risultati sono stati portati a casa; noi, soprattutto, abbiamo la preoccupazione che ci sia il rischio di un vero e proprio stop alla prospettata soluzione per il bilancio di Industria Italiana Autobus e che questo stop possa comportare l'avvio della procedura fallimentare: una prospettiva che speriamo si stia allontanando, ma che purtroppo è ancora in campo, proprio perché la situazione finanziaria dell'azienda è molto critica.

Ricordo che parliamo di 154 lavoratori di Bologna, 290 di Avellino e, accanto al destino dei lavoratori, che è la prima importante preoccupazione, vi è, poi, la necessità di mantenere questo presidio imprenditoriale e industriale, anche, se possibile, con una partecipazione pubblica, in un settore così delicato e importante per l'economia del nostro Paese.

Voglio anche sottolineare che l'azienda vanta crediti verso le pubbliche amministrazioni per circa 30 milioni di euro, dei quali 20 milioni già scaduti, e si sta aggiudicando gare pubbliche per oltre 1.300 autobus, con ordini per circa 260 milioni di euro.

Per quanto riguarda noi, che siamo deputati del Partito Democratico e che abbiamo sottoscritto questa interpellanza, vogliamo dire questo: questa non è ovviamente una battaglia di parte, è una battaglia per l'economia del Paese, per i lavoratori, per le comunità in cui questi lavoratori vivono. Quindi, se il Governo metterà in campo un percorso forte e credibile, avrà davvero tutto il nostro sostegno, perché è una battaglia di interesse generale del Paese per il lavoro.

Ci permettiamo di dire che, magari, bisogna fare un po' meno comunicazione, un po' meno foto pubblicitarie e un po' meno annunci. Magari, la comunicazione fatela dopo che si sono portati a casa risultati concreti. Lavoriamo tutti per fatti concreti, perché questa crisi abbia uno sbocco positivo, perché alcune di queste prospettive che si sono aperte si concretizzino veramente e, allora, davvero potremo dire, tutti insieme, di avere fatto la nostra parte per il nostro sistema economico, in un settore così delicato per la qualità ambientale, per i trasporti, per i lavoratori e le famiglie interessate.

Risposta del governo

Grazie, Presidente, grazie all'onorevole per l'illustrazione. Lei ha detto che è interesse di tutti, quindi al di là delle parti, risolvere questo problema e io penso che questo sia assolutamente giusto, perché la produzione di autobus in questo Paese sia ancora viva e, soprattutto, per tutelare i lavoratori.

Quindi, rispondiamo congiuntamente a questi due atti, visto che vertono sullo stesso tema, come è stato detto, e che riguardano la situazione di crisi di Industria Italiana Autobus.

Come c'è già stato modo di evidenziare, lo ha detto anche l'onorevole interrogante, in diverse occasioni - l'ultima volta nel question time del 13 settembre - la situazione è posta all'attenzione del Ministero dello Sviluppo economico, che la sta seguendo con particolare attenzione. A tale proposito, preme rilevare che, proprio presso il MISE, si stanno svolgendo una serie di incontri, durante i quali sono state richieste garanzie in merito al pagamento degli stipendi arretrati e dei contributi dei dipendenti, nonché il pagamento delle utenze. L'ultimo incontro su tale situazione, in particolare, si è svolto in data 10 settembre 2018.

In data 10 settembre, l'amministratore delegato di Invitalia, presente alla riunione, si è impegnato a valutare l'acquisizione di una partecipazione di minoranza, ai sensi del decreto ministeriale 23 marzo 2018, prevedendo l'apporto di risorse finanziarie da parte di investitori in misura economicamente rilevante, per un ammontare almeno pari al 50 per cento dell'operazione; circostanza, quest'ultima, che potrà verificarsi in relazione all'esistenza di un apposito contratto di sviluppo.

In tale occasione, la società Industria Italiana Autobus ha dato la propria disponibilità all'avvio di un data room accessibile per i prossimi sessanta giorni, al fine di consentire l'opportuna verifica dei dati dell'azienda; ha dato garanzie per il pagamento di tutti gli obblighi nei confronti della totalità dei dipendenti; ha informato che l'assemblea dei soci ha deliberato la riconvocazione a trenta giorni, tenuto conto del lavoro fatto da Invitalia e dal Ministro dello Sviluppo economico.

Il Ministero, inoltre, si è riservato di convocare ulteriori e ravvicinati incontri di monitoraggio, al fine di verificare quanto detto e di contribuire alla definizione della situazione patrimoniale della società Industria Italiana Autobus.

Su tale situazione, il Ministero del lavoro informa, inoltre, che, per la parte di competenza, proprio con decreto 26 giugno 2015 è stato approvato il programma di ristrutturazione aziendale della Industria Italiana Autobus (IIA), relativamente al periodo che va dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2016. A tale proposito, è stata autorizzata, per il periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2015, la corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale a favore dei 297 lavoratori presso l'unità di Flumeri.

Con successivo decreto del 3 febbraio 2016 è stata, altresì, autorizzata l'ulteriore corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore dei 297 lavoratori per la suddetta unità per il periodo dal 1° luglio al 31 dicembre 2015.

In seguito, con decreto 15 maggio 2017, è stata autorizzata la corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore dei 295 lavoratori presso la stesse unità, per il periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2016.

Infine, è stata autorizzata per il periodo dal 1° gennaio al 24 settembre 2017, l'ulteriore corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore dei 293 lavoratori presso l'unità di Flumeri.

La medesima amministrazione, inoltre, ai sensi dell'articolo 42, comma 3, del decreto legislativo n. 148 il 2015, ha autorizzato, nel limite massimo comprensivo di 5.423.941,14 euro, per il periodo dal 25 settembre 2017 al 31 dicembre 2018, la prosecuzione del trattamento di integrazione salariale in favore di un numero massimo di 203 unità lavorative presso l'unità di Flumeri.

Si comunica, altresì, come è noto agli interroganti, che è pervenuta al Ministero dello Sviluppo economico una manifestazione di interesse di Ferrovie dello Stato a entrare nella compagine societaria di Industria Italiana Autobus, attraverso la sua azienda Busitalia, che offre servizi di trasporto su gomma.

Concludendo, il Governo si sta impegnando prioritariamente al pagamento degli stipendi dei lavoratori, individuando anche un possibile percorso industriale che permetterà di far riprendere la costituzione di autobus in questo Paese.

Replica

Grazie, Presidente. Ringrazio il sottosegretario, ma temo che non mi potrò dire soddisfatto, non ci potremo dire soddisfatti di questa risposta, che è già estremamente simile alla risposta del question time in Commissione, che veniva ricordata poc'anzi, dei primi giorni di settembre.

Non siamo soddisfatti, signor sottosegretario, e non voglio ricordarle qui in dettaglio le dichiarazioni del Vicepresidente del Consiglio e Ministro dello Sviluppo economico in campagna elettorale, la questione della riunione del 6 luglio, di quella del 2 agosto.

È un problema che da diversi mesi mostra queste caratteristiche, su cui ci sono delle dichiarazioni che spesso si susseguono, come veniva prima detto, a mezzo stampa o sui social. Ma, nella realtà, in concreto, stentiamo a vedere la soluzione di questa partita, non improvvisa e, quindi, su cui da alcuni mesi vi state applicando.

È un tema importante. Come ha detto lei e il collega che mi ha preceduto, la scelta, che è stata fatta alcuni anni fa, quella di mantenere in Italia un polo di costruzione di dimensione di autobus di questo tipo, è stata una scelta strategica per il Paese, basata su esigenze di mercato.

I problemi: il problema degli ordini è stato superato (oggi l'azienda ha un portafoglio ordini importante); il problema della costruzione all'estero si deve superare in questa fase; la questione dei pagamenti, soprattutto i pagamenti verso l'azienda da altri enti pubblici e dell'azienda verso i dipendenti, invece ha ancora problemi.

Oggi abbiamo una buona notizia, che già il 13 settembre era annunciata, ma non è ancora divenuta un atto concreto. Il pagamento da parte di alcuni fornitori pubblici, la Start Romagna tra gli altri, mette in condizione l'azienda di fare fronte alle pendenze con i dipendenti, che sono gli stipendi di agosto e il 30 per cento degli stipendi di luglio. La regione Emilia Romagna si è detta disponibile a rendere immediatamente fruibili alcuni pagamenti. Ma il tema, signor sottosegretario, sugli stipendi e sulla sicurezza degli stipendi rimane.

Così come rimane importante il tema economico e abbiamo detto, del bilancio economico, trenta giorni di aggiornamento dell'assemblea sociale. Bene. Ma lei sa che quell'assemblea sociale ha degli obblighi legali, quindi, entro quella data, la soluzione va indicata, perché, al di là di quella data, vi sono gli obblighi sociali che fanno sì che si debba procedere a un possibile fallimento dell'azienda.

Allora, io sono contento dell'interesse, lo dico onestamente. Siamo contenti, perché, quando le cose vanno bene, come diceva giustamente il sottosegretario, Presidente, è interesse di tutti. Non siamo qui a fare della bieca propaganda politica o dello scontro ideologico, perché non è questo il momento, non è questo il caso, non è la situazione che riguarda il lavoro, i lavoratori e l'industria italiana. Però, queste indicazioni vanno tradotte in fatti concreti.

Noi, nella realtà, siamo a quindici giorni fa, all'interesse di Invitalia, che ci pare il più concreto. In campagna elettorale il Ministro aveva indicato nel ruolo del pubblico la garanzia per il futuro. Non c'è nessun tipo di prevenzione su questo, anzi. Però, bisogna correre, perché le dichiarazioni ai giornali e i post su Facebook vanno bene, ma a un certo punto servono i fatti.

E qui c'è anche un problema di liquidità per le fideiussioni dell'azienda, che deve partecipare a gare, come i sindacati e i rappresentanti dei lavoratori hanno già fatto notare. Noi qui ci sentiamo di rappresentarli, quei lavoratori di Avellino, quei lavoratori di Bologna, che oggi chiedono di essere tutelati, tutelati contro i rischi concreti che questa azienda produce, che questa azienda soffre, che sono quelli ovviamente del fallimento, che sono quelli di non potere pagare gli stipendi e che sono quelli di ammortizzatori, come lei diceva, che hanno un termine nel prossimo futuro.

Allora, noi vi invitiamo veramente su questo a dare corso a tutte le promesse e a tutti gli impegni che avete assunto, non solo in quest'Aula, ma che direttamente con quelle persone, con quei lavoratori e con quell'azienda. Noi saremo qui a incalzarvi, perché questa, come lei diceva, è la seconda occasione in cui il Parlamento della Repubblica, in pochi giorni, si occupa di questa situazione. Questa, nello specifico, di oggi è una risposta a due atti di sindacato ispettivo, non solo uno e, quindi, il nostro ruolo in questo momento sarà quello di incalzarvi e tenere le vostre parole, le vostre promesse, i vostri progetti, attaccati il più possibile e collegati coi fatti, che veramente possono e si debbono produrre in favore di quest'azienda e di tutti i lavoratori.