21/06/2018
Emanuele Fiano
Ascani, Bazoli, Benamati, Bonomo, Enrico Borghi, Braga, Bruno Bossio, Cantini, Carla Cantone, Carè, Carnevali, Cenni, Critelli, De Luca, De Menech, Fregolent, Gadda, Gribaudo, Lacarra, Lepri, Miceli, Migliore, Mor, Morani, Moretto, Morgoni, Navarra, Nobili, Noja, Pellicani, Pezzopane, Piccoli Nardelli, Prestipino, Rossi, Rizzo Nervo, Scalfarotto, Serracchiani, Schirò, Siani, Vazio, Viscomi
2-00030

 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:

   in data 13 giugno 2018 le testate La Stampa e Il Fatto Quotidiano riportano la notizia di una segnalazione a Bankitalia; da parte di una fiduciaria del Lussemburgo circa il rientro in Italia di tre milioni di euro collegati ad attività di esponenti e di simpatizzanti del movimento politico della Lega;

   questo report codificato come «operazione sospetta» sarebbe ora nelle mani della procura di Genova che, con rogatoria internazionale, ha chiesto di poter far luce su transazioni anomale che sarebbero avvenute anche durante l'attuale mandato di segreteria nazionale del movimento politico sopracitato;

   gli inquirenti della procura di Genova dal 2017 indagano sui movimenti finanziari della Lega;

   com'è noto, il 26 luglio 2017, vengono condannati Umberto Bossi e l'ex tesoriere Francesco Belsito e viene disposta a carico della Lega la confisca di 48 milioni di euro che però, nei fatti, risultano essere solo due perché la restante somma sembrerebbe essersi «smaterializzata»;

   nel dicembre 2017 Stefano Aldovisi, uno dei revisori condannati nel dicembre 2017, deposita un esposto che gli inquirenti ritengono utile per la ricerca dei 48 milioni di euro scomparsi;

   l'inchiesta del settimanale L'Espresso ha ricostruito una serie di movimenti opachi che riguardano le casse della Lega;

   il 16 maggio del 2012 la Lega apre un conto corrente presso la filiale Unicredit di Vicenza e in sei mesi vengono trasferiti circa 24,4 milioni di euro in totale depositati presso altri istituti;

   degli oltre 24 milioni di euro arrivati in Unicredit, una parte viene indirizzata mediante bonifici a favore di società di capitali controllate dalla stessa Lega come Pontida Fin, Media Padania ed Editoriale Nord;

   altra parte di risorse sarebbe finita alla Sparkasse di Bolzano; si tratta di circa 10 milioni di euro di cui 4 in titoli e 6 liquidi, il cui presidente della Cassa di Risparmio era e risulta tuttora Gherard Brandstatter, già socio in affari dell'avvocato Domenico Aiello a lungo consulente della Lega;

   come riportato anche negli articoli sopra citati del 13 giugno 2018, il primo deposito di Bolzano viene estinto a metà 2013 e il denaro allora depositato sarebbe stato indirizzato verso società e finanziarie contigue alla Lega;

   la legge n. 96 del 2012 vieta ai partiti di effettuare investimenti in titoli come derivati e obbligazioni societarie, eppure, come riportato dall’Espresso, nel maggio 2014 quando Matteo Salvini, segretario della Lega era diventato da pochi mesi europarlamentare una parte di quelle risorse sarebbe finita in obbligazioni General Electric, la spagnola Gas Natural, le italiane Mediobanca, Enel, Telecom e Intesa Sanpaolo e 300 mila euro sarebbero stati messi anche sul corporate bond di Arcelor Mittal, il gruppo siderurgico indiano che ha acquisito Ilva;

   dal dicembre 2013 al maggio 2014 il patrimonio della Lega passa da più di 14 milioni di euro a circa 6 milioni di euro;

   da notizie stampa si apprende che, nell'ottobre del 2015, nel pieno del processo che ha portato alla condanna di Bossi e Belsito, è stata inoltre costituita da parte di tre commercialisti, Giulio Centemero, oggi tesoriere della Lega Alberto di Rubba, attualmente direttore amministrativo del gruppo parlamentare alla Camera, e Andrea Manzoni, attualmente revisore legale del gruppo al Senato, un'associazione culturale, onlus, denominata «Più Voci»;

   secondo quanto riportato dall'Espresso, tra i finanziatori di questa onlus, risulterebbero l'imprenditore Parnasi, attraverso versamenti effettuati dalla Immobiliare Pentapigna srl, e la società Esselunga; secondo quanto riportato dal settimanale, inoltre, i soldi, poco dopo essere arrivati sul conto della onlus, sarebbero successivamente stati girati a società di capitali del gruppo leghista;

   in quattro mesi, 265 mila euro sarebbero andati a Radio Padania, mentre altri 30 mila euro sarebbero stati versati sul conto della Mc srl, società leghista che controlla il giornale onlineIl Populista, uno dei principali strumenti leghisti di propaganda online;

   è noto che il segretario della Lega ha annunciato querela nei confronti dell’Espresso;

   la ricostruzione degli eventi afferenti alle finanze della Lega, attualmente partito al Governo, risulta agli interpellanti essere inquietante soprattutto alla luce degli ultimi elementi apparsi a mezzo stampa –:

   nel rispetto dell'autonomia degli organi inquirenti, se i Ministri interpellati siano a conoscenza di quanto riportato in premessa;

   di quali elementi disponga il Governo in ordine a quanto riportato dalla stampa circa eventuali passaggi di danaro dalla onlus «Più Voci» a società che fanno capo direttamente alla Lega, anche come strumenti di comunicazione politica, nonché, considerata la ricca movimentazione di danaro, se si intenda verificare l'effettiva rispondenza a criteri di onlus da parte della stessa associazione «Più Voci».