04/09/2018
Lia Quartapelle
Vazio, Martina, Annibali, Anzaldi, Ascani, Bazoli, Benamati, Berlinghieri, Boccia, Bonomo, Bordo, Enrico Borghi, Boschi, Braga, Bruno Bossio, Campana, Cantini, Carla Cantone, Cardinale, Carè, Carnevali, Ceccanti, Cenni, Ciampi, Colaninno, Critelli, D'alessandro, Dal Moro, De Luca, De Maria, De Menech, De Micheli, Del Barba, Del Basso De Caro, Delrio, Di Giorgi, Marco Di Maio, Ermini, Fassino, Ferri, Fiano, Fragomeli, Franceschini, Fregolent, Gadda, Gariglio, Gentiloni Silveri, Giachetti, Giacomelli, Giorgis, Gribaudo, Guerini, Incerti, La Marca, Lacarra, Lepri, Librandi, Losacco, Lotti, Madia, Gavino Manca, Mancini, Marattin, Mauri, Melilli, Miceli, Migliore, Minniti, Mor, Morani, Morassut, Moretto, Morgoni, Romina Mura, Nardi, Navarra, Nobili, Noja, Orfini, Orlando, Padoan, Pagani, Ubaldo Pagano, Paita, Pellicani, Pezzopane, Piccoli Nardelli, Pini, Pizzetti, Pollastrini, Portas, Prestipino, Raciti, Rizzo Nervo, Andrea Romano, Rosato, Rossi, Rotta, Scalfarotto, Schirò, Sensi, Serracchiani, Siani, Topo, Ungaro, Verini, Viscomi, Zan, Zardini
3-00147

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nella notte del 14 agosto 2018 la nave Diciotti della Guardia costiera italiana effettuava un salvataggio in acque SAR italiane di un barcone proveniente dalla coste libiche con a bordo 190 migranti, tra cui donne e minori, alcuni dei quali non accompagnati;

   alla nave Diciotti per 5 giorni non veniva data indicazione dalle autorità italiane sul porto in cui poter attraccare;

   il 17 agosto 13 migranti presenti sulla nave Diciotti venivano trasferiti al poliambulatorio medico di Lampedusa, perché bisognosi di soccorso medico urgente;

   il 19 di agosto la Farnesina investiva ufficialmente e formalmente della questione la Commissione europea, affinché individuasse una soluzione di ricollocamento di una quota dei migranti in altri Stati membri, secondo le linee contenute nelle conclusioni del Consiglio europeo del giugno 2018;

   solo il 20 agosto il Ministro Toninelli dava indicazione alla Diciotti di attraccare nel porto di Catania, ma il Ministro Salvini negava l'autorizzazione allo sbarco delle persone;

   l'articolo 13 della Costituzione italiana stabilisce che la libertà personale possa essere limitata solo nei casi previsti dalla legge e con atto motivato dalla autorità giudiziaria. Il codice della navigazione italiano, all'articolo 83 permette al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di limitare o vietare il transito e la sosta di navi mercantili o private nel mare territoriale italiano per motivi di ordine pubblico;

   non è mai successo che il Governo italiano negasse l'attracco in un porto italiano a una nave della Guardia costiera;

   non ci sono state comunicazioni da parte del Ministero dell'interno riguardo a possibili motivi di ordine pubblico ostativi allo sbarco delle 177 persone bloccate sulla Diciotti, mentre il Ministro Salvini ha più volte dichiarato che i migranti sarebbero sbarcati solo nel momento in cui fosse stato raggiunto un accordo di ricollocamento dei migranti in altri Paesi europei;

   con comunicazione formale alla procura dei minori di Catania in data 21 agosto, la Ong Intersos ha chiesto che l'autorità giudiziaria intervenisse per disporre il collocamento in strutture idonee dei minori non accompagnati presenti sulla nave. A seguito di intervento della procura 27 minori sono stati sbarcati dalla nave;

   la procura di Agrigento, dopo una visita del procuratore sulla nave Diciotti, ha annunciato il 22 agosto di essere in procinto di valutare di aprire una inchiesta per sequestro di persona;

   le notizie acquisite attraverso svariate fonti, ad avviso degli interroganti, portano a ritenere che sia in atto una arbitraria, illegittima e prolungata privazione della libertà personale di un elevato numero di migranti, uomini, donne e bambini, tra l'altro in precarie condizioni fisiche, a cui è stato vietato lo sbarco e la loro assistenza e accoglienza a terra. Tale azione sarebbe stata compiuta, da un lato, in violazione della Costituzione, delle leggi dello Stato e delle Convenzioni internazionali e, dall'altro, sarebbe stata indotta da ordini, anche verbali, e da vibranti esternazioni pubbliche di Ministri della Repubblica, che dall'alto della loro funzione esplicitamente nei fatti «ordinavano» e «condizionavano» l'esecuzione di quelli che appaiono agli interroganti gravi e illegittimi comportamenti;

   i fatti suddetti assumono maggiore gravità giacché il fine di tali ordini e di tale coercizione sarebbe stato ed è tuttora, così come «confessato» esplicitamente dal Ministro Salvini, quello di vincere la resistenza di Stati stranieri ad accettare una ridistribuzione che, come noto, potrebbe avvenire solo su base esclusivamente volontaria. Insomma, secondo gli interroganti si «usano» esseri umani in spregio di ogni norma di legge e convenzione internazionale per ottenere ciò che giuridicamente non si può pretendere –:

   in base a quale provvedimento formale o a quale preoccupazione di ordine pubblico i Ministri interrogati abbiano trattenuto le persone imbarcate sulla Diciotti.