07/07/2016
Diego Crivellari
3-02372

Per sapere – premesso che: 
nei giorni scorsi una coltivazione di mais «geneticamente modificato» è stata scoperta, nella cintura agricola di Rovigo, dagli uomini del Corpo forestale dello Stato; 
l'appezzamento rodigino è stato posto sotto sequestro su ordine della locale procura e, nel frattempo, sono stati disposti gli accertamenti in laboratorio; 
sono state diverse le reazioni alla notizia. Nella giornata del 6 luglio 2016, la Coldiretti polesana ha dichiarato alla stampa locale: «con la contaminazione si mettono seriamente a rischio la biodiversità e le produzioni tipiche locali (...) La grande preoccupazione per la contaminazione deriva dal fatto che la propagazione di transgeni attraverso il polline è ingovernabile ed irreversibile – ha sottolineato il presidente Giuriolo – Alla conferma della scoperta si apriranno le indagini per l'attribuzione delle responsabilità, che Coldiretti auspica riguarderanno non solo l'impiego ma anche la provenienza del seme transgenico»; 
sembrerebbe opportuno, anche sulla base di un principio di precauzione, adoperarsi per evitare un effetto «contagio» che, nei giorni della fioritura del mais, rischierebbe di estendersi pure alla vicina Emilia-Romagna –: 
se il Ministro sia a conoscenza di tali sviluppi e se e come intenda promuovere interventi atti ad una corretta e tempestiva gestione del fenomeno, fondata in primo luogo sulla tutela del territorio, della agricoltura nazionale e della biodiversità. 
 

Seduta del 7 febbraio 2017

Risponde Giuseppe Castiglione, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali replica Diego Crivellari

Risposta del governo

Presidente, onorevoli colleghi, considerata l'analoga fattispecie rappresentata nelle interrogazioni, ho ritenuto utile fornire una risposta congiunta. 
Come ricordato dagli interroganti, sul caso c’è stato l'intervento del Corpo forestale dello Stato, e come rappresentato dal nuovo Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei carabinieri, le analisi eseguite sui campi confinanti hanno dato esito negativo. Mi preme sottolineare che con il decreto legislativo n. 227 del 14 novembre 2016, recependo la direttiva europea del 2015, abbiamo definito la nuova procedura di limitazione e divieto, che introduce un chiaro sistema sanzionatorio e irrobustisce le sanzioni legate al divieto di coltivazione. 
Il nuovo decreto legislativo, oltre ad aver individuato nell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari l'autorità competente al controllo e alla irrogazione della sanzioni, dispone che chiunque violi tale divieto è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 25 mila a 75 mila euro, la sospensione della coltivazione ed è tenuto a procedere a proprie spese alla distruzione delle coltivazioni illecitamente impiantate e al ripristino dei luoghi.

Replica

Presidente, ringrazio anche il sottosegretario Castiglione per la risposta e dico subito che mi dichiaro soddisfatto, anche recependo l'indicazione che veniva di questo rafforzamento del sistema delle sanzioni: credo vada nella direzione che avevamo auspicato anche a luglio in Commissione agricoltura, allorché venne alla ribalta e si discusse della vicenda relativa alla coltivazione transgenica in provincia di Rovigo. Credo quindi che la direzione sia quella di maggiori controlli, di maggiori sanzioni. Non è certo ovviamente nostra intenzione quella di sostituirci a un dibattito scientifico, però crediamo che esistano leggi, esista un divieto in Italia ormai conclamato, esista la necessità su vicende come questa di partire soprattutto dall'attenzione necessaria alla salute dei cittadini e alla sicurezza alimentare: per cui credo che vada dato atto, in questo caso, della tempestività dell'intervento che è stato effettuato in loco dalle autorità preposte. Ovviamente, credo che queste siano situazioni che vadano comunque monitorate e seguite da vicino. Credo anche per territori poi come il Polesine che il futuro sia assolutamente nella direzione di uno sviluppo di biodiversità e agricoltura sostenibile: questo è quello che chiede anche la stragrande maggioranza delle nostre imprese, di continuare lungo questa linea di sviluppo, di condotta, e di essere intransigenti rispetto a palesi violazioni o tentativi di forzare rispetto alle coltivazioni transgeniche. Ringrazio quindi ancora il sottosegretario, dichiarandomi soddisfatto per la risposta all'interrogazione.