21/01/2016
Donata Lenzi
3-01948

Per sapere – premesso che: 
da quanto si apprende da notizie di stampa, il comando dei vigili del fuoco di Bologna avrebbe messo a bando il ruolo di medico del lavoro nella locale caserma, per un compenso annuo complessivo di 4.000 euro annui, e tale incarico sarebbe stato assegnato al dottor Ercole De Castro;
il dottor De Castro risulta essere uno stimato professionista e vanta una difficilmente eguagliabile esperienza medica, dall'alto dei suoi 92 anni; 
il direttore regionale del dipartimento dei vigili del fuoco, Tolomeo Litterio, intervistato dalla stampa locale sulla singolare circostanza che ha portato alla nomina del dottor De Castro, sulla base di un bando di gara per soli titoli e senza alcun limite di età, ha difeso tale scelta in virtù della riconosciuta capacità diagnostica del professionista e del suo instancabile impegno lavorativo; 
pur con riferimento a ruoli e inquadramenti del tutto differenti, uno dei primi provvedimenti adottati dal Governo in carica, il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, all'articolo 1, ha riguardato il cosiddetto ricambio generazionale nelle pubbliche amministrazioni, ma notizie come quelle del comando dei vigili del fuoco di Bologna appaiono andare in direzione del tutto opposta allo spirito della richiamata norma –: 
quali siano gli orientamenti del Governo in relazione all'episodio sommariamente illustrato in premessa, se non ritengano necessario adottare le opportune iniziative al fine di valutare l'opportunità di tale selezione e, in prospettiva, per prevenire il riproporsi di scelte analoghe. 

Seduta del 26 gennaio 2016

Risposta del governo di Angelo Rughetti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, replica di Donata Lenzi

Risposta del Governo

Grazie, Presidente. Rispondo all'interrogazione in oggetto, con la quale si chiedono chiarimenti in merito alla presunta illegittimità verificatasi nel comando dei vigili del fuoco di Bologna nel conferimento dell'incarico di medico del lavoro al dottor De Castro. Le informazione su tale vicenda sono state pertanto acquisite dal competente Ministero dell'interno, che ci ha comunicato quanto segue. 
I titoli ed i requisiti essenziali di partecipazione, previsti dalla procedura di selezione indetta con un avviso pubblico in data 21 maggio 2015 dal Ministero dell'interno, erano il possesso della laurea in medicina e l'iscrizione all'albo dei medici. Costituivano, inoltre, titoli valutabili, ai fini dell'attribuzione di punteggio, oltre ai periodi di servizio svolti presso strutture mediche ospedaliere del servizio sanitario nazionale, strutture della pubblica amministrazione, enti pubblici, enti militari, corpi di polizia e dello Stato ad ordinamento civile o equipollenti o affini per competenza, anche le esperienze e la specificità professionale pregressa, maturate in attività di accertamento tecnico-sanitario dell'idoneità psicofisica ed attitudinale, attività di istruttoria di pratiche medico-legali nei settori dell'equo indennizzo, infortunistica sul lavoro, malattie professionali, pensionistica privilegiata presso strutture militari o dei corpi di polizia e dello Stato ad ordinamento civile o equipollenti e, certamente, presso gli stessi comandi provinciali dei vigili del fuoco. Si precisa che nessun limite massimo di età anagrafica era stato previsto dal suddetto avviso di selezione. 
Il 4 giugno 2015 la Direzione regionale dell'Emilia-Romagna ha approvata la graduatoria di merito provvisoria attraverso la commissione appositamente nominata, come risultante dalle valutazioni dei titoli e dei requisiti suindicati. Alla luce di quanto sopra, il dottor De Castro è risultato essere il candidato classificatosi in posizione utile di graduatoria, in virtù del suo curriculum di servizio e dell'esperienza maturata in tanti anni di servizio, prima come medico di base del servizio sanitario nazionale e poi come medico incaricato presso lo stesso comando provinciale di Bologna. In ogni caso l'amministrazione dell'interno ha comunicato che tale incarico è da considerarsi un'attività di collaborazione esterna e, a giudizio della stessa amministrazione, esula dal campo di applicazione del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, che attiene, invece, ai trattamenti in servizio di personale dipendente delle pubbliche amministrazioni. 
Rispetto a tale comunicazione dello scorso 11 novembre, il Dipartimento della funzione pubblica non ha potuto che prendere atto delle valutazioni del competente Ministero, che ha configurato l'incarico come di mera collaborazione esterna. Si rileva, peraltro, che, in coerenza con le disposizioni che regolano nel citato decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, il divieto di incarichi a soggetti in quiescenza, pur non rivestendo l'interessato un incarico direttivo, nel nuovo bando per l'anno 2016 è stata opportunamente prevista la fissazione di limiti di età.

Replica

Presidente, ringrazio il sottosegretario Rughetti per la risposta e sono contenta che per il 2016 si sia posto un limite di età. Io voglio chiarire che non ho nessuna considerazione critica verso la persona che era risultata con il punteggio più elevato nel 2015, soprattutto perché si valutava molto l'esperienza pregressa e il candidato ha 92 anni. Quindi, se noi continuiamo a calcolare l'esperienza, solo chi arriva molto avanti con l'età, potrà ottenere contratti con la pubblica amministrazione. Sembrava veramente eccessiva una considerazione basata su questo. Se nel futuro sarà possibile da parte della pubblica amministrazione tenere conto anche di un limite di età massima, alla quale rispondere, forse potremmo rispondere alle esigenze di tante persone altrettanto valide e altrettanto competenti, che l'esperienza se la devono andare a fare, e che sono attualmente alla ricerca di lavoro. Quindi, ringrazio il sottosegretario per la risposta.