04/02/2016
Maria Iacono
Culotta, Schirò, Zappulla, Raciti, Ribaudo, Albanella, Piccione,Capodicasa, Burtone, Currò, Amoddio, Lauricella, Cardinale, Greco, Berretta.
3-01985

Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: 
le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (II.PP.AB.) in Sicilia, versano in condizioni drammatiche sia sotto il punto di vista finanziario sia sotto il punto di vista normativo ed organizzativo; 
pur rappresentando un punto di riferimento primario e significativo in tema di assistenza sociale e pur avendo, nelle proprie piante organiche, circa 750 dipendenti pubblici gli interventi a favore di tale settore, nella regione siciliana, sono ancora scarsi; 
infatti, da più parti, si evince l'esigenza di dotare il sistema di una profonda riforma che possa consentire alle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza stesse di configurarsi come società di diritto privato e quindi confrontarsi con le sfide del mercato e pertanto offrire una maggiore gamma di servizi di assistenza e cura alla persona; 
in Sicilia, tra l'altro, vi è l'esigenza di offrire un adeguata politica d'accoglienza ai profughi ed al sempre più diffuso fenomeno dell'arrivo di migranti; 
nel recente passato, al fine di agevolare le politiche di accoglienza nei confronti dei profughi si è proceduto, così come, tra l'altro, disposto dalla legge n. 328 del 2000 a potere utilizzare le stesse istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, attraverso precise convenzioni; di recente, nonostante il fenomeno dell'immigrazione abbia assunto caratteri strutturali e drammatici, molte convenzioni non sono più state rinnovate; 
tale inadempienza, costituisce, in primo luogo, un danno diretto per le stesse istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza che attraverso tali attività potrebbero, anche se solo in parte, risolvere alcuni dei problemi finanziari e organizzativi sopra citati e, in secondo luogo, porterebbe un beneficio alle politiche di accoglienza dei profughi e dei minori; 
a questo, si aggiunga il dato che molte istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza dispongono di un patrimonio edilizio considerevole, che spesso, alla luce dell'assenza di una profonda riforma del settore rischia di essere inutilizzato o sottoutilizzato rispetto alle straordinarie potenzialità in termini di accoglienza e di servizi erogabili; 
a tutt'oggi, inoltre, non sono state stanziate dalla giunta di governo somme per un nuovo bando per il miglioramento ed il potenziamento dei servizi offerti dalle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza; 
nonostante le ripetute richieste all'assessorato competente, ad oggi non sono stati ancora insediati i tavoli di concertazione con i comuni e le organizzazioni di categoria per far fronte ai numerosi ritardi di pagamento alle strutture, pertanto appare necessario definire nuove politiche in grado di configurare una certa autonomia finanziaria, da parte delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, tale da rendere migliore il servizio stesso; 
al fine di potere determinare nuove politiche a favore delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza della Sicilia e contestualmente contribuire ad individuare soluzioni in grado di superare le emergenze e lo stato di crisi di questi anni sarebbe auspicabile agevolare, anche attraverso la formulazione di nuovi regolamenti per la gestione e di nuovi bandi l'utilizzo delle stesse istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza sotto forma di comunità alloggio per migranti –: 
quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere per agevolare il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza nel sistema di accoglienza; 
se vi siano le condizioni per definire nuove convenzioni attraverso le quali, le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza possano espletare il servizio di accoglienza di profughi e migranti.