22/10/2015
Patrizia Maestri
Romanini, D'Incecco, Minnucci, Lodolini, Crivellari, Arlotti, Di Salvo, Laforgia, Fabbri, Morani, Lenzi, Carrescia, Grassi, Cimbro, Rocchi, Fossati, Giacobbe, Gnecchi e Campana
3-01786

Per sapere – premesso che: 
la Fondazione Don Carlo Gnocchi ONLUS nasce nel 1998 raccogliendo l'eredità morale e materiale della «Federazione proinfanzia mutilata» fondata nel 1948 da don Carlo Gnocchi per meglio coordinare gli interventi assistenziali nei confronti delle piccole vittime della guerra, poi confluita nel 1951 nella «Fondazione Pro Juventute», rinominata nel 1987 «Fondazione Pro Juventute Don Carlo Gnocchi»; 
fin dal 1963 la Fondazione ha esteso la sua presenza sul territorio nazionale con 12 centri di importanza regionale e decine di poliambulatori, estendendo le proprie attività riabilitative a ogni forma di handicap e disabilità. Dal duemila si occupa anche dei malati oncologici in fase terminale e delle persone con gravi lesioni cerebrali acquisite o in stato vegetativo prolungato; 
oggi la Fondazione Don Gnocchi impiega oltre 5700 operatori. Svolge le proprie attività in regime di accreditamento con il Servizio sanitario nazionale in 29 centri e una trentina di ambulatori territoriali organizzati in 8 poli, diffusi in 9 regioni italiane, con oltre 3600 posti letto accreditati ed operativi di degenza piena e day hospital; 
nel 2013, a fronte di una condizione di difficoltà economico-finanziaria, la Fondazione ha comunicato alle organizzazioni sindacali l'intenzione di disdettare il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL). Intenzione poi ritirata a seguito della sottoscrizione di un accordo temporaneo di solidarietà attraverso il quale i lavoratori, in deroga ad alcune leve contrattuali, hanno ceduto diverse ore di lavoro retribuito e giornate di ferie a favore della Fondazione e sono stati concordati incentivi all'esodo per i lavoratori prossimi al pensionamento; 
il 6 ottobre 2015 la Fondazione ha inviato una comunicazione alle organizzazioni sindacali, esprimendo la rinnovata intenzione di disdettare l'applicazione del CCNL, sostenendo che si trova ad operare «in un contesto nel quale le attuali previsioni contrattuali comportano per la Fondazione l'onere di sopportare costi incompatibili con le odierne condizioni di mercato e, oltre tutto, di gran lunga più elevati rispetto a quelli sostenuti da altri Enti operanti nel medesimo mercato e nel medesimo settore»; 
le organizzazioni sindacali hanno comunicato che provvederanno a disdettare gli accordi sottoscritti nel 2013 in ambito nazionale se la Fondazione rimarrà sulla propria posizione –: 
se i Ministri interrogati siano a conoscenza della disdetta unilaterale del contratto collettivo nazionale di lavoro da parte della Fondazione don Carlo Gnocchi e se non ritengano di intervenire, per quanto di competenza, al fine di tutelare tanto i diritti dei lavoratori quanto la continuità socio-assistenziale delle strutture sanitarie afferenti la Fondazione che, a quanto risulta, versa in uno stato di difficoltà economico-finanziaria.