13/07/2018
Nicola Pellicani
3-00075

Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   in base a quanto riportato dal «Corriere del Veneto» e ripreso da moltissimi organi di informazione, in data 10 luglio 2018 si sarebbe verificato, a Venezia, uno scontro tra porteur regolari e abusivi di bagagli proprio di fronte alla stazione;

   la cronaca riporta che martedì 10 luglio 2018, intorno a mezzogiorno, ci sarebbe stato un vero e proprio «regolamento di conti» tra portabagagli regolari e un facchino di origine africana che ha finito per coinvolgere una donna di 55 anni Maria Pilar, guida turistica del Vaticano di origine spagnola ma residente a Roma da quasi trent'anni;

   la donna non è stata solo testimone della rissa, ma è stata anch'essa colpita da un pugno scagliato da due grossi uomini e ha raccontato che i due urlavano al ragazzo africano frasi sconnesse come «Viva Salvini» e «Sei nel Paese di Salvini»;

   secondo la ricostruzione della testimone «dopo l'aggressione se ne sono andati senza che nessuno dei vigili, che pure erano presenti almeno mentre mi insultavano, abbia mosso un dito per fermarli. Quando ho chiesto spiegazioni, gli agenti della polizia locale mi hanno risposto che già conoscevano i loro nomi»;

   il comandante della polizia locale Marco Agostini ha affermato: «Stiamo indagando sul caso. Gli agenti, arrivati quando le presunte violenze erano già avvenute, non sono intervenuti semplicemente perché i due soggetti sono noti e si rischiava di aggravare la tensione e di creare problemi di ordine pubblico. Si tratta di due porteur tossicodipendenti di 37 e 41 anni, già implicati in risse simili»;

   Venezia è la principale meta turistica del Paese e quanto sopra riportato non è affatto un bel biglietto da visita al cospetto di milioni di visitatori –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative per quanto di competenza, intenda adottare al fine di scongiurare, per la città di Venezia, il ripetersi di simili atti, contrastando ogni forma di illegalità e di violenza anche di matrice razziale come nel caso in questione.