15/02/2016
Alessandro Zan
Nardi
3-01739

Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che: 
a Padova, dall'inizio dell'anno scolastico, è scattata la protesta dei collaboratori scolastici in molte scuole cittadine: il personale ata si rifiuta infatti di svolgere mansioni non previste dal proprio contratto nazionale, come scaldare le vivande ai bambini, pulire i tavoli dopo il pranzo o distribuire loro le merendine, sostenendo che sia compito del comune o comunque della cooperativa Dusmann che ha in appalto la distribuzione dei pasti a scuola; 
il problema riguarda le mansioni miste, che non spettano per contratto al personale ata, e per le quali il comune di Padova mette a disposizione un contributo di appena 16 euro mensili a collaboratore scolastico, ritenuto insostenibile anche dalle organizzazioni sindacali; 
al momento la protesta coinvolge nove istituti comprensivi su quattordici: le primarie che fanno parte degli istituti comprensivi statali numeri 1, 2, 3, 5, 6, 8, 9, 10 ed 11; la vertenza sindacale è particolarmente marcata alle scuole elementari Zanibon, in quella di via Santi Fabiano e Sebastiano (la scuola Arcobaleno di Brusegana), ma disagi – secondo fonti sindacali – si sono registrati anche alla scuola Carraresi, alla primaria Mantegna di via Zanchi nel quartiere Arcella; in queste ultime scuole i bidelli si sono limitati a inoltrare il fax alla cooperativa Dusmann per elencare gli alunni assenti e a depositare le merendine su un tavolo. Sono gli alunni a doversi prendere da mangiare senza che la merenda sia distribuita; 
i bambini, secondo quanto riporta la stampa locale (si veda Il Mattino di Padova del 30 settembre e del 1o ottobre 2015), sarebbero costretti dal 16 settembre 2015 a rimanere spesso a digiuno fino all'ora di pranzo, a meno che non si procurino da soli la merenda, e per giorni sono stati costretti a mangiare pasta fredda; 
il personale non docente accusa il comune di Padova, che ha il compito di occuparsi delle mense scolastiche, di non aver mandato alcun operatore per svolgere questo servizio come promesso prima dell'inizio dell'anno scolastico; 
la situazione rischia di sfuggire di mano e richiede una risoluzione nel breve periodo, affinché non siano i bambini a farne le spese, ma neppure i diritti dei lavoratori, già sotto organico –: 
quali iniziative, per quanto di competenza, il Ministro interrogato intenda assumere per assicurare che negli istituti comprensivi statali del comune di Padova siano garantite con regolarità ed efficienza le mansioni miste che prevedono la distribuzione di merendine e pasti caldi ai bambini; 
se non intenda il Ministro interrogato avviare un tavolo di confronto e discussione con le parti interessate al fine di individuare rapidamente una soluzione definitiva al problema.

Seduta del 16 febbraio 2016

Risposta del governo di Gabriele Toccafondi,sottosegretario di Stato per l'istruzione, replica di Martina Nardi.

Risposta del governo 

Grazie, Presidente. Appare opportuno precisare in premessa che l'interrogazione a cui si risponde verte sulle cosiddette funzioni miste dei collaboratori scolastici, quei servizi che in passato erano svolti da personale dipendente del comune, nelle scuole dell'infanzia e della primaria, e che, a seguito dell'avvenuto passaggio allo Stato, ai sensi della legge n. 124 del 1999, del personale ATA, prima dipendente dagli enti locali che era addetto anche a tali mansioni, sono stati regolamentati con un'intesa sottoscritta in data 12 settembre 2000 tra l'allora Ministero della pubblica istruzione, le organizzazioni sindacali, l'ANCI, l'Unione province italiane e l'Unione nazionale comunità montane. Tale intesa fa salva la facoltà degli enti locali di stipulare convenzioni con le scuole per lo svolgimento di funzioni proprie dell'ente locale. In relazione allo specifico caso segnalato dall'interrogante si rendono di seguito le informazioni fornite dall'ufficio scolastico regionale per il Veneto. Il cosiddetto scodellamento dei pasti nelle scuole ubicate nel territorio del comune di Padova è effettuato per la precisione in 13 istituti comprensivi su 14 dalla ditta Dusmann Service Srl che si è aggiudicata l'appalto per la fornitura dei pasti. Nelle scuole del IX istituto comprensivo vi provvede il personale scolastico e nella sola scuola primaria Ferrari, appartenente al XII istituto comprensivo, è effettuata dalle cuoche. Per quanto concerne la distribuzione delle merendine si tratta di una questione risalente nel tempo; infatti, verso la metà degli anni Duemila, osservando che i bambini non consumavano il dessert a fine pasto, si decise di spostare la consumazione dello stesso lontano dal pasto principale, durante l'intervallo delle lezioni a metà mattina o, in qualche caso, a metà pomeriggio. Nel tempo si è consolidata la prassi della merendina consegnata a scuola dal personale scolastico. In seguito, il comune di Padova ha adeguato i più recenti capitolati d'appalto in modo da prevedere la fornitura della merenda a metà mattina, così contribuendo alla promozione di un progetto di educazione alimentare, a fronte della garanzia da parte delle scuole di provvedere con proprio personale, compensato con fondi delle scuole stesse, allo svolgimento del servizio di distribuzione della merenda. Attualmente, la distribuzione delle merendine, come lo scodellamento dei pasti, avviene in modo diversificato. In nove istituti comprensivi su 14 la distribuzione è effettuata dal personale scolastico, con l'eccezione di due scuole su tre del X istituto comprensivo, nelle quali vi provvede personale esterno alla scuola. Nei rimanenti istituti comprensivi il servizio è affidato al personale esterno. In riferimento alla questione relativa alla qualità e alla temperatura del cibo, si riferisce, sulla base delle informazioni fornite dal competente ufficio scolastico regionale, che tutte le rilevazioni effettuate nell'ultimo periodo danno valutazioni positive. Quanto al tema della pulizia dei locali mensa, si evidenzia che in otto istituti comprensivi su 14 essa è effettuata da personale esterno, attraverso cooperative di servizio con incarico da parte del comune di Padova; nei rimanenti plessi le pulizie sono realizzate da collaboratori scolastici. Come riferito dall'onorevole interrogante, negli ultimi tempi la controversia tra comune e collaboratori scolastici è stata caratterizzata anche da momenti di difficoltà, per il rifiuto a svolgere le cosiddette funzioni miste da parte di alcuni. Difficoltà alle quali si è cercato di porre rimedio anche con convenzioni siglate tra il comune di Padova e i dirigenti scolastici. L'ufficio scolastico regionale con la succitata nota ha fatto presente che, allo stato, la situazione sta avviandosi alla normalità, grazie ad un'intesa raggiunta dall'amministrazione comunale almeno per l'attuale anno scolastico. Si assicura che la questione, per quanto di competenza degli uffici dell'amministrazione scolastica, continuerà ad essere monitorata ai fini di una risolutiva conclusione.
 

Replica

Signor Presidente, signor sottosegretario, mi ritengo soddisfatta perché il sottosegretario ha elencato puntualmente tutte le questioni che il primo firmatario, Alessandro Zan, aveva inserito in questa interpellanza: lo ringrazio per la puntualità. Tengo a precisare che questo tema, come ha ricordato anche nell'ultima sua dichiarazione, si riproporrà sicuramente per gli anni a venire; quindi se la questione risulta ad oggi parzialmente risolta o comunque calmierata rispetto all'accordo raggiunto e siglato, tale accordo vale solo per questo anno scolastico. Chiaramente questa interpellanza è partita molti mesi or sono e arriva oggi in Aula, ma la nostra preoccupazione è soprattutto rivolta negli anni a venire. Siamo quindi soddisfatti; però riteniamo utile da parte del Ministero un ulteriore coinvolgimento e un continuo e assiduo monitoraggio, al fine che tale situazione non si riproponga per gli anni a venire e a farne le spese siano i piccoli, i bambini.