07/11/2015
Giovanni Burtone
3-01822

Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che: 
nel corso del pomeriggio di sabato 9 maggio 2015 un violentissimo nubifragio si è abbattuto lungo la fascia jonica del metapontino interessando un territorio compreso da Bernalda fino a Policoro e particolarmente colpito è stato il comprensorio di Montalbano Jonico; 
l'evento atmosferico ha inferto un ulteriore durissimo colpo ad un settore, quale quello agricolo, già provato da eventi calamitosi che si sono susseguiti nel corso degli ultimi anni; 
la grandine caduta con inaudita violenza ha colpito alberi, piante e frutti, compromettendo l'intera stagione soprattutto per quanto riguarda colture pregiate; 
è in corso la conta dei danni da parte degli amministratori e della regione Basilicata –: 
se il Governo sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e se non intenda altresì attivarsi per procedere al riconoscimento dello stato di calamità nonché per promuovere adeguate misure di sostegno al comparto agricolo metapontino. 

Seduta del 10 novembre 2015

Risposta del Governo del sottosegretario di Stato per le politiche agricole Giuseppe Castiglione, replica di Giovanni Burtone.

Risposta del Governo

Signor Presidente, onorevoli colleghi, con riguardo all'anomala ondata di maltempo che nello scorso mese di maggio ha colpito la fascia jonica del metapontino, provocando disagi al settore agricolo, desidero precisare che, alla data odierna, la Regione Basilicata non ha fatto pervenire alcuna formale richiesta d'intervento per gli eventi richiamati nei termini e con le modalità previste dal decreto legislativo n. 102 del 2004. Ricordo infatti che l'Amministrazione regionale competente per territorio, ha 60 giorni di tempo per formalizzare la proposta risarcitoria, elevabili a 90, in caso di difficoltà nelle operazioni di rilevazione. 
Con l'occasione, preciso che gli interventi previsti dal citato decreto legislativo, per il sostegno alle imprese agricole colpite da avversità atmosferiche eccezionali possono essere attivati a condizione che il danno sulla produzione lorda vendibile risulti superiore al 30 per cento ed esclusivamente per le avversità e le colture danneggiate non comprese nel Piano assicurativo nazionale per la copertura dei rischi le cui polizze sono agevolate da un contributo inizialmente fino all'80 per cento, oggi fino al 65 per cento della spesa sostenuta per i premi assicurativi. 
Vorrei tuttavia segnalare che gli strumenti ex ante, come quello assicurativo, si sono dimostrati nel corso del tempo nettamente più efficaci rispetto agli interventi compensativi assicurando, infatti, oltre 7 miliardi di euro di produzione lorda vendibile agricola. Peraltro, le assicurazioni agevolate sono state inserite tra le misure analizzate dalla Commissione europea per far fronte, a partire dal periodo di programmazione 2014 – 2020, alle crisi che interessano il settore agricolo. Per questo abbiamo stabilito nel nuovo Programma di sviluppo rurale una misura nazionale per le assicurazioni agevolate. Infatti, sono all'esame anche mirate azioni volte ad assicurare l'estensione territoriale della misura e a meglio informare le imprese agricole circa la portata e le potenzialità dello strumento assicurativo. È noto all'onorevole Burtone quanto oggi vi sia una discrasia tra le assicurazioni del nord del Paese e quelle del sud. Quindi una maggiore informazione potrebbe migliorare la potenzialità dello strumento assicurativo. 
In tale quadro, il disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica per il 2014, all'articolo 15 prevede una delega al Governo al fine di adeguare l'attuale normativa agli orientamenti dell'Unione europea in materia di aiuti di Stato al settore agricolo e forestale ed alla nuova programmazione dell'Unione europea per il periodo 2014-2020.

Replica

Signor Presidente, mi dichiaro soddisfatto della risposta del sottosegretario in quanto è stata puntuale, precisa, articolata, tuttavia non posso che esprimere rammarico per la mancata iniziativa della regione Basilicata nel richiedere lo stato di calamità. 
Probabilmente, signor sottosegretario, penso che i danni non siano stati nella misura tale da poter richiedere questo strumento, è l'unica giustificazione che si potrebbe trovare, anche se parliamo di un'area, quella del metaponto, in cui sono presenti delle culture importanti, significative, di pregio. Io mi auguro e spero che ci sia stata un'attenzione anche delle autorità regionali, che alla verifica non ci sia stata quella rilevanza percentuale di danni tale da richiedere lo strumento della calamità. Utilizzo però questo tempo, signor sottosegretario, anche per segnalare altre questioni che afferiscono sempre alla zona ionica. Lei ben sa, ha seguito queste vicende, che sono state toccate, in modo pesante quest'autunno da piogge alluvionali, aree della Calabria ma anche della Sicilia. I danni sono rilevanti, parliamo di danni alle città, alla viabilità interna, agli edifici e parliamo di danni all'agricoltura, perché sono state distrutte strutture agricole, piantagioni ma anche il frutto. Ora ci avvieremo alla fase di commercializzazione degli agrumi, ma quanti agrumeti sono stati danneggiati, signor sottosegretario, nell'area di Catania, di Lentini nel siracusano ? Io credo che la linea da lei indicata sia quella giusta; bisogna invitare i nostri agricoltori e coltivatori diretti ad insistere, ad avere fiducia verso le assicurazioni. Però mi permetta, signor sottosegretario, io credo che noi dobbiamo anche lavorare in sinergia e non pensare che la linea della compensazione debba essere totalmente esaurita, perché lo stato di calamità per esempio potrebbe permettere agli agricoltori di avere più respiro di fronte al credito bancario. C’è una serie di tasse che potrebbero trovare una moratoria; io credo che questa strada non debba essere superata e mi auguro che il Governo, anche per le aree che sono state pesantemente colpite, segua la strada della calamità, qualora le regioni facciano questa specifica richiesta, perché, ripeto, sono state aree fortemente danneggiate. È caduta una quantità di piogge impressionante; alcuni studiosi ed esperti sostengono che in queste giornate è caduta una quantità d'acqua che, in genere, cade in un anno, quindi immaginiamo quanti danni sono stati determinati nel territorio. C’è bisogno di un impegno del Governo che, tra l'altro – concludo, signor Presidente –, può essere trasparente e rigoroso, perché le regioni e gli enti locali sono in grado di documentare, in maniera seria, i danni che si sono realizzati nelle città, nelle campagne ma anche nelle aree commerciali e industriali. Quindi, l'invito che faccio al Governo è di seguire bene la strada delle assicurazioni ma di non trascurare anche l'iniziativa che deve essere adottata per dare a queste comunità anche la possibilità di utilizzare purtroppo lo strumento della calamità naturale.