31/01/2017
Enzo Lattuca
3-02260

Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: 
in data 16 maggio 2016, intorno alle ore 18:30, lungo l'autostrada Adriatica A14, fra i caselli romagnoli di Valle del Rubicone e Cesena, in direzione nord, si è verificato un assalto a due mezzi blindati portavalori con modalità paramilitari; 
un commando di almeno 6 uomini, come raccolto dalle testimonianze delle guardie giurate e di altri automobilisti, ha assaltato i due mezzi a colpi di mitra; 
per cinque minuti decine di proiettili sono stati scaricati sull'abitacolo e, nonostante l'attivazione del sistema schiumogeno antifurto, i banditi sono riusciti comunque a prelevare uno dei sacchi di danaro trasportati con un bottino di qualche centinaia di migliaia di euro; 
i banditi, sempre secondo la ricostruzione dei testimoni, sono risaliti sulle automobili e, più a nord, altri complici hanno bloccato le carreggiate con auto di traverso e spargendo chiodi sul manto stradale, con il risultato di bucare gli pneumatici di alcuni mezzi pesanti che hanno complicato ulteriormente le operazioni di inseguimento del commando; 
gli stessi banditi hanno sequestrato un'automobile di grossa cilindrata ad un malcapitato automobilista, per poi incendiare le autovetture con cui erano scappati e dileguarsi presumibilmente nei campi; 
è la prima volta che l'A14, nel tratto romagnolo, così come nei tratti dell'Abruzzo e della Puglia, viene interessata da rapine sempre ai danni di portavalori; 
le armi impiegate e le modalità usate dal commando evidenziano che si tratta di specialisti e tutto il quadro presenta elementi assolutamente inquietanti, che allarmano operatori di sicurezza e opinione pubblica –: 
quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda assumere, in considerazione del ripetersi di simili episodi, in merito alla sicurezza del trasporto valori e se non ritenga opportuno convocare, alla sua presenza, una riunione straordinaria del comitato della sicurezza e dell'ordine pubblico presso la prefettura di Forlì, al fine di predisporre un potenziamento delle forze dell'ordine in termini di mezzi e di uomini e un maggior pattugliamento del tratto autostradale in questione, per assicurare un più capillare controllo del territorio.

Seduta del 31 gennaio 2017

Risponde Domenico Manzione, Sottosegretario di Stato per l'Interno, replica Enzo Lattuca

Risposta del governo

Grazie, Presidente. Con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Lattuca richiama l'attenzione su una rapina in danno di due furgoni portavalori in transito nel tratto romagnolo dell'autostrada adriatica A14 effettuata al 16 maggio dello scorso anno con modalità paramilitari da un gruppo criminale di circa dieci persone. Nel sottolineare l'allarme che l'episodio criminoso ha destato nell'opinione pubblica, l'interrogante chiede di conoscere le iniziative che si intendono adottare per il potenziamento degli organici e dei mezzi delle forze di polizia relativamente a quella zona per un maggior pattugliamento del tratto autostradale coinvolto nella rapina. Riguardo al fatto delittuoso informo che le indagini delegate dalla procura della Repubblica di Forlì alla squadra mobile della locale questura non hanno consentito, almeno al momento, di individuare gli autori dell'atto. Esse sono tuttora a carico di ignoti e si stanno indirizzando verso contesti criminali radicati in Puglia che già il 6 ottobre 2008 avevano tentato un assalto armato in danno di un portavalori nello stesso tratto autostradale e con lo stesso modus operandi. Ricordo che per tale episodio delittuoso è stata accertata la responsabilità penale di tre soggetti di Cerignola condannati nel maggio del 2013 dal tribunale di Forlì alla pena di otto anni di reclusione cadauno. In sostanza l'orientamento è che la rapina nel maggio scorso si inquadri in una dimensione ultra-provinciale essendosi concretizzata in un'azione di notevole complessità organizzativa e di scientifica esecuzione che è patrimonio di bande specializzate operanti in tutta Italia. Proprio per contrastare il fenomeno su scala nazionale, la polizia di Stato sta sviluppando un'intensa attività investigativa attraverso un apposito gruppo di lavoro composto da operatori del servizio centrale operativa – lo SCO – e dalle squadre mobili di Brindisi, Foggia, Ancona e Forlì-Cesena, impegnando l'indagine su pregiudicati pugliesi organizzati anche in bande modulari dedite alle rapine e, quindi, pure agli assalti ai furgoni portavalori. Ciò ha consentito dal 2015 a tutt'oggi di trarre in arresto a seguito di varie operazioni di polizia giudiziaria 56 appartenenti a gruppi criminali bene organizzati, specializzati negli assalti a portavalori e dediti anche al riciclaggio e al trasferimento fraudolento del danaro e dei valori trafugati. I risultati non sono mancati neanche in questo primo scorcio d'anno atteso che il 15 gennaio scorso altri otto soggetti sono stati raggiunti da un provvedimento di fermo di indiziato di reato in quanto ritenuti responsabili di aver pianificato una rapina in un anno di due furgoni portavalori che si sarebbe dovuta consumare il successivo 18 gennaio sulla tratta Bari-Foggia. 
Rimanendo in ambito nazionale evidenzio che sono in corso iniziative per migliorare il flusso informativo tra i centri operativi autostradali della polizia stradale e le questure, queste ultime a loro volta avvisate dagli istituti di vigilanza privata dell'effettuazione del servizio di trasporto valori. L'obiettivo è monitorare l'ingresso e il transito in autostrada dei furgoni portavalori sì da ridurre in caso di rapina i tempi di intervento delle pattuglie di polizia. 
Tornando alla situazione nel forlivese evidenzio innanzitutto che nei mesi scorsi le autorità provinciali di pubblica sicurezza, anche in un'ottica di attualizzazione del piano antirapina predisposto dopo il tentativo di assalto armato del 6 ottobre 2008 prima citato, sono tornate a sensibilizzare i sindaci dei comuni a ridosso di accessi e uscite autostradali affinché dotino le vie prospicienti di validi sistemi di videosorveglianza. Nello stesso senso è stato chiesto alla società di gestione della rete autostradale il miglioramento dei propri sistemi di videosorveglianza su strada nelle aree di sosta in particolare di quei caselli che non sono muniti di sistemi idonei a rilevare le targhe dei veicoli in transito. D'altro canto la locale questura ha incontrato i vertici dell'istituto di vigilanza che ha subito la rapina il 16 maggio 2016, suggerendo di apportare alcuni adeguamenti tecnici alle caratteristiche e alla dotazione dei furgoni in uso che varrebbero a rendere più difficile l'accesso del rapinatore al denaro e a consentire l'intervento in sicurezza delle forze di polizia.
Quanto al potenziamento di uomini e mezzi delle forze di polizia auspicato dall'onorevole Lattuca, informo che la sottosezione autostradale della Polizia stradale di Forlì dispone di una forza effettiva di 50 unità, cioè di 7 operatori in più rispetto alle 43 unità previste dall'attuale pianta organica. In merito all'Arma dei carabinieri, segnalo che essa è presente nella provincia di Forlì-Cesena con un contingente complessivo di poco più di 500 militari, ritenuto adeguato alle esigenze di ordine e sicurezza pubblica del territorio. 
In conclusione, ritengo di poter dire che le misure e le iniziative appena descritte testimoniano, nel loro insieme, l'elevata attenzione delle autorità di pubblica sicurezza e delle forze di polizia forlivesi verso il fenomeno oggetto dell'interrogazione. Assicuro che i livelli di attenzione rimarranno alti anche in futuro, atteso, tra l'altro, che il territorio forlivese e cesenate risulta particolarmente appetibile per i malviventi per la vicinanza del caveau di Battistolli, che effetta servizi di raccolta del denaro per più province; per la presenza a Forlì della sede della Banca d'Italia, che serve tutta la Romagna; infine, per il vicino confine con la Repubblica di San Marino. 
A monte di tutto questo discorso, resta fermo che la sicurezza dei trasporti con i furgoni portavalori è legata solo in parte all'efficacia dei servizi infoinvestigativi e di controllo del territorio di competenza statuale. In questo campo giocano un ruolo importante anche la diligenza e l'accuratezza con cui gli istituti di vigilanza privata osservano le disposizioni del regolamento ministeriale n. 269 del 2010, che prescrive requisiti a cui gli istituti medesimi devono attenersi nel trasporto di valori. Ricordo che tra questi requisiti, oltre che l'adeguatezza e la funzionalità dell'equipaggiamento, dell'armamento e dei mezzi di trasporto, figurano anche l'efficacia dei sistemi di protezione e sicurezza, la qualificazione e l'affidabilità del personale impiegato e – aspetto non meno importante – l'effettuazione delle prescritte comunicazioni alla questura competente e agli altri presidi territoriali di polizia, sia in chiave preventiva che nel corso dello svolgimento dei servizi di trasporto valori. 

Replica

Grazie, Presidente. Mi limito a dichiarare la soddisfazione per la risposta, alquanto circostanziata, che ha appena fornito il sottosegretario Manzione.