12/05/2016
Alberto Losacco
3-02253

Per sapere – premesso che: 
in data 10 maggio 2016 la direzione distrettuale antimafia di Bari ha effettuato un'operazione antiterrorismo nel capoluogo pugliese che ha portato all'arresto di due persone ed altre tre risultano essere ricercate; 
in manette sono finiti il 23enne afghano Hakim Nasiri, accusate di terrorismo internazionale, domiciliato presso il Cara (centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Bari-Palese, con lo status di protezione sussidiaria riconosciuto il 5 maggio 2016 e il 29enne afghano Gulistan Ahmadzai, accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, domiciliato presso Borgo Libertà a Cerignola (Foggia), con lo status di protezione umanitaria riconosciuto nel settembre 2011; 
altri tre soggetti, due accusati di terrorismo e uno di immigrazione clandestina, sono attualmente ricercati; 
secondo le indagini coordinate dalla direzione distrettuale antimafia di Bari, i fermati progettavano attentati in Italia e in Inghilterra e farebbero parte di una associazione per delinquere con «finalità di terrorismo internazionale, in Italia e all'estero, realizzando anche in Italia (oltre che in Francia, in Belgio) un'associazione criminale – costituente articolazione o comunque una rete di sostegno logistico di una organizzazione eversiva sovranazionale di matrice confessionale funzionalmente collegata all'organizzazione terroristica internazionale denominata Isis, all'emirato Islamico dell'Afghanistan e di Al Qaeda; 
gli indagati secondo l'accusa hanno compiuto atti a sostegno di soggetti disponibili a compiere azioni suicide o azioni combattenti nell'ambito di Paesi stranieri, ed in particolare in Iraq e Afghanistan con modalità di combattimento; 
le indagini sono partite il 16 dicembre 2015 quando i carabinieri sono intervenuti presso l'Ipercoop di Santa Caterina a Bari per la segnalazione di 4 stranieri sospetti. Uno di loro stava facendo un video del centro commerciale con il cellulare. Dall'analisi dei dati contenuti nel suo telefono, poi sequestrato, gli investigatori hanno trovato anche un video dell'area interna dell'aeroporto di Bari-Palese; 
la cellula terroristica – si legge nel provvedimento di fermo – diffondeva l'ideologia della guerra santa e le tecniche di combattimento (manuali operativi, manuali di fabbricazione di esplosivi) mediante lo strumento di internet; 
secondo la direzione distrettuale antimafia, l'organizzazione predisponeva, mediante la preventiva ispezione dello stato dei luoghi (anche con documentazione fotografica e video), attentati terroristici presso aeroporti, porti, mezzi delle forze dell'ordine, centri commerciali, alberghi, oltre che altri imprecisati attentati terroristici in Italia e Inghilterra; 
è evidente che tali premesse necessitano di un'adeguata risposta nel rafforzamento dei protocolli di sicurezza da adottare sul territorio pugliese ed in particolare a Bari –: 
quali iniziative intenda adottare il Ministro, alla luce di quanto esposto in premessa, per rafforzare tutti i dispositivi di sicurezza e se intenda valutare l'opportunità di assumere le iniziative di competenza per un ulteriore incremento degli organici delle forze dell'ordine e della magistratura in servizio sul territorio pugliese per le attività antiterrorismo.