19/06/2023
Emiliano Fossi
3-00471

Al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   nella zona della Valdelsa (tra le province di Siena e di Firenze e in particolare nei comuni di Firenze, Siena, Poggibonsi, San Gimignano, Colle Val d'Elsa, San Casciano Val di Pesa, Tavarnelle) viene attualmente realizzato circa il 90 per cento dei camper prodotti in Italia, con 3.000 mila addetti diretti e 5.000 circa nell'indotto (8.000 in tutto);

   dopo un periodo di crisi acutizzato dalla diffusione della pandemia, la richiesta di camper ha avuto una crescita costante nell'ultimo biennio; il 2021 è stato infatti un anno da record per la camperistica in Europa: basti pensare che per la prima volta è stato superato il tetto dei 180.000 veicoli di nuova immatricolazione di cui il 13 per cento prodotto in Toscana, a fronte di un parco circolante di 6 milioni di veicoli;

   nonostante questo trend favorevole le aziende di camperistica della Valdelsa sono state costrette, nel corso della prima metà del 2022, a ricorrere alla cassa integrazione per circa 500 lavoratori (un dipendente su 5) prevalentemente a causa della cronica e prolungata carenza di materie prime, della componentistica e dei microchip che vengono prodotti quasi esclusivamente nelle nazioni del sud-est asiatico e la cui disponibilità è stata ridotta notevolmente a seguito della diffusione del Covid;

   queste criticità, aggravate anche dalle conseguenze della crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina, hanno portato il tempo di attesa per un veicolo di nuova produzione dai 18 ai 24 mesi;

   tale crisi è stata certificata anche dall'ultimo report di Intesa San Paolo sull'andamento dei distretti toscani, che ha reso noto come il settore della camperistica (nonostante un trend positivo di tutti gli altri comparti territoriali) abbia registrato nel primo semestre del 2022 una riduzione delle esportazioni (che valgono l'80 per cento del business) del 28 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021;

   nella seconda metà del 2022 le problematiche relative alla mancanza di componenti non sono state risolte e continuano a mettere a rischio la continuità produttiva delle aziende ed i livelli occupazionali, nonostante la paradossale crescita della domanda stimata in 3,5 miliardi di euro nei prossimi 24 mesi;

   anche ad agosto e settembre 2022 molte aziende hanno richiesto la cassa integrazione e negli ultimi mesi sono stati persi oltre 250 posti di lavoro mentre sono 420 i dipendenti con un contratto in scadenza: «È una fase davvero complicata da gestire, sia sul fronte sindacale che imprenditoriale. Se consideriamo che un camper è fatto da 3.500-4.000 componenti realizzati da fornitori esterni, dalla domotica alle luci, dagli elettrodomestici alle finestre, diventa difficile organizzare una filiera come questa», continuano a denunciare le associazioni sindacali;

   «stiamo perdendo un'occasione incredibile – dichiarano dall'associazione produttori camper – perché col Covid tante persone si sono avvicinate al mondo del camper e tutte le aziende hanno un portafoglio ordini ben nutrito che purtroppo non riescono a evadere per carenza di materiali»;

   i sindacati unitariamente rimarcano da mesi la necessità di salvaguardare i posti di lavoro lanciando l'idea di istituire un tavolo a livello nazionale (e poi europeo) per rendere la produzione indipendente dalle componenti e dalle materie prime provenienti dai Paesi dell'est asiatico. È stato richiesto, in questa direzione, l'inserimento del settore della camperistica nel tavolo di lavoro, attivato nei mesi scorsi presso il dicastero dello sviluppo economico e dedicato all'automotive e alla transizione energetica: tale istanza è stata condivisa e sostenuta anche dalla regione Toscana –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in permessa e quali iniziative di competenza urgenti intenda assumere al fine di salvaguardare la continuità produttiva ed occupazionale delle imprese del distretto della camperistica nella Valdelsa;

   se si intenda riattivare in tempi brevi il tavolo sull'automotive e sulla transizione ecologica inserendo al suo interno anche le istanze della camperistica, anche al fine di definire politiche nazionali e comunitarie per rendere la produzione indipendente dalle componenti e dalle materie prime provenienti dai paesi dell'est asiatico.

Seduta del 20 giugno 2023

Risposta della Sottosegreteria di Stato per le Imprese e il Made in Italy Fausta Bergamotto, replica di Emiliano Fossi

FAUSTA BERGAMOTTO, Sottosegretaria di Stato per le Imprese e il made in Italy. Grazie, Presidente e onorevoli interroganti. Con l'atto in parola si espongono le gravi sfide che il settore della camperistica, con particolare attenzione al distretto della Valdelsa, sta affrontando a causa della prolungata carenza di materie prime, della componentistica e dei microchip. Invero, le sfide descritte riguardano l'intero settore automotive, colpito anche dall'aumento dei costi energetici e dall'impatto economico della guerra in Ucraina.

Sul punto l'onorevole interrogante ricorda correttamente che è stato istituito presso il Ministero delle Imprese e del made in Italy il tavolo automotive, sede di confronto permanente tra operatori di settore e istituzioni, al fine di valutare soluzioni utili alle sfide attuali, ivi comprese quelle poste dalla transizione verde. Invero, all'incontro dello scorso anno era stata già invitata l'associazione produttori caravan e camper, che, tuttavia, non è intervenuta. L'ultimo incontro del tavolo, riservato alle parti sindacali per gli aspetti occupazionali, si è svolto proprio ieri, 19 giugno 2023.

Tengo a precisare che vi è piena disponibilità a invitare nuovamente anche i rappresentanti della camperistica nei prossimi incontri con tutte le parti interessate. Infatti, il tavolo automotive è la sede dove saranno definite e avviate anche iniziative a sostegno del settore automotive in generale e, dunque, anche la sede in cui potranno essere affrontate quelle concernenti il settore camperistico. In particolare, viste le sfide che il settore automotive sta affrontando, ivi comprese quelle descritte dall'interrogante, il Ministro Urso si è impegnato a convocare gli incontri con frequenza, coinvolgendo tutte le parti interessate e dedicando attenzione particolare ai profili occupazionali, con l'obiettivo di scongiurare la perdita di migliaia di posti di lavoro.

Per intervenire a sostegno del settore in parola, il Ministero intende attivare le risorse disponibili. In particolare, si fa riferimento alle opportunità offerte dal Fondo automotive, istituito con decreto-legge n. 17 del 2022, che, pur non essendo specificamente rivolto alle aziende della camperistica, può, tuttavia, intervenire a sostegno del settore e della relativa componentistica. Il Fondo ha una dotazione di 700 milioni di euro per l'anno 2022 appena trascorso e di un miliardo di euro per ciascuno degli anni che vanno dal 2023 al 2030. Esso ha gli obiettivi di favorire la transizione verde, la ricerca e gli investimenti nella filiera del settore automotive nel suo complesso, finalizzati all'insediamento, alla riconversione e alla riqualificazione verso forme produttive innovative e sostenibili, di concedere incentivi all'acquisto di veicoli non inquinanti e di favorire il recupero e il riciclaggio dei materiali.

Il DPCM 4 agosto 2022 ha individuato due strumenti agevolativi sui quali ripartire le risorse del Fondo automotive: contratti di sviluppo (525 milioni) e accordi per l'innovazione (225 milioni). Gli incentivi sono diretti a sostenere investimenti produttivi e attività di ricerca e sviluppo nella filiera automotive nei seguenti ambiti applicativi: nuovi veicoli e sistemi di alimentazione e propulsione; tecnologie, materiali, architetture e componenti strutturali, funzionali all'alleggerimento dei veicoli; nuovi sistemi, componenti meccanici, elettrici, elettronici e software per la gestione delle funzioni principali del veicolo; nuovi sistemi e componenti meccanici, elettrici, elettronici e software per sistemi avanzati per l'assistenza alla guida, la connettività del veicolo e la gestione dei dati, nonché l'interazione uomo-veicolo; sistemi infrastrutturali per il rifornimento e la ricarica dei veicoli.

Per quello che attiene specificamente ai contratti di sviluppo, si ricorda che lo sportello è ancora aperto e che, dunque, è possibile presentare domande di agevolazione per il settore automotive a valere sulle risorse residue. Per quello che riguarda il problema dell'approvvigionamento di materie prime, componentistica e microchip, occorre senz'altro svincolare il sistema produttivo europeo dalla dipendenza da fornitori stranieri, soprattutto del Sudest asiatico.

La questione è all'attenzione del Governo italiano, che partecipa ai lavori in corso con le istituzioni dell'Unione europea, e sul punto la Commissione europea ha presentato, già lo scorso anno, un pacchetto di strumenti comuni dell'Unione per affrontare la carenza di semiconduttori e un meccanismo dell'UE per il monitoraggio dell'ecosistema dei semiconduttori. È stato, inoltre, attivato un sistema di allarme europeo sempre sui semiconduttori.

In conclusione, si ritiene che il tavolo automotive sia la sede idonea di confronto per affrontare assieme le sfide presenti e valutare le soluzioni offerte in sede nazionale e di Unione europea, ivi compresa la necessità di salvaguardare la continuità produttiva e occupazionale delle imprese della camperistica.

EMILIANO FOSSI, Grazie, Presidente. Grazie al Governo e alla Sottosegretaria. Sono soddisfatto della risposta e dell'impegno che viene fuori dalle parole della Sottosegretaria e dai passaggi fatti. D'altronde, questo settore, quello della camperistica, è importante non soltanto per questa zona della Toscana, la Valdelsa, ma è importante anche per la Toscana stessa e per il nostro Paese, perché in questo distretto viene realizzato circa il 90 per cento dei camper prodotti in Italia, con 3.000 addetti diretti e 5.000 addetti dell'indotto.

Dopo un periodo di crisi, acutizzato dalla diffusione della pandemia, le richieste di camper, come sappiamo, hanno avuto una crescita costante nell'ultimo biennio. Nonostante questo trend favorevole, le aziende di camperistica della Valdelsa sono state costrette, nel corso della prima metà del 2022, come sa bene il Governo, a ricorrere alla cassa integrazione per circa 500 lavoratori (quindi, un dipendente su cinque), prevalentemente a causa della cronica e prolungata carenza di materie prime, della componentistica e dei microchip, che vengono prodotti quasi esclusivamente nelle Nazioni del Sudest asiatico e la cui disponibilità è stata ridotta notevolmente a seguito della diffusione del COVID.

Ci sono, però, delle novità positive rispetto a quando è stata depositata questa interrogazione - che è stata depositata il 9 novembre 2022 -, perché nel primo trimestre 2023 c'è stata una ripresa della produzione di camper in Italia, con un più 9 per cento rispetto al medesimo trimestre del 2022. Pertanto, la ripresa di ritmi produttivi più alti dovrebbe consentire ai produttori di accorciare i tempi di attesa per la consegna dei nuovi camper, che è un tema che incide gravemente su questo settore, e venire incontro alla domanda di veicoli ricreazionali, perché così sono anche definiti i camper.

Ci sono parole importanti di Simone Niccolai, presidente di APC, che, nel commentare i dati dei primi tre mesi del 2023, dichiara: “I dati del primo trimestre del 2023 sembrano confermare che si stanno attenuando le difficoltà di approvvigionamento dei materiali per la costruzione dei camper. Noi di APC siamo ottimisti e speriamo che questo trend di crescita possa aumentare e confermarsi anche nel secondo trimestre di quest'anno”.

Quindi, le parole del Governo sono importanti, perché recepiscono anche l'invito presente in quest'atto, cioè mantenere come prioritario e necessario l'impegno perché si monitori la situazione e si salvaguardi la continuità produttiva e occupazionale di questo distretto e di questo settore. Quindi, bene il ricorso al Fondo automotive e l'utilizzo degli incentivi, che venivano citati poco fa dalla Sottosegretaria. Allo stesso modo, è fondamentale che venga data continuità di impegno al tavolo sull'automotive e sulla transizione ecologica e che al suo interno siano anche rappresentate le istanze della camperistica, cosa che, come, appunto, è stato detto, è già avvenuta, anche al fine di definire le politiche nazionali e comunitarie per rendere la produzione indipendente dalle componenti e delle materie prime provenienti dai Paesi dell'Est asiatico.

Quindi, siamo soddisfatti. Continueremo a vigilare e a monitorare perché tutto ciò avvenga nel miglior modo possibile e, quindi, non ci fermiamo qui.