28/01/2016
Marietta Tidei
3-01970

Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che: 
la crisi finanziaria scoppiata sul finire del 2007 ha avuto effetti devastanti sull'economia e sull'occupazione. In Italia sono stati registrati una caduta del prodotto che ha rarissimi precedenti e un aumento della disoccupazione, specie giovanile, che ha raggiunto livelli insostenibili. In questa particolare congiuntura storica l'economia e l'occupazione, seppur ancora lentamente, mostrano segnali di ripresa; 
tra i principali prerequisiti per consolidare la ripresa economica figura la stabilità del settore finanziario. Sia in Europa che in Italia il settore bancario gioca un ruolo fondamentale nel finanziamento dell'economia reale, essendo il principale veicolo di finanziamento degli investimenti infrastrutturali e delle piccole e medie imprese; 
per fronteggiare la crisi del settore creditizio, sia a livello europeo che a livello nazionale, sono state adottate importanti riforme. Certamente le riforme introdotte a livello di Unione europea, relative alla vigilanza unica, al meccanismo di risoluzione delle crisi e, quella in itinere, sulla garanzia dei depositi, rappresentano un segnale importante sia sotto il profilo della vigilanza, con riferimento alle banche significative la vigilanza è demandata direttamente alla BCE, sia per il consolidamento patrimoniale delle banche, fattore necessario a comprimere la propensione al rischio (moral hazard) degli istituti. Non da ultimo le riforme del settore bancario ingenerano effetti di non secondaria importanza sulla fiducia delle imprese e dei risparmiatori. In Italia il processo riformatore ha riguardato le più significative tra le banche popolari. L'approvazione della legge 24 marzo 2015, n. 33, di conversione del decreto-legge n. 3 del 2015 è intervenuta sulle banche popolari al fine di migliorare i livelli di trasparenza, di gestione e di offerta del credito; 
l'esigenza assicurare al risparmio una particolare protezione trova pieno riconoscimento nell'articolo 47 della Costituzione. La tutela del risparmio riveste, pertanto, particolare importanza in quanto, unitamente all'esercizio del credito, costituisce uno dei fattori fondamentali a garanzia dell'equilibrio economico; 
la tutela del risparmio, inoltre, costituisce un elemento di non poco conto per il consolidamento ed il rafforzamento della fiducia dei risparmiatori nel settore bancario, con evidenti vantaggi che ciò reca sullo sviluppo delle attività economiche e produttive del Paese; 
il fallimento di quattro istituti di credito di rilevanza territoriale ha indotto il Governo ad intervenire, nel rispetto della normativa europea sul salvataggio interno delle banche (cosiddetto Bail in), seguendo una procedura compatibile con quella europea sugli aiuti di Stato. Nella sostanza l'intervento del Governo prevede l'istituzione di un Fondo con una dotazione pari a 100 milioni di euro e le procedure da esperire, che possono essere in tutto o in parte anche di natura arbitrale, da definirsi con decreto ministeriale, finalizzato a consentire ai risparmiatori inconsapevoli dei profili di rischio degli strumenti finanziari subordinati emessi dalla Banca delle Marche Spa, dalla Banca popolare dell'Etruria e del Lazio – Società cooperativa, dalla Cassa di risparmio di Ferrara Spa e dalla Cassa di risparmio della provincia di Chieti Spa di recuperare per intero, o parzialmente, il capitale investito; 
nonostante la solidità del sistema del credito italiano sia stata appurata dalle istituzioni di vigilanza, nazionali e europee, non è escluso che in futuro casi simili a quelli suesposti non possano riaccadere. La fiducia dei risparmiatori è strettamente connessa con i   buon funzionamento del mercati finanziari e la stabilità del sistema bancario, pertanto, è necessario agire affinché il rischio di un crollo della fiducia sia reso, se non impossibile, quanto meno fortemente limitato; 
negli Stati Uniti, il Congresso per fronteggiare la gravissima crisi finanziaria scaturita, principalmente, da un sistema finanziario privo di una supervisione adeguata, efficace ed efficiente, ha approvato una riforma ambiziosa del settore finanziario. Nel 2010 il Governo ha firmato una legge, nota come « Dodd-Frank Wall Street Reform and Consumer Protection Act». Con tale provvedimento è stata creata un'apposita istituzione pubblica, il Consumer Financial Protection Bureau, che ha il compito precipuo di garantire il rispetto delle leggi in materia di tutela del credito e dei risparmiatori, costituendo la prima istituzione preposta alla tutela del risparmiatore, finalizzata a disciplinare e regolamentare l'accesso ai mercati e prodotti finanziari, nonché a vietare l'esercizio di atti e pratiche sleali, ingannevoli, o abusive in relazione a prodotti e servizi finanziari ai consumatori;
prima della nascita del Consumer Financial Protection Bureau negli Stati Uniti esistevano sette istituzioni responsabili a vario titolo della protezione finanziaria del risparmiatori. Nessuna di esse disponeva di poteri e strumenti specifici e idonei a regolamentare il settore in modo trasparente e rigoroso; 
con l'istituzione del Consumer Financial Protection Bureau gli Stati Uniti si sono dotati di un'autorità pubblica di regolazione esclusivamente concentrata alla tutela del risparmiatore; 
nel nostro ordinamento le due istituzioni che assumono poteri di vigilanza e controllo sono riconosciute nella Banca d'Italia e nella Consob. Mentre la prima ha compiti legati fondamentalmente ad assicurare la stabilità monetaria e la stabilità finanziaria, la seconda, pur avendo competenze in materia di vigilanza sulla trasparenza e la correttezza dei comportamenti dei soggetti che operano sui mercati finanziari e in materia di regolamentazione e controllo, non ha poteri concentrati esclusivamente sulla protezione finanziaria dei risparmiatori; 
l'istituzione di un'autorità pubblica avente come unico obiettivo la salvaguardia finanziaria dei risparmiatori può assommare un, duplice vantaggio. Invero, il conferimento di un singolo obiettivo comporta una maggiore efficacia ed incisività nella tutela del risparmio e rende immediatamente riconoscibile l'individuazione di responsabilità –: 
se il Governo non intenda, con propria iniziativa normativa proporre l'istituzione di un'autorità pubblica con specifici poteri e competenze ed avente il chiaro obiettivo di garantire la protezione finanziaria dei risparmiatori, sul modello statunitense.