11/01/2016
Emanuele Fiano
Francesco Sanna, Fabbri, Piccione, Marco Di Maio, Gasparini, Migliore, Naccarato
3-01913

Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: 
   secondo quanto riportato dai principali organi di informazione nazionali e locali, l'inchiesta condotta dalla procura di Napoli, avviata a seguito di un'autonoma l'indagine della locale Direzione distrettuale antimafia, avrebbe fatto emergere preoccupanti evidenze del tentativo di condizionamento del voto, nel corso delle elezioni del maggio 2015 per il rinnovo dell'amministrazione comunale del comune di Quarto (NA), da parte di ambienti e imprese legate alla camorra; 
   in particolare, come emerso da intercettazioni telefoniche, tale azione di condizionamento del voto sarebbe intervenuta con più intensità in occasione del turno di ballottaggio che portò alla vittoria della candidata del Movimento 5 Stelle, Rosa Capuozzo; 
   l'imprenditore del settore delle pompe funebri, Alfonso Cesarano, sospettato di essere legato al clan camorristico dei Polverino, e recentemente citato dalle cronache quale organizzatore, nell'estate scorsa, dei funerali di Vittorio Casamonica a Roma, nel corso delle citate intercettazioni telefoniche avrebbe dichiarato: «Adesso si deve portare a votare chiunque esso sia, anche le vecchie di ottant'anni. Si devono portare la sopra, e devono mettere la X sul Movimento 5 Stelle» e ancora: «L'assessore glielo diamo noi praticamente. E lui ci deve dare quello che noi abbiamo detto che ci deve dare. Ha preso accordi con noi. Dopo, così come lo abbiamo fatto salire, così lo facciamo cadere»; 
   terminale degli interessi camorristici nel comune di Quarto sarebbe Giovanni De Robbio, eletto consigliere nelle liste del Movimento 5 Stelle, risultando il consigliere più votato, ed espulso dal Movimento il 14 dicembre 2015; 
   il De Robbio, in più occasioni, avrebbe fatto pressione sul sindaco Rosa Capuozzo, facendo riferimento a fotografie aeree che evidenziavano un abuso edilizio nell'abitazione di proprietà del sindaco, senza che, stando alle cronache giornalistiche, quest'ultima ritenesse necessario denunciare l'accaduto alla magistratura; 
   come si evince dall'indagine della procura di Napoli, uno dei settori di interesse degli ambienti camorristici di Quarto riguardava la gestione degli impianti sportivi della città: a tal fine rileva ricordare come la medesima procura avesse sequestrato la società sportiva di Castrese Parigliola, attualmente detenuto in regime di 41-bis, affidando la squadra di calcio alla «Sos Impresa»; tuttavia, successivamente, il sindaco Capuozzo avrebbe deciso di affidare la gestione dell'impianto sportivo ad un'associazione locale, la «Quartograd»; 
   pur nel pieno rispetto del lavoro della magistratura e degli sviluppi che ne emergeranno, i suddetti fatti evidenziano un quadro preoccupante, e gettano un'ombra molto pesante sulla legalità, sulla trasparenza e sulla serenità nell'esercizio della funzione amministrativa nel comune di Quarto, che sembra condizionata dalla presenza attiva e invasiva della criminalità organizzata –: 
   quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere, nel pieno rispetto del ruolo e del lavoro degli organi inquirenti, al fine di monitorare la gestione dell'amministrazione del comune di Quarto nonché il relativo contesto socio-economico, eventualmente verificando se non sussistano le condizioni per attivare la procedura di cui all'articolo 143 del testo unico degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 anche al fine di procedere, ove ne ricorrano i presupposti, al suo commissariamento.