29/03/2016
Alessandro Naccarato
D'Arienzo
3-02138

Per sapere – premesso che: 
negli ultimi mesi in Veneto e nella vicina provincia di Pordenone ci sono stati numerosi incendi ai danni di aziende che operano nel settore della raccolta, dello smaltimento e del trattamento dei rifiuti; 
il 18 febbraio 2014 a San Biagio di Callalta, in provincia di Treviso, un incendio è divampato in un capannone della Bigaran servizi ambientali, azienda che si occupa di trattamento e recupero di rifiuti; 
soltanto otto giorni più tardi, il 26 febbraio, un altro incendio ha distrutto cinque camion della stessa azienda in circostanze ancora oggetto di accertamenti; 
il 16 dicembre 2014 ad Aviano (Pordenone) un incendio ha colpito un capannone dell'impianto di trattamento rifiuti della Snua, azienda che si occupa di servizi di igiene ambientale; 
l'11 marzo 2015 a Bussolengo, in provincia di Verona, è scoppiato un incendio all'interno dello stabilimento industriale dell'azienda Sogetec, che si occupa di gestione e smaltimento di rifiuti industriali; 
il 21 marzo a Sant'Angelo di Piove di Sacco in provincia di Padova, un incendio ha colpito un magazzino della Intercommercio di Coccarielli Guerrino & C, azienda che si occupa di riciclo di rifiuti; 
il 26 maggio a San Pietro di Legnago (Verona) è scoppiato un incendio all'interno dell'impresa Ecologica Tredi che si occupa di rifiuti speciali; 
il 4 giugno a Este, in provincia di Padova, un incendio ha colpito un nastro trasportatore all'interno dell'impianto di compostaggio della Sesa, che si occupa della raccolta, trattamento e smaltimento rifiuti; 
l'11 giugno a Ponte di Piave (Treviso) un incendio ha parzialmente danneggiato un deposito di materie plastiche; 
il 4 luglio a Zevio (Verona) un incendio è scoppiato in un capannone contenete rifiuti industriali presso l'azienda Transeco, controllata da Amia e Agsm, che si occupa di trattamento di rifiuti; 
l'11 luglio un incendio ha colpito i mezzi parcheggiati all'interno della Mangimi Veronesi a Ospedaletto Euganeo (Padova); 
il 1o agosto ad Aviano, in provincia di Pordenone, un nuovo incendio ha colpito un capannone della Snua, che, come ricordato, si occupa di raccolta e smaltimento rifiuti; 
il 25 settembre a Villa Bartolomea, in provincia di Verona, è scoppiato un incendio all'interno dello stabilimento della Fertitalia srl, azienda di compostaggio rifiuti; 
il 26 settembre a Castelfranco (Treviso) un incendio ha colpito un capannone della Ceccato Recycling, che si occupa di recupero e riciclaggio di rifiuti; 
il 3 ottobre a Bovolone, in provincia di Verona, un incendio ha colpito l'area esterna della Alf, azienda specializzata nello stoccaggio di materiale di scarto delle acciaierie; 
il 5 ottobre a San Pietro di Legnago (Verona), dopo soli 5 mesi dall'episodio precedente, un incendio ha colpito nuovamente la sede della Ecologica Tredi, che si occupa di rifiuti speciali; 
il 27 ottobre a Villorba (Treviso) un incendio è scoppiato all'interno della DLF group, ex De Longhi giocattoli; 
come si evince dall'elenco precedente questi numerosi eventi hanno coinvolto in prevalenza aziende attive nei servizi di raccolta, trattamento e smaltimento di rifiuti; 
secondo le analisi della direzione nazionale antimafia il settore dei rifiuti è al centro degli interessi economici delle organizzazioni criminali; 
secondo l'interrogante gli incendi devono essere valutati con particolare attenzione dall'autorità giudiziaria e di pubblica sicurezza perché possono essere gli indicatori di azioni di intimidazione e di condizionamento da parte di gruppi criminali; 
l'interrogante esprime forte preoccupazione per gli episodi sopra elencati e per il rischio che siano sottovalutati –: 
se il Ministro sia al corrente dei fatti sopra esposti; 
quali iniziative di competenza, anche per il tramite degli uffici territoriali del Governo, intenda adottare per accertare le cause e la matrice degli episodi citati. 

Seduta del 5 aprile 2016

Risponde Domenico Manzione, Sottosegretario di Stato per l'interno, risponde Alessandro Naccarato

Risposta del governo

Grazie, Presidente. Con l'interrogazione all'ordine del giorno, gli onorevoli Naccarato e D'Arienzo richiamano l'attenzione su una serie di incendi che nel biennio 2014-2015 hanno colpito alcune aziende venete e friulane operanti prevalentemente nel settore dalla raccolta, smaltimento e trattamento dei rifiuti, paventando che tali episodi costituiscano in realtà atti intimidatori e di condizionamento da parte di gruppi criminali interessati a infiltrarsi nella filiera. 
Premetto che dalle notizie acquisite presso le prefetture di Padova, Pordenone, Treviso e Verona è emerso come le squadre dei Vigili del Fuoco e dei reparti dell'Arma dei carabinieri intervenuti abbiamo accertato la natura accidentale per la maggior parte, ben undici, degli episodi segnalati nell'interrogazione. Per i casi in questione risulta che gli incendi si siano sviluppati per surriscaldamento delle attrezzature di lavorazione o, comunque, per deficienze gestionali riconducibili alla tipologia e alla qualità dei trattamenti dei rifiuti, con conseguenti fenomeni fermentativi di autocombustione all'interno della massa dei rifiuti stoccati. La natura dolosa degli incendi è stata invece accertata con riferimento a tre episodi: l'incendio del 26 febbraio 2014, che ha interessato cinque automezzi della società Bigaran servizi ambientali a San Biagio di Callalta (Treviso); quello del 3 ottobre 2015, presso l'azienda Alf di Bovolone (Verona); e quello verificatosi l'11 luglio 2015, in danno di 15 TIR posizionati all'interno dello stabilimento dell'AIA SpA di Ospedaletto Euganeo (Padova), episodio, quest'ultimo, sul quale sono state già fornite dettagliate informazioni in risposta a un'interrogazione scritta dello stesso onorevole Naccarato. 
Comunque, anche in merito a tali episodi delittuosi, le indagini di polizia giudiziaria hanno consentito di escludere, al momento, la sussistenza di dinamiche o moventi legati alla criminalità organizzata, essendo essi riconducibili piuttosto alla malavita comune o a diatribe di natura privata. Informo, infine, che per altri due incendi espressamente citati nell'interrogazione sono tuttora in corso le indagini per accertarne le cause. 
Sul piano più generale vorrei ovviamente tentare di fugare le preoccupazioni degli onorevoli Naccarato e D'Arienzo, assicurando che la problematica delle possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione del ciclo dei rifiuti non viene affatto sottovalutata dal Ministero dell'interno. Le autorità provinciali di pubblica sicurezza effettuano un costante monitoraggio e un attento esame di episodi come quelli indicati nell'interrogazione, sia in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica sia di riunioni tecniche di coordinamento delle forze di polizia. Tale attività di analisi consente alle forze dell'ordine di acquisire e condividere un patrimonio informativo costantemente aggiornato e assolutamente importante ai fini dell'intercettazione e neutralizzazione di ogni tentativo o segnale di inquinamento malavitoso del tessuto economico e sociale delle province interessate, compreso ovviamente – e forse a maggior ragione – il comparto in questione che è particolarmente sensibile, vale a dire quello del ciclo dei rifiuti.

Replica

Presidente, ringrazio il Governo per la risposta e mi dichiaro soddisfatto. Per altro, la precisione con cui il sottosegretario ha fornito i dati, relativamente all'interrogazione e immagino, quindi, anche all'attività degli uffici territoriali del Governo che hanno prodotto questo tipo di risposta, denota l'attenzione con cui la problematica è seguita da parte del Governo. Naturalmente, non lascia tranquilli il fatto che una parte degli incendi segnalati sono comunque – diciamo così – riconducibili a incendi di natura dolosa, al di là della provenienza degli autori del reato, e questo indica che purtroppo il settore del trattamento e smaltimento dei rifiuti rimane un settore sensibile su cui, appunto, sono presenti i rischi che attività criminali, magari di diversa natura, possano tentare di incidere e di alterare i meccanismi di concorrenza e di corretta gestione di questo settore anche in regioni che, diciamo, non sono abituate, per tradizione e storia, a vedere, invece, avvenimenti di questa natura. 
La risposta indica anche che non c’è alcuna sottovalutazione da parte del Governo e credo che sia quindi giusto dichiararsi soddisfatti e insistere sul fatto che questi controlli, in particolare sui reati spia, che sono in questo caso gli incendi ma anche altri eventuali reati spia, proseguano e siano monitorati in modo costante dal Governo. Colgo anche l'occasione per mettere in evidenza come le forze dell'ordine e l'autorità giudiziaria nel territorio del Veneto e del Friuli presta un'attenzione davvero significativa a questi fenomeni e, quindi, anche in questo caso mi pare si possa dire che ci sia un lavoro preciso e puntuale che deve servire sia in termini di prevenzione del contrasto sia anche in sede di analisi di questi reati, proprio per riuscire ad evitare che alcuni fenomeni possono radicarsi anche nel territorio della nostra regione.