07/11/2015
Davide Zoggia
Mognato, Camani, Casellato, Murer, Martella, Moretto.
3-01825

Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che: 
dopo 36 anni di attività la Metro Cash&Carry di Mestre Venezia chiude i battenti; 
la notizia, è stata comunicata ai lavoratori dall'azienda il 3 novembre 2015, mentre i rappresentanti sindacali erano a Roma per discutere del nuovo contratto integrativo con la Metro Italia Cash&Carry di cui Metro Mestre Venezia fa parte; 
dal 19 gennaio 2014 gli oltre 80 lavoratori tra diretti e indiretti della sede di Mestre Venezia saranno licenziati; 
le ragioni addotte dall'azienda sono legate al calo delle vendite e alla crisi complessiva che sta investendo la grande distribuzione nel comprensorio; 
nel corso del 2014 la Metro Italia aveva già aperto una procedura di licenziamento così come normato dalla legge n. 223 del 1991, articoli 4 e 24, in 17 punti vendita tra cui anche Mestre Venezia ed a seguito di un accordo sindacale sottoscritto al Ministero del lavoro e delle politiche sociali si era autorizzata cassa integrazione e procedure di messa in mobilità; 
l'azienda nell'ambito del Nord-est ha chiuso Pordenone e riconvertito la sede di Padova trasformandola in «Piazza Affari» con la merce a bancale, mentre a Verona è stato rinnovato il contratto di solidarietà; 
i sindacati, hanno contestato la decisione aziendale, evidenziando anche un comportamento scorretto, proclamato uno sciopero immediato per l'intera giornata del 3 novembre e indetto altre iniziative di mobilitazione tra cui il prossimo 7 novembre con un altro sciopero –: 
se il Ministro sia al corrente dei fatti sopra esposti e quali iniziative, nell'ambito delle sue competenze, intenda assumere per evitare conseguenze drammatiche per tante lavoratrici e lavoratori in una realtà veneziana già colpita da gravi situazioni di crisi industriali e commerciali e se non ritenga necessario convocare un tavolo istituzionale al fine di verificare la possibilità di scongiurare questa chiusura individuando soluzioni in grado di garantire il mantenimento degli attuali livelli occupazionali anche per l'intera area industriale e commerciale veneziana.