09/05/2016
Giovanni Burtone
Porta, Cuomo e Battaglia
3-02242

Per sapere – premesso che: 
il Governo venezuelano presieduto da Nicolàs Maduro ha decretato che i dipendenti pubblici del Paese sudamericano lavorino solo due giorni alla settimana per risparmiare energia elettrica; 
sono stati altresì programmati anche blackout di quattro ore al giorno nei dieci Stati più popolati e industrializzati dei 24 che formano il Venezuela; 
le interruzioni nella fornitura di luce hanno suscitato forti proteste tra i cittadini scatenando atti di vandalismo e predatori con conseguente repressione da parte delle forze di polizia, aggravando di fatto una già profonda crisi politica, economica e sociale del Venezuela; 
è a rischio l'attività di scuole e ospedali e scarseggiano beni alimentari e medicine; 
la siccità, la peggiore in duecento anni di storia, che sta mettendo in crisi le centrali idroelettriche, costruite negli anni Sessanta e settanta, che coprono due terzi del consumo elettrico interno, non basta a giustificare tale precipitare della situazione; 
stanno emergendo criticità e ritardi Sempre del Governo e la crisi del petrolio complica di molto la vita ad un Paese dove l'oro nero rappresenta l'88 per cento delle esportazioni; 
la povertà è tornata a crescere e la spesa sociale si è conseguentemente contratta proprio a causa del prezzo del petrolio; 
la comunità italiana in Venezuela è tra le più numerose tant’è che negli anni ’80 si contavano circa 400 mila italiani di prima e seconda generazione; 
imprese, attività economiche e commerciali hanno sempre distinto il dinamismo della comunità italiana nel Paese venezuelano e non va dimenticato che due presidenti della Repubblica Venezuelana sono stati di origine italiana; 
negli ultimi anni la presenza degli italiani si è contratta a causa dei processi di nazionalizzazione adottati dal Governo Chavez e molti sono rientrati non senza difficoltà; 
il rischio di tensioni sociali è già oltre il livello di guardia e si ritiene indispensabile una adeguata attenzione da parte del Governo italiano –: 
se e quali iniziative il Governo intenda adottare per monitorare costantemente l'evolversi della crisi in Venezuela e per assicurare alla comunità italiana il massimo sostegno in una condizione di oggettiva criticità, soprattutto per quanto riguarda la mancanza di generi di prima necessità, ponendo il tema anche nell'ambito degli organi internazionali.

Seduta del 10 maggio 2016

Risponde Della Vedova Benedetto, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, replica Giovanni Burtone

Risposta del governo

Grazie, Presidente. Ringrazio gli onorevoli interroganti per aver posto all'attenzione di quest'Aula la situazione in Venezuela. Il Paese sta attraversando una delle fasi più critiche della sua storia, che si sta ripercuotendo anche sulla numerosa comunità italiana residente nel Paese, le cui condizioni economiche e sociali sono fortemente deteriorate. 
La Farnesina sta seguendo con molta attenzione l'evoluzione della situazione. La nostra ambasciata a Caracas ha, innanzitutto, provveduto a rafforzare il coordinamento con la rete degli uffici consolari presenti nel Paese, con i consoli onorari e con le istanze rappresentative della nostra comunità: i COMITES, i CGIE, le associazioni, le istituzioni culturali e le imprese. In questo modo, si mira a rendere ancora più rapida la comunicazione con i nostri connazionali e creare le condizioni per interventi tempestivi a loro tutela. 
Sulle questioni legate alla sicurezza, l'ambasciata sta svolgendo un lavoro a tutto campo, grazie anche all'esperto che opera in loco e che si occupa delle denunce di violenze o minacce da parte dei connazionali, oltre che di eventuali casi di sequestri. La sicurezza viene, poi, posta sistematicamente all'ordine del giorno degli incontri con gli esponenti del Governo di Caracas, alla luce del continuo innalzamento degli indici di criminalità che si registrano nel Paese e, in particolare, nella capitale. A tal proposito, sottolineo che l'ambasciata italiana è l'unica fra le rappresentanze occidentali che ha concordato con il Ministero degli affari esteri venezuelano un programma di incontri bilaterali a cadenza regolare per fare il punto sulle segnalazioni e le richieste della collettività italiana. 
Per quanto concerne la grave penuria di medicinali, segnalo che, su istruzioni della Farnesina, l'ambasciatore italiano a Caracas ha rappresentato alla Ministra degli esteri venezuelana, Delcy Rodríguez, la forte preoccupazione del Governo italiano e ha proposto delle modalità operative per far pervenire dall'Italia una lista di medicinali essenziali ai nostri connazionali, in particolare agli anziani. La Ministra Rodríguez ha, tuttavia, negato che nel Paese vi sia un'emergenza sanitaria e ha aggiunto che, in caso di necessità, il Governo venezuelano potrebbe eventualmente chiedere ad alcuni organismi internazionali, come la FAO o l'OMS, la fornitura dei farmaci mancanti. Attraverso queste organizzazioni, l'Italia potrebbe eventualmente prestare il proprio contributo. Continueremo, in ogni caso, a monitorare attentamente la situazione sanitaria e a sollecitare nuovamente un rapido intervento da parte delle autorità venezuelane nel caso fosse necessario. 
Nell'attuale contesto di crisi economica, particolare attenzione viene, inoltre, riservata dalla Farnesina alla situazione dei pensionati italiani nel Paese, che rappresentano una delle categorie sociali più vulnerabili. Alla luce delle specifiche richieste pervenute dalla comunità italiana, la Farnesina è in costante contatto con l'INPS e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per vagliare la possibilità di riconsiderare il tasso di cambio attualmente utilizzato per pagare le pensioni agli italiani in Venezuela ed attuare il tasso di concambio flessibile, di valore più o meno corrispondente al precedente tasso SIMADI recentemente soppresso.
In tal modo, verrebbe calcolato in maniera più congrua il rateo di pensione spettante e garantito un potere d'acquisto reale, superando così le criticità legate al tasso di cambio ufficiale attualmente utilizzato, che sovrastima la valuta locale. 
Nel frattempo, prosegue nondimeno l'attività di assistenza sociale da parte delle nostre rappresentanze diplomatico-consolari in loco in favore dei connazionali che si trovano in situazioni di emergenza o di difficoltà sulla base delle specifiche risorse finanziarie assegnate. A tale riguardo, si segnala che al fine di assistere direttamente i connazionali più disagiati, inclusi quelli che vivono in centri più isolati rispetto alle maggiori realtà urbane, si è recentemente fatto un più ampio ricorso alla stipula di atti di cottimo con società locali e centri italiani nel Paese. 
Vorrei concludere riaffermando l'impegno della Farnesina e del Governo a tutela della nostra comunità in Venezuela, in particolare, nella fase di crisi attuale. Continueremo a monitorare attentamente l'evoluzione della situazione sul terreno in stretto coordinamento con la rete diplomatico-consolare nel Paese e con gli enti rappresentativi della collettività, al fine di fornire adeguata assistenza ai connazionali e sollecitare gli opportuni interventi da parte delle autorità locali.

Replica

Presidente, esprimo la mia soddisfazione per l'articolata risposta che il Governo ha dato alla nostra interrogazione, ma, se mi si permette, esprimo anche l'apprezzamento per il Governo, che, tempestivamente, è venuto in Aula e ha aperto un varco nel muro di omertà che, purtroppo, c’è stato, non soltanto in Italia, ma in tante parti della comunità mondiale su questa drammatica condizione che vive il Venezuela. Perché è un paradosso: siamo nella società della comunicazione, delle nuove tecnologie, della velocità della notizia, della Rete, eppure, la condizione di vera difficoltà che vive il popolo venezuelano non ha trovato ascolto, non ha trovato disponibilità, non ha trovato istituzioni sensibili. Ecco perché sottolineo, signor sottosegretario, questa sensibilità che ha avuto il Governo di venire in Aula subito – io ho presentato la settimana scorsa l'interrogazione e il Governo ha dato una risposta – rispetto ai problemi gravi che vive il Venezuela. Sono problemi, innanzitutto, politici: il Venezuela, ormai, da anni è in una condizione di instabilità politica, ci sono stati momenti anche di tenuta democratica. Anche in quest'ultima fase, si è creata una contrapposizione tra il Parlamento, con una maggioranza, e l'attuale Presidente, il Presidente della Repubblica. Le condizioni di instabilità sappiamo che possono degenerare: ecco perché vogliamo l'attenzione della Farnesina, del Ministero degli affari esteri, anche sulla situazione politica, visto che arrivano notizie molto gravi, come l'arresto di due leader dell'attuale maggioranza del Parlamento, che sono in opposizione al Presidente: l'arresto di Antonio Ledezma e di Leopoldo López, due oppositori all'attuale Presidente. 
Accenno a questa vicenda politica, anche se complessa e che porterebbe via molto tempo, perché la condizione sociale ed economica drammatica che vive il Venezuela è collegata all'instabilità politica. Lei, signor sottosegretario, è informato che, in Venezuela, i supermercati sono vuoti: sono vuoti, non ci sono materie prime fondamentali; le farmacie sono sprovviste di farmaci «salva vita», al di là di quello che dice il Ministro della sanità venezuelano, che, per non avere l'attenzione degli organismi internazionali, non parla di problemi sanitari gravi che ci sono anche in quella comunità. Eppure, è fiorente, invece, il mercato nero, perché il mercato nero è nelle mani della criminalità organizzata – lei lo ha accennato, ci sono problemi così delicati in questa materia – e, per poter fare degli acquisti, i cittadini si devono rivolgere all'acquisto di materie con prezzi molto esosi. Ecco perché noi abbiamo bisogno di dare una risposta forte come Governo; tra l'altro, signor sottosegretario, noi sappiamo che il Venezuela è stato un Paese accogliente, nel dopoguerra ha avuto la capacità di accogliere migliaia di emigranti che sono partiti dall'Italia e da altre nazioni, io so quanti ne sono partiti dalla Sicilia, e che, lì, hanno formato famiglie, hanno creato imprese importanti. Ora, noi dobbiamo dare una risposta vera, ecco perché non possiamo passare dalla proposta e, poi, dall'attuazione del diritto di voto, sono nostri fratelli che dobbiamo sentire vicini, e poi abbandonarli. Io, signor sottosegretario, confido nella sua sensibilità, lei è stato un uomo politico che si è battuto per i diritti civili nella nostra comunità, continui, nella sua competenza di governo, a vigilare su questa delicata condizione che vive il Venezuela. Noi lo dobbiamo a quel Paese, lo dobbiamo alla comunità italo-venezuelana che aspetta dall'Italia dei segnali chiari ed evidenti dell'attenzione che il nostro Paese deve alla comunità italo-venezuelana e a tutto il Venezuela.