28/04/2016
Giovanni Burtone
3-02221

Per sapere – premesso che: 
nei giorni scorsi si è registrato un incendio presso un capannone adibito alla lavorazione delle arance presso il Comune di Scordia in provincia di Catania; 
i vigili del fuoco di Catania hanno impiegato quasi 24 ore per spegnere completamente l'incendio; 
sull'episodio stanno indagando le forze dell'ordine ma l'orientamento sembra quello della pista dolosa, 
purtroppo non è il primo episodio e negli ultimi tempi nell'intero comprensorio del calatino si registra una escalation di fenomeni criminali legati ad attività estorsiva ma anche furti, rapine, scippi, da Militello Val di Catania a Ramacca, Grammichele, ed altre realtà che hanno visto nelle ultime settimane una recrudescenza di episodi che suscitano preoccupazione tra i cittadini; 
per quanto apprezzabile il lavoro delle forze dell'ordine esso si scontra con le carenze di personale e con condizioni in termini di uomini e mezzi non ottimali nonostante la grande abnegazione messa in campo –: 
se il Ministro sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e quali iniziative intenda porre in essere al fine di rafforzare le dotazioni in termini di uomini e mezzi dei presidi delle forze dell'ordine di stanza presso i territori in questione.

 

Seduta del 4 aprile 2017

Risponde Filippo Bubbico, Vice Ministro dell'Interno, replica Giovanni Mario Salvino Burtone

Risposta del governo

Sì, grazie signor Presidente. Con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Burtone, nel richiamare l'incendio che nell'aprile dell'anno scorso ha colpito un'azienda agricola nel comune di Scordia, evidenzia una recrudescenza dei reati predatori e di quelli di natura estorsiva nel comprensorio Calatino. Al riguardo chiede di conoscere quali iniziative si intendano assumere per rafforzare i presidi delle forze dell'ordine in quei territori.

Premetto che l'incendio avvenuto il 25 aprile 2016, nelle campagne di Scordia, ha richiesto un difficile e prolungato intervento dei vigili del fuoco, che non sono riusciti a stabilirne l'origine. Neanche le indagini condotte dalla Compagnia Carabinieri di Palagonia hanno evidenziato elementi atti a suffragare la natura dolosa del rogo. Esse, comunque, sono tuttora in corso e coperte da segreto istruttorio e, più in generale, non hanno portato ad apprezzabili sviluppi investigativi.

Quanto alla situazione della sicurezza pubblica nel comprensorio del Calatino, rilevo che l'andamento della delittuosità e le attività di monitoraggio ed analisi svolte dalle autorità di pubblica sicurezza restituiscono un quadro della situazione sostanzialmente sotto controllo e comunque non particolarmente allarmante.

Secondo i dati statistici a disposizione, nel 2016, rispetto all'anno precedente, si è registrata una flessione della delittuosità generale nei quattro comuni citati: meno 23 per cento a Scordia, meno 8 per cento a Militello, meno 25 per cento a Ramacca e meno 41 per cento a Grammichele.

Comunque, le autorità provinciali di pubblica sicurezza e le forze di polizia prestano tutta l'attenzione dovuta alla situazione del comprensorio calatinese, sia in fase di pianificazione delle attività di prevenzione che in sede di contrasto dei fenomeni criminosi. Ciò è testimoniato anche dalla convocazione a Vizzini, il 21 aprile dello scorso anno, di una seduta del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto di Catania, a cui ha fatto seguito, il successivo 17 maggio a Scordia, un tavolo tecnico presieduto da un viceprefetto.

Quanto alla richiesta di potenziamento dei presidi di polizia, rappresento che l'organico complessivo delle forze dell'ordine dispiegato nella provincia di Catania si compone complessivamente di 4.379 unità; di questi, gli appartenenti ai ruoli operativi della Polizia di Stato sono 1.973, con una carenza percentuale che si attesta al 2,7 per cento rispetto alla carenza media nazionale del 13,7 per cento.

Tenendo conto che negli uffici della Polizia di Stato della provincia sono impiegati anche 123 operatori dei ruoli tecnici, il contingente in servizio ammonta a un totale di 2.096 unità, frutto anche dell'assegnazione, durante l'anno passato, di diciannove unità di personale. Il dispositivo provinciale comprende anche 1.451 militari dell'Arma dei carabinieri e 832 effettivi della Guardia di finanza.

Aggiungo che, al fine di ottimizzare l'impiego degli organici territoriali, i servizi di prevenzione generale vengono di volta in volta rimodulati nel corso di apposite riunioni tecniche interforze sulla base delle criticità riscontrate, secondo specifiche strategie che garantiscono sempre un'adeguata presenza di operatori delle forze dell'ordine sul territorio.

Con riferimento specifico ai presidi di sicurezza del Calatino, rilevo che, oltre al commissariato di pubblica sicurezza e al gruppo della Guardia di finanza, entrambi di stanza a Caltagirone, insistono nella zona le compagnie dei carabinieri di Caltagirone e Palagonia, che si avvalgono di due nuclei operativi e radiomobili e sedici stazioni, il cui organico è ritenuto adeguato alle esigenze di ordine e di sicurezza pubblica del territorio di competenza.

Ripeto che questa situazione viene tenuta sotto stretta osservazione e le eventuali situazioni che dovessero emergere vengono assunte nelle valutazioni del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica tanto da dispiegare le risorse necessarie per fronteggiare le criticità richiamate.

Replica

Presidente, io mi dichiaro soddisfatto della risposta del Viceministro. È stata molto dettagliata, puntigliosa e - mi permetto di dire - anche rigorosa nella esposizione.

Io ho presentato questo atto ispettivo subito dopo che si è verificato questo incendio. Il Viceministro ha rilevato che ancora le indagini non si sono chiuse e c'è il segreto istruttorio. Debbo dire che, per il modo in cui si era manifestata questa vicenda, era sembrata subito una vicenda molto grave, collegata probabilmente a fenomeni dolosi, che ancora non si possono escludere.

Io sono andato a trovare i proprietari di questo magazzino e debbo dire che, pur preoccupati, amareggiati e scoraggiati, hanno avuto sempre una presenza rigorosa e rispettosa delle istituzioni. Aspettiamo, dunque, gli esiti.

Io ho voluto indicare, con l'atto ispettivo, una preoccupazione profonda che c'è in quelle comunità, perché questo incendio è arrivato dopo un'escalation di situazioni che hanno messo in seria discussione la sicurezza di quelle comunità. Lei ricorderà, signor Viceministro, che io ho presentato diversi atti ispettivi per segnalare furti e rapine che si sono verificati a Militello, a Ramacca, a Grammichele, ma anche nelle campagne. Lei ha riportato alcuni dati statistici che dovrebbero tranquillizzare. Tuttavia, debbo dire che, purtroppo, per esempio, i furti nelle campagne non vengono denunciati, alcune volte, eppure i produttori perdono il proprio prodotto. Le rapine e i furti che si sono verificati in queste comunità sono stati più volte penalizzanti nei confronti delle fasce più deboli, degli anziani.

Noi sappiamo che sono state fatte delle operazioni significative nel territorio da parte dei carabinieri e della pubblica sicurezza, così come la presenza delle istituzioni non credo sia mancata. Lei ha fatto riferimento a dei comitati dell'ordine pubblico che si sono realizzati anche nel territorio. Penso, però, che si debba fare di più.

Il Governo ha varato questo decreto che riguarda la sicurezza. Ci sono possibilità, attraverso i PON, di potenziare alcune strutture importanti, che sono quelle legate alla videovigilanza, ma vi è anche la possibilità di potenziare le illuminazioni in modo da rendere più sicure le nostre comunità.

Non c'è dubbio, però, che bisogna mettere in sinergia le presenze da parte delle forze dell'ordine. In questo senso, il decreto fa riferimento all'articolo 118, terzo comma, della Costituzione, che parla della sussidiarietà delle istituzioni, ma il problema vero - e io concludo, signor Viceministro - è quello che riguarda la certezza della pena. Non c'è dubbio che coloro i quali vengono trovati a violare quelle che sono le norme e le leggi della nostra comunità debbono poi pagare il loro debito allo Stato e alle comunità e aggiungo che accanto a questo c'è la necessità di potenziare gli organici. Lei ha portato dei dati che io assolutamente non contesto, però lei sa che spesso le nostre stazioni dei carabinieri sono chiamate a fare atti anche burocratici mentre c'è la necessità, invece, di un presidio forte delle autorità dell'ordine pubblico nelle nostre comunità, pur sapendo che fanno più del loro dovere. Quindi, io colgo l'occasione per ringraziare le forze dell'ordine, i carabinieri e coloro i quali con una divisa difendono le nostre istituzioni democratiche. La ringrazio, signor Viceministro.