20/10/2015
Alberto Losacco
3-01776

 

Il Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: 
questa mattina intorno alle ore 8,30 nei pressi della zona industriale di Bari un commando composto da una decina di persone ha assaltato, con tecniche militari, due portavalori; 
secondo una prima ricostruzione fatta dagli investigatori un componente del commando pare abbia atteso sdraiato sull'asfalto l'arrivo del furgone che prestava servizio per conto della Banca d'Italia; 
quindi, da altri mezzi sono scesi i complici dando fuoco ad auto, mezzi pesanti e pneumatici in 5 differenti punti di accesso in tangenziale, punti bloccati anche da mezzi messi di traverso proprio per inibire il traffico e l'accesso alle forze dell'ordine; 
sono stati esplosi molti colpi d'arma da fuoco e presumibilmente anche da mitragliatrici; 
dopo aver aperto uno dei blindati, hanno preso una parte del denaro non ancora quantificata dileguandosi a bordo di tre diverse autovetture; 
due guardie giurate dipendenti dell'istituto di vigilanza sono rimasti feriti nel corso della rapina; 
considerata la consistenza del commando e le tecniche adoperate è assolutamente indispensabile rafforzare il controllo del territorio e predisporre un più attento monitoraggio del trasporto valori, anche perché purtroppo non è la prima volta che si verificano simili assalti sulle strade pugliesi –: 
se e quali iniziative il Ministro intenda attivare, convocando immediatamente una seduta straordinaria del comitato della sicurezza e dell'ordine pubblico presso la prefettura di Bari alla sua presenza, al fine di predisporre un potenziamento delle forze dell'ordine in termini di mezzi e di uomini per assicurare un maggiore controllo del territorio nonché, per quanto di competenza, una più incisiva attività investigativa.

Seduta del 5 aprile 2016

Risponde Domenico Manzione, Sottosegretario di Stato per l'interno e replica Alberto Losacco

Risposta del governo

Grazie, Presidente. Intanto, mi consenta di sottolineare che sono perfettamente d'accordo con quanto rilevava l'onorevole Distaso in ordine alla tempistica intercorrente tra il deposito dell'atto di sindacato ispettivo e la risposta da parte del Governo. La prego, però, onorevole, di considerare che non è un ritardo «doloso» – uso l'espressione chiaramente tra virgolette –, ma è semplicemente legata a problematiche di calendarizzazione degli atti di sindacato ispettivo. Non c’è alcuna trascuratezza né alcuna sottovalutazione delle questioni che lei poneva. 
Venendo al merito, la risposta sarà ovviamente unitaria, visto che i due atti trattano dello stesso oggetto. L'attenzione che gli onorevoli Distaso e Losacco pongono unitamente ad altri deputati richiama alcuni episodi delittuosi avvenuti a Bari e provincia nell'autunno dello scorso anno e sottolineano la percezione di insicurezza dei cittadini di fronte a fenomeni criminosi che evidenziano un’escalation di violenze e di reati predatori nella provincia. Sollecitano, pertanto, l'adozione di iniziative volte al rafforzamento del controllo del territorio e al potenziamento dell'organico delle forze dell'ordine. 
Posso assicurare, da questo punto di vista anzitutto, che la situazione della sicurezza e dell'ordine pubblico nella provincia di Bari è oggetto della massima attenzione da parte del Ministero dell'interno sia attraverso le autorità provinciali di pubblica sicurezza, sia attraverso il vertice politico. Lo stesso Ministro dell'Interno – come già lei rammentava prima – ha presieduto, il 29 febbraio scorso, presso la prefettura del capoluogo barese, una seduta della Conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza in cui è stato fatto il punto della situazione sulle attività di contrasto della criminalità organizzata e sul sistema di prevenzione in atto nella provincia di Bari e, più in generale, nel territorio regionale. 
L'incontro è stato anche l'occasione per illustrare i risultati conseguiti dalle forze di polizia, ovviamente, in sinergia con gli apparati repressivi della magistratura nel corso del 2015. Nel corso di tale anno, la delittuosità generale nella provincia di Bari ha segnato una diminuzione del 5,6 per cento rispetto al 2014. Un trend favorevole riguarda anche i reati predatori, dato che nel 2015 vi è stata, rispetto all'anno precedente, una riduzione dei furti in generale e delle rapine in abitazione in misura pari, rispettivamente, al 4 per cento e, più significativamente, nel secondo caso, al 35 per cento circa. 

In controtendenza, si è registrato l'incremento delle rapine negli uffici postali, in particolare a danno dei bancomat, anche se, in ben quindici occasioni, le azioni criminosi non sono state portate a termine grazie all'intervento delle forze di polizia immediatamente intervenuto non appena scattato il sistema di allarme. 
Sempre in occasione della Conferenza regionale, il Ministro dell'interno ha accolto la proposta di ampliare di cinquanta unità il contingente delle Forze armate operante in provincia di Bari nell'ambito dell'operazione «Strade sicure». Quindi, allo stato, il prefetto del capoluogo dispone complessivamente di centosettantacinque militari, di cui centoquaranta impiegati nei servizi di vigilanza a siti ed obiettivi sensibili e trentacinque dislocati presso i valichi di frontiera marittima. In tale ambito, lo stesso prefetto ha destinato di recente trenta militari, impiegati in precedenza presso il centro di identificazione ed espulsione di Bari Palese, a supporto delle pattuglie già operanti nel borgo antico, nonché ai servizi di vigilanza presso l'aeroporto civile e il tribunale di Bari. Ciò ha consentito, ovviamente, di recuperare varie unità di personale sia della Polizia di Stato che dell'Arma dei carabinieri che sono state reimpiegate in attività investigative e di contrasto alla criminalità nelle aree dove si sono verificati i gravi episodi criminali.

Il contingente militare dell'operazione «Strade sicure» è andato così ad integrare il dispositivo delle forze di Polizia presenti sul territorio, che si compone attualmente di 5.574 unità, di cui 2.047 appartenenti ai ruoli operativi della Polizia di Stato, 2.069 militari dell'Arma dei carabinieri e 1.458 appartenenti alla Guardia di finanza. A fronte di tali organici effettivi, eventuali ulteriori assegnazioni potranno essere valutate in occasione di futura immissione di personale compatibilmente con le risorse disponibili e le esigenze degli uffici di Polizia a livello nazionale e, in particolare, di quelli competenti sui luoghi di culto coinvolti nel Giubileo della Misericordia. Aggiungo che, in occasione dei servizi straordinari di controllo del territorio, a supporto delle forze territoriali vengono impiegate aliquote dei Reparti regionali prevenzione e crimine della Polizia di Stato e della compagnia di intervento operativo dell'11o Battaglione Carabinieri Puglia. 
Ritengo che il dispositivo di sicurezza appena descritto stia dando prova di efficace e di una notevole capacità operativa, alla luce anche di alcune recenti operazioni di polizia coordinate dall'autorità giudiziaria. Mi riferisco, in particolare, all'operazione del 24 febbraio scorso, che ha portato la Polizia di Stato ad eseguire due ordinanze di custodia in carcere nei confronti di otto persone di varia nazionalità ritenute responsabili di furto aggravato, ricettazione, riciclaggio e rapina aggravata; a quella del 12 marzo, con la quale i carabinieri hanno disarticolato un'importante organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti in alcuni comuni limitrofi al capoluogo e, infine, a quella del 15 marzo, con la quale la Polizia di Stato ha sgominato uno dei sodalizi di stampo mafioso egemoni nel capoluogo – il clan Parisi –, traendo in arresto ventitré persone responsabili a vario titolo di reati di associazione mafiosa e operanti soprattutto nel campo delle estorsioni in danno ad imprenditori edili. 
Per quanto riguarda i fenomeni delle rapine ai TIR e ai furgoni portavalori, nonché dei furti di rame, la Conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza dello scorso mese di novembre ha messo a punto strategie di prevenzione e contrasto interprovinciali, in considerazione della peculiarità delle organizzazioni criminali, composte da elementi provenienti da altre regioni, come la Calabria, per esempio. Si è deciso, in particolare, di avviare un lavoro di intelligence fondato sull'analisi della georeferenziazione di detti eventi criminosi. Saranno, quindi, elaborati progetti di videosorveglianza estesi a diverse province. 
A proposito di impianti di videosorveglianza, se n’è condivisa l'importanza nel corso di varie riunioni del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, nella considerazione che detti apparati costituiscono un imprescindibile ausilio nell'azione di prevenzione e contrasto dei fenomeni e dei reati predatori. In proposito, il sindaco di Bari ha ribadito l'impegno a ripristinare il funzionamento di settantuno telecamere e ha promosso l'appalto di ulteriori cento telecamere appartenenti ai sistemi più evoluti di videosorveglianza. Su tali temi sono state coinvolte anche le associazioni rappresentative delle categorie del commercio più esposte al rischio di rapine, con le quali è stato siglato da tempo uno specifico protocollo finalizzato a promuovere l'installazione di sistemi di video allarme presso gli esercizi commerciali collegati con le sale operative della Polizia di Stato e dell'Arma dei carabinieri. 
Nella stessa direzione è in corso di predisposizione un protocollo tra le prefetture della regione e Poste Italiane, quale ulteriore strumento per incidere sulla recente recrudescenza dei furti ai danni degli uffici postali e dei relativi sportelli bancomat. 
Voglio sottolineare che tali iniziative sono espressione di una precisa strategia mirata alla ricostruzione di un modello di sicurezza partecipata, nella consapevolezza che l'efficientamento del sistema di prevenzione e contrasto della criminalità passa non solo attraverso il potenziamento degli organici, ma anche attraverso la condivisione di strategie e risorse con le istituzioni locali e la società civile; ciò tanto più in una congiuntura, quale è quella attuale, in cui la razionalizzazione delle risorse a disposizione costituisce un criterio direttivo da non trascurare. 
In conclusione, ritengo che il quadro delineato mi consenta di ribadire quanto già asserito in quest'Aula in risposta ad altri atti di sindacato ispettivo e, cioè, che la situazione della sicurezza pubblica in provincia di Bari è sostanzialmente sotto controllo, grazie al costante e sinergico impegno di tutte le istituzioni preposte, a vario titolo, alla tutela della legalità e all'ordinata e civile convivenza della comunità locale.

Replica

Grazie, Presidente. Ringrazio, ovviamente, il Governo, il sottosegretario per la puntuale risposta e anche per gli interventi che sono stati adottati negli ultimi mesi e nelle ultime settimane, ovviamente, sotto l'input del Ministero dell'interno. L'atto di sindacato ispettivo è stato depositato a seguito di un assalto ad un portavalori eseguito con tecniche e mezzi paramilitari, una scenografia degna di un film d'azione americano; era, purtroppo, la tangenziale di Bari, però. Non è la prima volta che accadono simili episodi e già in altra circostanza, sempre per una rapina ad un portavalori, avevo presentato un'interrogazione, così come il mese scorso sugli allarmanti fatti avvenuti a Mariotto che è una frazione di Bitonto nell’hinterlandbarese. È evidente che la richiesta è quella di prestare attenzione al trasporto valori, in considerazione dell'appetibilità per le organizzazioni criminali, spesso alla ricerca di contante. Non è un caso che pochi giorni fa sia stata sgominata una banda specializzata nell'assalto a sportelli bancomat e Postamat tra Puglia e Basilicata. Come già è stato detto a fine febbraio, il Ministro Alfano è venuto in Puglia e ha assicurato un potenziamento di circa 100 unità delle Forze dell'ordine in servizio e devo dire che già si vede la differenza in città e questo è un importante segnale, ma altri ne vanno assolutamente dati, in tempi rapidi. Bari, che è una delle dieci città metropolitane del nostro Paese, è stata, spesso, con soltanto quattro, al massimo cinque, pattuglie della volante. È una situazione che è stata denunciata anche dalle organizzazioni sindacali degli agenti. Auspichiamo, dopo l'apprezzata vista del Ministro, la definizione di un piano per la sicurezza specifico per il nostro territorio, potenziando gli impianti di videosorveglianza, anche questo è stato detto nella relazione, dando applicazione anche alle misure previste dalla legge di stabilità, anche su iniziativa di un emendamento, presentato dal sottoscritto, che prevede sgravi per l'installazione di tali apparecchiature, fondamentali per un capillare controllo territoriale. Così come sulle arterie stradali vanno rafforzati i controlli; fondamentale diventa anche l'utilizzo delle risorse comunitarie nel nuovo programma 2014-2020. La sicurezza, in particolare, dell'area metropolitana di Bari non può prescindere da queste risorse ed è opportuno che si intensifichi il dialogo istituzionale tra tutti gli organi competenti. Colgo questa occasione per ringraziare per il loro lavoro la Polizia, i Carabinieri, la Guardia di finanza, le polizie municipali, ma anche gli operatori dell'istituto di vigilanza privati che quotidianamente operano su un territorio complesso, spesso in condizioni di oggettiva difficoltà. Il tema della sicurezza è un tema prioritario per il rilancio del Mezzogiorno e non va sottovalutato. L'impatto delle rapine di questo genere, gli assalti a sportelli automatici, a tal punto da aver indotto, ad esempio, Poste Italiane – decisione poi giustamente rivista – a sospendere la loro operatività al di fuori dell'orario di ufficio o gli stessi scippi, i furti, persino d'olio e di derrate alimentari, costituiscono un evidente limite allo sviluppo. In tema di sicurezza bisogna dedicarsi anche alla grande questione della contraffazione alimentare, e alla necessità di rafforzare i presidi in attività presso i nostri porti a salvaguardia della qualità dei nostri prodotti e del nostro sistema agroalimentare. Occorre scongiurare il rischio che simili episodi, come quello oggetto dell'atto di sindacato ispettivo, possano essere considerati ordinari. Lo Stato è chiamato a dare una risposta forte e puntuale. In questo senso, penso che le parole del Governo debbano essere intese come una conferma di questa volontà di rafforzare i presidi di sicurezza sul nostro territorio e, soprattutto, di potenziamento dell'attività investigativa.