01/02/2017
Giovanni Burtone
3-02755

Per sapere – premesso che:
la Sicilia, nel corso del mese di gennaio 2017, è stata colpita da eccezionali e persistenti precipitazioni che hanno determinato non pochi danni alle infrastrutture e all'economia del territorio; 
l'area catanese così come l'ennese e il nisseno risultano particolarmente segnati dalle precipitazioni; 
notevoli sono stati i disagi per le popolazioni locali e la quantificazione dei danni risulta essere ancora in corso; 
comparti come l'agricoltura sono praticamente in ginocchio e il rischio è che si associ anche una ondata speculativa di prezzi che finirebbe per penalizzare ulteriormente un settore già pesantemente colpito nel corso degli ultimi anni –: 
se il Governo intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, volte a prevedere misure di sostegno in favore dei territori colpiti dal maltempo e a supportare le attività economiche e le comunità pesantemente danneggiate. 

 

Seduta del 14 marzo 2017

Risponde Silvia Velo,  Sottosegretaria di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare, replica Giovanni Burtone

Risposta del governo

Grazie, Presidente. Con riferimento alle questioni poste, sulla base degli elementi acquisiti, si fa presente, in via preliminare, che relativamente ai fenomeni di dissesto idrogeologico il Ministero dell’ambiente, poiché è a conoscenza della fragilità dell’intero territorio nazionale, sta affrontando in maniera strutturale e vasta tale problematica.

Con riferimento all’area in questione, si fa presente che in data 30 marzo 2010 il Ministero dell’ambiente e la regione Sicilia hanno sottoscritto l’accordo di programma finalizzato all’individuazione, finanziamento ed attuazione di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico da effettuare nel territorio. Tale accordo è stato riordinato e rimodulato attraverso tre successivi atti integrativi, l’ultimo dei quali in data 20 gennaio 2015, prevedendosi uno stanziamento complessivo di 350.588.362,76 euro per 220 interventi, di cui 102 in capo alla struttura commissariale, a valere su fondi statali, e 118 in capo alla regione siciliana. Ad oggi l’intero importo a carico del Ministero è stato completamente trasferito sulla contabilità speciale del Commissario straordinario delegato. Si fa presente inoltre che gli interventi contro il rischio di dissesto idrogeologico contenuti nei predetti patti, da finanziare con risorse pubbliche, devono essere coerenti con le mappe della pericolosità e del rischio e con le priorità correlate e gli obiettivi individuati nei piani di gestione del rischio di alluvione, ai sensi della direttiva 60 del 2007, approvati dal Ministero dell’ambiente nei comitati interistituzionali integrati dell’Autorità di bacino, sia per quanto riguarda la pericolosità da alluvione fluviale e costiera sia nella classificazione di assetto idrogeologico (PAI) per quanto attiene alla pericolosità geomorfologica.

A completare il quadro fin qui descritto, il Ministero dell’ambiente ha avviato il Piano operativo nazionale degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico per il periodo 2015-2020, definito dalle proposte presentate dalle regioni attraverso l’utilizzo del sistema web ReNDiS del Ministero dell’ambiente, in collaborazione con ISPRA.

Peraltro nel corso del 2015, al fine di assicurare l’avvio degli interventi più urgenti di contrasto al rischio idrogeologico nelle aree soggette a frequenti esondazioni, con DPCM 15 settembre 2015 è stato individuato, nell’ambito del Piano operativo nazionale, un Piano stralcio costituito da un insieme di interventi di mitigazione del rischio riguardanti le aree metropolitane e le aree urbane con alto livello di popolazione esposta a rischio alluvioni. Tutti gli interventi sono stati validati dalle regioni secondo il DPCM 28 maggio 2015 proposto dal Ministero dell’ambiente, che definisce le procedure, le modalità ed i criteri per il finanziamento degli interventi, in modo da garantire la necessaria trasparenza nella programmazione delle risorse finanziarie rese disponibili e la migliore efficacia del loro utilizzo rispetto agli obiettivi di protezione dell’incolumità di persone e beni esposti al rischio idrogeologico.

La regione Sicilia, relativamente al Piano stralcio per le aree metropolitane citato, ha avanzato richiesta di finanziamento per otto interventi aventi progettazione definitiva, compresi nella sezione programmatica, per un importo complessivo di euro 95.286.165,19.

Tutte le richieste avanzate e validate saranno valutate secondo la procedura prevista dal DPCM 28 maggio 2015, qualora si rendano disponibili necessarie risorse finanziarie.

Nel dettaglio, la procedura di valutazione degli interventi in relazione alle disponibilità delle risorse finanziate da assegnare è strutturata in quattro fasi distinte.

Fase 1: validazione dell’intervento da parte della regione e conseguimento del parere positivo dell’Autorità di bacino competente; Fase 2: accertamento dell’ammissibilità del finanziamento in termini di adeguatezza dei contenuti rispetto al fine primario della difesa del suolo; Fase 3: elencazione delle richieste ammissibili per ordine di priorità (priorità regionale, livello di progettazione approvato, persone a rischio, beni a rischio grave, frequenza dell’evento, quantificazione del danno economico atteso, riduzione del numero di persone a rischio diretto); Fase 4: verifica della cantierabilità e del cronoprogramma.

Si rappresenta, inoltre, che il Ministero dell’ambiente, in coordinamento e con la collaborazione delle regioni, sta predisponendo un piano per la riduzione del rischio idrogeologico e dell’erosione costiera, nel quale, allo stato, risultano inclusi ventitré interventi per la regione Sicilia. Peraltro, nel piano predetto sono state da poco avviate le verifiche istruttorie di rito ai sensi del sopracitato DPCM, in coordinamento con la Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico. Solo all’esito delle verifiche suddette si potrà determinare la lista definitiva degli interventi finanziabili nel territorio della regione Sicilia.

Infine si rammenta che, al fine di individuare gli interventi prioritari e le azioni da intraprendere per rilanciare l’economia del Sud, il Governo ha sottoscritto sedici patti per Sud, uno per ognuna delle otto regioni e uno per ognuna delle sette città metropolitane, incentrati non solo sullo sviluppo di infrastrutture e filiere industriali, cultura e turismo, ma volti anche alla mitigazione del dissesto idrogeologico. Tali patti hanno interessato sia la regione Sicilia, per un importo di oltre 5 milioni e 700 mila, di cui circa 758 milioni e 472 mila destinati alla tematica del dissesto idrogeologico, sia alle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, per le quali sono stati destinati 152 milioni circa per il dissesto. Mi rendo conto di aver fatto un errore: 5 miliardi e 700 mila era il totale del Patto per il Sud.

Secondo quanto riferito dal Ministro delle politiche agricole, si fa presente che gli interventi comprensivi ex post del Fondo di solidarietà nazionale per il sostegno alle imprese agricole colpite da avversità atmosferiche eccezionali possono essere attivati solo nel caso in cui le avversità, le colture e le strutture agricole colpite non siano comprese nel Piano assicurativo annuale per la copertura dei rischi, con polizze assicurative agevolate. Tuttavia, lo stesso Ministero segnala che è allo studio una norma di carattere derogatorio, eccezionale e temporaneo, che consenta l’attivazione degli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nazionale anche per i danni subiti dalle produzioni agricole e dalle strutture aziendali assicurabili ai sensi del vigente Piano assicurativo agricolo. Pertanto, a favore delle predette imprese agricole sarà possibile erogare contributi in conto capitale fino all’80 per cento del danno sulla produzione lorda vendibile ordinaria, prestiti ad ammortamento quinquennale per le maggiori esigenze di conduzione aziendale nell’anno in cui si è verificato l’evento e in quello successivo, proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza per l’anno in cui si è verificato l’evento calamitoso, esonero parziale fino al 50 per cento del pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali propri e dei propri dipendenti, contributi in conto capitale per il ripristino delle strutture aziendali danneggiate e per la ricostruzione delle scorte eventualmente compromesse o distrutte.

Sempre secondo quanto riferito dal Ministero delle politiche agricole si segnala che, ai fini della declaratoria dello stato di eccezionale avversità atmosferica, a cui si dovrà procedere con decreto dello stesso Ministero, è necessario attendere il completamento della fase di rilevazione e stima dei danni, a cui provvedono le regioni territorialmente competenti. Alla luce dell’informazione esposta, il Ministero dell’ambiente, per quanto di competenza, continuerà comunque a tenersi informato sulle problematiche in questione e a svolgere la sua attività di monitoraggio e sollecito nei confronti degli enti territoriali competenti.

Alla luce delle informazioni esposte il Ministero dell’ambiente, per quanto di competenza, continuerà comunque a tenersi informato sulle problematiche in questione e a svolgere la sua attività di monitoraggio e sollecito nei confronti degli enti territoriali competenti.

Replica

Signor Presidente, signora sottosegretaria, io esprimo la mia soddisfazione la risposta che è stata data dal Governo, una risposta lunga, articolata, dettagliata. Abbiamo presentato questa interrogazione sapendo che in quest’anno e nel precedente anno ci sono state delle avversità atmosferiche molto gravi in altre parti del Paese e noi sosteniamo che la solidarietà dello Stato debba avere questa priorità: dare risposte alle aree che hanno subito danni rilevanti, vittime.

Quindi, sappiamo che c’è un impegno straordinario che si sta portando avanti. Ci siamo permessi, come parlamentari della Sicilia, di evidenziare anche la situazione siciliana, anche perché a gennaio ci sono state delle vicende atmosferiche che hanno creato seri danni in provincia di Catania, ma anche nel Nisseno, nell’Ennese, e pertanto abbiamo voluto chiedere un intervento anche di solidarietà da parte del Governo nazionale.

I danni si sono avuti nelle aree metropolitane, ma, in maniera significativa, lo abbiamo voluto puntualizzare, abbiamo avuto delle conseguenze nel mondo produttivo, in agricoltura. Sono state danneggiate le strutture agricole, quindi è un danno che avrà anche un effetto prolungato, ma il danno è anche alla produzione, ecco perché abbiamo sollecitato l’intervento del Governo.

Quest’anno, per esempio, la produzione agrumicola è stata fortemente ridotta, non soltanto perché c’è stato un problema di produzione, ma anche perché una parte del prodotto si è perso e si è perso conseguentemente ai danni atmosferici, e quindi chiediamo l’intervento dello Stato. Lo abbiamo fatto anche sollecitando il Piano agrumicolo nazionale, per dare una risposta a questo comparto, ma i danni in agricoltura si allargano, c’è anche il settore dell’uva da tavola nella provincia di Catania, a Mazzarrone.

Pensiamo che il Governo debba fare tutto ciò velocemente, lei ha dato una serie di indicazioni, ha detto quali possono essere gli effetti positivi nel momento in cui si riconosce la calamità naturale, molto spetta agli enti locali e alla regione siciliana, mi auguro che la regione abbia provveduto nell’indicare le aree che particolarmente sono state colpite, anche perché i danni li hanno subiti i produttori, ma anche un’altra parte della filiera agricola, in particolare i braccianti, che non hanno potuto svolgere pienamente la propria attività e, quindi, hanno un problema di riconoscimento delle giornate lavorative, con tutte le conseguenze di natura assistenziale e di natura pensionistica. Ecco perché noi sollecitiamo il Governo a fare presto, a fare bene, a dare risposte ai vari comparti del mondo agricolo.

Io voglio anche sottolineare che il Governo, stamani, ha voluto indicare una serie di interventi che guardano con impegno al problema del dissesto idrogeologico: prevenire, prevenire nel nostro territorio, questo è importante, lei ha parlato di risorse notevoli che sono state individuate nei patti, nelle altre iniziative che il Governo vuole portare avanti, e ci deve essere un’azione sinergica anche con gli enti locali, con la regione siciliana. Io ho seguito anche alcuni interventi necessari per la nostra comunità siciliana e vedo, signora sottosegretaria, che, a volte, da parte della burocrazia, si creano molti, molti vincoli e molti ritardi, e questo non è permesso, perché se si fa una politica seria di protezione del nostro ambiente, si evitano tante e tante tragedie.