19/02/2024
Vincenzo Amendola
3-01001

Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   nel 1987 è stato approvato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici lo «Schema idrico Basento Bradano» di cui al progetto speciale n. 14 della Cassa del Mezzogiorno;

   in 37 anni risultano essere state realizzate le sole opere di accumulo e quasi tutte le opere di adduzione senza quelle fondamentali relative alla distribuzione;

   il «Completamento dello schema idrico Basento-Bradano-attrezzamento Settore G» riguarda la realizzazione delle opere necessarie per l'adduzione e la distribuzione irrigua di una vasta area dell'Alto Bradano che si estende per oltre 13 mila ettari, interessando 280 ettari del territorio di Banzi, 6993 ettari di Genzano di Lucania, 1658 ettari di Oppido Lucano e 4119 ettari di Irsina;

   suddetto progetto prevede, nello specifico, la realizzazione di una condotta principale che dalla diga di Genzano di Lucania arriva alla diga del Basentello, una serie di diramazioni settoriali per alimentare i 14 settori del «Distretto G», una rete di distribuzione irrigua di circa 400 chilometri con 14 vasche di compensazione e un impianto di sollevamento;

   il progetto esecutivo della opera in questione è stato approvato con delibera n. 14 del 20 febbraio 2020 e con D.G.R. n. 578 del 6 agosto 2020, rispettivamente dal Consorzio di Bonifica Vulture Alto Bradano e dalla Giunta regionale della Basilicata;

   con delibera n. 46 del 27 luglio 2021, il Cipess ha nuovamente approvato il progetto di «completamento dello schema idrico Basento-Bradano-attrezzamento Settore G» ai fini dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e della dichiarazione di pubblica utilità, confermando nel contempo l'impegno finanziario di 85 milioni, di cui 6,866 milioni di euro a carico della regione Basilicata;

   ad oggi non si hanno notizie relativamente all'inizio effettivo dei lavori da parte del consorzio di bonifica, soggetto attuatore dell'opera;

   i ritardi accumulati negli anni hanno già precluso importanti prospettive di sviluppo a un territorio a forte vocazione agricola come quello dell'Alto Bradano;

   nel frattempo la valle del Bradano è stata oggetto di un eccessivo consumo di suolo produttivo data la presenza di una enorme stazione elettrica Terna, di numerosi e impattanti impianti eolici e fotovoltaici e che tanti altri sono in via di autorizzazione –:

   quale sia il reale cronoprogramma relativo alla realizzazione del «completamento dello schema idrico Basento-Bradano-attrezzamento Settore G», e quali iniziative intenda opportunamente attivare il Governo per velocizzare la messa a terra di un'opera strategica per la Basilicata.