17/11/2017
Giuditta Pini
3-03368

 

Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

l'Alto commissariato dell'organizzazione delle Nazioni Unite per i diritti umani ha definito nella seguente maniera la politica europea sul tema dei flussi migratori dall'Africa: «La politica dell'Unione Europea di assistere la guardia costiera libica nell'intercettare e respingere i migranti nel Mediterraneo è disumana»;

altre agenzie internazionali avevano a suo tempo segnalato la necessità e le possibilità di attuare politiche diverse riguardo il tema del flusso di migranti proveniente dall'Africa; segnatamente si riporta il parere dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i migranti che ha sostenuto nettamente la propria opposizione alla detenzione dei migranti;

in data 13 novembre 2017 gli organi di stampa hanno riportato la notizia che per la prima volta, entra a far parte degli atti dell'inchiesta coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Palermo uno scatto fotografico proveniente dall'interno di uno di questi centri per la detenzione dei migranti (a Sabha in Libia);

l'emittente televisiva americana Cnn ha diffuso, nel mese di novembre 2017, le immagini di una vera e propria asta effettuata su migranti venduti come schiavi;

una delegazione ufficiale di deputati europei si recherà in Libia dal 16 al 22 dicembre 2017 per verificare la situazione nel Paese e, in particolare, il rispetto dei diritti fondamentali;

nel Final report of the Panel of Experts on Libya inviato al Consiglio di sicurezza dell'Onu il giorno 1° giugno 2017 è riportato che «Abusi contro i migranti sono ampiamente segnalati, includendo esecuzioni, torture, deprivazioni di cibo acqua ed accesso ai servizi igienico sanitari. L'Organizzazione Internazionale per le migrazioni segnala anche la schiavizzazione dei migranti sub sahariani. I contrabbandieri, così come il Dipartimento per il contratto all'immigrazione illegale e la guardo costiera sono direttamente coinvolti in così gravi violazioni dei diritti umani» –:

di quali elementi disponga, per quanto di competenza, ad oggi, il Ministro interrogato riguardo al concreto stato di salute psicofisica dei detenuti nei centri libici, e circa il rispetto sostanziale dei parametri previsti dalla Convenzione di Ginevra nei suddetti centri;

se il Ministro interrogato abbia intenzione di assumere iniziative, per quanto di competenza, per verificare l'effettivo rispetto dei diritti umani nei centri di detenzione in Libia;

se il Ministro interrogato intenda adoperarsi per una revisione delle politiche nazionali e della posizione italiana in campo europeo riguardante la gestione del flusso di migranti provenienti dall'Africa, segnatamente promuovendo il coinvolgimento di agenzie internazionali come l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati a garanzia del livello di accoglienza di questi centri di detenzione;

se il Ministro interrogato sia a conoscenza del denunciato coinvolgimento della cosiddetta Guardia costiera libica in azioni illegali e criminali e se ritenga necessario, in conseguenza di ciò, assumere iniziative per una revisione delle politiche italiane ed europee nel rapporto con la sopracitata Guardia costiera libica.