05/04/2019
Raffaella Paita
ANDREA ROMANO, FIANO, ENRICO BORGHI, PIZZETTI, BRUNO BOSSIO, NOBILI, GIACOMELLI e GARIGLIO.
3-00673

Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   ha avuto vasta eco mediatica la notizia riportata dai media circa la possibilità che migliaia di italiani possano essere stati inconsapevolmente intercettati mediante l'installazione di una «app» sul proprio telefonino;

   secondo un'inchiesta, portata avanti dalla società no profit Security No Borders, e pubblicata dalla rivista Matherboard, il virus di intercettazione, Exodus, elaborato per intercettazioni di Stato, potrebbe aver interessato anche utenti «infettati» per errore;

   nel momento in cui il malcapitato utente avrebbe scaricato l’«app», questa avrebbe consentito ai gestori di controllare il cellulare dell'utente a distanza;

   non sarebbe la prima volta che in Italia si verifica una situazione del genere;

   sempre dagli organi di informazione si apprende che la procura di Napoli avrebbe chiesto e ottenuto il sequestro preventivo della società calabrese Esurv srl, produttrice del software Exodus di cui sopra;

   il fatto che suddetto software fosse utilizzato dai principali uffici giudiziari italiani rende ancora più urgente una verifica su come sia stato possibile che ignari cittadini fossero intercettati a loro insaputa;

   secondo molti esperti occorre rivedere le regole per avere misure di sicurezza più stringenti e comunque con un controllo sulle autorizzazioni –:

   se il Governo sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e quali iniziative per quanto di competenza intenda assumere al fine di acquisire ulteriori elementi su quanto accaduto; se intenda adottare iniziative, anche normative, per tutelare adeguatamente i cittadini dal rischio che informazioni sensibili possano essere in balia della rete senza alcuna salvaguardia dei fondamentali diritti di privacy.