05/10/2018
Graziano Delrio
Rotta, Gribaudo, Pezzopane, Enrico Borghi, Carnevali, De Maria, Fiano, Lepri, Morani, Viscomi, Morassut, Annibali, Anzaldi, Ascani, Bazoli, Benamati, Berlinghieri, Boccia, Bonomo, Bordo, Boschi, Braga, Bruno Bossio, Buratti, Campana, Cantini, Carla Cantone, Cardinale, Carè, Ceccanti, Cenni, Ciampi, Colaninno, Critelli, Dal Moro, D'Alessandro, De Filippo, De Luca, De Menech, De Micheli, Del Barba, Del Basso De Caro, Di Giorgi, Marco Di Maio, Fassino, Ferri, Fragomeli, Franceschini, Fregolent, Gadda, Gariglio, Giachetti, Giacomelli, Giorgis, Guerini, Gentiloni Silveri, Incerti, La Marca, Lacarra, Librandi, Losacco, Lotti, Madia, Gavino Manca, Mancini, Marattin, Martina, Mauri, Melilli, Miceli, Migliore, Minniti, Mor, Moretto, Morgoni, Mura, Nardi, Navarra, Nobili, Noja, Orfini, Orlando, Padoan, Pagani, Ubaldo Pagano, Paita, Pellicani, Piccoli Nardelli, Pini, Pizzetti, Pollastrini, Portas, Prestipino, Quartapelle Procopio, Raciti, Rizzo Nervo, Andrea Romano, Rosato, Rossi, Scalfarotto, Schirò, Sensi, Serracchiani, Siani, Topo, Ungaro, Vazio, Verini, Zan, Zardini
1-00056

La Camera,

   premesso che:

    con l'articolo 1, commi 974-978, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, (legge di stabilità 2016), il Governo Renzi ha istituito un programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia, il cosiddetto «bando periferie» con uno stanziamento iniziale di 500 milioni di euro;

    al fine di assicurare il finanziamento di tutti i progetti ammessi in graduatoria, sono stati successivamente destinati al «bando periferie» ulteriori 800 milioni di euro con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 maggio 2017 di riparto del fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese istituito dall'articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di bilancio per il 2017), nonché 798,17 milioni di euro del fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) per il periodo di programmazione 2014-2020, assegnati con delibera del Cipe n. 2 del 3 marzo 2017;

    con quello che ai firmatari del presente atto di indirizzo appare il pretesto di dare attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale 13 aprile 2018, n. 74, che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, nella parte in cui non prevede un'intesa con gli enti territoriali in relazione ai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri riguardanti settori di spesa rientranti nelle materie di competenza regionale, il decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 settembre 2018, n. 108, ha rinviato al 2020 l'efficacia delle convenzioni concluse sulla base di quanto disposto ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 maggio 2017 e delle delibere del Cipe n. 2 del 2017 e n. 72 del 2017;

    tale scelta appare lesiva del rapporto di leale collaborazione tra enti costitutivi della Repubblica come da dettato costituzionale e sembra presentare secondo i firmatari del presente atto di indirizzo profili di illegittimità e di violazione degli obblighi convenzionali tra le parti, poiché determina, nei fatti, la revoca, e non la semplice sospensione, del processo di realizzazione delle 96 convenzioni, firmate il 18 dicembre 2017 e pienamente efficaci dal marzo 2018, termine della registrazione da parte della Corte dei conti;

    in tal modo, sono stati pregiudicati i diritti dei 19.803.099 cittadini dei 96 enti beneficiari diretti (87 comuni capoluogo e 9 Città metropolitane, per un totale di 326 comuni) che non vedranno la realizzazione dei 1.625 interventi, nonché dei progettisti e delle imprese che avrebbero dovuto realizzare i 2,7 miliardi di investimenti previsti (1,6 miliardi di euro per la realizzazione dei progetti legati alle 96 convenzioni e circa 1,1 miliardi di euro di finanziamenti messi a disposizione da privati ed altri enti);

    durante l'esame del provvedimento, sia in Commissione sia in Assemblea, il Partito Democratico ha denunciato la situazione sopra descritta e contrastato la revoca dei fondi, presentando emendamenti e ordini del giorno, finalizzati a reintegrare tutte le risorse necessarie al finanziamento del piano periferie;

    a seguito della battaglia parlamentare del Partito Democratico, nell'incontro tenuto l'11 settembre 2018 con l'Associazione nazionale dei comuni italiani, il Presidente del Consiglio ha assunto l'impegno a inserire nel primo decreto utile una norma che di fatto dia la possibilità di recuperare la realizzabilità dei progetti già in fase avanzata;

    tuttavia, poiché nessuna iniziativa del Governo ha dato seguito al citato impegno, neanche nei 46 articoli del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, cosiddetto «decreto emergenze», dal 20 settembre 2018 l'Anci ha deciso di interrompere ogni relazione istituzionale con il Governo,

impegna il Governo

1) a dare seguito agli impegni assunti dal Presidente del Consiglio dei ministri nell'incontro con l'Anci dell'11 settembre 2018, adottando con la massima urgenza un'iniziativa normativa finalizzata a reintegrare tutte le risorse necessarie ad assicurare l'integrale finanziamento delle 96 convenzioni sospese dall'articolo 13, commi da 02 a 04, del decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 settembre 2018, n. 108.