28/09/2015
Gian Mario Fragomeli
Marchi, Galperti, Giuseppe Guerini, Giulietti, Rampi, Gadda, Borghi, Lodolini, Fossati, Cominelli, Gasparini, Manfredi, Fabbri, Moretto, Patriarca, D'Incecco, Antezza
1-01003

La Camera, 
premesso che: 
con la presentazione della nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, il Governo italiano si appresta a rivedere al rialzo le stime di crescita per il Paese (+0,9 per cento) migliorano sensibilmente anche il dato sull'export (+6,3 per cento) e – secondo le ultime previsioni di Confcommercio – quello relativo ai consumi (+2,1 per cento); 
affinché queste tendenze positive diventino un dato strutturale è necessario un insieme di interventi volti principalmente a rilanciare gli investimenti pubblici; 
rispetto a questo obiettivo, si rivela strategica la possibilità degli enti locali di attivare la spesa in conto capitale; 
in conseguenza di numerosi interventi normativi finalizzati al risanamento dei conti e alla progressiva diminuzione dell'indebitamento, alcuni enti locali sarebbero nelle condizioni di estinguere anticipatamente i mutui contratti; 
le procedure per svolgere questa operazione, sia presso la Cassa depositi e prestiti sia presso altri 2 istituti bancari, possono prevedere la corresponsione di un indennizzo oltre alla restituzione del capitale residuo; 
l'entità dei suddetti indennizzi supera spesso, per i mutui a tasso fisso, il 15 per cento del capitale da rimborsare, configurandosi come una sorta di «penalità»; 
sull'argomento, in particolare sugli indennizzi dovuti per l'estinzione dei mutui erogati dalla Cassa depositi e prestiti, sono già stati presentati numerosi atti di sindacato ispettivo e di indirizzo: l'interrogazione a risposta immediata in Commissione finanze n. 5-00975, l'interrogazione a risposta in Commissione n. 5-01410, l'interpellanza urgente n. 2-00922 e la mozione n. 1-00861; 
il Governo ha sempre sostenuto che l'indennizzo, previsto per l'estinzione anticipata dei prestiti ordinari regolati a tasso fisso, concessi dalla Cassa depositi e prestiti, ha la finalità di recuperare i costi connessi al disallineamento tra i tassi dell'originaria provvista, necessaria ai fini della concessione del finanziamento e i tassi di mercato, vigenti al momento del rimborso anticipato. Pertanto, a fronte di una sua riduzione, potrebbero verificarsi significative conseguenze per la Cassa depositi e prestiti in termini di redditività ed equilibrio economico-patrimoniale; 
questo orientamento, però, non è stato sufficientemente suffragato dall'analisi e dalla presentazione di dati disaggregati, su un campione realmente rappresentativo; 
l'importanza dell'ammontare dell'indennizzo disincentiva la conclusione di una operazione che consentirebbe agli enti locali di ridurre l'indebitamento pubblico e di spendere l'avanzo di amministrazione, altrimenti non utilizzabile, visti i limiti imposti dal patto di stabilità; 
in un contesto di grande criticità della finanza locale sarebbe importante consentire agli enti territoriali la possibilità di destinare tutte le risorse potenzialmente attivabili agli investimenti e alla crescita,

impegna il Governo:

a presentare una relazione sintetica al Parlamento che contenga i dati disaggregati relativi ai mutui accesi in favore degli enti locali con i diversi istituti bancari e con Cassa depositi e prestiti suddivisi per anni di concessione con l'indicazione dell'indennizzo medio, del costo medio di raccolta associato originariamente e dell'attuale evidenziando la relazione tra variazione effettiva del costo medio di raccolta e valore di indennizzo in base alle vigenti clausole contrattuali di estinzione anticipata; 
a valutare la possibilità di assumere iniziative per contenere l'entità dell'indennizzo nella misura di una percentuale massima da determinarsi rispetto al capitale da rimborsare e ad attivare, anche attraverso la sottoscrizione di un accordo con l'Associazione bancaria italiana, tutti gli strumenti necessari per ridurne il più possibile l'importo.