02/10/2018
Emanuele Fiano
Migliore, Ceccanti, Marco Di Maio, Giorgis, Pollastrini
1-00050

La Camera,

   premesso che:

    ottant'anni fa le leggi razziali del 1938 fecero entrare a pieno titolo l'Italia dentro una delle pagine di storia più terribili, da cui ebbe inizio il percorso degli ebrei italiani verso la tragedia della Shoah, tra la colpevolezza netta e incancellabile di chi decise e con la complicità o l'indifferenza colpevole della maggioranza;

    la memoria delle persecuzioni e degli orrori che ne seguirono deve costituire, dunque, un monito perenne affinché il Parlamento sia per sempre baluardo della libertà umana e della dignità della persona secondo i principi e le disposizioni della Costituzione della Repubblica;

    da quasi dieci anni la società sta attraversando una difficilissima crisi economico-finanziaria che ha prodotto maggiore diseguaglianza, maggiore impoverimento, maggiore rabbia nella società, maggiori fenomeni di allontanamento dalla politica. Ed è questo il terreno più fertile perché oggi rinascano e si moltiplichino quelle ideologie di morte, di violenza, di discriminazione razziale o di genere sessuale, religiosa o per il colore della pelle che si credevano sopite;

    desta preoccupazione la crescente spirale di fenomeni di odio, intolleranza, razzismo, antisemitismo e neofascismo che si accompagnano sia con atti e manifestazioni esplicite di odio e persecuzione nei confronti di singoli e di intere comunità, sia con la diffusione attraverso vari mezzi di comunicazione, tra i quali, soprattutto, il web;

    il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, adottato a New York il 19 dicembre 1966 e reso esecutivo nel nostro Paese dalla legge 25 ottobre 1977, n. 881, prevede che vengano espressamente vietati da apposita legge qualsiasi forma di propaganda a favore della guerra, ma anche ogni appello all'odio nazionale, razziale o religioso che possa costituire forma di incitamento alla discriminazione o alla violenza, ossia tutti quei fenomeni oggi meglio noti come hate speech;

    il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa definisce gli hate speech come le forme di espressioni che diffondono, incitano, promuovono o giustificano l'odio razziale, la xenofobia, l'antisemitismo o più in generale l'intolleranza, ma anche i nazionalismi e gli etnocentrismi, gli abusi e le molestie, gli epiteti, i pregiudizi, gli stereotipi e le ingiurie che stigmatizzano e insultano;

    l'Unione europea, con l'adozione della decisione quadro 2008/913/GAI del Consiglio del 28 novembre 2008, impone agli Stati membri di garantire che siano punibili i discorsi di incitamento all'odio, intenzionali e diretti contro un gruppo di persone o un membro di essi, in riferimento alla razza, al colore, alla religione o all'etnia e che deve essere punibile l'istigazione pubblica alla violenza o all'odio, quale che sia la forma di diffusione: scritti, immagini o altro materiale. La stessa cosa può valere per l'apologia o la negazione dei crimini di genocidio, dei crimini contro l'umanità e di quelli di guerra e, infine, quanto ai comportamenti atti a turbare l'ordine pubblico o minacciosi, offensivi e ingiuriosi;

    anche l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione europea (Osce) si è impegnata, con la decisione 9/2009 «Combating hate crimes», a riconoscere e sanzionare i crimini dell'odio in quanto tali, cioè basati su motivi razzisti o xenofobi;

    in Italia, la legge 25 giugno 1993, n. 205, cosiddetta legge Mancino, reprime l'incitamento alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi;

    nel corso della XVII legislatura il Partito democratico è stato in prima fila nella lotta all'antisemitismo, sia nella «cura» della memoria della Shoah e nel sostegno di chi la promuove, sia nel contrasto in generale ad ogni possibile nuova forma di antisemitismo, di razzismo, di odio e di intolleranza;

    numerose sono le iniziative legislative approvate per la prevenzione e la repressione dei crimini dell'odio e per la diffusione di una cultura della tolleranza e del reciproco rispetto;

    particolarmente significativa è stata l'adozione del decreto legislativo 1° marzo 2018, n. 21, che, dando attuazione al principio della riserva di codice nella materia penale, per la prima volta, ha inserito nel codice penale tutte le fattispecie criminose che hanno per oggetto diretto la tutela di beni di rilevanza costituzionale;

    in particolare, tra le norme ricondotte all'interno del codice penale vi è il delitto di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa (articolo 604-bis) e la relativa aggravante (articolo 604-ter), che aumenta la pena fino alla metà per i reati punibili con pena diversa da quella dell'ergastolo commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, ovvero al fine di agevolare l'attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i loro scopi le medesime finalità;

    la legge 16 giugno 2016, n. 115, per il contrasto del reato di «negazionismo» sanziona chi, in nome di teorie di questo tipo che negano la realtà storica della Shoah, nonostante i documenti, le testimonianze e le prove materiali del tutto evidenti e inoppugnabili, istiga alla violenza o commette atti di violenza, sulla base del convincimento che colpire il negazionismo significa prevenire e contrastare meglio fenomeni dell'oggi, non di settantacinque o ottant'anni fa;

    per quanto riguarda il sostegno di chi promuove il lavoro della memoria, invece, sono stati destinati, per citare solo l'ultima legge di bilancio per il 2018, 1 milione e 250 mila euro, nel triennio 2018-2020, per le spese di funzionamento del Museo nazionale dell'ebraismo italiano e della Shoah. È stata anche autorizzata, a decorrere dal 2018, la spesa di 1,5 milioni di euro annui a favore della Fondazione Graziadio Isaia Ascoli per la formazione e la trasmissione della cultura ebraica;

    il 12 gennaio 2018 è stato inoltre firmato dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo pro tempore un decreto che stanzia 3 milioni di euro per il finanziamento del progetto di recupero e valorizzazione del Binario 21 della Stazione centrale di Milano, che, tra il 1943 e il 1945, fu il punto di partenza dei deportati verso i tre campi di concentramento e, al di sotto della stazione ferroviaria, si trova ora il Memoriale della Shoah, luogo di memoria, di studio e di ricerca aperto alla collettività;

    sempre su iniziativa del Partito democratico si è arrivati all'approvazione della legge 18 luglio 2017, n. 114, che ha conferito la medaglia d'oro al valor militare per la Resistenza alla Brigata ebraica, formazione militare costituita nel 1944, inquadrata nell'esercito britannico e attiva nei combattimenti che portarono alla Liberazione del nostro Paese;

    altrettanto importante, infine, è stato l'impegno del nostro Paese anche a livello internazionale che, nel 2018, ha portato l'Italia ad assumere la presidenza dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), organizzazione intergovernativa fondata nel 1998 con l'obiettivo di promuovere l'educazione, il ricordo e la ricerca sull'Olocausto;

    sempre nella XVII legislatura la Camera dei deputati ha istituito una Commissione sui fenomeni di odio, intolleranza, xenofobia e razzismo intitolata alla parlamentare del Regno Unito Jo Cox, uccisa nel 2016 per motivi di odio e intolleranza, composta da parlamentari e non, con la quale si è inteso corrispondere all'invito del Consiglio d'Europa ad una sempre maggiore sensibilizzazione dei Parlamenti nazionali in fatto di conoscenza e contrasto di tutte le forme di intolleranza e razzismo,

impegna il Governo:

1) ad assumere tutte le iniziative utili a proseguire il lavoro avviato nella XVII legislatura nella lotta all'antisemitismo, sia preservando la memoria della Shoah e sostenendo chi la promuove, sia nel contrasto, in generale, ad ogni possibile nuova forma di antisemitismo, di razzismo, di odio e di intolleranza;

2) a contrastare ogni forma di violenza e di intolleranza rivolta nei confronti dei cittadini ebrei o di altre minoranze etniche e religiose riconducibili alla ricostituzione di organismi politico-ideologici aventi comune patrimonio ideale con il disciolto partito fascista o altre formazioni politiche analoghe;

3) ad adottare ogni iniziativa volta a prevenire e contrastare, con particolare riferimento all'antisemitismo, la diffusione di propaganda ideologica basata sull'odio, sul razzismo e sull'intolleranza attraverso il web, predisponendo sistematiche campagne informative ed educative in ambito scolastico e sui media.

Seduta del 1 ottobre 2018

Seduta del 4 ottobre 2018