29/01/2019
Marianna Madia
DELRIO, MIGLIORE, CECCANTI, MARCO DI MAIO, FIANO, GIORGIS, MARTINA, ORFINI, POLLASTRINI, GRIBAUDO ed ENRICO BORGHI
3-00475

— Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   martedì 22 gennaio 2019 sono iniziate le operazioni di sgombero del centro di accoglienza per richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto, una struttura situata tra la Tiberina e la Salaria a nord di Roma, che ospitava diverse centinaia di persone tra donne, uomini e bambini;

   tale notizia ha destato grave allarme sociale per la mancanza di un adeguato preavviso e per le modalità con cui è stata condotta, nonché per l'assoluta incertezza in merito alla destinazione di soggetti comunque vulnerabili, tra cui numerosi bambini che, secondo quanto appreso direttamente da taluni degli interroganti, frequentavano la scuola ed erano integrati nel tessuto sociale;

   incerta è la destinazione dei soggetti ospitati anche in relazione allo status giuridico dei diversi ospiti del centro: accanto ai richiedenti protezione internazionale vi sarebbero stati diversi titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari – una tipologia di permesso di soggiorno abrogata, come è noto, a seguito dell'entrata in vigore del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113 (cosiddetto «decreto  sicurezza») – che si troverebbero ora con il rischio concreto di finire per strada, essendo stati privati della possibilità di rinnovarlo e non potendo accedere ad altre forme di protezione internazionale;

   a parere degli interroganti, con l'eliminazione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, infatti, il cosiddetto «decreto sicurezza» sta determinando una crescita esponenziale del livello di insicurezza nel nostro Paese e sta condannando definitivamente molti migranti, fino ad oggi integrati, ad una nuova clandestinità;

   la vicenda di Castelnuovo di Porto ha nuovamente portato alla ribalta come disumanità e ideologia – lungi dal contribuire alla gestione e alla risoluzione dei problemi che affliggono chi fugge da guerre e torture, fame o povertà – rischino solo di mortificare ulteriormente e gettare nella disperazione persone già profondamente ferite e che stavano finalmente cercando di ricostruirsi una vita, come, nel caso di Mouna, la giovane somala ospitata provvisoriamente dal sindaco di Castelnuovo di Porto, che, dopo la licenza di scuola media, la perfetta integrazione nel tessuto sociale e l'iscrizione alle scuole superiori serali, rischia ora di restare priva di ogni forma di protezione e alloggio –:

   quanti esattamente, e con quale status giuridico, fossero gli ospiti del centro al momento dell'inizio delle operazioni di sgombero, quale la loro esatta destinazione e quanti e quali, tra questi, rischiano, a seguito delle operazioni di sgombero e dell'impossibilità di rinnovare il permesso di soggiorno per motivi umanitari, di non essere più accolti in nessuna struttura. 

Seduta del 30 gennaio 2019 

Ilustrazione di Marianna Madia, risposta del governo di Matteo Salvini, Ministro dell'Interno, replica di Graziano Delrio.

Illustrazione

Grazie, Presidente. Ministro Salvini, ministro della propaganda, io non so come altro definirla, visto che da giorni, ancora in queste ore, sta tenendo 47 persone su una nave, 47 povere persone come bestie, con un bagno e senza scarico …contro il Trattati internazionale e i principi costituzionali, in acque territoriali italiane, a due minuti di gommone dalla costa, come ha dimostrato la collega Prestigiacomo, che ringrazio e che è in quest'AulaNoi con questa interrogazione vogliamo, però, ministro della propaganda, inchiodarla a dei dati, per una volta a dei dati, perché da quando lei è Ministro si fa fatica a capire la verità delle cose. Lei ha scelto di chiudere il CARA di Castelnuovo di Porto, lei ha scelto di farlo portando avanti questa operazione come un'operazione di polizia, nella segretezza, senza dire nulla della destinazione a queste persone, cosa che non si fa giustamente neanche con i detenuti, ma queste sono persone libere. Noi vogliamo sapere quante erano le persone a Castelnuovo di Porto, quali status, quali diritti hanno e dove sono state portate, perché, se il Ministro ancora una volta non ci darà questi dati ma risponderà con la menzogna, noi non potremmo che concludere che gli effetti del decreto Salvini sono che molte di queste persone sono per strada.

Risposta del governo

Ovviamente abbiamo tutti i numeri del caso. Quello che mi ricordo a memoria e che è più significativo è che negli ultimi due anni sbarcarono in Italia 300 mila immigrati, con la nostra gestione siamo fermi a 23 mila. E, quindi, mi sembra chiaro ed evidente…Non ho fretta. Nella mattinata del 23 gennaio scorso, è iniziato, come da tempo previsto, il trasferimento degli stranieri ospitati nel CARA di Castelnuovo di Porto. Le operazioni coordinate da un ente trasparente come la prefettura di Roma, che ha tutti i dati che potete volere e che vi metto a disposizione oggi, si sono svolte regolarmente e continueranno fino al 31 gennaio prossimo. Alla data del 16 gennaio, erano presenti nel CARA di Castelnuovo di Porto 543 ospiti, meno della metà del numero dell'anno precedente, grazie alle politiche di migrazione di massa sostenute dai Governi del PD.

Di questi, 17 Scusate, se mi chiedete dei numeri e vi do dei numeri, poi rassegnatevi all'evidenza dei fatti… se riesco a parlare Di questi 543 ospiti, 17 erano nuclei familiari, per un totale di 39 persone, fra le quali 12 minori, di cui soli due frequentanti la scuola primaria. Il trasferimento ha dapprima interessato 305 migranti, trasferiti in strutture più piccole, mentre nel corso di questi giorni è previsto il completamento del trasferimento degli ulteriori 222 ospiti in altre strutture della rete ex SPRAR della regione Lazio. Aggiungo che, nel corso delle operazioni di trasferimento, si sono registrati 14 allontanamenti volontari e sono stati disposti 2 provvedimenti di revoca delle misure di accoglienza.

Quanto allo status giuridico, i 543 migranti interessati dalle operazioni di trasferimento rivestono tutti la qualifica di richiedenti protezione internazionale ricorrente, ad eccezione di 62, titolari di protezione internazionale e già segnalati al sistema ex SPRAR. Di questi ultimi, 6 titolari di protezione umanitaria non sono stati allontanati dal circuito di accoglienza per gravi vulnerabilità socio-sanitarie che li riguardano e altri 9 sono in attesa di permesso di soggiorno.

Come si evince da quanto ho appena riferito, numeri alla mano, le operazioni di sgombero non hanno determinato alcun pregiudizio nei confronti di persone vulnerabili, fragili o bisognose di assistenza, né i gruppi di persone sono stati lasciati per strada o in abbandono. Si è semplicemente trattato di un intervento di buonsenso e di buona amministrazione - ricordo il costo di 6 milioni di euro annui per questa struttura a carico del contribuente italiano - nell'ottica dell'obiettivo, che ho più volte manifestato e che confermo, della chiusura delle megastrutture dell'accoglienza dove si registrano sprechi e reati. È stato fatto a Cona, è stato fatto a Bagnoli, è stato fatto a Castelnuovo, verrà fatto a Mineo, verrà fatto ovunque qualcuno campa grazie al business dell'immigrazione clandestina, che faccio e farò di tutto per stroncare.

Replica

Lei continua ad essere il ministro della paura e della propaganda. Un Ministro dell'interno serio non si perde decine di persone per strada, mentre fa quello che lei chiama uno sgombero. Non è uno sgombero, allora! Perché lo chiama sgombero? Un ministro dell'interno serio, un ministro, si occupa di programmare i flussi migratori, si occupa di controllare le condizioni dentro i centri di accoglienza, si occupa di fare una vigilanza rafforzata. Noi vogliamo combattere l'immigrazione clandestina, l'operazione Sofia la state abbandonando a sé stessa  ed è l'operazione che combatte gli scafisti, in cui tutta l'Europa è lì ed è a guida italiana, Ministro, si informi, si informi, è stata concepita per quello, per combattere gli scafisti, che non si combattono nei talk-show (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), quando lei da solo, con dei bacia pantofole che le fanno domande! Non si combatte nei talk-show, caro Ministro, con la RAI che le fa le domande giuste, no! Si combattono con le operazioni militari … è comodo…Non ho fretta neanch'io, lo sapete, non ho fretta neanche io, siamo tutti qui, siamo sereni, siamo molto sereni…

Sì, Presidente, volentieri, però qui c'è molto entusiasmo nell'Aula… vede, oggi, il Ministro Salvini…. Però il problema, Ministro, è anche questo: lei vuole aiutare a casa loro. C'è un piccolo problema - si informi - nella sua finanziaria, quella che lei ha approvato nel Consiglio dei ministri, perché sa, lì a Palazzo Chigi vi trovate per decidere, lei va lì per decidere, lei adesso venerdì andrà alla TAV, ma cosa va a fare alla TAV? Ma dica a Toninelli di pubblicare i bandi della Torino-Lione. Lei deve decidere lì, non è che lei può fare tre parti in commedia: il ministro della paura, della propaganda e poi chi farà il ministro dell'interno, se lei fa il Ministro della paura e della propaganda ? Allora, nella finanziaria, Ministro, avete tolto i fondi alla cooperazione internazionale, li avete tagliati. Non vada a dire in giro che state aiutandoli a casa loro, li avete tagliati. Noi vorremmo anche un Ministro dell'interno, e non un Ministro della propaganda, che rispetti la legge del mare e della terra, che capisca che i ricollocamenti…non si fanno in mare, si fanno a terra. Noi abbiamo fatto 20 mila ricollocamenti, lei ne ha fatti venti  e ha fatto soffrire per decine di giorni poche decine di persone. Ma si rende conto? Ma la paghiamo perché lei perda giorni e giorni a fare la predica a dieci persone? C'erano delle leggi pronte per i ricollocamenti, voi ne usate delle altre su base volontaria.Così i suoi amici, quelli che sono i suoi amici, le dicono sempre di no. Allora, Ministro, gli italiani avrebbero bisogno di un Ministro dell'interno, non di un Ministro della paura e della propaganda. Si applichi, per favore.