18/04/2017
Giuseppe Lauricella
Berretta, Tullo, Culotta, Carloni, Mura, Martella, Cinzia Maria Fontana e Bini
3-02968

Per sapere – premesso che:
   il 7 luglio 2014 si è verificato il crollo del viadotto Petrulla, situato lungo la strada statale n. 626/dir che collega i comuni di Licata, Ravanusa, Canicattì e Campobello di Licata in Sicilia;
   a seguito del crollo del viadotto la viabilità della zona ha evidentemente subito pesanti ripercussioni; il perpetuarsi della situazione di interruzione ha comportato da tre anni a questa parte una gravissima limitazione dell'economia del territorio, con il sostanziale isolamento del territorio di Licata e gravose difficoltà di collegamento tra i paesi circostanti;
   in particolare, la difficoltà dei cittadini dell'entroterra nel raggiungere il mare e le spiagge di Licata ha recato un rilevante danno economico agli operatori turistici della zona, che hanno visto diminuire in modo sostanziale le presenze nelle ultime due stagioni;
   una vera e propria situazione di emergenza, quindi, su cui si è intervenuti fin dall'inizio con determinazione e con la volontà di agire rapidamente, stante la gravità e la risonanza anche nazionale avuta dall'evento;
   fin dal 2014 la direzione dell'Anas ha agito con impegno e consapevolezza della serietà del problema e, dopo il dissequestro del viadotto da parte dell'autorità giudiziaria, sono state attivate le procedure per la gara d'appalto e nel febbraio 2016 si è dato inizio ai lavori;
   ad oggi, benché l'Anas abbia provveduto a ripristinare il viadotto Salso, si procede con evidente ritardo nel completamento delle opere di ripristino del viadotto Petrulla: a quanto risulta agli interroganti, lo stato di avanzamento dei lavori è solo al 10,23 per cento e non viene indicata una data precisa di conclusione dei lavori;
   il 3 febbraio 2017 si è tenuto un incontro tra il sindaco di Licata e la direzione regionale dell'Anas, nel corso del quale è stato assicurato al sindaco che il ripristino del viadotto Petrulla sarà completato entro la fine del mese di aprile 2017 –:
   quali siano i tempi previsti per il completamento delle opere di ripristino del viadotto Petrulla, in considerazione dei pesanti disagi che da quasi tre anni i cittadini e gli operatori economici della zona di Licata stanno affrontando per l'interruzione di un tratto cruciale delle infrastrutture viarie.

 

Seduta del 19 aprile 2017

Illustra Giuseppe Lauricella, risponde  Graziano Del Rio, Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, replica Giuseppe Berretta

Illustrazione

Presidente, signor Ministro, il 7 luglio 2014 si è verificato un crollo grave del viadotto Petrulla, che è situato appunto sulla strada statale n. 626 in Sicilia, nel territorio Licata-Ravanusa-Canicattì e Campobello di Licata. Questo crollo ha determinato l'interruzione per tre anni di tutta la viabilità, con gravissime limitazioni per quanto riguarda l'economia del territorio, gravissime limitazioni che si aggiungono alla crisi che già colpisce quel territorio: tranciando tutte le attività che riguardano sia il lato turistico, come tutte le attività commerciali. L'ANAS ha preso subito un impegno nel 2014, e nel 2016 ha proceduto alle gare d'appalto dando inizio ai lavori. Il problema è che, ad oggi, ancora si ha un evidente ritardo, perché c'è solo il 10 per cento dei lavori svolti in avanzamento dei lavori e non c'è una data precisa di ultimazione dei lavori. Quindi, questo noi chiediamo, per quanto riguarda l'intervento del Governo stesso.

Risposta del governo

Presidente, onorevole, come lei ha ricordato, questo è un altro episodio di un crollo di viadotto avvenuto circa appunto tre anni fa, e che fu provocato da un difetto costruttivo nella predisposizione del manufatto. ANAS ha riferito al Ministero che, dopo aver iniziato i lavori l'anno scorso e dopo averli finanziati per complessivi 3,5 milioni di euro, l'intervento si sta svolgendo per la ricostruzione della campata crollata e per la riparazione degli impalcati, e i lavori di consolidamento e ristrutturazione del viadotto riguardano anche la ricostruzione con le travi in acciaio di altre campate, con sostituzione delle parti ammalorate a loro volta; a questo si aggiunge anche un ulteriore intervento di ripristino della pavimentazione dei giunti di dilatazione dei viadotti Lauricella e Perez. Quindi, siccome sono stati aggiunti a seguito di verifica alcuni altri lavori di manutenzione e di ristrutturazione, di consolidamento, l'ANAS ha comunicato che, rispetto all'assicurazione di completare i lavori entro aprile, prevede invece di riaprire tale tratto di strada entro la fine della stagione estiva. Noi abbiamo, però, sollecitato ANAS, per permettere durante la stagione estiva di sfruttare questa arteria di collegamento, di provare ad anticipare ai primi mesi della stagione estiva, quindi entro la fine di giugno, la riapertura finalmente di questo viadotto; e, comunque, sarà mia cura vigilare per valutare e stimolare ulteriormente lo stato di avanzamento lavori, onorevole.

Replica

Presidente, signor Ministro, siamo soddisfatti della risposta, saremo molto soddisfatti quando il viadotto sarà effettivamente fruibile. Ci auguriamo che ciò avvenga al più presto. Prendiamo atto, ovviamente, dell'impegno che ella ha assunto, e assieme a lei vigileremo affinché questo impegno si concretizzi.

La vicenda è paradigmatica di una questione ben più ampia che lei ben conosce, perché l'ha seguita in maniera sistematica, che è quella della sicurezza e funzionalità dell'assetto viario siciliano, nel quale ci sono state appunto tutta una serie di problematiche: quella del viadotto in questione, del viadotto Himera, che è stato peraltro l'occasione per una pantomima tragicomica da parte del MoVimento 5 Stelle, con la famosa trazzera della legalità.

Noi siamo convinti che il tema sia invece molto serio, che vada affrontato con altrettanta serietà; siamo convinti che la sicurezza e la funzionalità delle strade siciliane, ma complessivamente il potenziamento della rete infrastrutturale siciliana, siano essenziali per dare forza a quei flebili segnali di ripresa economica che, specie in agricoltura e in turismo, stiamo registrando, e che invece devono diventare un vento molto più forte, che consenta ai siciliani e alla Sicilia tutta, e comunque anche ai turisti, di fruire di quei grandi beni che abbiamo in Sicilia, e che ad oggi vengono sottoutilizzati e sottosfruttati. Quindi, la ringraziamo, e speriamo che davvero al più presto questo problema venga risolto.