10/02/2016
Chiara Braga
Borghi, Realacci, Bergonzi, Stella Bianchi, Bratti, Carrescia, Cominelli,Covello, De Menech, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Manfredi, Mariani, Marroni,Massa, Mazzoli, Morassut, Giovanna Sanna, Valiante, Zardini, Martella, Cinzia Maria Fontana, Bini.
3-01996

 Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che: 
sempre più spesso si verificano in Italia situazioni anomale connesse all'alternarsi di eventi meteorologici estremi di grande intensità e violenza con periodi di forte siccità. Tali eventi sono senza dubbio legati ai cambiamenti climatici in corso e sollecitano politiche più efficaci e credibili sia sul fronte della mitigazione che sul fronte dell'adattamento agli stessi, conformemente agli impegni presi in sede internazionale e comunitaria dal nostro Paese; 
come emerso anche nelle relazioni scientifiche conclusive alla COP21 di Parigi, non più tardi di due mesi fa, si assiste ad un costante incremento di eventi meteorologici estremi come pioggia, «monostagionalità» e tropicalizzazione con alternate siccità, neve, inondazioni e violente tempeste; 
il riscaldamento globale, inoltre, mette seriamente a rischio la salute pubblica: le ondate di calore come quelle della scorsa estate hanno impatti sulla fascia più anziana della popolazione, che è sempre in aumento. Di fronte a un anno particolarmente caldo, come il 2015 con una temperatura di 1.42 gradi centrigradi in più rispetto alla media, è perciò seriamente critica la situazione che si è verificata in molte parti d'Italia relativamente alla preziosa disponibilità di acqua anche durante i recenti mesi di dicembre e gennaio, sia per uso potabile che per uso agricolo; 
come riportato dai quotidiani nazionali e dalle relazioni mensili delle principali Agenzie regionali per la protezione ambientale, il mese di dicembre 2015 si è chiuso con un calo del 91 per cento delle precipitazioni e spetta a gennaio 2016 il record di siccità. Il primo mese del 2016, infatti, è paragonabile – per pioggia caduta – a un caldo agosto. Evidenti, quindi, gli effetti in città per lo smog, con l'innalzamento dei livelli di polveri sottili, e nelle campagne, dove la natura è interessata da un inverno mai cominciato e che pare piuttosto una primavera inoltrata; 
secondo l'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale, a causa della mancanza di precipitazioni, già nella prima metà del 2015 sono state 18 le grandi aree urbane ad aver oltrepassato i limiti di legge (soprattutto nell'area padana), e in altre 27 i giorni di sforamento sono stati tra i 10 e i 35; 
a preoccupare sempre di più sono conseguentemente i livelli di laghi e fiumi, pericolosamente al di sotto della media stagionale. Il Po ha una portata d'acqua che di solito viene registrata in estate, almeno due metri al di sotto rispetto a gennaio 2015. È altresì grave anche nei laghi, che a fine gennaio si trovano prossimi ai minimi storici del periodo con il lago Maggiore che è al 17 per cento della sua capacità e il lago di Como che è addirittura sceso al 12 per cento, mentre quello di Garda al 33 per cento; sotto gli occhi di tutti l'insolito panorama delle montagne prive di neve con gravi danni all'industria del turismo invernale. Sui prati montani l'attività vegetativa dei fiori non si è quasi mai interrotta; 
la ravvicinata ciclicità del fenomeno è significativa e preoccupante: 2003-2007-2012-2015 sono anni in cui la Penisola è stata coinvolta da penuria di precipitazioni con danni che si stimano superiori ai 14 miliardi di euro –: 
quali iniziative il Ministro interrogato, per quanto di competenza e di concerto con gli altri Dicasteri competenti, intenda mettere in campo per affrontare la citata emergenza siccità, con particolare attenzione ai consumi d'acqua potabile e a quelli agricoli, correlandola alla concomitante emergenza smog delle nostre città.

 

Seduta del 10 febbraio 2016

Illustra Enrico Borghi, risponde Galletti Gian Luca, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, replica Chiara Braga

Illustrazione

La ringrazio, signor Presidente. Signor Ministro, l'emergenza siccità ha colpito l'intero Paese e sta determinando una serie di problematiche in diverse aree. Per quanto riguarda le città metropolitane, sono già diciotto le grandi aree urbane che hanno oltrepassato i limiti di legge in questi primi giorni dell'anno e, per quanto riguarda, invece, la realtà non metropolitana, va riscontrato che il Po ha una portata inferiore di 2 metri rispetto al normale andamento. In merito ai grandi laghi del nord, il lago Maggiore è al 17 per cento della sua capacità, il lago di Como è al 12 per cento e il lago di Garda, addirittura, è sotto il 33 per cento rispetto alla media, mentre è sotto gli occhi di tutti l'insolito panorama delle montagne prive di neve, con gravi danni all'industria del turismo invernale. 
In connessione anche con la ravvicinata ciclicità del fenomeno, chiediamo quali iniziative il Ministero intenda avviare, per quanto di competenza e di concerto con gli altri Dicasteri, al fine di affrontare la citata emergenza siccità, con particolare attenzione ai consumi di acqua potabile e a quelli agricoli, correlandola alla concomitante emergenza smog nelle città.

Risposta del governo

Per fronteggiare le conseguenze dei fenomeni di siccità che interessano il territorio nazionale, nell'immediato il mio Ministero intende proporre la creazione di appositi osservatori permanenti finalizzati a rilevare gli usi idrici in atto all'interno dei bacini dei vari distretti idrografici. 
Tali organismi dovranno provvedere alla verifica e alla valutazione dei fabbisogni e dei consumi idrici nei vari settori di impiego dell'acqua – proprio quelli che ricordava lei, onorevole – con l'obiettivo di fornire indirizzi sulla regolamentazione dei prelievi e degli utilizzi, tenendo conto anche della necessità di adattamento ai cambiamenti climatici. Proprio oggi sarà avviato alla piena operatività il primo osservatorio nell'ambito del bacino padano: si tratterà di una struttura operativa volta all'individuazione delle linee strategiche per l'impiego stagionale delle risorse idriche, posta sotto il coordinamento dell'Autorità di bacino distrettuale del Po. 
Sull'argomento, tra i diversi interventi programmati, si ricorda che è già stata avviata la sperimentazione relativa ai nuovi livelli di regolazione estiva del lago Maggiore. Ci si è orientati verso una soluzione equilibrata, che punta a contemperare le varie ragioni in campo. Sugli effetti legati all'elevato tasso di smog nelle città, il 30 dicembre scorso il mio Ministero ha siglato con ANCI e Conferenza delle regioni uno specifico protocollo d'intesa finalizzato a promuovere misure tra cui il controllo e la riduzione dell'emissione degli impianti di riscaldamento delle grandi utenze, l'incremento dell'efficienza energetica, il passaggio a combustibili meno inquinanti e a modalità di trasporto pubblico a basse emissioni, a promuovere misure di sostegno e sussidio finanziario per l'utenza del trasporto pubblico. 
E, ancora, l'offerta di abbonamenti integrati treno-bus-metro-bike e car sharing, la sosta gratuita nei nodi di scambio extra urbani, corsie preferenziali per il trasporto pubblico e aree di totale pedonalizzazione, nonché la diffusione di buone pratiche. Nella prima riunione del tavolo del 2 febbraio ho comunicato ai partecipanti di avere avviato le procedure tecnico-amministrative per l'attuazione dei provvedimenti finalizzati all'utilizzo di significative risorse così distribuite: 50 milioni per la realizzazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, 35 milioni di euro sul programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro, 250 milioni di interventi di efficientamento energetico sulle scuole pubbliche, 21 milioni e mezzo di euro a valere sui proventi delle aste di CO2 per il programma di riqualificazione degli edifici della pubblica amministrazione centrale. 
Con il Ministero delle infrastrutture ho, inoltre, avviato un confronto per la gestione coordinata delle risorse economiche dei due Dicasteri destinate alla mobilità sostenibile dal collegato ambientale e dalla legge di stabilità per l'anno 2016.

Replica

Grazie, Presidente. Signor Ministro, dalla sua risposta emerge come i temi della mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, del contrasto al dissesto idrogeologico e della risposta, non solo in chiave di emergenza, ai problemi relativi, ad esempio, all'inquinamento delle nostre città devono rappresentare sempre di più un impegno per l'azione del nostro Governo, anche in conseguenza dell'assunzione di responsabilità che l'Italia e l'Europa si sono assunti qualche settimana fa con la COP21, a Parigi. 
Su questo tema, in particolare, proprio in ragione della complessità dei problemi che riguardano la questione della siccità, ma anche la qualità stessa della vita nelle nostre città, la sollecitiamo a sostenere e a proseguire nell'azione di coordinamento istituzionale con gli altri livelli istituzionali, con le regioni, le autorità di bacino, a garantire un impegno di risorse e di strumenti per evitare criticità e disagi in concomitanza con la prossima stagione estiva, in particolare in relazione al ricorrente rischio di incendi, a impegnare le strutture tecniche ministeriali perché ci sia un miglioramento dell'approvvigionamento idrico per i cittadini, con particolare attenzione alle priorità di utilizzo della risorsa idrica sul fronte agroalimentare e industriale, favorendo anche un uso efficiente e solidale tra i bacini idrografici. 
Da questo punto di vista, prioritaria è la rapida attuazione delle misure recentemente approvate nel collegato ambientale in ordine alla riorganizzazione dei distretti idrografici proprio per dar corso all'impegno di cui ci ha parlato, che consentirà di implementare un sistema di osservatori permanenti e di svolgere una funzione di raccordo istituzionale per la condivisione delle informazioni e il monitoraggio ambientale. 
La questione dell'adattamento al clima deve diventare una priorità per l'azione del nostro Ministero e accelerare, da questo punto di vista, il percorso di attuazione della Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, dando vita e dando attuazione a un vero e proprio piano nazionale di adattamento che operi sia sul fronte della tutela delle risorse sia di sviluppo e innovazione per i settori maggiormente interessati, a partire da quello agroalimentare, dei trasporti e del turismo.