26/01/2016
Michele Pelillo
Martella, Bonifazi, Capozzolo, Carella, Causi, Colaninno, Currò, De Maria, Marco Di Maio, Fragomeli, Fregolent, Ginato, Gitti, Gutgeld, Lodolini, Moretto, Petrini, Ragosta, Ribaudo, Sanga, Zoggia,Cinzia Maria Fontana e Bini
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Per sapere – premesso che: 
l'incertezza che continua a caratterizzare lo scenario economico internazionale, significativamente accentuata dalla persistenza di alcuni fattori di instabilità relativi al deprezzamento del petrolio, al rallentamento delle economie emergenti e alle crisi geopolitiche, sta determinando continue tensioni sui mercati finanziari, incluso quello italiano; 
sebbene nel corso degli ultimi giorni siano stati principalmente i titoli bancari ad essere oggetto di pesanti perdite, in Italia il sistema bancario e la stabilità finanziaria rimangono solidi, grazie anche alle misure già adottate dal Governo, fra cui la riforma delle banche popolari, l'intervento relativo alla gestione della risoluzione degli istituti in crisi e quello in materia di procedure di recupero dei crediti inesigibili e di deducibilità delle svalutazioni e delle perdite su crediti, e quelle di prossima definizione, che dovrebbero comprendere il progetto di riforma delle banche di credito cooperativo; 
è tuttavia necessario alleggerire ulteriormente l'elevato livello di partite deteriorate ereditato dalla lunga recessione, che appesantisce i bilanci bancari e riduce l'erogazione di prestiti al settore privato: a tal fine, prosegue la trattativa fra le autorità italiane ed europee per concordare una soluzione efficace e al contempo compatibile con le regole in materia di aiuti di Stato in grado di accrescere la fiducia nella solidità del sistema bancario, contrastando le tensioni dovute anche a movimenti speculativi –: 
quale sia lo stato dell'interlocuzione in corso con gli organi europei, anche sulla base dei dettagli tecnici emersi dall'ultimo incontro con la Commissaria europea alla concorrenza Margrethe Vestager, sulle modalità di attuazione e sui tempi di approvazione delle annunciate iniziative finalizzate al rafforzamento del sistema bancario, in particolare volte alla realizzazione di un meccanismo di gestione dei crediti bancari deteriorati. 

Seduta del 27 gennaio 2016

Illustra Paolo Petrini, risponde Padoan Pier Carlo, Ministro dell'economia e delle finanze  e replica Michele Pelillo

Illustrazione

Grazie, Presidente, signor Ministro, durante queste prime settimane del 2016 le incertezze del mercato finanziario sono state amplificate in Italia dalla particolare situazione dei nostri istituti di credito, nei quali la percentuale dei crediti deteriorati sul totale degli impieghi è del 17 per cento, il quadruplo della media delle banche europee. Il permanere di questa situazione rischia di compromettere la traiettoria di ripresa economica imboccata dal nostro Paese, visto che il sistema bancario, appesantito dai crediti inesigibili, non riesce a svolgere la sua funzione essenziale e cioè prestare soldi per far crescere l'economia. Da tempo si è individuata la soluzione del problema in una serie di azioni, in parte già messe in campo dal Governo e in parte da attuare, come la cosiddetta bad bank, oggetto di negoziato con la Commissione europea. Proprio in relazione all'ultimo confronto da lei avuto con la Commissaria alla concorrenza le chiediamo, oltre naturalmente ai tempi si attuazione e ai contenuti dell'accordo raggiunto, in particolare, se questo permetterà alle banche di fare uscire dai propri bilanci questi crediti deteriorati senza avere impatti significativi sul capitale e senza mettere a repentaglio la loro solidità.

Risposta del Governo

Grazie, Presidente, grazie onorevoli interroganti, colgo questa occasione per ricordare, ma lo ricordava anche lei, che fin dal 2014 il Governo affronta la questione delle sofferenze bancarie con una prospettiva strutturale nel solco della strategia delle riforme. Siamo intervenuti per favorire il consolidamento del settore attraverso la riforma delle banche popolari più grandi, la riforma delle fondazioni bancarie, la prossima riforma delle banche di credito cooperativo. Banche più grandi, più forti e più trasparenti gestiranno con più efficienza i crediti deteriorati. Siamo intervenuti per ridurre i tempi di recupero dei crediti, in Italia storicamente più alti che altrove. L'implementazione del processo civile telematico e dei tribunali d'impresa sta producendo ottimi risultati; nel 2015 abbiamo introdotto una prima revisione delle procedure concorsuali e stiamo per introdurre altre misure in questa direzione in attesa della più ampia riforma della legge fallimentare in corso di elaborazione. Questi interventi riducono i costi di recupero crediti e migliorano il prezzo potenziale dei crediti deteriorati in caso di cessione. 
Ulteriore fattore, naturalmente, è il ritorno alla crescita dopo tre anni di recessione; con l'economia in crescita sarà più facile ridurre le sofferenze. In questo quadro si inserisce e si integra uno strumento che il Tesoro mette a disposizione degli operatori per favorire lo smaltimento delle sofferenze bancarie. Si tratta di una garanzia che il Tesoro venderà agli operatori che ne faranno richiesta nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione che abbiano come sottostante crediti in sofferenza. Lo Stato garantirà soltanto le tranche senior delle cartolarizzazioni, cioè quelle più sicure, che sopportano per ultime eventuali perdite derivanti da recuperi sui crediti inferiori alle attese. Non si potrà procedere al rimborso delle tranchepiù rischiose se non saranno prima state integralmente rimborsate le tranche senior garantite dallo Stato. Le garanzie possono essere chieste dalle banche che cartolarizzano e cedono i crediti in sofferenza a fronte del pagamento di una commissione periodica al Tesoro, calcolata come percentuale annua sull'ammontare garantito. Il prezzo della garanzia è di mercato, come riconosciuto anche dalla Commissione europea che concorda sul fatto che lo schema non contempli aiuti di Stato. Il prezzo sarà crescente nel tempo, sia per tener conto dei maggiori rischi connessi a una maggiore durata delle note, sia per introdurre nello schema un forte incentivo a recuperare velocemente i crediti. Lo Stato rilascerà la garanzia solo se i titoli avranno preventivamente ottenuto un rating uguale o superiore all’investment grade da un'agenzia di ratingindipendente e inclusa nella lista delle agenzie accettate dalla BCE. Il rating sarà rilasciato applicando i criteri che le agenzie sono tenute ad osservare. 
Infine, la presenza della garanzia pubblica faciliterà il finanziamento delle operazioni di cessione delle sofferenze e non avrà impatti né sul debito pubblico né sul deficit.

Replica

Grazie, Presidente; signor Ministro, vero è che nel campo economico finanziario raramente la dinamica è influenzata da una sola causa, da un solo accadimento, però è altrettanto vero che quanto è accaduto dall'inizio dell'anno nella Borsa italiana e per i titoli bancari può essere facilmente riconducibile all'entità dei crediti deteriorati e che stanno nel portafoglio del sistema bancario italiano. 
La vicenda degli Npl in tempi di bail-in, pertanto, è dirimente e necessita di un intervento immediato, così come risultano essere urgenti gli altri interventi nel settore bancario che sono stati annunciati dal Governo. Per tale ragione ci dichiariamo soddisfatti; soddisfatti, non solo di quanto, importante, lei ha riferito stasera in quest'Aula, ma soddisfatti della complessiva azione del Governo. Un'azione che riteniamo particolarmente determinata e incisiva per conseguire l'obiettivo del rafforzamento del sistema bancario italiano che persegue, alla fine, una sola utilità, quella di riversare sul sistema economico del nostro Paese una maggiore risorsa competitiva. In questa prospettiva, signor Ministro, voglio ribadire in questa sede che il gruppo del Partito Democratico sosterrà lo sforzo del Governo in questo difficile compito e che faremo fino in fondo la nostra parte.