14/10/2014
Michele Meta
Bonaccorsi, Bonomo, Brandolin, Bruno Bossio, Cardinale, Carloni, Castricone, Coppola, Crivellari, Culotta, Ferro, Gandolfi, Pierdomenico Martino, Mauri, Minnucci, Mognato, Mura, Pagani, Tullo, Valiante, Cani, Marrocu, Pes, Giovanna Sanna, Francesco Sanna, Scanu, Martella, Rosato e De Maria.
3-01098

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   secondo notizie di stampa venerdì 17 ottobre 2014 è convocato presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali il tavolo sugli oltre 1.600 esuberi della Compagnia aerea Meridiana, con la partecipazione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro interrogato, dei rappresentanti delle regioni Lombardia, Veneto e Sardegna, dei vertici dell'azienda e di nove associazioni sindacali;
   la compagnia, fondata nel 1963 da Karim Aga Khan, secondo vettore italiano con quattro milioni di passeggeri all'anno, di cui 1,5 milioni da e per la Sardegna, è da tempo in crisi, con perdite di 300 milioni negli ultimi 7 anni nonostante investimenti per più di 350 milioni di euro in cinque anni dello stesso Aga Khan; la crisi aziendale emerge chiaramente dalle cifre, che denunciano gravi errori di gestione; Meridiana in un decennio ha visto avvicendarsi ben sei amministratori delegati;
   il 15 settembre 2014 i vertici di Meridiana hanno annunciato un piano di ristrutturazione della compagnia, che prevede la messa in mobilità di 1.634 dipendenti, «in esubero strutturale» secondo l'azienda, di cui 1.478 dipendenti di Meridiana fly (262 piloti, 896 assistenti di volo e 320 dipendenti personale di terra) e 156 dipendenti di Meridiana maintenance, che cura i servizi di manutenzione; nel contempo, è stata avviata la sostituzione della flotta che prevede l'acquisto di 20 aerei Boeing entro la fine del 2015;
   particolarmente gravi sono le conseguenze per il trasporto aereo della Sardegna, che con la crisi delle compagnie che garantivano i collegamenti via mare si trova, di fatto, anche priva di alternative modali da e per il continente; gravissime le conseguenze per l'occupazione e sull'indotto: come è stato più volte sottolineato dai sindacati, «si tratta della crisi aziendale più grave dell'intera storia dell'isola»; dei 1650 lavoratori in mobilità più di 850 sono sardi; questo nonostante le ingenti risorse della regione impegnate nel trasporto aereo a beneficio del vettore che ha da tempo spostato i voli da e per l'isola sulla controllata (al 100 per cento) Air Italy, con base a Malpensa e marchio Meridiana; la procedura di mobilità annunciata dal gruppo esclude dai licenziamenti il personale con sede in Lombardia di Air Italy;
   Meridiana ha annunciato un piano di riorganizzazione, di ristrutturazione e di rilancio –:
   quali iniziative intenda assumere per garantire continuità territoriale ai collegamenti da e per la Sardegna, un'effettiva riorganizzazione del trasporto aereo e il rilancio di compagnie di primaria importanza con l'impiego dei 1.600 lavoratori qualificati di cui in premessa.

Seduta del 15 ottobre 2014

Illustra Romina Mura, risponde Maurizio Lupi, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, replica Gian Piero Scanu

Illustrazione

Signor Presidente, signor Ministro, apprendiamo che tra due giorni è convocato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali il tavolo per discutere sugli esuberi della compagnia Meridiana, secondo vettore italiano con 4 milioni di passeggeri all'anno, di cui quasi la metà da e per la Sardegna.
  A settembre i vertici di Meridiana hanno annunciato un piano di ristrutturazione, che prevede la messa in mobilità di migliaia di dipendenti in esubero strutturale, secondo l'azienda. Nel contempo è stata avviata la sostituzione della flotta e l'acquisto di nuovi venti aerei.
  Le conseguenze di tutto ciò per il trasporto aereo della Sardegna sono gravi: con la crisi delle compagnie che garantivano i collegamenti via mare si trova di fatto anche priva di alternative modali da e per il continente. Pesanti sono le conseguenze sull'occupazione. Dei 1.650 lavoratori in mobilità, oltre la metà sono sardi e questo nonostante le ingenti risorse impegnate dalla regione a beneficio del vettore che da tempo ha spostato i voli da e per l'isola sulla controllata Air Italy con base a Malpensa e marchio Meridiana.
Le chiediamo come il Governo intenda intervenire al fine di salvaguardare i posti di lavoro di 1.640 lavoratori qualificati e quali iniziative intenda assumere per garantire alla continuità territoriale la riorganizzazione del sistema aereo.

Risposta

Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, ringrazio anche qui gli onorevoli interroganti per avere posto una questione che riguarda un duplice aspetto, quello, da una parte, della continuità territoriale, perché è fondamentale, non per la Sardegna, ma per l'intero nostro Paese, garantire la possibilità dei collegamenti, perché l'Italia è una e noi dobbiamo dare lo stesso diritto al trasporto e alla mobilità per tutti i cittadini, e quello legato alla crisi. Sono strettamente connessi, come avete ricordato voi, legati al destino e al futuro della compagnia aerea Meridiana, con la messa in mobilità di quasi 1.600 lavoratori.
  Per quanto riguarda l'aspetto del lavoro, è ben noto a tutti che immediatamente il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e il sottoscritto, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, abbiamo chiamato ad un tavolo nazionale, sia Meridiana, sia le parti sindacali. Abbiamo chiesto a Meridiana di sospendere e di ritirare la procedura di mobilità, proprio per verificare nel frattempo che tipo di lavoro comune si può realizzare per diminuire il più possibile l'impatto sociale che è assolutamente drammatico per quanto riguarda i lavoratori della regione Sardegna, ma sappiamo che ha anche ripercussioni in altre regioni, tant’è vero che al tavolo dei Ministeri abbiamo chiamato, sia la regione Sardegna, sia, in questo caso, la regione Lombardia, perché il problema coinvolge anche ex lavoratori di Eurofly.
  Venerdì prossimo vi sarà il primo degli incontri di verifica, che era stato posto a seguito dell'ultima occasione di incontro. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti verificheranno ovviamente lo stato di avanzamento delle trattative, con l'obiettivo che avevamo detto, ovvero quello di verificare un piano industriale di rilancio della compagnia di bandiera e, rispetto a questo piano industriale, come si possa tutelare e ridurre il numero delle persone messe in mobilità attraverso delle azioni comuni mediante le quali anche il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti possano andare a supporto.
  Ricordo che il trasporto aereo, come nel caso di Alitalia, ha strumenti eccezionali previsti per la cassa integrazione e per la mobilità. C’è un fondo ad hoc destinato per la tutela dei lavoratori del trasporto aereo. Stiamo seguendo con molta attenzione questo aspetto proprio per la duplice parte che riguarda l'aspetto del lavoro, ma anche quello della continuità territoriale. Infatti, nel caso di – tra virgolette – «ritiro» della compagnia o di ridimensionamento, ritorna con evidenza questo problema, anche se la competenza della continuità territoriale è affidata alla regione Sardegna, essendo regione tra virgolette, «autonoma».Credo che, in particolare per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – la ringrazio anche del tempo che mi ha concesso –, sia doveroso un coinvolgimento, vista la strategicità che la continuità territoriale riveste – e lo ha stabilito anche il Piano nazionale degli aeroporti – per il Governo e credo per il Parlamento tutto.

Replica

Signor Presidente, signor Ministro, siamo tutti quanti convinti che a lei stia a cuore la Sardegna e che le stia a cuore per 365 giorni l'anno. E siamo anche convinti che le dichiarazioni che ha appena reso siano state rese con la consueta sincerità.
  Però non basta. Non basta attendere che Meridiana abbia la cortesia di portare al tavolo eventuali possibili novità. È necessario che il tavolo, di cui lei opportunamente ha parlato, salga in termini di importanza e di dignità. Noi le chiediamo di aprire un tavolo similmente a quanto opportunamente il Governo ha fatto per ciò che riguarda la compagnia Alitalia.
  Il fatto che la Sardegna abbia competenza primaria in fatto di trasporti non significa che non sia un pezzo dell'Italia. Per cui la impegniamo – e condizioniamo il nostro pieno e totale gradimento all'assunzione di questo impegno – a fare in modo che tutto il Governo, a partire da oggi, impianti stabilmente questo tavolo, rivolgendosi anche ad altri operatori del settore, immagino non italiani, dato il quadro internazionale che abbiamo davanti, perché qui vale la regola del sabato, che lei conosce. L'uomo non è fatto per il sabato, il sabato è fatto per l'uomo. La Sardegna non è fatta per Meridiana, la Sardegna è fatta per poter esprimere un popolo libero di muoversi come tutti gli altri popoli possono fare.