13/09/2016
Gianluca Benamati
Arlotti, Bargero, Basso, Becattini, Bini, Camani, Cani, Donati, Ginefra, Iacono, Impegno, Martella, Montroni, Peluffo, Scuvera, Senaldi, Taranto, Tentori, Vico, Cinzia Fontana.
3-02476

Per sapere – premesso che: 
fin dal suo insediamento nel 2014, il Governo ha perseguito una strategia di politica economica ed industriale di natura pluriennale volta a rilanciare la crescita e l'occupazione attraverso un'azione di riforma strutturale e di stimolo agli investimenti, un'impostazione espansiva della politica di bilancio nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, la riduzione del carico fiscale e politiche attive per le imprese; 
tra le misure intraprese per migliorare la capacità competitiva dell'Italia vanno, in particolare, ricordate la riduzione dell'irap e quella programmata dell'ires, la maggiorazione degli ammortamenti deducibili a fini fiscali, il credito di imposta per gli investimenti realizzati nel Mezzogiorno e quello per la ricerca, la nuova «legge Sabatini» per il rinnovo di macchinari, impianti e attrezzature, mentre si delineano le prime misure organiche per il rafforzamento digitale dei sistemi produttivi, interventi questi che rispondono a un'esigenza non solo di sostegno, ma anche di propulsione alla ripresa economica dal lato dell'offerta; 
la strategia del Governo sta progressivamente dando i primi risultati, tanto che, nel 2015, dopo tre anni consecutivi di contrazione, l'economia italiana è tornata a crescere e con essa l'occupazione; 
la tendenza si conferma positiva per il 2016 ma con elementi di incertezza determinati dal peggioramento del quadro internazionale, dalla protratta fase di debolezza dell'eurozona, dall'accresciuta volatilità sui mercati internazionali e dai rischi geopolitici; 
è pertanto ancor più necessario continuare nell'azione di riforma del sistema economico, valorizzandone i punti di forza –: 
quali siano le misure di politica industriale e fiscale che il Governo intende adottare nei prossimi mesi per rafforzare il sistema produttivo, sostenere gli investimenti e la competitività e consolidare la crescita.

Seduta del 14 settembre 2016

Illustra Ludovico Vico, risponde Carlo Calenda, Ministro dello sviluppo economico, replica Gianluca Benamati

Illustrazione

Grazie, Presidente. Signor Ministro, nel 2015 il settore manifatturiero italiano ha rappresentato il 14,2 del prodotto interno lordo e in termini di occupazione il 16 per cento. Con il settore delle costruzioni hanno rappresentato il 19 per cento del PIL e il 22 dell'occupazione. Il Governo nel biennio passato ha attivato una strategia di politica espansiva economica ed industriale tesa alla crescita e alla crescita occupazionale attraverso misure sulla finanza pubblica per la riduzione del peso fiscale e politiche attive per le imprese (cito l'Irap, l'Ires, gli ammortamenti deducibili, il credito di imposta per il Mezzogiorno, la «nuova Sabatini» e la «ex 181»). 
In questi tre anni siamo usciti dal tunnel – concludo Presidente – e l'economia italiana è cresciuta ma il 2016, particolarmente in quest'ultimo scorcio, presenta un quadro internazionale preoccupante: la debolezza dell'eurozona e la volatilità dei mercati. 
Signor Ministro, come proseguirà l'azione del Governo in direzione delle politiche industriali, degli investimenti e dell'occupazione ?

Risposta del governo

Grazie mille. Il quadro economico è difficile e instabile e continuerà ad esserlo, ma soprattutto abbiamo davanti una sfida competitiva e gigantesca che è quella determinata da due fattori: l'innovazione tecnologica e la globalizzazione. Per questo i nostri driver di investimento saranno gli investimenti nell’upgrading del sistema manifatturiero, in particolare la sfida rappresentata dall'industria 4.0. Presenteremo il piano il 21; si fonderà su incentivi fiscali, sul rafforzamento e sulla ristrutturazione del Fondo di garanzia, sudigital innovation hub che consentano il trasferimento tecnologico tra università e imprese e molte altre cose. È un piano triennale, quindi un piano con un orizzonte di medio periodo. Dall'altro lato continua lo sforzo sul piano del made in Italy. Questo è il Governo che ha investito di più sul made in Italy e continueremo per aiutare la penetrazione delle piccole e medie imprese sui mercati internazionali. 
Esistono poi politiche di contesto per la competitività del contesto altrettanto importanti. Ne cito solo tre: l'energia; vareremo il nuovo provvedimento «energivori», che aiuta le imprese manifatturiere a contenere i costi dell'energia, ed entro l'anno adotteremo la nuova direttiva sulla strategia per le rinnovabili, che cambia completamente dal 2017 in ragione di un cambiamento di normativa europea; concorrenza, che è un altro fattore importante (come sapete è al Senato la legge); infine il piano «banda ultra larga», che deve adesso prendere grande attenzione rispetto alle aree grigie, perché nelle cosiddette aree grigie ci sono il 69 per cento delle imprese italiane. Su questo daremo un'accelerazione. 
Il quadro, dunque, non è fatto di una misura, ma è fatto di una pluralità di misure in queste due direzioni: il contesto e i driver di crescita, con un comune denominatore. Globalizzazione e innovazione costruiscono vincenti e perdenti in maniera molto secca, polarizzano le nostre società e anche il sistema delle imprese. Rimetterle insieme, ricostruire un'unità in positivo, guardando avanti, si può fare solo con uno strumento, che è quello degli investimenti pubblici e privati e il Governo su questa linea intende muoversi.

Replica

Grazie, Presidente. Signor Ministro, noi siamo soddisfatti della risposta e lo siamo in primo luogo perché questa risposta riafferma, nelle sue parole, la centralità che ha l'impresa e il lavoro nell'azione del Governo in un momento, come si diceva prima e come lei citava, in cui vi è un calo della disoccupazione, con nuovi posti di lavoro stabili creati, e il ritorno a una crescita, non così ampia come vorremmo ma che segna una discontinuità rispetto al passato. 
Noi dobbiamo sostenere e incentivare questi fenomeni. Ci convince anche, nello specifico, l'insieme di misure che lei ha descritto sugli investimenti e per le politiche attive nel settore dell'impresa. Cito, fra le diverse cose che lei ha voluto annunciarci, il tema importante, per noi, della digitalizzazione del sistema produttivo ed industria 4.0, accompagnate anche da misure di assistenza all'impresa in termini di ricerca, di fiscalità e di interventi, come annunciato, più ampi sul costo del lavoro. 
La produttività è un tema importante per il nostro Paese che si affronta in questa maniera anche per recuperare, in un processo di globalizzazione importante come quello che stiamo vivendo, quella competitività globale del nostro Paese che è sempre stata vanto della nostra economia e capacità di inserimento del manifatturiero italiano nell'economia mondiale. Da questo punto di vista le sue parole in termini di investimenti e di politiche ci rassicurano. Concludo Presidente. Dunque, invitiamo il Governo a proseguire su questa strada, che sola può dare i vantaggi al nostro Paese in termini di lavoro e occupazione che ci attendiamo prossimamente.